Miele per Orsi

Corso base per Murasaki

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    Con la primavera ormai sopraggiunta, gli incontri che solitamente, nei mesi appena conclusi, si verificavano all'interno di caldi locali, avevano cambiato abitudine, spingendo i mercanti a organizzare le loro "riunioni" in ambienti più adatti alla stagione in corso. Uno di questi incontri sarebbe avvenuto in una piccolissima frazione, di poche anime, situata nel paese del fuoco, molto vicina però al confine con il paese della pioggia. Non che fosse un evento del tutto segreto, ma comunque abbastanza ristretto, e solo ad invito personale, il che, teoricamente, restringeva l'ingresso alle sole famiglie nobili della zona, e alle gilde dei mercanti più in vista dell'area centrale del continente. Allo stesso modo, non essendo presenti capifamiglia o mercanti di spicco, ma solamente i loro ambasciatori e portavoce, non erano state assoldate guardie del corpo di alto livello, o predisposta una sicurezza invidiabile. Non ci sarebbero state grosse vendite, e non sarebbero stati stretti importanti accordi quel giorno, era più che altro un evento mondano per saldare eventuali rapporti, mangiare a spese dei lavoratori, e stendere un'asta per eventuali beni di lusso. L'accademia infatti non era stata neanche interpellata sulla sicurezza dell'evento, tanto che alcuni funzionari di alto grado, avevano scelto di testa propria di inviare un ninja, per sicurezza, in incognito, perchè non si sa mai. Un partecipante che non si sarebbe nemmeno unito all'evento, che si sarebbe proteso per due giorni, ma avrebbe atteso, senza farsi notare, che l'incontro in questione, arrivasse a compimento senza problemi. Dati i suoi trascorsi sotto copertura nel villaggio della pioggia, sarebbe stata una kunoichi del villaggio della foglia, a ricoprire questo compito. Oboro.
    La quale non accettò con facilità il compito, dato che ormai passava giorno e notte ad indagare sulla scomparsa di Shiro e dei suoi seguaci per recuperare Kurama, ma dal momento che l'ordine arrivò dall'alto, molto più in alto di quanto potesse gestire, accettò con riluttanza.


    0nwtZLP



    [...]

    Quanto alla nostra ninja in erba, che senza volerlo si trovava sul posto, era stata mandata non tanto dall'autorità accademica, ma dalla famiglia, non come ninja, ma come partecipante. Murasaki, in quanto erede di una delle famiglie più nobili del paese del fuoco, era stata scelta come messaggera del clan Hyuga, per ricordare ai presenti che il clan era più attento che mai, affinchè gli accordi commerciali, non pestassero i piedi agli ideali del clan più forte della foglia.
    L'incontro si sarebbe tenuto in una sorta di villa-resort, comprensiva di una decina di edifici in un grosso possedimento terriero. Gli edifici in legno formavano una sorta di piccolo villaggio, all'estremità nord dell'assembramento di case di contadini, che in passato avevano forse formato la manodopera del lord locale, lavorando nella sua tenuta. Gli ospiti erano circa 50, di ogni genere e grado, e giravano liberamente per la tenuta. L'unica guardia presente, alle dipendenze del signore della tenuta, avrebbe chiesto l'invito ad ogni partecipante, essendo molto attento più al ceto sociale, che alla provenienza degli ospiti in questione.


    OT

    Benvenuta al corso base. La giocata sarà semplice e leggera, per farti conoscere le basi minime del gioco e per introdurti all'ambientazione. Hai libertà nelle azioni, in questo piccolo "resort", per domande o dubbi puoi trovarmi su discord.

    Edited by Jotaro Jaku - 8/4/2018, 22:55
     
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    Aria di Primavera - I


    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato PnG»

    «[…] Ed è questo il motivo per cui il Clan è diviso in due rami, uno principale e uno cadetto, il primo nato per guidare, il secondo per proteggere».

    Il tutore della famiglia Hyuga si accinse a riporre l’antico rotolo da cui aveva appena finito di leggere. Murasaki spostò distrattamente lo sguardo su sua sorella Tomoe, e notò che ella stava appena sfiorandosi il simbolo con cui era marchiata la sua fronte. “Il sigillo del ramo cadetto degli Hyuga…”. Come ogni volta, quel gesto involontario la fece trasalire. Un improvviso bussare alla porta catturò l’attenzione di tutti i presenti; dall’altra parte del pesante portone in legno si udì una flebile voce:

    «Signorina Murasaki, vostro padre vi sta attendendo nel salone principale, è richiesta la vostra presenza al più presto»
    «Ti ringrazio Kanae, lo raggiungerò subito»

    disse Murasaki, che aveva subito riconosciuto la voce di quella che una volta era stata la sua bambinaia. Giusto il tempo di dare un buffetto a Tomoe, che la figlia maggiore di Genji Hyuga si diresse verso il salone principale. D’altronde, sapeva bene quanto suo padre non amasse aspettare.

    […]

    Murasaki fissò il pallido riflesso che il grande specchio opaco le restituiva: i suoi lunghi capelli neri, la corta tunica blu stretta in vita da un grande obi, i pantaloni e i sandali comodi da viaggio, la borsa in cui aveva riposto tutti i suoi “attrezzi da ninja”, come li chiamava Tomoe.

    «Quest’oggi ho bisogno che tu parta, Murasaki, al più presto»

    Così le aveva detto suo padre, che, pragmatico come sempre, era andato diritto al punto. Quando lei aveva chiesto quale fosse il motivo di tale viaggio, e chi sarebbe stato il suo accompagnatore, però, la risposta del padre l’aveva lasciata perplessa. Non solo sarebbe stata inviata come rappresentante del Clan presso un ritrovo di mercanti, ma avrebbe dovuto anche viaggiare da sola.

    «Murasaki, non sei più una bambina. Io e tua madre abbiamo investito tempo e risorse nella tua educazione, è ora che tu divenga un membro attivo della Famiglia. Non temere, comunque, si tratta di un incarico banale, dovrai fungere da emissaria del Clan ad un semplice incontro di mercanti. Accertati semplicemente che gli affari in cui è coinvolta la Famiglia si svolgano nel modo più congeniale ai nostri standard, e comincia a far conoscere al mondo non Murasaki la ragazzina, bensì Murasaki Hyuga, l’erede del clan più antico e nobile della Foglia.»

    Murasaki osservò sua madre mentre questa finiva di acconciarle i capelli in una lunga treccia. Le parve di scorgere uno sguardo di incoraggiamento, ma i bianchi occhi della donna, così simili ai suoi per aspetto ma così diversi per esperienza, tornarono subito alla loro solita imperscrutabilità.

    […]

    «Favorisca l’invito, prego»

    La guardia posta all’ingresso del complesso pareva da lontano parecchio statuaria. Adornata da una ricca armatura da Samurai, il tutto era corredato da una lunga lancia Yari. Tuttavia, a chiunque si fosse avvicinato sarebbe stato chiaro quanto il ruolo di tale guardiano fosse prettamente scenico: dalle allacciature sui fianchi si intravedeva l’ampio addome dell’individuo, che pareva costretto a forza nella stretta armatura. “Sembra pure che abbia appena bevuto del saké, a giudicare dall’alito”, Murasaki aggrottò lievemente la fronte.

    «Buongiorno, sono Murasaki, del Clan Hyuga. Farò le veci di mio padre, Genji Hyuga»

    La guardia sembrò notare solo adesso le fattezze della giovane ragazza, riservandole uno sguardo curioso non appena incrociò i suoi occhi bianchi.

    «Signorina Hyuga, certamente. Vi stavamo aspettando. Vi prego di accomodarvi pure all’interno, spero che il vostro soggiorno presso la nostra struttura sia piacevole.»
    «La ringrazio.»

    La ragazza sorrise lievemente alla guardia, varcando poi il grande cancello ligneo. Appena dentro il recinto di edifici, una folata di aria primaverile la investì, portando gli ottimi odori della cucina locale, provenienti dalle numerose bancarelle disseminate per i vari edifici che componevano la tenuta. Murasaki si incamminò lentamente verso i vari stand presenti, soffermandosi a chiacchierare con i proprietari e osservando la merce esposta. Gli edifici non erano alti, si trattava per di più di stabilimenti lignei ad un piano rialzato, disseminati in un ampio spazio verde ricco di alberi e piante, attraversato da diversi sentieri in pietriccio. Il ronzio degli insetti e la vivacità delle persone presenti,"Saremo circa una cinquantina* pensò Murasaki, riempiva l’aria e diede alla giovane ragazza l’idea che si trattasse, tutto sommato, di un posto tranquillo, proprio come detto da suo padre.

    “Probabilmente non dovrei essere così preoccupata, farei bene a godermi questi primi giorni di primavera…”

    Pensando questo, Murasaki si lasciò trasportare dall’operosità del posto, e decise di cominciare ad intercettare i mercanti che sapeva essere in affari con il Clan. Qualora qualcuno l’avesse interpellata, avrebbe risposto con cortesia, presentandosi e scambiando qualche parola in modo formale.

