Miele per Orsi

Corso base per Murasaki

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    Mother of dragons

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    Aria di Primavera - VIII



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"

    Accadde tutto in un attimo. L'uomo di fronte a lei accusò il colpo, indietreggiando con aria frastornata. Vicino a loro, l'uomo sulla destra aveva appena bloccato l'attacco degli shuriken, con un clangore metallico che si diffuse per tutta la radura. Un secondo dopo, l'uomo degli shuriken si mosse deciso verso la giovane Hyuga.

    "Maledizione, che vogliano attaccarmi contemporaneamente?"

    Mosse velocemente la testa, spostando lo sguardo da un uomo all'altro, con fare frenetico. Se un avversario poteva anche essere gestito dalla sola ragazza, due le parevano decisamente difficili da affrontare. Il mercenario sulla destra si mosse, tenendo alta la sua wakizashi. Murasaki stava già per raggiungere la borsa in cui custodiva il suo equipaggiamento, quando al margine del suo campo visivo vi fu un movimento repentino. L'uomo con la wakizashi pareva svanito, come se si fosse semplicemente smaterializzato. Era stato un movimento quasi istantaneo, ma la ragazza aveva la sensazione di averlo visto scomparire nel terreno.

    "Che sia stata lei...?"

    Tuttavia, non era questo il momento di lasciarsi andare a ragionamenti riguardo l'attuale ubicazione dell'uomo: il fatto che non fosse più un suo problema era per lei più che sufficiente. Nel frattempo, il mercenario rimasto parve essersi prontamente ripreso dal colpo della ragazza. Murasaki si abbassò a recuperare velocemente la wakizashi abbandonata dall'uomo scomparso, salvo poi rimettersi in posizione, pronta a controbattere alle azioni del nemico.

    "Devo riuscire a metterlo fuori gioco con la prossima mossa."

    Cercò di impugnare la spada corta nel modo che le parve più appropriato. Essendo sempre stata allenata nel taijutsu tipico del suo clan, certamente l'utilizzo di armi non era il suo forte.

    "Tuttavia, non ho molte altre scelte."

    L'uomo di fronte a lei fece la sua mossa. Portò il peso avanti, caricando con la mano destra un fendente verticale che aveva l'obbiettivo di danneggiare la ragazza frontalmente. Murasaki schivò il colpo velocemente, spostandosi verso la sua destra. Tuttavia, l'attacco dell'uomo non parve essere finito con il primo taglio della wakizashi. Con un preciso fendente diretto al costato destro della Hyuga, il mercenario cercò di braccare la ragazza con il suo attacco coordinato.

    "Un pugnale, ma come?!"

    Fu questione di una frazione di secondo. Nella sua mente scorsero veloci diverse immagini, tutte riportanti diversi esiti di quell'azione. Le sembrò che il suo cervello fosse entrato in una specie di fase di iperattività, e quella frazione di secondo parve durare in eterno. Poi, il pugnale penetrò la carne della ragazza.

    «AAAAH.»

    Un urlo mal soffocato le sfuggì, mentre il pugnale dell'uomo si faceva strada a forza attraverso le sue membra. Tuttavia, non era il momento di indugiare nel dolore.

    "Ora!"

    Velocemente, la ragazza avrebbe afferrato con la mano sinistra il braccio destro dell'uomo, al fine di impedirgli di attaccarla nuovamente con quell'arma. Essendo poi il pugnale conficcato nel suo fianco destro, il mercante si sarebbe così ritrovato sprovvisto di armi offensive. Contemporaneamente, Murasaki avrebbe mirato la wakizashi alla fessura che mostrava la tenera carne del collo dell'uomo, caricando più forza possibile in quell'affondo: voleva letteralmente passare il collo dell'uomo da parte a parte. Qualora il mercenario avesse accusato il colpo, la ragazza avrebbe cercato di terminare il lavoro, caricando un colpo allo sterno dell'uomo con il palmo della mano destra, libera dalla wakizashi oramai conficcata. Nonostante non riuscisse ancora ad utilizzare la tecnica di controllo dei punti di fuga tipica del suo clan, Murasaki era stata a lungo allenata nel taijutsu ad essa correlato. Era dunque sicura che il suo colpo di palmo avrebbe mandato l'avversario tramortito al tappeto.


    Chakra: 0.75/10
    Vitalità: 5.5/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Presa braccio dx
    2: Attacco con wakizashi
    3: Colpo di palmo
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento × 2
    • Fukibari × 3
    • Shuriken × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1

    Note
    ///
     
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    [9] - Sacrifici

    Quando il pugnale si conficcò nel fianco di Murasaki, il nemico restò un attimo perplesso, non pensava che metterla nel sacco sarebbe stato così facile, ma in quell'istante, la ragazza afferrò il suo braccio e rispose con un affondo, mirando l'esatta congiunzione tra le placche di armatura. Che fosse un colpo di fortuna, o un piano ben elaborato, era chiaro solo alla ragazza, ma la lama della wakizashi penetrò nel collo dell'uomo, poco sotto il pomo d'Adamo, perforando l'inizio della colonna e uscendo dall'altra parte. Il samurai prese a sbrodolare sangue dalla bocca, e pochi secondi dopo cadde sulle ginocchia, per poi sdraiarsi a terra lasciando andare la presa sul pugnale, e finì per giacere morto con la spada ancora conficcata in gola, se la ragazza non l'avesse trattenuta e sfilata mentre lui cadeva.
    Quando Murasaki si fosse voltata, attirata dal suono di qualcosa che si muoveva, avrebbe notato come dietro di lei non fosse presente un ulteriore nemico, ma la donna che l'aveva accompagnata, apparsa dal nulla come se non fosse mai sparita.

