Per un pugno di abiti

Il primo attacco andò a segno ma non bastò per mettere fuori combattimento l'omone barbuto, mentre l'attacco contro il secondo uomo lo prese alla sprovvista e ne provocò la morte istantanea in un rantolo di dolore. Dalla trachea recisa sgorgava copioso sangue che veniva lentamente assorbito dal terreno.
Sul mio viso si formò un largo sorriso, la gioia di provocare morte e dolore si era impossessata di me, mi dava un senso di forza, di onnipotenza, senza però perdere la lucidità. Per questo ritornai, non senza perdere il sorriso, ad osservare il primo uomo che era sopravvissuto al mio attacco. Lo vidi estrarre dallo stivale un coltello e non mi mossi dalla mia posizione difensiva che prima avevo assunto, tenevo il dadao con entrambe le mani sull'elsa e le gambe leggermente divaricate mi permettevano di spostare rapidamente il peso dall'una all'altra, pronto a muovermi e schivare i suoi attacchi. Non dovetti aspettare molto perché egli si lanciasse in mia direzione, avevo visto la lama riflettere le flebili luci del fuoco da campo e, benché stessi attento alle sue movenze, concentrai la mia attenzione sulla sua mano armata, la minaccia più diretta che in quel momento si stava mostrando. Con forza ma non altrettanta rapidità, tentò di colpirmi al ginocchio proprio con la lama, ero pronto ad un attacco del genere e il mio corpo reagì prontamente scartando di lato e lasciando andare l'attacco a vuoto [I Slot Difesa], il secondo attacco però avvenne subito dopo e, malgrado tenessi la difesa alta, riuscì a superarla ferendomi al costato senza colpire però organi interni [Danno subito]
Alzai il dadao per colpirlo ma lui si allontanò subito dopo in un balzo e si mise a trafficare con una boccetta di cui potei vedere soltanto un riflesso sulle sue vesti, stava forse avvelenando la sua lama? Decisi che non gli avrei lasciato il tempo di ultimare la sua operazione. Scattai rapidamente in sua direzione, impugnando la lama unicamente con la destra e, una volta bruciata l'esigua distanza mentre ancora si apprestava ad avvelenare la lama, tentai una spazzata la spada cercando di colpirlo alle tempie e fracassargli il cranio [AdO I Slot azione]
L'uomo incapace di difendersi, tenendo in una mano la lama e nell'altra il veleno, sembrò essere preso alla sprovvista e mi lanciò uno sguardo sorpreso e spaventato poco prima che la lama lo colpisse al volto e crollasse a terra a pochi passi del suo socio. Il sorriso che non era mai scomparso dal mio viso si aprì in una risata leggera e, dopo aver pulito la lama sulle loro vesti, alzai lo sguardo verso Kyiomi che sembrava si fosse cambiata d'abito e ora aveva anche lei un'espressione molto più rilassata e tranquilla.
Ecco dunque i suoi abiti, mischiati con altre vesti di più bassa lega che decise di scagliare giù dal carro, rinfoderai la lama e mi avvicinai a lei che, nel frattempo, era salita su uno dei carri. Ricomposi la mia espressione e cercai di acquietare l'adrenalina che avevo in circolo, balzai sul carro al suo fianco e dissi Ah no, le scrocco volentieri un passaggio questo giro, signorina Kyiomi, ora che ne ho la possibilità eheheh risi con leggerezza lasciando il capo all'indietro e appoggiandolo al telone del carro mentre lei, con lo stesso strumento che aveva mostrato in precedenza, ordinò al cavallo di riportarci a casa.
Sospirai più lentamente, il mio primo incarico accademico si era risolto in maniera positiva, la gioia che provavo era enorme e mi lasciai cullare dagli sbalzi del carro sulla strada guardando evolversi il paesaggio che si accese in un'alba rosso sangue, una nuova alba, l'inizio della mia vita nel mondo ninja