La Più Grande delle MinacceIl Crollo di un'Era

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    Turning Point


    Post IV

    Febh (o la sua copia o qualunque cosa fosse), tacciando come paranoia la sua ipotesi le rispose, a rimarcare una cosa che sembrava ovvia, ovvero perchè parlare della macchina se era una copia lui stesso? Ma non lo era affatto. Certo, perchè nessuno ha mai fatto un bluff doppio o triplo, soprattutto nel mondo ninja. Non era poi così improbabile, soltanto un altro gioco delle tre carte per sviare l'attenzione dal continuo dell'influenza di Orochimaru sul villaggio, un cancro inestirpabile. Nel frattempo la kunoichi si era spostata in modo da frapporsi tra il misterioso individuo ed Hebiko.

    Ma la successiva questione, sollevata in risposta ad Harumi e Yukine, fu LA domanda. Ma prima che la ragazza potesse anche solo pensare a come controbattere efficacemente, il palazzo venne circondato. Kamine non potè vederli tutti, ma fecero un nome che non lasciava alcun dubbio. Come in uno spettacolo di burattini, a ripetere all'unisono il nome di Aloysius Diogenes Mikawa.

    Al coro si aggiunse, senza sorpresa alcuna per Kamine, Kato. Sono sicura che avrebbe dato un braccio per poter dire il suo stesso nome senza risultare ridicolo. Poi, anche Harumi disse il nome di Diogene. Non che si aspettasse realisticamente qualcos'altro, ma in cuor suo lo sperava. E lei? Cosa avrebbe detto Kamine?


    Allora? Cosa farai adesso, ragazzina? Ti arrenderai?



    Vagliò tutte le possibilità, per quanto fosse difficile in quella situazione. Era LEI la più adatta nella sua mente, niente la avrebbe convinta del contrario, ma non aveva né il potere né le conoscenze per governare senza eccessiva opposizione, per risollevare Oto fuori da quella palude di mediocrità politica. Né di opporsi ad Orochimaru, eventualmente. Maledizione, aveva problemi a contrastare quello che aveva dentro di lei. Era, ironicamente, in una posizione simile a quella in cui considerava Kato. E non poteva fare altro.

    Fece un passo all'indietro verso Hebiko. Non poteva vederla. Vuoi la verità? Che fosse Febh o Orochimaru o chissà chi, ormai non c'era granchè da bluffare. la verità è che in questo momento, ad Oto, chi ha la forza per essere Kage non ha l'attitudine che servirebbe a cambiare Oto per il meglio. E viceversa, quelli che parlano di cambiare, sono...siamo, dei pesci relativamente piccoli. Kamine mollò la presa sulla wakizashi. Gli altri...gli altri, pur parlando tanto del Suono e della sua libertà, del potere di seguire i propri desideri...in realtà, si sono solo adagiati a seguire qualcuno per comodità. A tutti piace avere qualcuno di più grosso dietro cui nascondersi, no? Forse sarebbe morta lì. Ma non se ne sarebbe andata senza dirne quattro a quel circo.

    Oh...



    E quello che hai dire tu, nemmeno mi interessa in questo momento.

    Sicura di questo?



    ...No, ma ormai siamo in ballo. Tanto vale ballare.

    Kamine Ashimi
    Chakra: 75/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità: 525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 1
    • Wakizashi × 1
    • Mantello × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    Note
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    A New Dawn


    IV



    Una sensazione di calore permise alla rossa di riprendere i sensi, aprendo lentamente gli occhi e notando la lingua di lava dell'enorme lucertola di fuoco, sussultando appena, più imbarazzata che spaventata, rialzandosi in piedi ed indietreggiando da quella figura incappucciata. Aveva un fastidioso cerchio alla testa che non sapeva spiegarsi. Ricordava di star parlando con quello sconosciuto prima che tutto si facesse buio, e ricordava anche una certa foga nel farlo, ed un'insolita sensazione di fiducia. Da quando si fidava di un attentatore!?
    L'uomo continuava a parlare, e nessuno dei presenti sembrava intenzionato ad attaccarlo. La ragazza fece lentamente diversi passi all'indietro, assicurandosi di non attirare l'attenzione di quel tipo in preda ad un lungo monologo, notando come la ragazza con un drago sulle spalle stesse sgranocchiando delle patatine, ignorando del tutto quella situazione potenzialmente pericolosa. Sibilando, sussurrò verso di lei a denti stretti, visibilmente alterata:

    Ma che diavolo stiamo aspettando ad attaccarlo!? Perchè siete tutti così rilassati!? E' un cazzo di terrorista venuto da chissà dove!