    OT: Spero che come post introduttivo vada bene! Ovviamente sono più che ben accetti suggerimenti e critiche di ogni sorta! :solerò:


    Edited by Filira - 9/4/2018, 20:21
     
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    La prima giornata sarebbe trascorsa in tranquillità, senza eventi degni dell'intervento di Oboro, la quale si limitava a girare attorno alle mura che circondavano i confini della tenuta, inviando i suoi insetti in esplorazione per raccogliere informazioni sui presenti e poter intervenire con precisione dove fosse nato un pericolo. Il fatto che non ci fossero pericoli però, non impedì all'evento di prendere una strana piega in più di una occasione, infatti ci furono parecchie scenette divertenti, alcune persino imbarazzanti. Un paio di mercanti presero a litigare sul prezzo del riso durante una stagione particolarmente fretta, e iniziarono a tirarsi monete addosso, la cosa degenerò quando un inserviente cercò senza troppo successo di raccogliere le monete in questione per intascarsele, venendo preso a calci dai presenti, oppure quando un nobile, o figlio di tale, si fece avanti con Murasaki con un sorrisone da marpione e le si dichiarò davanti a tutti senza nemmeno troppa vergogna, chiedendole di diventare la sua sposa, aggiungendo anche una sfilza di immagini nemmeno troppo velate alla loro "futura" vita intima coniugale.
    Fortunatamente il padre del signorotto in questione, un mercante particolarmente ben piazzato sul punto vita, che sembrava più un lottatore di Sumo di qualche famiglia criminale, piuttosto che un mercante, apparve dietro al ragazzo, afferrandolo per un orecchio e trascinandolo via, chiedendo scusa alla giovane Hyuga. Nel complesso però, la giornata fu piuttosto noiosa per chi non era avvezzo a quel genere di eventi. Parecchi saluti, tanti inchini, molti passaggi di bustarelle, e comizi, uno dopo l'altro, sul prezzo delle merci, sull'andamento della guerra contro i Cremisi, sulle ultimi azioni degli invasori di Cantha, sullo stato di Kiri e come poter approfittare per mettere le mani nei lavori di ricostruzione. Molta politica, molta economia, molta poca umanità, come c'era da aspettarsi in un evento simile.
    Verso le 13 gli eventi, dislocati nelle varie zone della tenuta, si fermarono, e tutti i presenti affluirono verso il parco centrale, per poter pranzare sotto la grande veranda. Il banchetto fu immenso, a dir poco. Al gruppo non mancavano certo i fondi, e la cosa divenne evidente durante le varie portate e dal momento che il pranzo durò almeno 4 ore. Nel pomeriggio, Murasaki avrebbe avuto la possibilità di fare la conoscenza di ulteriori individui, per un totale, fin dal mattino, almeno del 60% dei presenti. Molti di loro si rintanavano nei chioschi per stringere affari privati, ed era impossibile sbatterci contro per fare due chiacchiere, ma le fu abbastanza chiaro in fretta, che i principali individui, quelli da cui tutti cercavano di arrivare, o dei quali richiedevano attenzioni, erano 3.
    Tutti e 3 indossavano tuniche che impedivano di vedere i lineamenti, molto simili agli abiti cerimoniali degli Hokage, ed erano sempre scortati da una guardia del corpo, in ogni zona della tenuta si fossero recati. Dai colori e dai simboli, Murasaki avrebbe potuto comprendere, anche grazie alle infinite ed esaustive lezioni domestiche sulla storia dei ninja, che uno di loro apparteneva al paese della Nuvola, uno proveniva dal paese del Fuoco, mentre l'ultimo non aveva simboli, ma a giudicare dalla divisa della guardia del corpo, un samurai a contratto, dentro un'armatura di legno laccato, molto in voga nel paese dell'Erba, doveva trattarsi di un mercante di quel paese. Nessuno dei tre avrebbe avvicinato la ragazza durante l'evento, almeno non durante il primo giorno.


    [...]

    La sera del primo giorno, Murasaki avrebbe potuto ritirarsi in una delle stanze riservata per lei dal padrone della tenuta, la quale si trovava assieme ad una speculare, in uno dei bungalow di lusso riservati per l'evento e posti vicini tra loro, a schiera. Quando si fosse recata verso il proprio, avrebbe potuto notare che l'uomo a cui era stata assegnata la stanza accanto alla sua, era proprio il mercante di spicco del paese dell'Erba, con la sua guardia del corpo samurai. L'uomo l'avrebbe notata entrare in stanza, e le si sarebbe rivolto cordialmente.

    - Mi scusi nobile Hyuga, lei deve essere Murasaki, figlia di Genji, non abbiamo ancora avuto modo di conversare, il mio nome è Toki, spero troverà tempo per me domani durante il pomeriggio, magari davanti ad un tè caldo. Buona notte, e spero di non averla infastidita... - Quindi l'uomo si inchinò, gesto ripetuto dalla sua guardia del corpo, ed entrambi entrarono in stanza.

    Durante la notte, verso le tre circa, dei rumori, come di colluttazione, avrebbero destato la ragazza, senza però più ripetersi dopo che lei si fosse svegliata, lasciando una sensazione di insofferenza, come un sogno impossibile da ricordare. Qualunque cosa l'avesse svegliata, ora sembrava tacere...


    OT
    Per ora vai alla grande, vedremo più avanti X3
     
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    Aria di Primavera - II



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato PnG»

    Era stata una giornata quantomeno particolare. Particolare ma tutto sommato divertente, questo Murasaki doveva concederlo. Durante la mattinata aveva vagato senza meta per tutta la tenuta, assistendo a varie scene di vita quotidiana mercantile: alte voci che cercavano di invitare i clienti a provare le proprie merci, qualche scaramuccia fra vicini di bancarella per cercare di stabilire la dominanza di una sull’altra, alcune liti degenerate in piccole risse per i prezzi gonfiati o fin troppo competitivi. Insomma, tutto si era svolto secondo le non scritte e vivaci consuetudini mercantili.

    “È proprio vero quello che dice Sarutobi-sensei, ad ogni mestiere le proprie regole!”

    Aveva pensato Murasaki, finendo poi a rimuginare su quali fossero le consuetudini di quello che sarebbe dovuto diventare il suo mestiere, il suo mondo, quello dei ninja.

    “Ho studiato tanto con i miei precettori, mi sono tanto allenata con mio padre e con i nostri istruttori, eppure mi sembra sempre di non possedere una vera e propria conoscenza delle tecniche ninja. Vorrei riuscire a…”

    Era stato proprio mentre la ragazza era persa in questi pensieri, che l’unica nota stonata di un’altresì piacevole giornata si era palesata di fronte ai suoi occhi. Tralasceremo qui però lo spiacevole incontro, in quanto era stato già ampiamente imbarazzante da vivere, figurarsi da raccontare.
    Dopo un estenuante pranzo, che definire luculliano sarebbe stato probabilmente diminutivo, durato be quattro ore, Murasaki si dedicò ad incontrare i mercanti che suo padre le aveva indicato in precedenza. Per recuperare le forze dopo il pasto – e per poter condurre i propri affari in modo più riservato – i vari partecipanti, che la mattina si erano più che altro limitati a scambiarsi saluti e convenevoli, si divisero in numerosi capannelli stanziati nei diversi locali della tenuta. Vi erano discussioni per ogni genere di intesse: chi ad alta voce lodava le concessioni di un qualche Kage, e chi bisbigliando appena fra un sorso di saké e un altro sentenziava riguardo i severi dazi imposti alle proprie merci. Ovviamente, non mancavano le solite discussioni riguardanti l’attuale situazione politica, che sempre avevano la capacità di infiammare gli animi dei presenti.

    “Mi pare di cominciare a comprendere i vari meccanismi di scontro e alleanze tra i vari gruppetti. Chissà che non si possa ricavare qualcosa di buono da tutta questa animosità.”

    Per Murasaki, abituata alla stoica calma e compostezza dei membri del Clan, tutto questo folklore sembrava decisamente degno di nota, se non divertente. Tuttavia, anche tra questi iperattivi mercanti vi erano delle figure composte, quasi distanti. Per la precisione, la ragazza ne aveva individuati tre. Tutti si aggiravano per la tenuta con aria composta, dotati di lunghe vesti che ne celavano le espressioni e, dunque, i pensieri. Sulla veste di uno di questi Murasaki riconobbe l’effige del Paese della Nuvola; il secondo, invece, vestiva dei colori tipici del Paese del Fuoco. Per quanto riguarda il terzo, la giovane Hyuga aveva dovuto fare ricorso a tutte le sue conoscenze pregresse e al suo intuito: il personaggio, infatti, non aveva su di sé segni identificativi tangibili; tuttavia, come gli altri due, era sempre seguito da un alto e possente samurai, che in questo caso portava una pesante armatura di legno laccato

    “Legno laccato… Prodotto tipico del paese dell’Erba, per quanto si riesce a vedere da qui riguardo la fattura.”

