Ostaggi

Grazie al tonico somministratole da Masayoshi, Maki riuscì a recuperare abbasta energia per parlare con il ragazzo, ma le sue condizioni non le avrebbero comunque permesso di aiutarlo nella caccia. Una donna. Sussurrò, prima di tossire violentemente. Mi ha colpito alle spalle... Si interruppe brevemente. Era chiaro che anche solo pronunciare quelle poche parole rappresentava un grande sforzo per lei. Devi proteggere il generatore centrale. Non lasciare che lo danneggi. Se Masayoshi avesse chiesto più informazioni sulla posizione del suo obiettivo, la kunoichi gli avrebbe semplicemente suggerito di dirigersi nella zona nord dell'edificio, seguendo le indicazioni sulle pareti dell'impianto.

Se il giovane shinobi si fosse mosso silenziosamente nei corridoi di quella struttura, sarebbe facilmente arrivato alla stanza indicatale da Maki senza farsi scoprire dal nemico. Avrebbe trovato la porta della sala in cui era custodito il generatore appena aperta. Se fosse stato attento a muoversi silenziosamente, sarebbe riuscito a vedere cosa stava succedendo senza farsi scoprire. L'ambiente era piuttosto ampio: una stanza più o meno quadrata con i lati lunghi all'incirca trenta metri. All'interno c'erano tre persone: una donna, intenta ad armeggiare con le decine di pulsanti presenti sull'apparecchio che copriva la maggior parte della parete difronte all'ingresso e ai suoi piedi, a circa 3 m di distanza da lei, due uomini imbavagliati e legati con delle corde. Erano seduti a terra e sembravano piuttosto terrorizzati. Come avrebbe agito il giovane Shokuto per salvare il sistema di irrigazione i due poveri tecnici?