    Non se lo spiegava. Ricordava lei stessa di aver usato un approccio estremamente calmo verso di lui, anche se alcune cose le sembravano annebbiate, forse aveva sbattuto la testa cadendo. Certo, dal suo discorso sembrava parlasse di voler distruggere solo il palazzo e non voler far del male a nessuno... Ma perchè permetterglielo? Da quando i terroristi facevano i loro comodi ad Oto? Tempo prima erano riusciti a fermare un demone fittizio, ed ora un misero shinobi li spaventava? Non avrebbe di certo fatto la prima mossa se tutti diffidavano così tanto dall'attaccare.
    E poi, la fatidica domanda. La domanda che Hebiko sperava di non dover sentire mai, la domanda che le arrivò addosso come una secchiata d'acqua gelida, e che presto come una cascata l'avrebbe travolta con violenza, incapace di ribellarsi a quell'evento. La nomina di un Kage.
    Una folla di persone circondò tutti gli shinobi presenti, marciando avanti come soldati, per poi, immobili e solenni, nominare colui che la Vipera pregava non ricevesse mai un potere del genere. Il nome del Mikawa risuonò nella piazza, con tanta potenza che seppur assente la rossa si sentì come schiacciata dalla sua presenza. Il respiro le sembrò bloccarsi in gola, il suo ignorare quel problema si era infine tramutato nell'imminente vittoria del Colosso di sangue. Ormai era ad un passo dal conquistare Oto ed iniziare il suo regno. Scosse la testa, sconvolta, mentre Kamine si portava di fronte a lei, sussurrando parole a se stessa, domande, rimproveri. Cercando una speranza che si stava rapidamente spegnendo.

    New_canvas


    No... Non può succedere, non doveva andare così... L-La riunione... Dovevamo... Dovevo...

    Ripensò alla cena offertale da Raizen, al momento in cui dovette rinunciare a Konoha. Eppure era là, lontana da Oto, da sola. Perchè aveva rifiutato. Perchè rinunciare a quello che le sembrava un villaggio sicuro? Ricordava di avere un forte senso di responsabilità e fedeltà verso qualcosa, o qualcuno, eppure non ricordava bene cosa. Forse Oto stessa? No, non avrebbe avuto senso. Forse qualcuno. Eppure non riusciva a focalizzare nessun volto capace di farle rinunciare a quell'occasione fin troppo preziosa per lei. Le parole di Kamine la risvegliarono da quella sorta di trance, e per la seconda volta la ragazza le aprì gli occhi. Si era ripromessa di smetterla di vivere nell'ombra, ma stava ricadendo nel tranello. Stavolta non poteva, non doveva. La libertà non si poteva ottenere tramite fortuna ed altri appigli, andava guadagnata. Quello era il suo villaggio, il suo paese natale. Le cose potevano cambiare. Diogene era indubbiamente un simbolo, così come lo era stato Orochimaru prima di lui. Se volevano avere una possibilità, anche i ribelli dovevano diventare un simbolo che facesse tanto rumore quanto il Colosso.
    Hebiko raddrizzò la schiena. Il suo sguardo determinato osservò i presenti, spostandosi non più dietro la donna ma al suo fianco. Le prese una mano, donandole il suo appoggio. Il rischio era sicuramente enorme, ma se voleva che le cose cambiassero doveva esporsi. E sperare che, dopo di lei, altri si sarebbero uniti.