    - Sei ferita, ci penso io. -

    Nuovamente la strana nuvola nera emerse dalla tunica dell'Anbu e si diresse al fianco della ragazza, per chiudere la ferita del pugnale. La donna quindi si sarebbe assicurata che tutti i presenti fossero effettivamente passati al Creatore, per poi tornare da Murasaki.

    - Complimenti, un'azione degna di un ninja. Ti sei comportata bene oggi, mi assicurerò che l'Hokage venga informato della tua prestazione odierna. Devo ammettere che ti pensavo molto più avvezza ai libri che alla pratica, mi hai spiazzata. Andiamo ora, le tue ferite devono essere trattate come si deve, io posso solo fermare il sangue e chiudere qualche graffio, ma quel fianco va fatto controllare da qualcuno più esperto. -

    Quindi con un cenno della mano, avrebbe invitato Murasaki a seguirla. Assieme avrebbero fatto ritorno alla foglia in poco tempo. Quello che la giovane Hyuga non sapeva, era che a seguito delle azioni alla tenuta, e alle informazioni inviate da Oboro, al loro ritorno, erano attese. Il padre di Murasaki, decisamente preoccupato, era sulla porta che attendeva la figlia. Non avrebbe mostrato segni di debolezza, ma in cuor suo era molto in ansia per la prima missione della ragazza, per altro nemmeno minimamente avvisata su quello che le sarebbe accaduto, e temeva il peggio. Nonostante questo, aveva fiducia nelle potenzialità di Murasaki, e quel giorno, la sua fiducia sarebbe stata premiata. Chissà che anche ai piani alti della Foglia queste potenzialità non fossero passate inosservate....


    Quanto ad Oboro, sarebbe avrebbe salutato la ragazza poco prima dell'entrata nel villaggio, invitandola a raggiungere subito la sua famiglia, cercando di restare quanto più discreta possibile sui dettagli della missione, sebbene fosse certa che questo non sarebbe avvenuto. Quando Murasaki avesse voltato la porta del villaggio, voltandosi, avrebbe scoperto di essere nuovamente sola; chiunque fosse quella strana ombra che l'aveva aiutata, era scomparsa proprio come si era fatta viva, e chissà quando la ragazza l'avrebbe incontrata di nuovo.


    Ot
    Grazie per la giocata, ricorda quello che ci siamo detti sui singoli post e sugli errori, per cercare di non commetterli di nuovo. Buon proseguimento!
     
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    Aria di Primavera - IX



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato Oboro»
    «Parlato Genji Hyuga»

    Con un tonfo sordo, il suo opponente cadde a terra, mentre il sangue che usciva copioso dallo squarcio sul collo andava a mischiarsi con il terriccio, rendendolo rosso e pastoso.

    "È... morto."

    Murasaki si avvicinò lentamente all'uomo, tenendo con la mano destra la ferita al fianco da cui lentamente fuoriusciva il sangue. Quando fu vicina all'ormai cadavere si fermò, contemplandone la situazione. Aveva spesso pensato a come si sarebbe sentita nel togliere la vita ad un altro essere senziente. Aveva chiesto a suo padre, ne aveva letto su vari libri, aveva posto diversi quesiti ai suoi compagni di clan già avviati alla carriera ninja.

    "Pensavo di essere pronta."

    Invece, nulla avrebbe potuto prepararla all'ondata di terrore e paura che parve abbattersi su di lei quando vide gli occhi bianchi e sbarrati del samurai, la bocca torta in un'ultima smorfia di dolore, il sangue che scorreva denso e scuro dalla ferita sul collo. Gli occhi bianchi della Hyuga si mossero veloci, scandagliando il cadavere dell'uomo. Si avvicinò alla wakizashi ancora conficcata nel suo collo, estraendola con la mano sinistra; un ulteriore fiotto di sangue fuoriuscì dal cadavere.

    «È... Morto.»

    Sembrava quasi che i suoi movimenti non fossero dettati dalla sua volontà, come se stesse osservando la scena dall'esterno. Rigirò la wakizashi, cercando di pulirla dal sangue del mercenario. Aveva intenzione di riportarla con sé a Konoha, e da lì di continuare a tenerla vicina. Come monito al contempo per sé stessa e per gli altri. Guardando la leggera spada corta, sarebbe potuta tornare sempre a questo momento, a questa radura, che pareva averla segnata profondamente. Mentre tali pensieri si affollavano nella sua mente, Murasaki avvertì un movimento alle sue spalle. Velocemente si voltò, sperando di non trovarsi faccia a faccia con una nuova complicazione. Nel ruotare, una fitta intensa di dolore proveniente dal fianco destro le mozzò il fiato, facendola quasi cadere sulle ginocchia.

