Il Peso del Riso

Quest B

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    La situazione sta degenerando, onorabile Daymo Yamamoto. Se non interverremo subito la stabilità, così duramente conquistata del nostro Paese, verrà messa in discussione. – una voce intervenne. Il tono era leggermente preoccupato, in netto contrasto col tono di voce molto più posato e calcolato del massimo capo politico di quel Paese – Dobbiamo contattare l’Accademia. Dobbiamo darne a capo in qualche modo. Ne va del destino delle Valli. -


    ________________________



    Nessun briefing, nessun contatto diretto con i superiori. Solo una missiva spedita con la massima urgenza raggiunse i quattro membri dell’Accademia scelti per il compito, consegnata a mano da una coppia di Genin. L’urgenza del resto non concedeva spazio a riunioni o perdite di tempo e richiedeva la massima priorità e riservatezza. Ecco perché l’organizzazione militare principale del Continente si era scomodata nel muovere addirittura dei sottoposti per assicurarsi il recapito della lettera ai diretti interessati, ovunque essi si sarebbero trovati.

    Una volta scartato il sigillo sarebbe seguita la lettura del contenuto:


    CITAZIONE

    ***Missione Prioritaria Classe B***
    ***Contenuto massima riservatezza – distruggere una volta appreso ***

    Con questa missiva si ordina di interrompere ogni attività in corso e dirigersi il più velocemente possibile alla Capitale del Paese delle Valli: Eiga. Il punto di ritrovo con i suoi colleghi sarà alle porte di ingresso della Città, alla Locanda Il Vallo perduto, fra due giorni alle ore 1200.
    Una volta riuniti alle ore 1500 andrete a conferire direttamente col Daymo, presso il Palazzo Nobiliare. Ivi vi saranno forniti gli obbiettivi della Missione, dal Daymo stesso.
    Non è richiesto un camuffamento. Tuttavia nel caso la parola d’ordine sarà, eventualmente anche per ricevere l’appuntamento col Dayamo: Seikatsu.
    Nessun supporto, nessun appoggio.
    La risoluzione della Missione avrà conseguenze sui rapporti con l’Accademia.
    Libertà di uccidere concessa.

    ***Contenuto massima riservatezza – distruggere una volta appreso ***





    Forse per dei Chunin ben informati non sarebbe stato molto difficile capire il motivo di quella chiamata così improvvisa. Da poco tempo, solo questione di giorni, circolavano strane voci sul Paese delle Valli. Un numero tremendamente alto di suicidi. Assolutamente fuori da ogni scala, quasi come se fosse una guerra. Il problema tuttavia era ben diverso: non c’erano né nemici né alleati… ma solo morte.


    Raggiungere il Paese delle Valli non sarebbe stato alquanto difficile. Infatti grazie al rapido sviluppo e all’economia forte e stabile le linee di comunicazioni che consentivano di raggiungere Eiga erano numerose ed efficienti. Del resto il Daymo saggiamente comprese fin da subito la lezione più importante: se voleva vendere il suo prodotto doveva permettere ai mercanti di raggiungerlo, comprarlo e distribuirlo. E questo era possibile garantendo strade, rotte, porti e mercati liberi e disponibili.

    Ma a prescindere su come i quattro Ninja avrebbero raggiunto il loro punto di ritrovo ovvero la Locanda Il Vallo Perduto (che non differenziava da qualunque altra locanda del continente: rumorosa, sporca e ricolma di gente) la vera differenza, quello che avrebbe sicuramente colpito qualunque estraneo, sarebbe stata la città Eiga per tre ragioni.


    La prima: la città stessa. La capitale si estendeva su tutti i lati come dimensioni e splendore. Dal porto alle mura perimetrali, distanti alcuni chilometri, si notava in quasi ogni angolo ordine, precisione architettonica, spazi studiati e misurati. Questo era il frutto sempre del sforzo della classe nobiliare: la costruzione di una vera capitale, sinonimo della ricchezza e potere. Infatti grazie all’intervento di architetti, urbanisti e personale specializzato da quanto l’attività del riso aveva iniziato a dare i suoi frutti e riempire le tasche a tutti l’espansione della città fu inevitabile ma per evitare un’urbanizzazione caotica come lo era stato per la parte più vecchia della città, quella centrale dove si erigeva anche il Palazzo Nobiliare, il Daymo decise di ordinare tutto. In particolare tutta la parte di ingegneria fluviale. Vicino alla capitale infatti passava il fiume principale del Paese, Hisan. Grazie ad anni di lavoro il Daymo riuscì a creare argini, pozze e affluenti in grado di consentire un'eccellente distribuzione dell'acqua in tutto il territorio, essenziale per la coltivazione del riso. Un gesto notevole, senza dubbio.