    Saremo anche pesci piccoli. Insignificanti, per alcuni di voi. Ma siamo in tanti, e siamo stanchi di essere burattini nelle mani di capi spietati, che non si degnano nemmeno di presentarsi di fronte ad un'evidente minaccia. E se la prossima persona ad indossare quel cappello ha intenzione di controllarci con il terrore... State certi che ci ribelleremo. E' tempo di uscire allo scoperto, e di modellare una nuova Oto.

    Alzò la mano, insieme a quella della sua compagna, mostrandola a tutti. Un'alleanza data dallo stesso desidero, dalla stessa volontà.

    Kamine Ashimi! Hai il mio supporto, e la mia fiducia! Una nuova alba sorgerà su Oto!

    La stetta si fece più forte, Kamine avrebbe probabilmente intuito la sua paura che si sforzava di reprimere da quel gesto. Ma doveva mostrarsi forte, sicura di se. La kunoichi aveva fatto il primo passo, mostrandosi. Hebiko non poteva lasciarla combattere da sola. Lo scontento ad Oto era più che evidente, ma gli altri shinobi ancora muti a quale causa si sarebbero uniti? Alla protezione di un colosso che avrebbe tarpato loro la libertà, o ai ribelli, più deboli ma liberi, volenterosi di cambiare? Aveva fatto la sua scelta. Trattenne il respiro, attendendo l'esito di quel gesto.



    Edited by Waket - 27/8/2018, 02:41
     
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    La lunga enciclica del misterioso non-Febh su ciò che Orochimaru rappresentava e come le nuove leve potevano rapportarsi ad esso, durò abbastanza da infiammare gli animi e portare ogni singolo individuo presente a dire la sua su chi dovesse essere nominato nuovo capo del villaggio. Sicuramente il pericoloso terrorista aveva avuto successo nel destare gli Otesi, che nella quasi totalità chiamarono al cielo il nome di Diogenes, sebbene alcuni non lo ritennero adatto. Persino i vari collaboratori del Mikawa si fecero sentire, dicendo la loro su come il colosso del sangue fosse il più adatto. Ma lo era ? Diogenes era davvero portato a tenere sulle sue spalle il peso di un villaggio, e delle vite di coloro che lo riempivano? Sicuramente Aloysius era un ninja forte, il più forte forse di tutto il continente per alcuni, un capo saggio, un leader nato, certamente, ma tutti quei tifosi lì nella piazza, capivano il significato della loro scelta?
    Senza prendersi troppo in giro, Diogenes era forse il più belligerante tra i ninja che Jotaro aveva mai incontrato, una volta Kage, sarebbe stata questione di tempo prima di fare a testa o croce su quale villaggio invadere per primo; e con i Canthiani sulla spiaggia, un leader focoso e ambizioso poteva non essere la risposta adatta.

    L'unica scelta quindi poteva ricadere su Febh, ma a quanto si diceva in giro, per molti era un idiota.


    CITAZIONE
    Beh, almeno uno tra tutti questi tizi ha un briciolo di cervello, no? Gli indizi portano tutti a quello, cavolo! E poi non capisco tutto questo attaccamento al palazzo, qui a Oto crollano due o tre volte al mese, dovrebbero essere abituati, no? Che poi...ma tu chi sei? Hai un'aria familiare e spari il mio nome come se ci conoscessimo...non è molto educato, sai? Intanto vedi di non far baccano, voglio vedere come va a finire...sto preparando un'entrata coi fiocchi! Aspettavo Gene però...voglio vedere la sua faccia stupita, secondo me da stupito è anche più brutto di quanto non sia normalmente!

    Si. Forse Gene era la scelta più adatta. Se voleva prendersi il continente almeno sarebbero stati uniti contro Shiro. Tuttora Jotaro non aveva ancora chiaro perchè il Mikawa temesse così lo Yakushi.
    L'ospite scostò appena il mantello in modo da far scorgere il suo volto, e rispose alla voce parlando normalmente, non per farsi sentire in piazza, tanto era sicuro che Febh lo avrebbe comunque sentito, in un modo o nell'altro.