    Distolse velocemente lo sguardo, non appena il samurai sembrò girarsi dalla sua parte. Chiunque fossero questi figuri, dovevano certamente ricoprire un qualche ruolo di una certa importanza, visto il capannello di persone che cercava in tutti i modi di catturarne l’attenzione al fine di intavolare un discorso. Murasaki si ripromise di chiedere qualche informazione a riguardo ai suoi contatti, una volta fatta mattina.
    Tutto considerato dunque, la giornata era stata divertente e proficua. Mentre l’oscurità si faceva strada e le prime lanterne venivano accese, Murasaki, dopo aver consumato un veloce pasto a base di verdure, decise di ritirarsi negli appartamenti a lei riservati. Si diresse dunque verso uno degli svariati attendenti disseminati per la tenuta.

    «Mi scusi, buonasera. Sono Murasaki, rappresentate del Clan Hyuga. Vorrei gentilmente sapere quale alloggio mi è stato assegnato, potrebbe aiutarmi?»
    «Certamente signorina, seguitemi.»

    L’inserviente la accompagnò fino all’entrata dell’area più ritirata della tenuta, indicandole un gruppo di edifici che avrebbero ospitato gli invitati più nobili dell’evento.

    «La vostra residenza è la n°18. Spero che il vostro soggiorno sia confortevole. Buonanotte.»
    «La ringrazio, buonanotte a lei.»

    Si stava stancamente dirigendo verso il proprio alloggio quando notò, fermo sull’uscio dell’edificio appena a fianco, il misterioso uomo del Paese dell’Erba, sempre accompagnato dal suo fedele guardiano.

    “Ha proprio l’aria di aspettare qualcuno…”

    Il piano di Murasaki era quello di sorridere semplicemente e magari presentarsi brevemente all’uomo, anche per risolvere la sua curiosità sulla di lui identità. Tuttavia, questo piano andò in fumo non appena la ragazza fu a portata di conversazione dell’uomo, e fu chiaro che quel qualcuno che egli stava aspettando era proprio lei.

    «Mi scusi nobile Hyuga, lei deve essere Murasaki, figlia di Genji, non abbiamo ancora avuto modo di conversare, il mio nome è Toki, spero troverà tempo per me domani durante il pomeriggio, magari davanti ad un tè caldo. Buona notte, e spero di non averla infastidita...»
    «Buonasera Toki-sama, è un piacere fare la sua conoscenza. Per domani, certamente, sarà un piacere discutere…»

    La ragazza non ebbe tempo di concludere il suo piccolo discorso, che l’uomo e il samurai si esibirono in un rapido inchino, salvo poi scomparire dietro il portone dell’edificio.

    «… di affari, suppongo.»

    Murasaki scosse lievemente la testa, perplessa da quel rapido incontro. Spinse lievemente la porta, entrando nel raffinato ambiente interno dell’abitazione.

    […]

    Le pregiate e fresche lenzuola di lino creavano un perfetto nido per passare una piacevole notte di tranquillo sonno. Provata dal viaggio e dell’intensa giornata, Murasaki era crollata in un sonno senza sogni, pacato e riposante. Era passata qualche ora dal momento in cui si era assopita, quando dei forti rumori di colluttazione apparentemente provenienti dall’esterno della camera la fecero destare di soprassalto.

    “Cosa sta succedendo? Possibile che sia qualche ladro…?”

    Afferrò velocemente un kunai dalla borsa, accostandosi poi alla grande finestra. Con sua sorpresa, nulla sembrava accadere all’esterno. Qualche ranocchia saltellava pigramente in mezzo all’erba, accompagnata dal canto dei primi timidi grilli primaverili. Il tutto al chiaro di una enorme luna.

    “Che fosse soltanto un sogno? Eppure sembrava così reale, quel suono… Era davvero troppo reale.”

    Si decise dunque a rimettersi a letto, senza però lasciare la borsa ad una distanza eccessiva. Per quanto si rigirasse nell’ampio letto, non sembrava però in grado di riprendere sonno. Era come se un senso di urgenza ed irrequietezza l’avesse pervasa dal momento in cui aveva sentito quel rumore.

    “Probabilmente stavo sognando qualcosa di brutto, semplicemente non me ne sto ricordando. Potrebbe essere l’origine di tutta questa agitazione.”

    Alla fine riuscì a rimettersi a dormire, ma il suo sonno non fu più tranquillo e riposante, bensì popolato da rappresentazioni oniriche dello stato di ansia in cui versava la ragazza.

    […]

    La mattina si sarebbe svegliata di buon’ora, andando a fare una passeggiata nei dintorni per schiarirsi le idee. Tuttavia, l’agitazione della notte precedente sarebbe stata ben visibile sul viso e nei comportamenti della ragazza.
     
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    La mattina seguente, Murasaki avrebbe potuto prendere parte alla lussuosa colazione messa a disposizione dal padrone della tenuta. I tavoli imbanditi posti sotto i gazebo, erano ricolmi di succhi di frutta, produzioni dolci e salate per ogni palato da Kiri a Suna. I tavoli sarebbero rimasti fino ben oltre mezzogiorno, quando, lentamente, le pietanze sarebbero state sostituite con quelle del pranzo, creando di fatto un pasto infinito dalla mattina alle 8 fino al pomeriggio. Le riunioni sarebbero state davvero poche durante il secondo giorno, una solamente in realtà, verso le 16 del pomeriggio, per circa 1 ora, durante la quale sarebbe stato steso un riassunto degli accordi siglati durante la giornata precedente, almeno quelli legali. Durante tutto il giorno però, Murasaki non avrebbe mai potuto incrociare il nobile con cui aveva conversato la sera prima, nè avrebbe scorto la sua guardia del corpo. Nessuno sembrava fare caso all'assenza dell'uomo, solo qualche mercante ogni tanto sembrava manifestare un certo fastidio per il fatto di non riuscire a trovare l'uomo originario del paese dell'Erba, con cui doveva fare affari.
    Erano circa le 16,40; la riunione principale stava procedendo bene, quando il samurai che difendeva il mercante dell'Erba, si fece avanti rivolgendosi alla ragazza Hyuga.


    - Nobile Hyuga, il mio padrone desidera parlarvi in privato, una questione molto importante, riguarda vostro padre. -

    E l'avrebbe immediatamente condotta presso la zona residenziale, nella stanza adiacente a quella di Murasaki, dove proprio il mercante si era ritirato la sera prima. Arrivati sulla porta, l'uomo avrebbe invitato la ragazza ad entrare, per avere questa conversazione con il suo padrone. Qualunque cosa fosse in ballo, doveva risultare di una certa importanza, per la segretezza con cui l'uomo voleva parlarne alla ragazza e dato che il giorno precedente non ne aveva fatto parola. Quando la ragazza avesse aperto la porta e fosse entrata nel bilocale, voltato l'unico angolo dopo l'ingresso, avrebbe trovato una scena raccapricciante. L'uomo era completamente nudo, riverso a terra con la faccia nel suo stesso sangue. Il corpo aveva chiaramente segni di tortura, e pareva fermo lì da un bel pezzo. Tanto che il liquido rosso era ormai bello che asciugato.
    In quel momento, due armi da lancio sibilarono accanto alla testa della kunoichi, conficcandosi nel muro davanti a lei. Voltandosi, la ragazza avrebbe notato come la guardia del corpo samurai fosse dietro di lei a sbarrarle l'uscita, con una wakizashi sguainata tra le mani. Qualunque fossero le sue intenzioni, era ormai evidente che aveva mentito, e intendeva avventarsi sulla ragazza.


    Durante tutto questo avvenire di eventi, due piccoli insetti grandi come un'unghia, si trovavano appollaiati sopra un paio di mobili nella stanza del misfatto, e osservavano con attenzione tutto quello che stava accadendo, spostandosi se fossero stati minacciati da eventuali oggetti volanti...

    Ot
    Ecco il corso vero e proprio. Spulcia le regole basilari del combattimento nelle regole, e prova ad attaccarmi. Non aver paura di commettere errori, sono qui appositamente per correggerli e lasciarti imparare.
     
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    Aria di Primavera - III



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato Samurai»

    La giornata era trascorsa relativamente tranquilla. Nonostante l'invito avanzatole la sera prima, lo strano mercante dell'Erba non si era palesato per tutta la mattinata, lasciando in Murasaki un misto di sollievo e perplessità.

    "Chissà quali sono le intenzioni di quell'uomo. Per quale motivo avrebbe dovuto mettere in piedi quella messinscena se poi non aveva intenzione di presentarsi?"

    Si guardò intorno con fare guardingo, mentre davanti a lei sfilava l'ennesima portata di quell'infinita colazione.

    "Beh, vedremo se comparirà durante il resto della giornata..."

    [...]

    Qualche ora più tardi, Murasaki stava tranquillamente passeggiando per il cortile centrale, quando un'ombra le si accostò. Allarmata, si voltò velocemente, scoprendo con sua sopresa di fronte a lei la figura del Samurai protettore del Mercante.

    «Nobile Hyuga, il mio padrone desidera parlarvi in privato, una questione molto importante, riguarda vostro padre.»

    La voce dell'uomo risuonò profonda a causa dell'elmo che ne circondava il volto. La situazione pareva sbloccarsi, dunque.