    La seconda ragione invece sarebbe stata ben più tragica: la morte. Un cielo plumbeo avrebbe accolto i quattro Ninja accorsi a Eiga. Un cielo che preludeva alla terribile disperazione che alleggiava in quelle strade così perfette. Negozi chiusi, case sbarrate. Corpi accatastati momentaneamente, ma con ordine, ai lati della strada mentre i parenti vegliano sui loro cari. Note dolenti, pianti terribili che rompevano il silenzio avrebbero accompagnato lungo le vie della città gli Shinobi. Era evidente: la città stava morendo.

    La terza ragione sarebbe stata ancora più drammatica. File di uomini e donne, compresi bambini e vecchi, riempivano le strade. Tutti stipati all’interno di speciali carrozze, circondante da soldati. Non erano nascosti, si poteva benissimo vedere le loro condizioni: praticamente incatenati. Impossibilitati a muoversi o a parlare, ma agitati come un toro ferito. Non era un mistero: si trattava dei suicidi che erano stati salvati. E stavano venendo portati in strutture protette, almeno finché il loro istinto di autodistruzione non sarebbe stato placato.


    Questa sarebbe stata la situazione che si sarebbe presentata ai quattro Ninja. Un soffio di morte, gelido, incomprensibile che si muoveva discreto e nascosto in tutta quella perfezione. Un vento che avrebbe ghermito anche i nostri Shinobi?


    Il Peso del Riso
    Parte I


    Nel percorso che avrebbe portato al centro della città vecchia, al Palazzo Nobiliare, alcuni eventi drammatici avrebbero coinvolto i quattro Accademici. Alcuni uomini si sarebbero gettati dal tetto. Altri, davanti a tutti, si sarebbero tagliate le vene sussurrando parole inquietanti che si ripetevano persona per persona, in modi diversi ma che bene o male rimandavano al stesso concetto: - Finalmente, la pace. Dopo tutto questo tempo… -

    E superati quegli eventi una volta giunti al Palazzo sarebbero stati anticipati. Una volta richiesto dall'appuntamento col Daymo all’ingresso una donna, dalle forme graziose e formose, dal viso decisamente vispo e dai lunghi capelli, avrebbe interrotto i Ninja, o quantomeno quelli che si sarebbero presentati all'incontro – Non c’è bisogno di presentazioni. Vi chiedo solo la parola d’ordine. Io sono Shoukaku, una delle guardie personali del Daymo. –

    Confermata l’identità la donna si voltò di spalle – Prego, seguitimi. Il mio Signore e i miei compagni vi aspettano. - e prese a camminare lungo corridoi. Come sarebbe stato lecito aspettarsi tutto era perfettamente ordinato, in stile prettamente orientale. Legno pregiato copriva tutte le superfici. Laccato e privo di imperfezioni. Il silenzio regnava in tutti i locali e dopo circa tre rampe di scale e numerosi corridoi il gruppo si sarebbe trovato davanti alla porta principale, ampia e finemente decorata con motivi floreali.


    La donna aprì l’ingresso rivelando la sala di ricevimento. Tre persone si palesarono davanti ai Ninja, ma senza dare nemmeno il tempo di presentarsi il più indietro tra di loro si alzò dal suo cuscino di lino. Era ben impostato. Lo sguardo attento, sveglio: - Benvenuti Ninja Accademici. Sono Sakei Yamamoto, Daymo del Paese delle Valli. Non starò qui a tediarvi. Sono in presenza dei miei più fidi collaboratori: Toria Yako, il rappresentate dei Nobili e Shinken Bosa , il Comandante dei Tsuno. Lascerò parlare lui, in mia vece. Perdonatemi… ma devo presentarmi ad un funerale, di un mio caro amico. Vi ricordo solo che ho affidato molto a voi. Il destino del mio Paese potrebbe dipendere anche dalle vostre azioni. E di conseguenza dei rapporti con l’Accademia. –

