Il Peso del RisoQuest B

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    Il peso del riso


    Post 1 ~ Nelle terre della morte

    Considerando le premesse, lo shinobi di Konoha si sarebbe atteso di giungere in un Paese coperto da scure nubi, pronte a riversare sulla terra una pioggia fredda e crudele. Ed infatti, giunto al punto di rendevouz, si fermò davanti alla porta della locanda ed alzò gli occhi al cielo, per osservare i cumulonembi muovesi pigramente, nascondendo il sole. Mentre socchiudeva le palpebre per mettere a fuoco le striature delle nuvole, un'ombra discese dall'alto al margine del suo campo visivo, seguita da un tonfo secco. Con estrema lentezza, si voltò a controllare, sperando di sbagliarsi. Nonostante il collo spezzato, il corpo privo di vita dell'uomo lo fissava, con un inquietante sorriso serafico sul volto. Aveva varcato il confine da poche ore, ma il chunin aveva ormai perso il conto dei suicidi in cui si era imbattuto lungo la strada. In quel posto non cadeva la pioggia: piovevano uomini.
    Nel vedere due genin sconosciuti farglisi incontro, Shin aveva avuto un brutto presentimento. Aveva aspettato che si allontanassero per leggere la missiva, sempre con un vago senso di oppressione alla bocca dello stomaco, distruggendola con il fuoco subito dopo averla memorizzata. Lo shinobi teneva il proprio equipaggiamento in costante efficienza ed aveva uno zaino pronto per partire, nel caso fosse necessario, perciò estrasse una mappa del continente calcolando il tempo necessario a raggiungere l'obiettivo. Poteva sprecare forse un paio d'ore al massimo prima di mettersi in marcia, perciò si ritrovò a scegliere come spenderle. La segretezza della missione gli impediva di parlarne con chiunque, inclusa Kairi. D'altro canto la situazione non si prospettava affatto rosea, a giudicare dal tono della comunicazione, quindi avere qualche notizia in più avrebbe fatto solo comodo. A malincuore, optò per l'utilità. Preso tutto il necessario, passò rapidamente nel quartiere Uchiha, lasciando un foglietto di carta ripiegato tra gli scuri della finestra della camera da letto della kunoichi per comunicarle che sarebbe stato via per un poco. Si diresse quindi nella base cittadina del proprio clan, sfogliando rapidamente i fascicoli custoditi nell'archivio. I Kinryu erano cacciatori e mercanti di informazioni: se c'era qualcuno che poteva saperne qualcosa, erano loro. Oltre a report storici, sulla conformazione geografica, l'economia e la situazione politica del Paese delle Valli, c'erano dei resoconti, raccolte di voci e fatti di cronaca. Shin li sfogliò rapidamente, soffermandosi sui più recenti. E ciò che vi lesse non gli piacque per niente.
    Nonostante fosse situata in un paese sperduto, il Vallo Perduto era una bettola come tante altre nel continente. Come da istruzioni, il foglioso non si era premurato di nascondere la sua presenza, lasciando il coprifronte in bella vista, legato alla cintura. Indossava il corpetto distintivo del suo grado, ma sotto di esso celava in una tasca interna all'altezza del cuore un artefatto misterioso, i cui poteri faticava ad inquadrare. La maschera dalle fattezze volpine gli riportava alla mente a eventi che avrebbe preferito dimenticare, ma allo stesso tempo gli forniva un utile promemoria, per non ripetere gli errori del passato. Le sue kitsune, invece, non erano al momento presenti. Per quella missione aveva preferito non convocarle, almeno fintantoché non fosse stato necessario. Il giovane rimase a fissare il vapore alzarsi lento dalla tazza di tè che aveva di fronte, senza decidersi ad assaggiarlo. Dal suo tavolo vuoto gettò uno sguardo intorno, scorgendo solo sguardi tristi e stanchi. Uno alla volta, fecero la loro apparizione gli altri membri della squadra convocata per quella missione, e il ragazzo li salutò educatamente, sebbene con diverse gradazioni di affabilità. Iga-san, ben ritrovato. Hozuki-san, piacere di conoscerla. Kunihiro. Shin, che partiva già lievemente indisposto con almeno uno dei presenti, impiegò pochi minuti per capire che difficilmente sarebbe andato d'accordo anche con il ninja appena conosciuto. Del gruppo l'unico ad ispirargli un minimo di fiducia era il sunese, di cui aveva già provato il valore sul campo. Sul kiriano decise di sospendere il giudizio, sperando che la sua prima -pessima- impressione venisse smentita in un secondo momento. Kunihiro invece era un caso a parte, e il Kinryu si limitò a sospirare.
    In quello che sarebbe dovuto essere un briefing per prepararsi alla missione, di cui non sapevano ancora nulla, ma potevano legittimamente avere dei sospetti, l'unica cosa utile sarebbe stato il sigillo per la comunicazione mentale che lo shinobi di Suna si sarebbe offerto di imprimere su di loro. Il mio nome è Shin Kinryu, chunin di Konoha. Dopo aver comunicato il suo nome all'Hozuki, quest'ultimo prese a parlare a ruota libera, tanto che il giovane faticava a star dietro al suo ciarlare. Ancora, Shin sospirò. E dire che aveva anche iniziato benino. Braccio destro del kage da una parte, uccisore di kage dall'altra: decidere il leader del team si stava rivelando un'impresa più ardua del previsto. Il Kinryu avrebbe votato per l'Iga, ma ancora una volta gli confermò l'impressione già avuta durante la missione nel Paese dell'Erba di che non essere interessato. Allo stesso tempo il chunin di Konoha non era sicuro di voler assumersi tale responsabilità. Per il momento decise quindi di glissare, annuendo vagamente ai discorsi del compagno e lasciando cadere il discorso, facendogli credere che avessero raggiunto un accordo in realtà mai pronunciato e riservandosi di agire di testa propria in caso di ordini eccessivamente strani.Buono a sapersi, io invece sono un esperto di taijutsu, e sono in grado di spostarmi rapidamente. Il Kinryu osservò con curiosità l'armamentario dello shinobi. Anche lui brandiva delle spade all'occorrenza, ma le sue avevano la particolarità di essere animate. Diversamente dalla battuta del collega della Foglia, a lui la loro squadra sembrava abbastanza ben bilanciata, e questo lo rassicurava almeno un pochino visto che stavano andando incontro all'ignoto.
    La strada verso il palazzo del daimyo fu ricca di rivelazioni, soprattutto grazie alle capacità da sensitivo del ninja della Sabbia. Contaminazione del chakra su scala nazionale. Qualunque fosse la causa, il solo pensiero faceva accapponare la pelle. Soprattutto considerando gli esiti. Un pensiero cupo attraversò la mente del ragazzo, che fece del suo meglio per scacciarlo. Gli sembrava di camminare alle porte degli inferi, nel territorio della morte, tanto essa era presente nella città. E non solo nei cadaveri, ma anche negli occhi di chi aveva fallito, e nelle vene di chi ancora resisteva. Era solo questione di tempo prima che quella landa scomparisse, a meno che non facessero qualcosa. Da lì a poco avrebbero infatti appreso che la loro missione consisteva proprio nel porre un argine, se possibile, alla piaga apocalittica che stava sconvolgendo il paese.