    << E' vero che sono passati tanti anni, e che sono invecchiato decisamente male, ed è anche vero che l'ultima volta che ci siamo visti, stavi scalando un albero, ma ti pare il caso di scordarsi di chi ti ha insegnato a impastare il chakra, impiastro che non sei altro ? >> Da quei tempi, Febh era davvero, davvero sbocciato. Ora era decisamente lui il maestro. << Cerca di capirli, ai tempi di Rengoku, il villaggio e ciò che vi accadeva era sinonimo di leggenda. Molti di loro sono cresciuti con queste storie, quel palazzo e il solo nome della serpe, sono tutto ciò che per loro simboleggia Oto. >>

    Il vecchio sensei sorrise. << Devono forgiare la loro leggenda, il palazzo è solo un mucchio di mattoni fumanti. Ahahahahahhaha. Coraggioso comunque, dato che sicuramente sapevi che non era assicurato e che il Daymio di Oto potrebbe chiederti i danni. >>

    Oto mi dava rifugio ma non era la mia casa, esprimere un voto non era nei miei diritti.

     
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    Due schieramenti.


    Chapter IV - Villaggio di Oto



    La differenza abissale in termini di forza tra lo sconosciuto e la donna fu palese agli occhi del ragazzino.
    Deglutì quando vide l'uomo riceve il calcio al fianco senza battere ciglio, come se quella gamba fosse per lui come una minuscola zanzara.

    Liquidata la barista, egli precisò di non voler distruggere Oto, di non voler rinunciare alle abilità e conoscenze ereditate da Orochimaru, ma di voler solo radere al suolo il Palazzo del Demone e bruciare ogni possibile seme da cui il primo Kokage sarebbe potuto tornare.
    Yukine rivedette la sua posizione, anche se ben consapevole della sua inutilità. Favorevole o no, egli non sarebbe stato in grado di opporsi al volere dell'altro.
    Fortunatamente, la discussione si spostò su altri argomenti.
    L'uomo si rivolse a Yukine e ad Harumi, ordinando loro di menzionare uno shinobi di Oto in grado di sovrastare la sua volontà.
    Il ragazzo non conosceva nessun ninja.
    Avrebbe potuto proporre sua madre, Fedaikin di lungo corso, ma non lo fece, sicuro che quest'ultima lo avrebbe pestato solo per essersi intromesso in affari più grandi di lui.

    Con enorme sorpresa, lo studente vide una folla di individui sbucare da ogni direzione.
    Nascosti da chissà quanto tempo, forse in attesa del momento propizio per attaccare, essi avevano circondato il palazzo e i presenti.
    Intimorito dalla loro entrata scenica, lo studente li scrutò da cima a fondo. Nessuno di loro sembrava sfoggiare il coprifronte di Oto.
    Chi erano?
    In un grande coro unanime, in risposta all'ultima domanda dello sconosciuto, i nuovi arrivati proclamarono a gran voce un nome già udito dal ragazzo, al quale però non era in grado di associare alcun volto.
    Aloysius Diogenes Mikawa.
    Come un esercito addestrato, essi avanzavano con il pugno sul petto e lo sguardo fisso sullo sconosciuto.
    A quel coro si aggiunsero altri ninja, tra cui il consigliere pro tempore (così si era presentato), l'albino e Harumi.
    Un fronte abbastanza ampio, ma non unanime.
    A pochi passi da Yukine, dopo essere ritornata cosciente, l'Erede aveva raggiunto la donna dai capelli neri.
    Dopo essersi strette la mano, le due donne alzarono il loro pugno unito verso l'alto, a simboleggiare la nascita di un alleanza tra le due,.

    CITAZIONE
    Saremo anche pesci piccoli. Insignificanti, per alcuni di voi. Ma siamo in tanti, e siamo stanchi di essere burattini nelle mani di capi spietati, che non si degnano nemmeno di presentarsi di fronte ad un'evidente minaccia. E se la prossima persona ad indossare quel cappello ha intenzione di controllarci con il terrore... State certi che ci ribelleremo. E' tempo di uscire allo scoperto, e di modellare una nuova Oto.