    Shinken, all’andarsene del Daymo accompagnato da Shoukaku, si alzò schiarendosi la voce: - Bengiunti a Eiga, Chunin. Io sono a capo dei Tsuno. La Guardia personale del Daymo. Il nostro compito esclusivo è quello di preservare l’incolumità del Signore e di mantenere intatta la sacralità della Reliquia del Tempio di Yon, posto al centro della città. Siamo quattro, e ci dividiamo i compiti. – attese un secondo – E’ evidente che in Città, ma anche nella regione, città, paesi, valli vicine è in corso una vera e propria strage. Nel complesso circa un centinaio di persone al giorno tentano il suicido. Alcune ci riescono. Altre no, di conseguenza le blocchiamo e le spediamo in centri di recupero. Tuttavia la verità è che non c’è nessun recupero. Qualunque cosa sia ci sta distruggendo dall’interno. Una volta colpiti le persone tenteranno il suicidio finché non ci riusciranno. Giorno e notte, allo sfinimento. Non mangiano, non bevono. Di conseguenza devono essere alimentati. Insomma… un vero inferno. Non sono un medico, ma nemmeno un civile. E’ colpa di qualcuno. Non può essere una malattia. Dei maledetti demoni stanno distruggendo la nostra società e al momento l’unica cosa che riusciamo ad impedire è la morte. La cosa assurda è che queste persone cambiano completamente personalità, addirittura giustificano il loro gesto come sensato. Perché hanno vissuto a lungo, una vita di gioia e pienezza. Capite che non ha senso. Eppure sono convinto che lo avete visto anche voi. – scosse la testa – Ed eccoci qui al dunque. Noi Tsuno non possiamo partecipare all’indagini, che tra l’altro non hanno portato a nulla di definitivo. I nostri due compiti sono assoluti. Non possiamo andare oltre. Non possiamo muoverci al di fuori di quanto prestabilito. E’ un voto. Una promessa. – si schiarì la voce – Io sono qui solo perché… il capo della polizia si è suicidato. Come il capo dell’esercito locale. Io sono l’ultimo della catena di ufficiali superiori a sapere e conoscere i dettagli e in accordo con il Daymo siamo giunti alla conclusione che servono degli esperti. Gente abile, forte e professionale. Shinobi in grado di individuare il problema. Scovarlo e risolverlo. Non posso darvi una mano direttamente ma sono disponibile a qualunque domanda, richiesta o dubbio. Abbiamo del tempo. – le ultime parole furono pronunciate con rammarico. Persone in quel momento stavano morendo.



    CITAZIONE
    Daishin Iga grazie alle sue abilità da sensitivo sarebbe riuscito ad accumulare numerose informazioni. In primo luogo, e sicuramente la più importante, sarebbe stata quella riguardo alla popolazione. Infatti avrebbe notato subito una differenza netta tra le persone internate nelle carrozze, che avevano tentato il suicidio con quelle invece normali. Il colore del Chakra dei suicidi sarebbe stato, sicuramente, diverso. Se si poteva attribuire un gradazione sarebbe stata quella di un verde orrendo, quasi terribile se non per dire pestilenziale. Ma la vera cosa sconvolgente era bensì un'altra. Il colore del Chakra delle persone apparentemente sane era anche esso, in qualche modo, "sporco". Chi più chi meno di verde bile. Non avrebbe incrociato nessuno perfettamente sano, se così si voleva classificare il quadro diagnostico.

    Al Palazzo Nobiliare invece avrebbe notato sempre alcune differenze. Anche per tutti i presenti sarebbe valsa la stessa osservazione. Shinken, Shoukaku e Toria possedevano un Chakra sporco, sebbene in misura minima rispetto alla popolazione normale. Unica eccezione: il Daimyo. Il suo chakra, debole, era comunque perfetto. Assolutamente pulito.

    Infine per quanto riguarda le energie in gioco il discorso si sarebbe fatto alquanto complesso. Shinken Bosa si poteva identificare benissimo come un'energia viola. Particolarità: la spada, raccolta nel fodero, disponeva anche essa di un energia sempre viola. Diverso per Shoukaku, energia blu. Il resto dei presenti valutati si sarebbe limitato a quella relativa ad un semplice civile, Daimyo compreso.

    CITAZIONE
    Come è intuibile dal testo non è necessario che tutti i Ninja si dirigano dal Daymo. Le tappe utili OnGdR su cui focalizzarsi sono le seguenti:

    1) Bassifondi, laddove i braccianti criminali e poveri si radunano e trovano la loro casa. I bassifondi si trovano ai margini della città. Fuori dalle mura cittadine, tra l'ordine della capitale e i campi coltivati di riso.
    2) Circolo dei Nobili, il palazzo adiacente al Palazzo Nobiliare. Lì si incontrano i Nobili principali della città.
    3) Gilda del Riso. La principale autorità nella coltivazione, produzione, gestione e vendita del Riso del Paese delle Valli.
    4) Centrale della Polizia, priva del Comandante morto suicida.
    5) Tempio di Yon, divinità principale del Paese delle Valli. Simbolo della Fertilità.


    Edited by ~Cube - 16/4/2018, 22:15
     
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