    Ad accoglierli fu una delle guardie personali del signore di quelle terre, una ragazza tanto bella quanto seria. Shin attese inutilmente che il kiriano pronunciasse la parola d'ordine, finendo ancora per sospirare. Piacere, Shoukaku-san. Il mio nome è Kinryu Shin. La parola è Seikatsu. Avrebbe pronunciato la parola d'ordine a bassa voce, avvicinando appena il viso all'orecchio della giovane che, confermata la loro identità, fece loro strada. La ringrazio, la seguiamo. Le presentazioni con il daimyo furono brevissime, visto l'impegno a cui era chiamato, e il giovane lasciò che si congedasse con un educato inchino e poche parole.Yamamoto-sama, conti su di noi. Furono i suoi sottoposti a spiegare nei dettagli, se così si potevano chiamare le poche informazioni che erano riusciti a raccogliere, la situazione. Ancora una volta, lo shinobi si presentò facendo precedere il nome del clan al nome proprio secondo l'uso, per poi ascoltare in silenzio, nascondendo le proprie emozioni dietro una maschera di compostezza. La faccenda era ancora più seria del previsto. Non avendo altre domande da aggiungere a quelle dei compagni, fece per alzarsi, rassicurando l'uomo che avrebbero fatto il possibile per scoprire la causa di quella che sembrava una maledizione. Tuttavia, prima di congedarsi, il Kinryu sarebbe tornato sui suoi passi, ripensando ad una delle prime cose che l'interlocutore aveva detto. Shinken-san, che reliquia custodite, esattamente? Forse si trattava di un segreto di cui non avrebbe voluto parlare, ma Shin voleva soddisfare la sua curiosità, o meglio placare un senso di inquietudine montante dentro di lui.
    Lasciato il palazzo, la squadra si radunò per scambiarsi le prime impressioni. Fedele al suo compito autoassunto di capo pro tempore, il più loquace fu proprio l'Hozuki, al quale evidentemente parlare doveva piacere un sacco. Ti sei dimenticato una possibilità: il daimyo non sa niente e non è coinvolto, non consciamente almeno, e il fatto che non sia contagiato ha un'altra spiegazione. Come quella fantomatica reliquia ad esempio, avrebbe voluto aggiungere, ma si trattenne. Anche l'idea sull'acqua o le qualità del riso, per quanto strane, avevano in quel contesto una loro ragionevolezza. Shin non ebbe nulla da ribattere alla divisione proposta dal kiriano, a maggior ragione che ciascuno di loro sarebbe stato accompagnato da un clone dell'Iga. Una parte di sé l'avrebbe spinto ad indagare nel tempio, ma un'altra gli diceva di starci alla larga, perciò accetto di buon grado di occuparsi della stazione di polizia. Anche se il comandante era morto, potevano aver raccolto qualche indizio utile, che magari non erano stati in grado di interpretare correttamente. Visto che si stavano muovendo poco più che alla cieca, ogni cosa poteva tornare utile. D'accordo. Fate attenzione. Shin era sempre stato un ragazzo serio, anche troppo per la sua età, ma di solito non era così teso e di poche parole. Eppure in quel frangente non riusciva proprio a condividere l'entusiasmo dell'Hozuki. Magari era perché ovunque volgesse lo sguardo, i suoi occhi si posavano su uno spettacolo di morte e disperazione?

    c2FoVro


    Chakra: 80/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Maschera della Volpe × 1

    Note
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51 replies since 16/4/2018, 14:11   1376 views
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