    Lo studente fu molto colpito dalle sue parole.
    Chi era quel Mikawa? Un dittatore?
    Yukine si sentì nuovamente costretto a schierarsi, ma questa volta decise di non farlo.
    Perchè mettersi in mezzo? Perché inimicarsi una fazione?
    Era solo un piccolo studente, fino a un ora prima completamente all'oscuro della complessa situazione politica otese.
    Come le diceva sempre sua madre, doveva pensare solo a se stesso.
    Il suo obiettivo principale era raggiungere il grado Genin, così da poter iniziare la propria carriera nelle fila di Oto.

     
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    La Più Grande delle Minacce • Capitolo II

    Munisai ascoltò attentamente la replica del misterioso individuo alle sue parole, e la ritenne fondamentalmente condivisibile.
    Era vero che Orochimaru non avesse guardato in faccia a nessuno e avesse sfruttato, calpestato e distrutto innumerevoli vite lungo il suo cammino verso potere e immortalità. Egli non aveva mai provato alcun attaccamento nei confronti dei suoi sottoposti, nessun amore nei confronti del Villaggio da lui stesso fondato. Erano solo strumenti atti ad aiutarlo a raggiungere i propri scopi.
    Il neo-otese non ne idealizzava la figura. Il ritorno del Vecchio Serpente al pieno delle sue forze, era un qualcosa da evitare in tutti modi, un'eventualità a dir poco funesta, per tutti i motivi esposti dall'uomo incappucciato ma, a ben vedere, anche da Munisai stesso.
    Motivi, però, che sancivano anche la grandezza di un uomo che, con la sua potenza e il vigore del suo desiderio, era riuscito a soggiogare e a portare dalla sua parte potenti guerrieri, e a mettere in ginocchio eserciti di persone che gli si opponevano.
    D'altronde quella era la natura più pura e cruda di quella cosa chiamata Potere: c'è chi lo esercita e chi lo subisce. Così era da sempre, e così sarebbe sempre stato.
    Contro ogni logica o previsione, un uomo venuto dal nulla aveva sempre dal nulla edificato qualcosa di enorme e duraturo, un Villaggio che era diventato una delle potenze nel continente.
    Le sue ricerche avevano portato innovazioni e scoperte ancora sfruttate, più o meno inconsapevolmente, da tantissime persone.
    Il suo nome era ancora pronunciato con timore e reverenza, e la sua eredità era più viva che mai, nonostante l'incessante passare degli anni, come dimostravano gli eventi di quella sera.
    Ma sopra ogni cosa, egli aveva un sogno. E lui quel sogno non l'aveva mai rinnegato, anzi l'aveva seguito a ogni costo, fino in fondo. Fino alla morte.
    Un individuo di tale caratura era per Munisai degno di rispetto. Diamine, persino degno di ammirazione, e lo avrebbe ribadito fino alla noia, a costo di passare per il seguace di un folle.
    E per la cronaca, la distruzione di un palazzo non avrebbe affatto cancellato il suo ricordo o il suo retaggio, questi erano ormai radicati troppo in profondità, indelebili. Semplicemente, riteneva inutile ed insensata una tale azione, ma si era già espresso chiaramente in proposito.

    Nel frattempo, in quella piazza era accaduto e stava accadendo di tutto.
    La ragazza nerboruta aveva avuto l'ardire di attaccare la figura ammantata ma senza alcun esito, venendo sbattuta via come una bambola di pezza.
    Qualcuno aveva fatto proclami, altri congetture, o insinuazioni.
    Qualcuno aveva cercato di fomentare gli animi, e qualcun altro di raffreddarli.
    La kunoichi dai capelli rossi era stata stesa con un attacco alle spalle da un suo presunto compagno, per ragioni che il giovane non poteva immaginare.
    Infine, lo sconosciuto prese nuovamente la parola, ribadendo quello che era il suo proposito di distruzione "focalizzata", e quasi sfidando i presenti a fare il nome di qualcuno che potesse fermarlo, qualcuno la cui volontà potesse contrastare la sua.
    Qualcuno che avrebbe potuto guidare il Suono come suo nuovo capovillaggio.
    A quel punto una ventina di persone sbucarono dal nulla circondando il nemico, proclamando a gran voce e con orgoglio la loro scelta: Aloysius Diogenes Mikawa.
    Dopo di loro, molti si esposero facendo un nome in quella sorta di elezione improvvisata.
    Il ragazzo si ritrovò sempre più invischiato in una situazione a lui estranea, sovraccaricato di informazioni che per forza di cose faticava a mettere insieme. Ma decise ugualmente di dire la sua.