    «Certamente, sarà mio piacere incontrare Toki-sama.»

    I due si incamminarono, dirigendosi rapidamente verso la zona degli alloggi, dove Murasaki aveva pernottato la volta precedente.

    "Chissà che tipo sarà, questo Toki. E cosa vorrà sapere su mio padre? E poi perché dovrebbe volermi incontrare proprio nei suoi appartamenti? Con tutti i locali presenti nella tenuta, sarebbe stato facile trovare un altro posto celato a occhi e orecchie altrui..."

    Una brutta sensazione percorse la ragazza, concretizzandosi in un brivido che le scorse lungo la colonna vertebrale. Chiuse e aprì un paio di volte le dita di entrambe le mani, lasciando che il sangue defluisse.

    "Ho una brutta sensazione a riguardo..."

    Una volta giunti alla residenza del Mercante, l'uomo bardato la invitò ad entrare, aprendole la porta e conducendola in un appartamento speculare al suo. Immediatamente, i suoi occhi bianchi non riuscirono a cogliere tutti i dettagli dell'orrida scena che le si parò davanti, non appena ebbe svoltato l'angolo. Il Mercante giaceva riverso in una pozza scura del suo stesso sangue. Addosso, oltre agli evidenti segni di tortura ricevuta, non portava nulla.
    Murasaki alzò il viso con l'intenzione di voltarsi, ancora scossa dalla raccapricciante immagine. Il sangue, ormai coagulatosi, riempiva
    la stanza di un nauseabondo odore ferroso.
    Tuttavia, non fece in tempo a girarsi che due sibilanti armi sfilarono a qualche centimetro dalla sua testa, andando a conficcarsi nel muro appena di fronte a lei. Stupita, trattenne momentaneamente il respiro, contando mentalmente fino a tre prima di girarsi. In questo frangente, recuperò dalla sacca portaoggetti che portava sempre con sé tre fukibari, sistemandoli in bocca. Qualsiasi cosa avesse trovato una volta giratasi, non avrebbe certo avuto intenzioni benevoli verso di lei. Quando si girò, vide la stazza del Samurai pararsi contro la sua unica via di fuga.

    "Maledizione, non posso uscire. Dovrò provare a stordirlo almeno momentaneamente, in modo da superarlo e fuggire. Di certo non posso sperare di superarlo in un combattimento prolungato, devo sbrigarmi."

    Impastando il chakra e concentrandolo nella zona della bocca, lanciò i tre fukibari in direzione degli occhi del bestione.
    Durante il volo dei fukibari, Murasaki avrebbe attivato la tecnica del Simulacro di SpineTecnica I
    Simulacro di Spine - Marin Jizou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può rendere i propri capelli molto resistenti, trasformandoli in una difesa resistente ed efficace, in grado di proteggere e danneggiare l'avversario. I capelli avvolgeranno completamente l'utilizzatore e concederanno una protezione di potenza pari a 15. La coperta di capelli risulterà dannosa per qualsiasi attaccante, che subirà un danno di potenza 5 se toccata la coperta di spine a mani nude.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]
    , andando a ricoprirsi di spessi prolungamenti dei suoi stessi capelli, al fine di proteggere il suo corpo in vista della sua prossima azione, e anche di arrecare qualche danno all'altro, in caso l'avesse sfiorata.
    Sia che l'attacco andasse a buon fine, sia che la guardia riuscisse a schivare i fukibari, Murasaki si sarebbe poi mossa verso il Samurai, coprendo i primi 4m di corsa, e spiccando poi un salto per colmare gli ultimi 2m che la separavano dall'uomo, forse tramortito dal colpo precedente. Non appena si fosse trovata a distanza e altezza di esecuzione, avrebbe utilizzato un taijutsu tipico del suo villaggio: la combinazione dei tre colpiTecnica II
    Combinazione dei Tre Colpi - San Meichuu no Gouhei
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare tre attacchi acrobatici in serie a mani nude. Ogni colpo con una statistica incrementata di 3 tacche, a scelta tra Velocità, Forza, Agilità o Precisione; la statistica può essere scelta ad ogni colpo.
    Tipo: Taijutsu - Rendan
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]
    , andando a colpire la guardia con un pugno a ben assestato sull'elmo, seguito rapidamente da una ginocchiata eseguita con la gamba destra, diretta alla guancia sinistra dell'uomo, in modo da cercare di fargli perdere l'orientamento. Da ultimo, una volta giunta a terra, avrebbe portato la gamba destra di fronte a sé, caricando un potente calcio frontale diretto all'addome dell'uomo, con l'obbiettivo di far indietreggiare e cadere il Samurai, o di farlo almeno scansare.
    Così, forse, Murasaki avrebbe potuto liberare l'accesso alla sua unica via di fuga.



    Chakra: 3/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Fukibari
    2: Movimento
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Simulacro di Spine
    2: Combinazione dei Tre Colpi
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento × 2
    • Fukibari × 3
    • Shuriken × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1

    Note
    ///
     
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    Il samurai, o presunto tale, venne sorpreso dal colpo nascosto di Murasaki, la immaginava come una donzella in pericolo in abito formale, non pensava avesse con sè equipaggiamento da battaglia. Deviò i fukibari frapponendo la lama della wakizashi, facendo rimbalzare gli aghi di metallo con un suono acuto, i quali finirono sul pavimento. Da quella posizione, il successivo attacco della ragazza sarebbe potuto finire molto male [Proseguiremo come se non avessi usato il simulacro] dal momento che gli sarebbe bastato frapporre la lama perchè la giovane si ritrovasse senza un braccio; ma dal momento che valeva molti più soldi integra che ferita o danneggiata, l'uomo lasciò passare il colpo, facendo affidamento sull'elmo di legno. Quello che l'uomo non immaginava, era che il colpo della ragazza era più possente del previsto[Ferita 1/2 Leggera], e lo schianto lo fece intontire per qualche secondo, tempo sufficiente perchè la giovane vibrasse una ginocchiata in faccia al suo avversario, abbastanza forte da fargli produrre un suono di ossa frantumate [Ferita 1/2 Leggera] e fargli perdere l'equilibrio. Quando il samurai fu quasi sul punto di cadere, un rapido colpo dritto nell'addome, portato con un calcio, fece volare il guerriero dritto contro un armadio, facendoglielo frantumare e facendogli cadere la spada a terra. [Ferita Leggera]

    L'avversario della giovane Hyuga si rese presto conto che la ragazza era ben altro che una damigella indifesa, e che avrebbe dovuto sudare parecchio per riuscire a metterla fuori gioco. Quali fossero le sue intenzioni, e perchè avesse ucciso il suo padrone, ancora non era chiaro. Senza neanche rialzarsi, da dentro ciò che restava dell'armadio, l'uomo tirò due kunai verso il petto di Murasaki, estraendoli da un sacchetto dietro la schiena. [Azione 1][Forza lancio 150][Pot 10][1/2Basso] Avrebbe sfruttato la distrazione delle armi da lancio per tirarsi in piedi e volare in avanti, per placcare la ragazza e spingerla a terra sotto il suo peso, o quantomeno per tirarle una spallata abbastanza forte da fiondarla contro il muro opposto o la mobilia, magari facendola svenire. [Azione 2][Vel 125 - Bassissimo][Forza 150 - 1/2 Basso] Se fosse riuscito a saltarle addosso avrebbe provato a strangolarla fino a farle perdere i sensi, ma senza ucciderla [Azione 3 caso 1][Forza 150 - 1/2 basso] Se invece non fosse riuscito a salirle sopra ma l'avesse scaraventata via, o lei avesse evitato il colpo, avrebbe estratto un altro kunai, con la mano destra, e avrebbe provato a ferirla con una pugnalata alla coscia, con un fendente orizzontale ravvicinato. [Azione 3 caso 2][Vel 100][For 125 - Bassissimo]

    - Una volta che sarai nel mondo dei sogni ti venderò e potrò smetterla di fare la guardia a questi porci scansafatiche ! -

    Quanto all'altra ospite, gli insetti della comunicazione avevano già fatto rapporto su quello che stava accadendo dentro la stanza del monolocale lordo di sangue, e la loro padrona si era introdotta nei confini della tenuta in gran segreto. Teoricamente la presenza di un ninja della foglia avrebbe dovuto essere stata comunicata in maniera ufficiale, ma il signore della tenuta aveva già avuto a che fare con Oboro, tempo addietro, e non avrebbe avuto a che ridire sulla sua presenza, se scoperta. Quando la lotta ebbe inizio, la Vespa si trovava già fuori dalla piccola dimora, senza che nessuno dei due contendenti se ne fosse minimamente reso conto.

    Ot
    Come già detto, ricorda l'utilizzo specifico delle tecniche e la limitazione a 1 slot T.avanzato a turno.
     
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    Aria di Primavera - IV



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato Samurai»

    Murasaki guardò l'uomo volare lontano da lei, e poi andarsi a schiantare contro l'armadio a lui retrostante. Con un momentaneo sospiro di sollievo, portò giù la gamba destra e si rimise salda su due piedi, pensando a come allontanarsi da quella stanza alla prima occasione utile che le si fosse presentata.

