La Più Grande delle Minacce

Il Crollo di un'Era

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  1. Ledah
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    In tutte le grandi storie esistono personaggi marginali o irrilevanti, questi ultimi si fanno convenientemente da parte di fronte al pericolo o si uniscono alle masse senza volto per dare vita ad un drappo che si stenderà alle spalle dei protagonisti durante eventi epocali.

    Non tutti questi personaggi però devono per forza rimanere intrappolati in quel drappo e questa potrebbe essere una storia di riscossa ed eroismo per una donna assolutamente non comune che ha speso le ultime ore a bere pinte su pinte di birra alla sua locanda di fiducia invece d'interessarsi degli affari del proprio villaggio.

    D'altronde lei era ancora a tutti gli effetti una straniera, come le confusionarie unità di misura che utilizzava per definire quello che la locandiera aveva stabilito autonomamente fosse un mezzo litro di birra, uno dei tanti mandati giù in quelle ore.

    Per questo non s'interessò più di tanto a chi stesse dirigendo la baracca, bastava che la mandassero avanti quel tanto che bastava per consentirle d'assorbire le conoscenze del ninjutsu che le servivano e poi se ne sarebbero potuti andare tutti al diavolo, assieme alla loro birra di scarsa qualità.

    Improvvisamente un potente scossone venne ad interrompere il momento di relax spedendola a terra, complice una qualcerta mancanza d'equilibrio dettata dai fumi dell'alcool, la massiccia donna volò a terrà urlando sorpresa:

    "Who the fuck turned the world upside-down!?"

    Ricevendo solo occhiate confuse da un compagno di bevute ancor meno sobrio di lei mentre i proprietari si sbrigarono a chiuder tutto cacciando fuori i commensali, stroncando le lamentele della straniera con una pinta di birra omaggio, non essendo ancora del tutto ubriaca, la donna riuscì però a captare qualche stralcio di conversazione, i proprietari sembravano chiaramente spaventati e parlavano di un qualche bestione di Kumo, in linea di massima c'era un qualche bastardo che aveva deciso di rovinarle la bevuta e questo non le andava a genio.

    Con passo pesante la donna dal fisico statuario si diresse verso l'origine del caos, prendendosi un paio di pause per decidere quale delle varie strade parallele fosse il caso di prendere quando le si sdoppiava la vista, sorseggiare un poco della sua birra e svuotare la vescica prima di arrivare finalmente alla scalinata del palazzo dove un ricco numero di shinobi si era radunato e dove le sembrava di vedere un serpente di metallo, forse era il caso di smettere con la birra per quel giorno... oppure no.

    Prendendosi l'ultimo sorso dal suo boccale, Haru si pulì le labbra con la manica della maglia, prima di scagliare il proprio boccale verso una parete, conficcandolo nel muro di pietra con un rumore sordo e rivolgendosi a tutti i presenti con tono aggressivo e decisamente troppo elevato:

    "OK LISTEN UP!
    QUALCUNO MI DEVE IL RESTO DELLE BEVUTE ED IL CONTO ARRIVERA' A SUON DI CAZZOTTI, A CHI DI VOI DEVO DARE UNA LEZIONE!?"


    Il tempo di dire queste parole ed il rosso di cui era tinto il suo viso si tramutò in un blu intenso che preannunciò l'arrivo di un conato di vomito.

    "Hmpf...!?
    BLEARGH!!!"


    Svuotatasi lo stomaco la donna tornò a rivolgersi ai presenti barcollando in una maniera quasi ipnotica:

    "Ok... questo tipo mi deve anche una cena."

    Nel frattempo, a diversi metri nel sottosuolo al di sotto dell'ospedale, un certo primario prese nota dell'insolito movimento sismico e togliendosi gli occhiali speciali a conduzione di chakra, sollevò la testa dal corpo che stava indagando per dire in tono asciutto e del tutto privo di una qualsivoglia carica emotiva:

    "Sembra sia giunto il momento di rivolgere nuovamente la mia attenzione alla superficie."
     
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