    Ho sentito innumerevoli voci sulle imprese dei ninja del Suono, e probabilmente le figure più citate sono i due Jonin da te precedentemente nominati, che, mi sembra di capire, siano anche i candidati principali alla successione al Nidaime.
    Del capoclan Mikawa si dice che sia un possente guerriero, e un leader carismatico.
    Dell'amministratore Yakushi si dice che sia altrettanto forte, quasi una forza della natura incarnata, e che la sua sostanziale reggenza del Villaggio sia stata perlopiù positiva.

    Fece una breve pausa, sorridendo pungente.
    Si dice anche che il primo sia un fanatico guerrafondaio assetato di potere e di gloria, e che il secondo sia un babbeo scansafatiche, e pure mentalmente instabile, con una tendenza alla distruzione di massa.
    Pare inoltre che sia spesso accompagnato nelle sue avventure da dei grossi rettili
    proseguì, spostando lo sguardo sulle gigantesche lucertole.
    Molti dei presenti sembravano convinti che il loro interlocutore fosse proprio il gerarca otese, spingendosi anche a chiamarlo per nome. In effetti quadrava, anche in base alle informazioni che aveva messo insieme Munisai riguardo a quel posto e alle sue figure di spicco, ma riuscire a intuire le motivazioni della presunta messinscena e a cosa puntasse l'uomo era fuori dalla sua portata.
    Posò nuovamente lo sguardo sull'intruso.
    Ma non amo dare troppo peso alle dicerie, e non potrei mai esprimermi a favore di qualcuno senza aver neanche mai incontrato la persona in questione.
    Se dovessi dare una preferenza contando solo sulla mia esperienza diretta, su ciò che ho visto con i miei occhi, la mia decisione non potrebbe che essere una.

    Il rosso guardò intensamente l'uomo, incurante degli sguardi che di lì a poco, sapeva, avrebbe attirato su di sé.
    Colui che guiderà Oto dovrà essere qualcuno che sia forte, certo, ma che sappia anche farsi ascoltare dal popolo che rappresenta.
    Qualcuno che esprime i propri desideri in maniera chiara e ha i mezzi per realizzarli.


    Febh Yakushi o no, sceglierei te proclamò, dopo una lunga pausa.
    Munisai si trovava su un terreno accidentato, e sapeva di dover stare attento a quello che diceva e a come lo diceva.
    Eppure, fortuna nella sfortuna, il fatto di essere appena arrivato e quindi di essere considerato un outsider dal quale non ci si aspettava realisticamente uno schieramento, tornava tutto a suo vantaggio. Era la sua armatura, in quella situazione, e intendeva sfruttarla fino in fondo per capire bene, fin dal primo giorno, in che acque avrebbe dovuto imparare a nuotare nell'immediato futuro.


    Ma anche questo è impossibile.
    Non posso nominare qualcuno che non dichiara il suo nome.
    Non posso votare qualcuno che chiede agli altri di esporsi quando lui per primo non lo fa, nascondendosi sotto a un cappuccio.
    Non hai fatto che parlare di "vostro Villaggio". Ebbene, se non sei un otese, Oto non è affar tuo.
    Non hai diritto di essere qui, stasera, a cercare di plasmarne il destino con le tue parole e le tue minacce.
    E, detto francamente, mi chiedo per quanto ancora i qui presenti continueranno ad assecondarti docilmente anziché prendere provvedimenti.

