Il Profumo dei RyoQuest D

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  1. l'Horla
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    Il Profumo dei Ryo


    I

    Nella piccola stanza fornitami dall'Accademia per il mio soggiorno nel continente, mi muovevo rapido zigzagando da un lato all'altro. Afferravo i vestiti che avevo tenuto per diversi mesi negli armadi e li buttavo in una grossa sacca di pelle; e per ogni cosa che inserivo, mi veniva in mente una che stavo dimenticando, quindi mi spostavo dall'altro lato della stanza rapidamente pensando che potessi dimenticarmene a momenti.
    Da quando ero partito da Kiri erano passati diversi mesi, il continente con la sua vita s'era rivelato un vortice in cui mi ero lasciato risucchiare. Prima a Konoha con la signorina Kiyomi, poi ad Oto dove aiutai Kenta a trovare il padre, alcune rapide missioni tra cui una nel Paese del Vento che mi era valsa la cicatrice che percorre il mio viso da zigomo a zigomo; e dunque era finalmente arrivato questo momento, pensavo chiudendo con un movimento secco il borsone e buttandomelo sulla spalla. Stavo finalmente tornando ad abbracciare la mia terra, la nebbia ed il mare due elementi fondamentali della mia esistenza la cui mancanza stava scavando un vuoto in me.
    Aprii trafelato la porta che dava sul corridoio quando, sull'uscio con area spaesata, un uomo mi bloccò il passaggio tenendo ancora alto il braccio con cui stava per bussare alla porta. Lo guardai dall'alto in basso, era un funzionario dell'accademia, tra le mani reggeva una busta e, deducendolo dal respiro affannato, doveva avere anche una certa urgenza. La presi dalle sue mani tremanti mentre me la porse e, dopo essermi assicurato del mittente, alzai i miei occhi nei suoi dicendo con parole asciutte Ricevuto, ti ringrazio Quindi rientrai in stanza sbattendo la porta dietro di me.
    Un vero vortice mi aveva risucchiato! Certo non me lo sarei aspettato che questa vita avesse un forza gravitazionale tanto potente, mi ero messo a disposizione dell'Accademia e certo non avrei disertato i miei doveri, tanto meno per un semplice desiderio di casa. Abbandonai la borsa con un sospiro ai piedi del letto e, dopo aver aperto la busta, ne avrei letto sempre più rapidamente il contenuto. Ero sbalordito e leggermente confuso, se non preoccupato, tra le mani reggevo una busta dal contenuto di massima riservatezza, mi veniva ordinato di abbandonare ogni attività  e dirigermi nel Paese delle Valli presso Yoaki, in cui avrei ricevuto altre informazioni. Mi lasciai cadere sul letto con la faccia tra le mani, iniziai a respirare lentamente inspirando con il naso ed espirando con la bocca, quindi tornai calmo e sereno/distaccato da ciò che mi circondava. In silenzio liberai il borsone e, presa una sacca più piccola, la riempii di ciò che mi sarebbe potuto servire per il viaggio verso Yoaki. Quindi mi cambiai armandomi, essendo da quel momento in missione, celando sotto le maniche dei miei abiti i lancia spiedi e, nelle tasche dell'abito grigio scuro, i veleni ed il resto del mio armamentario; chiusi il mantello e alzai il cappuccio sul mio capo, presi la borsa e imboccai nuovamente la porta, questa volta, senza venire fermato da nessun funzionario.

    [...]

