Linee di Sangue[Free Gdr]

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  1. Shunsui Abara
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    Linee di Sangue


    Paese del Fuoco - III


    [Clone di Kato I]


    Il clone che Kato aveva mandato a perlustrare la zona non avrebbe impiegato molto a percorrere il tragitto tutto intorno il campo per controllare lo stato del perimetro, che non mostrava segni di violazione. Le guardie che percorrevano la stessa strada per la loro ronda lo fermarono solo una volta per controllarne le generalità, ma poi lo lasciarono stare. Durante il giro di ispezione, il chunin di Oto si ritrovò davanti all'unica struttura che aveva una sorta di canna fumaria che spuntava dai tendaggi. Intorno quella zona c'era un leggero odore di bruciato nell'aria, anche se era davvero difficile da individuare perchè il profumo dei fiori di ciliegio era penetrante. Il capannone, che poi era di modeste dimensioni, aveva solo un ingresso che era sorvegliato da una guardia. Questa non avrebbe fatto passare in alcun modo Kato, ma gli avrebbe detto:Ehi amico perchè non ti fai un giro da un'altra parte? Ho ordini di non far passare nessuno qui dentro. C'è l'inceneritore in cui i defunti vengono bruciati...una brutta situazione, ma non si possono seppellire...capisci..i loro resti potrebbero comunque portare l'infezione... Anche i fumi della combustione potevano essere nocivi, e per questo venivano chiaramente filtrati. L'odore che si percepiva non era ad ogni modo dannoso. La gaurdia gli avrebbe detto che, se avesse fatto il giro del tendone avrebbe trovato un piccolo cimitero dove le polveri venivano conservate in barattoli ermetici prima di essere messi nei loculi. Se Kato fosse andato a vedere, avrebbe scoperto che il luogo di cui la guardia parlava non aveva nulla della sacralità di un cimitero. La necessità di evitare qualsiasi contaminazione impediva la sepoltura a terra, ed i vasi erano conservati in una zona protetta dagli agenti atmosferici, con una sterile targhetta che recava il nome della persona deceduta.

    Kato avrebbe avuto accesso alla maggior parte dei tendoni, ovvero tutti eccetto quelli dove erano i malati. Ce ne erano due di questi: il primo con i malati in uno stadio iniziale della malattia, dove si trovavano Shunsui e Akane, il secondo con i malati terminali che era anche il più lontano dall'ingresso. Kato avrebbe visto che il campo era ben organizzato e funzionale. Le persone che lì lavoravano avevano un'espressione molto triste in volto, ma erano instancabili nel cercare una cura. Gli avrebbero dato poco retta, e lui stesso non avrebbe individuato nessun tipo sospetto o diverso. Le guardie lo avrebbero trattato un po' in maniera poco simpatica perchè pensavano che la presenza di ninja li avrebbe messi in secondo piano, ma per il resto erano persone a posto.

    Se Kato avesse deciso di dare un'occhiata al padiglione dei malati altamente infettivi, avrebbe scoperto che il capannone era grande circa un quarto rispetto il suo corrispettivo per i malati meno gravi. Anche qui l'ingresso era sorvegliato, ma le guardie non erano ninja e, se avesse voluto, sicuramente il chunin avrebbe trovato un modo per eluderne la sorveglianza. In particolare, la struttura aveva delle aperture nei tendaggi per il cambio d'aria poste a cinque metri di altezza. Erano un po' piccoline, ma volendo il chunin sarebbe potuto entrare. Il motivo per cui quelle apature non erano sorvegliate era chiaro: erano sufficientemente in alto da essere reputate sicure, e comunque quale pazzo sarebbe entrato nel luogo dove i malati più gravi erano contenuti? Ad ogni modo, se il chunin avesse deciso di entrare, avrebbe scoperto che all'interno del tendone una passerella di manutenzione in metallo era presente poco più in basso, ed avrebbe potuto sostare lì sopra dando poco dell'occhio ed avendo una buona visuale sull'interno.