    "Devo riuscire a portarmi fuori da qui, subito. Al momento sembra tramortito, chissà che sia adesso il momento giusto..."

    Mentre pensava questo, dalla direzione del samurai sibilarono due kunai, che sfrecciavano pericolosi verso il petto di Murasaki. La ragazza reagì velocemente, andando a recuperare dalla borsa contenente l'equipaggiamento in suo possesso due kunai, che scagliò esattamente in direzione di quelli lanciati dal suo antagonista. Quando i kunai si scontrarono, un rumore metallico si diffuse nella stanza; le quattro armi scontratesi caddero poi a terra, neutralizzando l'attacco del samurai. Tuttavia, Murasaki non sembrò tranquillizzarsi.

    "Non è possibile che il suo attacco finisca qui. Che abbia voluto replicare la mia strategia, creando questo diversivo?"

    Come la ragazza aveva previsto, infatti, l'uomo aveva in mente un altro attacco: emerse dall'armadio, catapultandosi verso di lei. Murasaki, mantenendo il suo bianco sguardo concentrato sui movimenti dell'avversario, riuscì a concentrare velocemente il chakra nei piedi, scartando verso sinistra ed evitando la carica dell'uomo. Tuttavia questo si fermò improvvisamente, e Murasaki, il cui viso e sguardo continuavano a rimanere fissi sui movimenti del samurai, intravide un rapido riflesso di luce illuminare brevemente il kunai diretto alla sua coscia destra. Velocemente, visto che la tecnica non prevedeva la composizione di sigilli, Murasaki attivò il Simulacro di SpineTecnica I
    Simulacro di Spine - Marin Jizou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può rendere i propri capelli molto resistenti, trasformandoli in una difesa resistente ed efficace, in grado di proteggere e danneggiare l'avversario. I capelli avvolgeranno completamente l'utilizzatore e concederanno una protezione di potenza pari a 15. La coperta di capelli risulterà dannosa per qualsiasi attaccante, che subirà un danno di potenza 5 se toccata la coperta di spine a mani nude.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]
    , andando a ricoprire interamente il suo corpo di lunghi e spessi prolungamenti dei suoi capelli. La lama del kunai penetrò solamente lo strato superficiale della sua carne.
    Murasaki si lasciò sfuggire un rantolo quando sentì il freddo metallo del kunai bucarle la pelle. L'uomo parlò per la prima volta da quando il loro scontro era iniziato, schernendola.

    «Una volta che sarai nel mondo dei sogni ti venderò e potrò smetterla di fare la guardia a questi porci scansafatiche!»
    «Dovrai prima riuscire a prendermi!»

    Mentre ancora l'uomo aveva il braccio destro impegnato nell'attacco alla gamba della ragazza, Murasaki avrebbe concentrato il chakra nell'avambraccio destro, imprimendo una forza per lei eccezionale al seguente colpo: avrebbe mirato alla giuntura tra il braccio e l'avambraccio del samurai, cercando di farglielo piegare in modo innaturale, e magari portando alla rottura dell'articolazione del gomito. Se il colpo fosse andato a buon fine - portando il samurai a indietreggiare - per prima cosa Murasaki avrebbe estratto il kunai dalla sua gamba con una smorfia di dolore, salvo poi rimettersi in posizione di attenta osservazione dell'avversario.



    Chakra: 1/10
    Vitalità: 7/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Parata (lancio kunai)
    2: Schivata
    3: ///
    Slot Azione
    1: Colpo con l'avambraccio
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Simulacro di Spine [TA]
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento × 2
    • Fukibari × 3
    • Shuriken × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1

    Note
    ///
     
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    [5]



    Quando la ragazza si difese con tanto di tecnica che la tramutò in un cactus di capelli scuri, il samurai si spaventò, non pensava che la giovane Hyuga fosse in grado di eseguire simili rituali, pensava di poterla prendere con facilità e di assicurarsi un riscatto generoso per potersi fare una decina d'anni in vacanza; ma quel piano si stava rivelando più complesso del previsto da portare a termine. Da tempo pianificava il momento adatto per tradire il mercante e quando lo aveva sentito parlare con la giovane Hyuga, aveva immediatamente pensato che quello fosse il momento adatto per far girare la ruota del suo fato. Si sarebbe vendicato delle angherie del vecchio avido, e dopo averlo ucciso avrebbe rapito un membro di spicco di un famoso clan, ma troppo debole per difendersi, per poi farsi pagare un riscatto.
    Il problema grosso era però che questa ragazza si stava rivelando un osso più duro del previsto. La giovane si difendeva con le unghie e con i denti, e chissà quali altre doti nascoste poteva avere. L'uomo stava iniziando a temere di non riuscire a portare a termine il piano; se la ragazza fosse scappata e avesse avvisato la sicurezza, sarebbe stato incarcerato, e per aver ucciso un mercante di alto livello, sarebbe stato sicuramente condannato a morte.

    Quando Murasaki lo colpì all'avambraccio, all'improvviso, causando la rottura della sua articolazione, un sonoro CRACK fece vedere le stelle all'uomo che quasi non svenne per il dolore.
    [Ferita Leggera] Le sue paure improvvisamente divennero dense come burro, e sbiancò per il dolore e la paura. Doveva scappare, doveva assicurarsi una via di fuga, poteva ricominciare da zero in una terra lontana, doveva solo darsela a gambe, quindi lasciò scivolare dalla tasca una piccola biglia, che al contatto col pavimento rilasciò una fortissima luce accecante. [Slot Azione 1]

    Bomba Abbagliante [Bomba]
    Le bombe abbaglianti creano una potente luce artificiale che si diffonde entro 15 metri dall' impatto. È in grado di Abbagliare il nemico.Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 40)
    [Da chunin in su]

    Approfittando dell'improvviso fascio di luce, l'uomo corse verso la porta ingresso tenendosi il braccio rotto, per lanciarsi fuori e scappare dalla tenuta. [Mov. Gratuito] Durante la fuga avrebbe cercato di impedire alla ragazzo di inseguirlo lanciando altri due kunai verso di lei. [Azione 2][Forza lancio 150][Pot 10][1/2Basso] A quel punto sarebbe arrivato davanti alla porta. Se Murasaki fosse stata ancora accecata, avrebbe sentito solo un urlo soffocato e un tonfo sordo, se avesse potuto vedere, avrebbe notato l'uomo alla fine del corridoio aprire la porta, venire spaventato da qualcosa, ed essere sbalzato all'indietro contro la parete, come se fosse stato colpito da una vera e propria cannonata. Atterrato contro il muro, e quasi entrandoci dentro, sarebbe scivolato verso il basso, finendo a sedere a terra con la bava alla bocca e gli occhi sbarrati, privo di sensi; mentre una misteriosa figura ammantata di nero con una maschera in volto sarebbe entrata dentro il bilocale, ignorando l'uomo e avvicinandosi minacciosamente a Murasaki...
     
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    Aria di Primavera - V



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"

    In quel momento, il suono di ossa rotte proveniente dal braccio del Samurai le sembrò la miglior sinfonia che avesse mai udito. La fatica derivante dal combattimento cominciò a farsi sentire, le sembrava che piano piano la sua percezione del mondo esterno stesse rallentando, così come i suoi movimenti.

    "Non sono ancora abituata ad utilizzare tutto questo chakra in una volta sola, non so quanto riuscirò a resistere ancora..."

    Murasaki rimase in posizione, col respiro affannato. Alla sua destra, l'uomo tratteneva il proprio braccio, piegato in modo innaturale. In una manciata di secondi, diverse emozioni transitarono sul viso prima impassibile del Samurai: stupore, dolore e, da ultimo, paura. Si voltò a guardare la ragazza, e in un momento qualcosa scivolò dalla sua tasca.

    «Ma cosa...»

    Murasaki fece appena in tempo ad individuare la forma di una piccola biglia che cadde a terra con un leggero rumore metallico. Istintivamente, portò le mani davanti al volto, spiccando contemporaneamente un salto alla sua sinistra per allontanarsi dall'oggetto. Non aveva capito di cosa si trattasse, ma sapeva che doveva cercare di proteggersi. Anche con la protezione che le sue braccia le fornivano, riuscì comunque ad intravedere un intenso fascio di luce che pareva aver origine dalla biglia lanciata dall'uomo.

    "Allora era una bomba abbagliante... Che voglia fuggire?"

    Murasaki riaprì gli occhi, leggermente abbagliata da quel fascio di luce che aveva pur appena percepito. L'uomo correva già in direzione della porta, non prima però di essersi voltato nuovamente verso di lei, scagliandole contro due kunai. La ragazza scartò di lato, evitando le due armi che, sibilando, andarono a conficcarsi nel muro alle sue spalle. Seguendo la loro traiettoria, Murasaki si ritrovò ad intercettare col suo sguardo il corpo del mercante, ancora riverso a terra prima di vita. Un brivido freddo le corse lungo la schiena, mentre tutta la stanchezza accumulata sembrò caderle addosso. Appoggiò la schiena al muro retrostante.