    Il carro che trainato da due cavalli viaggiava velocemente tra prati e radi boschi, era partito di gran carriera dall'edificio dell'accademia quando avevo mostrato le credenziali accompagnate dalla lettera che avevo distrutto prima di lasciare la stanza. L'uomo sui cinquantanni non era, per mia fortuna, un gran chiacchierone e, i suoi pochi tentativi di parlare, erano caduti nel silenzio delle mie risposte così eravamo giunti ad un buono e rapido accordo: tu non parli, io non parlo.
    Arrivati nel territorio di influenza del Daymo del Paese delle Valli, ecco vedere le strade mutare rapidamente, farsi più larghe e, in alcune zone specialmente nei pressi dei fiumi che tagliavano quei prati e rendevano il terreno incerto, lastricate.
    La mattina del secondo giorno di viaggio in direzione di Yoaki il carrettiere, che poi scoprii chiamarsi Yin e venire dal Paese delle Risaie in una cittadina non molto distante dalla capitale, salii sul carro con in volto un'espressione funebre. Quando gli chiesi cosa avesse visto da spaventarlo a quel punto, mentre ripartivamo dal piccolo villaggio in cui avevamo dormito la sera precedente, lui rispose con voce spezzata da un forte senso d'inquietudine Ho-ho parlato con l'oste mentre pagavo prima di partire, mi ha chiesto se se lei è un ninja... Subito alzai il mio sguardo duro verso di lui per capire se avesse rivelato la mia presenza No, no non gli ho detto niente io, lo giuro! Aggiunse subito alzando le mani verso la mia direzione, quasi come se quello fosse un segno della sua innocenza e continuò: Però mi... mi ha parlato... di certi strani avvenimenti in queste località  lugubri eventi! E proprio dove siamo diretti! Muoviti a dire qualcosa di utile, mondocane sbottai in sua direzione tenendo lo sguardo fisso verso la strada Signore, mi ha detto che la gente a Yoaki e in tutto il territorio si sta uccidendo, suicidando! Senza alcuna chiara spiegazione, tutti si stanno togliendo la vita. Corrucciai le sopraciglia e lo guardai per qualche attimo. Che cosa stava accadendo in quella regione e cosa c'era di reale in quelle parole deliranti?
    Non dovetti aspettare più di qualche ora per scoprirlo, ce n'era molta di realtà.
    La prima cosa che vedemmo di quella cittadina, ancora nascosta dietro al colle, furono le dense nuvole che grigie occupavano il cielo plumbeo. Un profondo senso di angoscia mi assalì guardando i visi della gente che c'accolsero nella grigia cittadina, in diversi erano per strada a vivere il lutto di alcuni loro cari mentre gente dagli occhi alienati veniva caricata in altre carrozze e chiusi dentro. Feci una smorfia e invitai il cocchiere a muoversi, avevo bisogno di sapere quanto prima cosa stava succedendo in quella città che, dagli edifici sontuosi e vari, sembrava essere un ricco centro economico.

    [...]

    Avrei atteso i miei compagni di squadra nella sala indicatami dalla segretaria dopo averle detto la parola in codice, in silenzio rimasi seduto lasciando gli occhi appoggiati all'infinito pensando che mai avevo vista scene quasi apocalittiche di quella portata.
    Giunti anche i miei due compagni, avrei seguito la segretaria nello studio del sindaco, non prima però di aver lanciato un segno di saluto e complicità verso gli altri due ninja in un sorriso. Non li conoscevo ma da quel momento in poi la loro vita dipendeva dalle mie azioni ed io affidavo la mia a loro; ci saremmo dovuti proteggere a vicenda e sostenere nelle situazioni più critiche. Già da quel momento in cui ci presentavamo al sindaco della città saremmo dovuti mostrarci non solo uniti ma anche collaborativi, fare fronte comune all'emergenza che da lì a poco ci sarebbe stata presentata.
    Nel suo studio si presentò il sindaco e quello che, ad una prima occhiata, sembrava essere una guardia. Senza fronzoli il sindaco ci spiegò la situazione poi venne il turno dell'uomo armato di wakizashi che ci distribuì una piccola mappa e spiegò quali erano i punti sensibili. Quando concluse rimasi in silenzio qualche attimo e, dopo aver lanciato una rapida occhiata in direzione dei miei compagni che avevano attirato la mia curiosità per il strano colore dei loro occhi, avrei parlato con voce lenta e calma riappoggiando la mappa sulla scrivania che ci separava dai due uomini del Paese delle Valli. Sì, ho qualche domanda, signore dissi alzando lo sguardo verso l'uomo che era il responsabile della sicurezza Ha detto che hanno derubato due palazzi in una notte per due notti, a quattro giorni di distanza l'uno dall'altro. L'ultimo colpo quando è stato messo in atto? Avrei quindi proseguito Sembra si parli di un mucchio di soldi, crede sia possibile trasferire tale denaro in un luogo unico? Questo renderebbe molto più facile proteggerlo e controllarlo, rispetto a sei edifici contemporaneamente, sarà d'accordo, no? Quindi avrei iniziato a grattarmi il mento studiando attentamente la cartina Avete trovato qualche traccia dei ladri nelle banche svaligiate, qualche prova? E avete provato a raccogliere informazioni all'interno di cosche o gruppi illeciti della città di cui siete a conoscenza? Ci sono bande criminali organizzate all'interno di Yoake? Alzai lo sguardo verso il sindaco e lo mantenni in silenzio, spesso ma non sempre, ricoprire un ruolo politico come quello di sindaco obbligava ad avere certe conoscenze che potevano aiutare o distruggere una carriera. Non avevo altro da chiedere e avrei ceduto la parola ai miei compagni e quindi al sindaco e al suo uomo per risponderci. La situazione non era semplice e a fornirci le informazioni erano stati piuttosto stitici, il motivo non mi era ancora chiaro.
    Conclusi quei primi discorsi, se ai miei compagni di missione fosse andato bene, avrei proposto a Ron Yoko di mostrarci gli edifici svaligiati. Pensavo che potesse essere importante vedere come lavoravano quei ladri, come avevano deciso di entrare ed uscire dall'edificio, quanto avessero fatto un lavoro pulito o meno e se, sopratutto, avessero commesso qualche errore ignorato dalla polizia locale.
     
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36 replies since 17/4/2018, 11:05   753 views
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