    Il ragazzo non riusciva a credere che tutte quelle persone si stessero facendo prendere per il naso e portare a spasso da quel tizio che, per quanto forte, era da solo.
    Gli otesi avevano tutt'altra fama, non potevano essere così coglioni, o no?
    Doveva esserci qualcos'altro sotto, qualcosa di cui il rosso non poteva essere a conoscenza. Altrimenti non si spiegava.
    Ma se invece sei un otese, come molti qui pensano, non credi che sia ora di gettare la maschera e darci un taglio con queste stronzate?
    Quantomeno il tuo interessamento per il Suono mi sembra sincero, malgrado tutto.
    E allora, perché non fai sparire quegli affari nel cielo, ti togli quel cappuccio, e scendi qui, in mezzo agli otesi, a parlare insieme agli otesi di cosa sia giusto per l'avvenire di Oto?

    Non si aspettava che le sue parole funzionassero, ma sapeva, in qualche modo, di essere nel giusto, e voleva continuare a lavorare ai fianchi il suo interlocutore a colpi di buon senso.
    Se, come prevedibile, il suo discorso fosse caduto nel vuoto, avrebbe ricominciato, mettendosi le mani in tasca mentre si dirigeva lentamente verso il muretto sul quale sedeva Jotaro.
    Ad ogni modo, per tutte le ragioni che ho espresso ed il fatto che sono otese solo da poche ore, non ho scelta.
    Mi astengo dal voto.

    Ammesso che quei voti contassero qualcosa, tra l'altro, dato che quella situazione era lontanissima da una qualsiasi parvenza di protocollo.
    Si mise dunque a sedere accanto all'uomo dai lunghi capelli neri, incrociando le braccia. Gli occhi verde acido dominavano la piazza, pieni di cauta eccitazione.
    Quel gran casino sarebbe finito in una bolla di sapone o stava per scoppiare il putiferio?
    Possibile che il nuovo arrivato non sopravvivesse alla sua prima notte nel Villaggio?



     
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    È colpa tua. Ratty

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    Dal Profondo...La Più Grande delle Minacce


    La prima persona in assoluto a rispondere alla domanda fu colei che la aveva posta, insieme a Kamine. Harumi fu molto chiara nel suo teatrale approccio a quel nemico che pure la faceva tremare al punto da stringere la mano sul Kunai, ma riuscì a mantenere la sua facciata dimostrando così di essere maturata nel carattere così come nelle arti ninja. Fu anche la prima a ricevere una risposta, durante la quale il Padrone sorrise, come se compiaciuto dall'aver ricevuto quella particolare domanda.

    Il mio prezzo è già stato pagato.
    Tutto questo è lo scopo stesso della mia esistenza.


    La piazza venne poi smossa dall'arrivo di una moltitudine di shinobi di rango più o meno elevato, accomunati dall'unico nome del Garth dei Mikawa come possibile candidato al ruolo di Kage del Suono. Presto altri fra i presenti alzarono la loro voce chiamando ancora quella particolare persona, come per esempio la stessa Harumi, o anche Kato Yotsuki. I tre guardiani del Daimyo non si espressero, i più giovani, fuori dalle dinamiche di potere, preferirono non esprimersi, mentre Kamine questionò la validità della nomina di chicchessìa, finendo poi per ricevere il supporto di una stranamente confusa Hebiko. Munisai, prima di dichiarare la sua astensione, tuttavia, ebbe un secondo breve scambio di parole con il Padrone che, va detto, durante tutto il teatro sembrava estremamente su di morale, come se si stesse realizzando il suo più grande progetto, tanto che anche le saette nere che lo avvolgevano si muovevano con maggior vigore.

    Sarei lusingato di essere scelto come Kokage, ma io NON sono un ninja di Oto nè lo sarò mai. Non è il mio scopo e non è il mio desiderio.
    Io voglio solo che apriate gli occhi. Che vediate il pericolo di Orochimaru e di questo palazzo.
    E che proviate a fermarmi, se davvero siete così folli da voler usare ciò che ha scoperto.

    Hai parlato di due ninja che io stesso ho nominato. E le dicerie sono più che confermate. Diogenes offre potere, leadership e controllo. Ma offre anche un futuro di guerra e battaglie al solo scopo di gratificare la sua mania di conquista. Lo Yakushi invece non ha alcun interesse nel comando e non farebbe nulla per Oto salvo mantenere lo status quo, ed è sicuramente un babbeo scansafatiche.