    "Questa volta è andata bene. Tuttavia, mi sento così debole..."

    All'improvviso, un rumore sordo attirò il suo sguardo verso la porta. Senza che la ragazza riuscisse a dare un senso alle immagini che le scorrevano davanti, osservò l'uomo essere letteralmente catapultato dalla porta al muro, finendo contro di esso e perdendo i sensi. Proprio quando Murasaki aveva abbassato la guardia, una nuova minaccia sembrava pararsi all'orizzonte. Una figura incappucciata entrò solennemente nella stanza, avanzando lentamente verso di lei. Murasaki si staccò dal muro, andando ad estrarre due shuriken dalla propria borsa.

    "Non ho più forze, non potrò mai affrontare un altro combattimento."
    «Chi sei? N-non avanzare oltre, se non vuoi fare la sua fine.»

    Indicò con un breve cenno del capo il Samurai svenuto. In cuor suo sperava ardentemente che il misterioso visitatore non avesse cattive intenzioni. Tuttavia, decise di non voler tentare la fortuna, e scagliò i due shuriken in direzione dell'essere incappucciato. Avrebbe voluto imprimere più forza a quel lancio, ma il solo provare ad impastare chakra le procurava intensi dolori alle braccia. Guardò i due shuriken volare lontano da lei, riponendo in essi le sue ultimi flebili speranze.


    Chakra: 1/10
    Vitalità: 7/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Movimento
    2: Schivata
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio shuriken x2
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento × 2
    • Fukibari × 3
    • Shuriken × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1

    Note
    ///


    Edited by Filira - 30/4/2018, 14:07
     
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    [6]



    La figura in nero non rispose alle parole di Murasaki, continuò ad avanzare fino a quando la ragazza vibrò un paio di shuriken al suo indirizzo. Lo sconosciuto, con uno scatto, tirò fuori uno spiedo dal porta-armi e con un solo movimento, lo inserì nel foro delle due armi mentre erano ancora in volo, creando una sorta di spiedo, per poi riportare il braccio verso il basso e lasciar scivolare a terra le armi della ragazza. [Riflessi 525]
    La figura ammantata ignorò per un attimo Murasaki, per recarsi presso il corpo del malcapitato mercante; ne controllò lo stato, spostando il cadavere, quindi frugò nel poco che restava degli abiti, recuperando un rotolo che inserì nel mantello, quindi tornò dalla ragazza, chinandosi su di lei fino ad arrivarle con la maschera praticamente sul volto. Murasaki avrebbe potuto notare come il coprivolto fosse probabilmente di legno, del tutto bianco senza decorazioni e osservando con attenzione dentro i fori per la visuale, avrebbe potuto scorgere due occhi completamente gialli come quelli di un animale malato, occhi molto particolari che sicuramente non aveva mai visto fino a quel momento. La donna, tale sembrava dalla voce, parlò.


    - Non sembri gravemente ferita. Sei al sicuro ora con questo essere. Ti sei difesa bene. -

    La voce della donna era molto, molto strana, piatta, priva di emozione e molto stridula, ricordava il canto delle cicale più che la voce di una persona. Un suono irritante che penetrava sotto la pelle di Murasaki come una lama. Chiunque avesse davanti in quel momento, non era una persona normale. La donna quindi per assicurare tranquillità alla giovane Hyuga, si abbassò sulle punte, restando appollaiata sulle gambe, quasi seduta a terra, e le mostrò il coprifronte della foglia che teneva sotto la tunica nera; in quel momento, da una delle due maniche della donna, fece capolino una strana, piccola nube scura di pallini piccolissimi, come una piccola nebbia, che si allungò rapidamente fino a raggiungere la ferita che Murasaki aveva subito poco prima dall'attacco dell'uomo. Dapprima una sensazione di bruciore, poi la ragazza avrebbe potuto avvertire qualcosa di diverso, calore, fino a che, dopo pochi secondi, la piccola nube si fosse ritirata sotto le vesti della donna, lasciando il corpo della ragazza del tutto privo di danni, solo con un lieve arrossamento nella zona che prima ospitava la ferita.

    - Il padrone della tenuta è già stato informato, è ora di tornare a casa, non è bene che occhi indiscreti ti vedano qui. Siamo certi che puoi camminare. Non è così ? -

    La donna sarebbe quindi tornata in posizione eretta, si sarebbe diretta alla porta e avrebbe afferrato il corpo del samurai privo di sensi, alzandolo come un sacco di patate per posizionarlo poi sulla sua spalla. Il modo in cui si era liberata di quel tizio era stato molto particolare, e tutte le sue azioni facevano presupporre che non si trattasse di una semplice guardia della tenuta, forse Murasaki avrebbe potuto scoprire di più prima di raggiungere il villaggio, anche perchè la donna in questione l'avrebbe scortata, a suo dire, per tutto il tempo della traversata fino al ritorno a Konoha.
     
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    Aria di Primavera - VI



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato Oboro»

    Il lancio degli shuriken non turbò minimamente la figura ammantata: con una rapidità sconosciuta a Murasaki, l'essere bloccò l'attacco della ragazza e continuò il suo lento incedere nella stanza. Murasaki si irrigidì sapendo che, quali fossero le intenzioni del suo opponente, lei non sarebbe stata in grado di difendersi. La figura sembrò inizialmente ignorarla, dirigendosi dapprima verso il luogo in cui giaceva il corpo senza vita del mercante dell'Erba. Sembrò fermarsi un attimo a ponderarne la fine ed esaminarne il cadavere, salvo poi voltarsi verso la ragazza e dirigersi verso di essa. Una volta arrivata di fronte a Murasaki, la figura si chinò fino a portare il proprio volto, coperto da un'anonima maschera bianca, a livello di quello atterrito della ragazza.

    «Non sembri gravemente ferita. Sei al sicuro ora con questo essere. Ti sei difesa bene.»

    Una voce metallica e vagamente femminile risuonò stridula nel silenzio irreale che regnava nella stanza. Murasaki sgranò gli occhi, mentre la creatura di fronte a lei tentava di rassicurarla. Sentì le forze abbandonarla momentaneamente, mentre il residuo di adrenalina rimastole in corpo la abbandonava. Appoggiò entrambe le mani alle ginocchia, respirando affannosamente.

    "Che occhi... Peculiari. Non si tratta del byakugan, né tantomento dello sharingan. Che sia qualche particolare tecnica oculare di un altro villaggio?"
    «L-la ringrazio. Sì, la ferita è solo superficiale, non ho subito colpi eccessivamente debilitanti, fortunatamente.»

    Mentre Murasaki stava ancora parlando, la donna si accucciò mostrandole il coprifronte: su di esso campeggiava il simbolo del loro villaggio, Konoha. Un'ondata di contentezza pervase la ragazza. Che un ninja di Konoha si fosse trovato fortuitamente a passare di lì, le sembrava una coincidenza fin troppo provvidenziale per essere vera. Che l'avesse mandata suo padre per controllarla? Improvvisamente, dalla manica della veste della donna spuntò un nugolo di piccole particelle nere che, con stupore di Murasaki, andarono a depositarsi sulla ferita aperta sulla sua coscia destra. La ragazza percepì un improvviso calore localizzato nella parte perforata; poi, la nube svanì, lasciando intravedere la pelle già intatta, se non lievemente arrossata.

    «Incredibile! Non so come ringraziarla, davvero.»

    Murasaki sgranò gli occhi, sorpresa. La donna di fronte a lei non doveva essere una semplice ninja della foglia.

    «Il padrone della tenuta è già stato informato, è ora di tornare a casa, non è bene che occhi indiscreti ti vedano qui. Siamo certi che puoi camminare. Non è così?»

    Senza attendere una risposta, la donna si diresse nuovamente verso il Samurai, caricandoselo senza sforzo su una spalla. Poi, si diresse verso l'uscita.

    «Certamente! La raggiungo subito!»

    Murasaki rivolse un ultimo sguardo al mercante dell'Erba, chiudendo brevemente gli occhi e rivolgendo ad esso un ultimo pensiero. Qualunque cosa avesse voluto discutere con lei, probabilmente Murasaki non l'avrebbe mai scoperto. La ragazza trotterellò vicino al ninja di Konoha, portandosi al suo fianco destro.

    «Volevo ringraziarla ancora per essere intervenuta, innanzi tutto. Prima di oggi, non mi sarei mai aspettata di dover affrontare fisicamente qualcuno ad una manifestazione del genere. Quando mi è stato assegnato il compito di rappresentare la mia famiglia a questo incontro, di certo non avrei immaginato una simile conclusione.»

    Voltò brevemente lo sguardo verso la sua accompagnatrice, mentre il selciato sotto i loro piedi scricchiolava lievemente. In lontananza, il chiacchiericcio rilassato degli altri partecipanti cominciava a farsi sentire.

    «Ah, non ho avuto occasione di presentarmi. Sono Murasaki Hyuga, della casata principale del Clan. Sono certa che mio padre le sarà estremamente grato per avermi salvata da questa situazione, qualora volesse farglielo presente. Purtroppo, al mio stato attuale di studente le mie possibilità di difesa sono decisamente insufficienti.»