    «Sei ferita, ci penso io.»

    Nell'udire l'oramai familiare voce metallica della misteriosa donna di Konoha, Murasaki si lasciò andare ad un sospiro di sollievo. Avrebbe voluto piangere, di gioia e colpevolezza, ma qualcosa nell'aspetto austero dell'ANBU di fronte a lei la spingeva a tirar fuori la parte più solida del suo carattere.

    «Grazie, temo di aver esagerato questa volta.»

    Lo stesso nugolo di particelle che le aveva in precedenza curato la gamba si diresse verso la ferita aperta. In pochi secondi, lo squarcio esterno sparì, lasciando un visibile taglio nella veste elegante oramai pregna di sangue.

    «Complimenti, un'azione degna di un ninja. Ti sei comportata bene oggi, mi assicurerò che l'Hokage venga informato della tua prestazione odierna.»

    Murasaki arrossì lievemente, incespicando nel ringraziare nuovamente la donna per le sue parole.

    "Un'azione degna di un ninja... Informare l'Hokage...!"

    Tutto era successo molto velocemente. Fino ad un paio di giorni prima, suo padre l'aveva ripresa per l'ennesima volta per il ritardo con cui stava affrontando il percorso accademico che l'avrebbe portata a diventare una kunoichi. Ora, se persino l'Hokage fosse stato informato degli eventi di quella giornata, suo padre difficilmente avrebbe potuto avere a che ridire sul suo comportamento.

    «Devo ammettere che ti pensavo molto più avvezza ai libri che alla pratica, mi hai spiazzata. Andiamo ora, le tue ferite devono essere trattate come si deve, io posso solo fermare il sangue e chiudere qualche graffio, ma quel fianco va fatto controllare da qualcuno più esperto.»

    Murasaki guardò la sua mano destra, osservando le tracce del suo sangue oramai secche sulla pelle.

    «Sì, temo che internamente il versamento non sia cessato. Spero di non cedere a metà via.»

    Detto questo, le due donne si incamminarono alla volta di casa. Il sole stava lentamente percorrendo la sua rotta in cielo, accompagnando il peculiare duo nel loro viaggio di ritorno verso la Foglia.

    [...]


    Erano a pochi metri dalle porte del villaggio quando, non appena la donna ANBU ebbe finito di congedarsi, un turbinio di foglie ne segnalò scomparsa.

    «Arrivederci, e grazie per tutto.»

    Murasaki sorrise lievemente. Tutte le emozioni di quei due giorni si agitavano prepotenti in lei, ma mai avrebbe potuto scordare la figura incappucciata che era accorsa in suo aiuto. In cuor suo, sapeva che quello non sarebbe stato il loro ultimo incontro. Un giorno, la donna dalla voce metallica sarebbe riapparsa, e Murasaki le avrebbe mostrato i suoi progressi, le avrebbe mostrato come non avesse più bisogno di aiuto. Una nuova determinazione si era accesa nella ragazza, che stringendo l'impugnatura della wakizashi si avvicinò ulteriormente all'entrata di Konoha. Lì, lo sguardo alto e fiero, la attendeva suo padre, accompagnato dallo zio e due cugini della Hyuga.

    «Padre, buonasera.»

    Murasaki chinò brevemente il volto, in segno di rispettoso saluto.

    «Murasaki, siamo contenti del tuo ritorno. Ci è stato riferito che la missione è stata portata a termine, anche grazie al tuo apporto. Il Clan ti è riconoscente.»

    Poi, Genji Hyuga si mosse verso la figlia, compiendo un passo nella sua direzione. Levò la mano destra, posandola poi sulla spalla della ragazza.

    «Ci è stato riferito che hai riportato una ferita. Il dottore ci aspetta a casa, è il momento di ritirarsi.»
    «Sì padre, andiamo a casa.»

    Murasaki sorrise, accogliendo con gioia la sensazione di sicurezza che la salda presa del padre sulla sua spalla le infondeva. Genji Hyuga, come la figlia ben sapeva, non era un uomo di molti gesti e parole, eppure Murasaki aveva imparato a leggere le sue espressioni. In quel frangente, le parve di vedere un lampo di orgoglio e soddisfazione attraversare gli occhi del genitore. Con un sorriso, la ragazza si incamminò, seguendo il resto della delegazione Hyuga in direzione del quartiere del Clan. Intorno a loro, la primavera continuava la sua lenta esplosione di suoni, profumi e colori.

    "È proprio vero, soffia un vento nuovo."


    OT
    Grazie a te, per aver sopportato le mille domande e i mille dubbi che ti ho sottoposto! Ce l'abbiamo fatta :hero:
     
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17 replies since 8/4/2018, 21:35   389 views
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