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Shiltar Kaguya.
Imboscata
L'attacco di Toshiaki era andato a segno: il suo viso, però, non mutò, rimase semplicemente divertito, divertimento che, probabilmente, avrebbe dovuto abbandonarlo nel vedere che ambo i suoi avversari erano ancora lì, in piedi, seppur feriti.
E proprio il suo bersaglio lo attaccò per primo!
Toshiaki era pronto, o almeno pensava di esserlo, quando si scoprì improvvisamente lento, troppo lento, tanto che il doppio calcio di Fumimaro lo prese in pieno, spezzandogli il fiato, subito seguito da un pugno che, di certo, rincarò la dose.
L'unica fortuna del seguace di Hayate? L'essere più una macchina che una persona. La sua resistenza migliorata permise di contenere i danni dei due colpi subiti e di ridurli ulteriormente.
Quando, però, una strana creatura fu evocata dall'altro biondino, un mostro che spaventò non poco l'aspirante immortale, tutta la sicurezza di Toshiaki andò completamente sfumando, poiché si ritrovò ad essere soggetto a due attacchi in contemporanea e lui era così lento nei movimenti!
Toshiaki cercò in vano di parare il primo colpo del mostro d'ombra, ma tutto ciò che ottenne fu di non riuscire nemmeno a vedere né quel primo colpo alle gambe, né il pugno di Fumimaro, che comunque non gli fece alcunché di danno.
Non si poteva dire, però, lo stesso dei colpi alle gambe: tre attacchi, che ridussero il seguace di Hayate all'inabilità motoria! Non serviva a niente avere quelle armi in corpo se era paralizzato! E di certo non voleva morire per non aver ucciso un insulso genin! No, lui sarebbe vissuto in eterno, volesse anche dire arrendersi in quel momento!
Cadde sulle ginocchia il nukenin, Mi arrendo!, disse semplicemente, alzando le mani al cielo, in segno, appunto, di resa, stava ad Oda ed al giovane genin che lo seguiva decidere cosa fare di lui..