    Aggrottò un secondo la fronte, scrutando il cappuccio e la maschera della donna con i suoi grandi occhi bianchi. Chissà che anche la donna avesse intenzione di presentarsi, rivelandole la sua identità.

    «Dunque, da chi ho avuto il piacere di essere salvata?»

    Sorrise alla figura incappucciata, sperando in una sua risposta.



    Chakra: 1/10
    Vitalità: 7/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento × 2
    • Fukibari × 3
    • Shuriken × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1

    Note
    ///


    Edited by Filira - 30/4/2018, 20:22
     
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    Oboro fu soddisfatta della volontà della ragazza di non piangersi addosso e di seguirla, nonostante fosse la sua prima azione, non indugiò alla vista del cadavere e seguì la donna dopo pochi istanti. Quindi, presa dall'emozione dell'evento, Murasaki prese a parlare con la donna che l'aveva soccorsa e a porre domande. Solitamente la Vespa non era di molte parole, specialmente quando si trovava fuori dall'ufficio dell'Hokage, ma in presenza di quella giovane recluta, qualcosa di vagamente umano sembrò riaffiorare nel corpo dell'Aburame, che si prestò al gioco, e rispose via via alle parole della ragazza, anche rimettendola in riga, quando necessario.

    - Non ti aspettavi una situazione del genere perchè sei ingenua, e inesperta, tutte cose di cui imparerai a fare a meno. Salvatori compresi. Presto sarai in grado di terminare da sola quello che cominci, o che cominciano gli altri per te. -

    Murasaki quindi, completamente ignara di quale fosse la reale motivazione che l'aveva spinta fino a quella tenuta, spiegò alla donna tutta la situazione, cosa che fece sorridere l'anbu sotto la maschera, forse più di riflessi che per emozione. Nuovamente Oboro rispose alla giovane Hyuga, stavolta con tono più materno, come a farle capire che aveva commesso un errore.

    - Non devi presentarti, so benissimo chi sei bambina, io e tuo padre abbiamo ragionato molto sul tuo impiego in questa giornata. Da tempo avevi il prurito di diventare una kunoichi, quindi io e il tuo vecchio abbiamo escogitato un piccolo incarico per farti provare sulla pelle come è un giorno nei nostri panni, e nel frattempo, anche aiutarmi a stanare una persona poco affabile. Riguardo alle tue capacità, oggi ti hanno servita bene, se non avessi indugiato, avresti potuto mettere fuori gioco il tuo nemico senza bisogno del mio intervento. -

    Quindi Oboro tirò fuori dal mantello il rotolo che aveva recuperato dal corpo del mercante, e lo sventolò davanti a Murasaki, per poi rimetterlo a posto in una tasca nella tunica.

    - La tua missione era quella di farti avvicinare dal mercante e di metterlo fuori gioco assieme alla sua guardia, affinchè io recuperassi questo. Per evitare di essere scoperti, tuo padre ha mascherato il tutto sotto forma di invito diplomatico, anche alle tue orecchie. L'uomo che hai trovato morto, il mercante, era un mercante di uomini, e su questo rotolo potrebbero esserci informazioni sulla posizione di ninja della foglia catturati e venduti. Probabilmente la sua intenzione era di mettere le mani su una Hyuga, ma per tua fortuna, il suo avido aiutante ti ha reso le cose facili. -

    Quanto all'ultima domanda, Oboro rispose per metà, chiaramente per evitare di esporsi. - Ti sei salvata da sola, io sono passata solo a disinfestare. - La coppia, assieme al samurai svenuto, arrivò a circa 4 km dalla Foglia, quando improvvisamente, Oboro fece un cenno alla ragazza, e assieme si nascosero tra dei cespugli. Qualcuno le aveva seguite fino a quel momento, decidendo all'ultimo istante, di farsi avanti. L'anbu estrasse una piccola biglia dalla tunica e la passò alla ragazza.

    - Mastica questo. Ristorerà il tuo chakra. Presto saremo attaccate, probabilmente mercenari del mercante dell'Erba, o di qualcun altro in affari con lui. Preparati. -

    Come infatti Murasaki avrebbe potuto notare, circa 100 metri più avanti, nella piccola radura che avrebbero incontrato proseguendo verso la foglia, un gruppetto di 5 uomini armati stava aspettando semi-nascosti tra gli alberi, per tendere un agguato alle due kunoichi. Spazientiti dal mancato arrivo delle due, il gruppo si stava ora avvicinando per cercare di intercettarle. Provocando non poco chiasso.

    - Devono averci aggirate per tagliarci la strada, producono parecchio rumore e non sanno nascondersi, forse mercenari, ma se ci vengono incontro, probabilmente hanno un uomo o due di rinforzo alle nostre spalle. Fa attenzione. Prima regola quando stai venendo cacciata, ragazzina? -

    Oboro si aspettava una risposta da manuale, che se non fosse arrivata, avrebbe fatto sbuffare Oboro, ma che avrebbe dato a Murasaki la risposta:

    - Manuale degli inseguimenti ninja, fingiti catturata o stupisci l'inseguitore, quindi assaltalo. - L'anbu scaricò il samurai a terra, quindi, la solita nube nera di particelle che Murasaki aveva notato poco prima, uscì dalla tunica della donna, per insinuarsi sotto gli abiti dell'uomo, che si alzò in piedi, come una bambola, e prese a camminare verso i mercenari davanti a loro.
    Quando fu a una decina di metri, l'uomo, per via del movimento, e degli insetti di Oboro che lo stavano pungendo ripetutamente sulla pelle per svegliarlo, riprese conoscenza.


    - Cos....cosa....dove sono.... -

    A quel punto, gli insetti che lo stavano muovendo uscirono da una fessura dell'armatura situata in zona caviglie, sparendo nel sottobosco, e l'uomo, privo di forze, si accasciò rapidamente a terra. I mercenari, riconoscendolo, si avvicinarono per soccorrerlo, e Oboro compose un sigillo.



    Un mercenario, quello più distante, si lanciò fuori dall'esplosione, coperto di bruciature, tutti gli altri, apparentemente, furono investiti in pieno.
    Oboro attese nella boscaglia assieme alla ragazza, mentre l'uomo in questione, a terra, si lamentava per le ferite.


    - Nascondere delle cartabombe in un'esca è un buon diversivo, se prevedi di essere inseguita. Se poi non riesci a stanare tutti i tuoi avversari, cattura un loro alleato, feriscilo, fallo sanguinare, fai in modo che chieda aiuto. E...? -

    Un'altra domanda da manuale per Murasaki. Stesso modus operandi della precedente. - Uccidi chi accorre. - Quindi Oboro restò in attesa, e rivolse un'ultima parola alla ragazza. - Stanali tigre. - Per poi scomparire nel nulla in una nuvola di fumo.

    OT
    Scegli le azioni che preferisci e stana gli avversari. Puoi decidere in autonomia di trovarli, fino a 2 nemici, quindi una volta localizzati, o se decidi di farli arrivare in soccorso dell'alleato, attaccali.
     
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    Aria di Primavera - VII



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato Oboro»
    «Parlato PnG»

    L'improvvisa esplosione fece sussultare Murasaki, che istintivamente portò le braccia a copertura del volto. Un'intensa luce si diffuse per la radura, accompagnata da un nauseante odore di carne bruciata, portato dal vento generato dall'onda d'urto.

    "Che siano tutti morti?"

    Non appena la luce si diradò, la ragazza potè notare una figura rotolarsi in preda al dolore dovuto all'esplosione.

    «Uno di loro è sopravvissuto!»

    Si voltò verso la sua accompagnatrice, notando quanto essa sembrasse tranquilla e perfettamente a suo agio. Ancora una volta, la donna le si rivolse con la sua voce stridula e metallica.

    «Nascondere delle cartabombe in un'esca è un buon diversivo, se prevedi di essere inseguita. Se poi non riesci a stanare tutti i tuoi avversari, cattura un loro alleato, feriscilo, fallo sanguinare, fai in modo che chieda aiuto. E...?»

    Murasaki inghiottì rumorosamente. Sapeva bene quale fosse la risposta.

    «Uccidili...»
    «Uccidi chi accorre. Stanali tigre.»

    L'ANBU si dissolse in una nuvola di fumo.

    «Aspetti! Io... Come...?»

    Sentì l'ansia pervadere il suo corpo, mentre la tranquillità derivata dalla vicinanza del ninja più esperto le sembrò svanire in un attimo. Non si era mai trovata in un situazione del genere prima d'ora, e la sensazione di non sapere come agire si impadronì di lei. Le immagini scorrevano veloci di fronte ai suoi occhi, mentre i gemiti dell'uomo ferito sembrarono scomparire, coperti dal rumore del suo respiro affannoso. Qualunque cosa pensasse, sembrava che il suo corpo non volesse seguire le sue indicazioni.

    «Murasaki.»

    Improvvisamente, la voce di suo padre risuonò nella mente della ragazza, chiara come se lui fosse proprio lì, accanto a lei.