    In effetti, una seconda struttura retta da pali metallici era contenuta all'interno del padiglione più grande. Le pareti di questa erano rivestite di una plastica trasparente che permetteva di vedere all'interno. Negli otto letti che ivi erano posti, giaceva bambini piccolissimi, sia maschi che femmine, connessi a vari apparecchi. Tutti avevano delle venature bluastre sui loro corpi ed erano sudati, febbricitanti, ma sembravano riposare. Tra di loro c'era anche la bambina che avevano visto uscire, un momento prima, dall'altro padiglione. In quel momento c'era una sola infermiera a fare il giro dei letti, con una mascherina sul visto. Uscita dalla zona interna, buttò i guanti che portava, e si diresse verso una delle due lì poste. Controllò una cartella medica che era stata lasciata lì, scorrendo con il dito una lista di nomi. Kato, dalla sua posizione, non avrebbe potuto leggerla. Finito di controllare la scheda, la donna prese una fialetta da un tiretto e rientrò nella zona interna per fare un'iniezione proprio alla ragazzina appena arrivata. Se avesse voluto e se avesse fatto attenzione, quello sarebbe stato il momento perfetto per Kato dare un'occhiata alla cartella.

    [Clone di Kato II]


    Gli interrogatori condotti dal secondo clone di Kato non avrebbero portato a molte nuove informazioni. Le persone erano molto affaccendate e rispondevano in maniera sbrigativa, in particolar modo quando si parlava della malattia che non riuscivano a sconfiggere. Le informazioni che il chunin ottenne combaciavano con quelle già fornite loro da Akane. Uno degli inservienti gli disse: Il primo infetto? Un marmocchio alto più o meno così, uno tra tanti. Sì ricordo bene quando è iniziata. E' successo subito dopo il classico festival dei ciliegi che prende luogo ogni anno durante il periodo della fioritura. Quest'anno i ciliegi erano più rigogliosi del solito e la città aveva organizzato la più bella festa da dieci anni a questa parte. E' stato una durissima batosta scoprire qualche settimana dopo il primo malato. Alla domanda di Kato su eventuali sospetti, l'uomo lo guardò in maniera strana:Sospetti? Ragazzo qui ci sono solo malati e per quanto sarebbe bello dare la colpa a qualcuno o qualcosa, questa è solo un'altra dannata malattia. Ora se vuoi scusarmi, ho di meglio da fare! Su Iroshi Sato il ragazzo avrebbe scoperto solo che l'uomo era un medico di quelle parti e che era uno stronzo e arrogante. Insomma nulla che non sapesse già.

    [Kato e Shin]

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    Il giro di perlustrazione fatto dalla coppia di shinobi li portò verso una serie di piccoli magazzini che si trovavano proprio all'ingresso del campo, dove era più facile far arrivare i mezzi con le scorte di medicinali e viveri. Qui giravano un'altra categoria di persone, che non era direttamente collegata alla cura dei pazienti, ma si occupava di gestire gli altri aspetti della vita del campo. In effetti, girando in quei luoghi, I due ninja si ritrovarono vicino ad una serie di casse che gli addetti stavano scaricando e portando dove necessario. Erano per lo più medicinali, e lì vicino i ninja avrebbero trovato una bolla di carico, contenente una lista di tutti i medicinali che erano stati portati. Continuando la loro esplorazione, poco lontano avrebbero anche trovato le celle frigorifere dove veniva conservate le provviste alimentari per tutto il campo. In quei frigoriferi c'era davvero di tutto dalle verdure, a diverse tipologie di carni, comprese grosse quantità di carne di maiale e pollo.

    Il piano di pedinare l'assistente del dottor Iroshi non sarebbe stato di facile esecuzione. In effetti, la ragazza seguiva il dottore come un'ombra, eseguendo in maniera remissiva tutti i suoi i suoi comandi e prendendosi le sue urla come se nulla fosse. Ad ogni modo, anche lei avrebbe fatto una pausa di tanto in tanto, e qui Shin avrebbe potuta approcciarla per farle le sue domande. La ragazza era schiva ed insicura, ed il modo di approcciarsi del ragazzo avrebbe determinato quanto la ragazza sarebbe stata disposta a rivelare.
     
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