    «Murasaki, ricorda quello che ti è stato insegnato. Ricorda chi sei. Ricordati del tuo retaggio.»

    Parole che aveva sentito innumerevoli volte, durante i loro numerosi allenamenti. Tuttavia, in quel momento le sembrarono parole nuove, con un significato molto più pregnante.

    "Sì, padre. Non è questo il momento di arrendersi!"

    Inspirò a fondo, cercando di calmare il suo respiro e di riportare il battito ad una frequenza normale. In quel momento avrebbe voluto possedere gli occhi di suo padre, per stanare facilmente la presenza di ulteriori nemici.

    "Tuttavia, non posso contare sul byakugan. In questa situazione, devo cavarmela da sola."

    A qualche metro da lei, il mercenario ferito stava ancora contorcendosi. Se voleva sfruttare l'occasione di attirare i suoi compagni, doveva agire subito. Velocemente, tirò fuori dalla borsa due kunai e circa un metro di filo di nylon. Legando le due estremità del filo ai kunai, si mosse verso l'uomo. Uscendo dal nascondiglio, si trovò esposta all'intensa luce solare che pervadeva tutta la radura. Corse verso il mercenario, che riportava numerose ustioni sulla maggior parte del corpo.

    "Non credo che possa muoversi..."

    Mentre quello continuava ad esibirsi in vari lamenti, Murasaki gli si affiancò. A sentire quelle urla, i suoi compagni avrebbero presto fatto la loro comparsa. Si accucciò vicino al corpo dell'uomo, in caso egli decidesse di uscire dal suo stato comatoso e di attaccarla dal suo punto cieco.

    «Non ho nulla contro di te, ma resta il fatto che ci avete seguite fino a qui. Ora, avrò bisogno della tua collaborazione.»

    I lamenti dell'uomo riempivano la radura. Da qualche parte, uno stormo di uccelli si levò, disturbato dall'improvviso rumore. Una smorfia si dipinse sul volto della giovane, vagamente somigliante ad un amaro sorriso. Mentre l'uomo ancora urlava, Murasaki rimase in attesa che il nemico - o i nemici - si palesassero. Le parole della sua accompagnatrice le risuonavano in testa, come un monito. Non doveva avere paura. Doveva essere coraggiosa, doveva agire.

    «So che vi state nascondendo.»

    Fece una pausa, meditando sui possibili sviluppi della situazione.

    «I vostri compagni hanno già pagato il prezzo della vostra disattenzione e incuria. Palesatevi, o vi stanerò personalmente, con questi occhi.»

    Ovviamente, gli occhi della ragazza non erano in grado di trovare nessuno. Non ancora, almeno. Tuttavia, Murasaki ritenne che, in questa situazione, una piccola menzogna avrebbe convinto più facilmente i suoi avversari a venire allo scoperto. D'altronde, se avessero pensato di essere già stati individuati, non avrebbero avuto motivo di continuare a nascondersi.

    "Ora... Aspettiamo."

    I grandi occhi bianchi della Hyuga si spostavano velocemente da parte a parte, perlustrando attentamente il terreno di fronte a lei. Improvvisamente, da dietro arrivò uno scricchiolio di rami. Con un rapido salto, due uomini si pararono nel mezzo della strada da cui le due kunoichi erano giunte nella radura. Rapidamente, e rimanendo appoggiata sui talloni, Murasaki si voltò.

    «Visto, non è stato difficile, no?»

    Strinse un paio di volte le dita della mano destra, forse per nascondere il leggero tremolio che animava involontariamente il suo corpo. Mentre parlava, attivò una tecnica che le era tornata utile nel suo recente scontro: il simulacro di spine.Tecnica I:
    Simulacro di Spine - Marin Jizou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può rendere i propri capelli molto resistenti, trasformandoli in una difesa resistente ed efficace, in grado di proteggere e danneggiare l'avversario. I capelli avvolgeranno completamente l'utilizzatore e concederanno una protezione di potenza pari a 15. La coperta di capelli risulterà dannosa per qualsiasi attaccante, che subirà un danno di potenza 5 se toccata la coperta di spine a mani nude.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]
    Una cortina di spessi e duri capelli neri la ricoprì interamente, fungendo contemporaneamente da arma di difesa e di attacco. Con la mano destra raggiunse poi la borsa, estraendo tre shuriken legati in precendenza fra di loro da sette metri di filo di nylon. Due di essi erano legati alle estremità del filo, uno al centro. Da quella posizione ribassata, poteva chiaramente vedere la fessura che scopriva un punto vitale di uno dei due uomini: il collo. Lì avrebbe mirato.

    "Devo muovermi velocemente!"

    Lanciò i tre shuriken in direzione del collo dell'uomo di destra, lanciandosi poi verso sinistra, in direzione del secondo avversario. Gli shuriken, qualora il piano di Murasaki avesse funzionato, avrebbero tenuto occupato l'uomo sulla destra almeno per qualche secondo. Una volta raggiunto l'uomo sulla sinistra, invece, avrebbe concentrato una grossa quantità di chakra nel braccio e nella mano destra. Cercando di sfruttare la differenza d'altezza tra lei e l'uomo, avrebbe vibrato un pugno diretto al mento dell'avversario, al fine di colpirne il capo e farlo vacillare il più possibile.




    Chakra: 4.75/10
    Vitalità: 7.5/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio shuriken [x3]
    2: Movimento
    3: Pugno
    Slot Tecnica
    1: Simulacro di Spine [TA]
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento × 2
    • Fukibari × 3
    • Shuriken × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1

    Note
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    [8]



    I rinforzi, nemici, non si fecero attendere troppo.
    Murasaki cercò di impensierire uno di loro con alcune armi da lancio, assaltando invece il secondo uomo, avvolta nel simulacro di spine. Oboro seguiva tutta la scena da una posizione imprecisata. Strategia interessante secondo la donna, ma che poteva limitarle i movimenti, e metterla in difficoltà. Per quanto volesse addestrare la ragazza, riportarla a casa in un sacco, poteva non essere favorevole.
    Il primo samurai si difese dalle armi interponendo un parabraccia che portava addosso, sul quale si conficcarono gli shuriken, mentre il secondo uomo, incapace di comprendere la posizione del corpo della ragazza sotto la massa scura di capelli spinosi, si beccò un discreto pugno in faccia, che lo fece indietreggiare, e per poco non cadere a terra. Proprio in quell'istante, il primo individuo estrasse una wakizashi dalla cintura e sollevò il braccio destro con la lama, pronto a colpire la donna con un fendente verticale da dietro la schiena. Murasaki avrebbe potuto notare con la coda dell'occhio, una mano emergere dal terreno ed afferrare la gamba destra del tizio un istante prima del colpo; l'uomo venne trascinato sotto terra in una frazione di secondo, lasciando solo la wakizashi al suo posto, che cadde con un suono metallico sul terreno. Dell'individuo nessuna traccia, la terra lo aveva risucchiato e si era richiusa dietro di lui senza lasciarne alcuna traccia.
    Nessun suono, nessun grido, il terreno lo aveva letteralmente divorato.


    [...]

    Quanto al primo avversario invece, l'uomo tornò rapidamente in posizione, e a sua volta tirò fuori la spada corta, impugnata nella mano destra, assieme a un pugnale, nella mano sinistra, per attaccare Murasaki con una combinazione a due mani. Avanzò con la gamba destra, per portarsi abbastanza vicino da copiare il colpo dell'alleato, e tagliare verticalmente murasaki [Azione I][Stat 125] A seguire, avrebbe colpito di affondo con il pugnale, seguendo la direzione di schivata o di parata della ragazza, cercando di ferirla al costato. [Azione II][Stat 125] Quindi avrebbe preso a guardarsi attorno, alla ricerca del suo compagno, che era sparito nel nulla, causando in lui una crescente situazione di panico. Di Oboro ancora nessuna traccia, sempre che la sparizione del primo avversario di Murasaki non fosse opera della donna.
    A giudicare dalle loro azioni, non sembrava proprio che questi uomini volessero colpire "non a morte" la ragazza per rapirla e chiedere un riscatto. Forse avevano cambiato idea riguardo il loro piano, e preferivano vendicarsi dato tutto quello che era successo al resto del gruppo. La giovane Hyuga avrebbe dovuto prestare attenzione, perchè forse da adesso, un errore avrebbe potuto significare la sua morte.
    Intanto alla tenuta, le autorità erano state avvisate dal momento che il corpo del mercante deceduto era stato finalmente ritrovato. Inizialmente si era generato il panico, e l'evento era stato annullato in anticipo, senza nemmeno troppo dispiacere dei presenti; quindi, una volta che le acque si fossero calmate, le forze di polizia della zona avrebbero provveduto a fare il loro lavoro, anche se in maniera piuttosto complessa, dal momento che il padrone della tenuta, in contatto con Oboro, stava facendo di tutto per mettere loro i bastoni tra le ruote. La notizia si sarebbe sparsa, ma nemmeno troppo in fretta, permettendo alla ragazza di tornare forse al villaggio prima della notizia di quanto accaduto.
     
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