    Si udì quasi con certezza un verso irritato da qualche parte, come una protesta immediatamente zittita, ma era impossibile capire da dove fosse arrivata, anche se forse Jotaro avrebbe avuto qualche idea a riguardo. Intanto il Padrone avrebbe ripreso a camminare fino a riportarsi alla posizione iniziale, per poi voltarsi e guardar tutti, sempre che qualche matto non volesse provare a impedirglielo.

    Kamine è giovane e inesperta. E porta una severa maledizione su di sè della quale ancora non sapete nulla. Sarebbe sciocco proporla come leader, prima di comprendere qualcosa di più. E anche se non c'è nessuno con l'Attitudine, comunque è necessario che qualcuno ci sia. O Oto non sopravviverà a un nuovo attacco dall'esterno. Da Kumo, Cantha o chissà quale altro avversario. Anche su questo, il mio scopo è che apriate gli occhi.
    Se non esiste qualcuno che sia perfetto, allora dovrete scegliere ciò di cui c'è bisogno al momento.
    Kamine, ai Villaggi Ninja serve un Leader. E a Oto più che ogni altro, o i rispettivi desideri degli abitanti si scontrerebbero di continuo in un caos immobile.


    Ma mentre questi parlava, una piccola voce irriverente commentava passo passo all'orecchio di Jotaro, che dalla sua posizione esterna sembrava un semplice spettatore di qualcosa che avrebbe potuto comunque cambiare le sorti dell'intero continente. Non mi è ben chiaro cosa abbia fatto Eiatsu a quella poveretta di Hebiko. Dovrò dirgli due parole più tardi...e comunque quella Harumi sembra che stia per avere un infarto ma se la sta giocando decentemente. Kato pare avere una scopa nel sedere come al solito...povera la mia segretaria che se lo vuole sposare, non capirò mai cosa ci vede in lui. Intanto Jotaro si era rivelato, ottenendo una mezza risata di sottofondo. Ma tu guarda! Pensavo fossi morto o roba simile...il leggendario eterno Studente. Mi ricordo quell'addestramento, e ricordo anche che sei stato parecchio reticente ma alla fine ce la siamo cavata. Però se devo confessarti la verità: io sapevo già come usare il Controllo del Chakra, anche se me lo ero dimenticato. Circolano molte voci su di te, tra cui un numero di morti abbastanza inverosimile...e tuttavia possiamo dire che anche io ho fatto qualcosa del genere, sai?

    All'arrivo delle schiere del Mikawa lo Yakushi aveva emesso un basso fischio, udibile solo dall'ex-sensei. Ma tu guarda che entrata plateale. La mia sarebbe comunque meglio...ma dove sta Gene? Si sta facendo desiderare! Non voglio apparire PRIMA di lui, mi ruberebbe la scena! Intanto, eccettuato il piccolo scambio con Munisai... Ma chi si crede di essere quel pivello! Mi infilo in camera sua mentre dorme e gli pasticcio tutta la faccia stanotte! ...Febh rimase in silenzio fino a quando Kamine non alzò la voce, ottenendo in tutta risposta un sincero apprezzamento da parte dell'Amministratore nascosto. Comincio a pensare che quella abbia più sale in zucca di parecchi dei presenti...anche se Hebiko poteva anche evitare di stare a supportarla in maniera così plateale...si è mica scordata di Kumo? E infatti in contemporanea il Padrone spiegava i limiti della possibile nomina della Jinchuuriki come Kage, ritornando al punto di partenza e spalancando le braccia. Man mano che parlava portò le mani al cappuccio, tirandolo indietro fino a rivelare infine il suo volto: Febh Yakushi, ma senza occhiali e con occhi scuri, come se vi ribollisse della pece e da cui sembrava che avessero origine le terribili scariche nere.

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    La scelta di molti di voi ricade sul Mikawa. Lo chiamate, chiedete che si palesi...ma dove si trova adesso?
    Siete certi che la vostra fiducia sia ben riposta? Pensate davvero che lui possa o voglia fermarmi?
    Che possa fermarci?


    E al suono della sua voce si sarebbero uditi diversi passi di persone in avvicinamento, persone che uscivano dal palazzo di Orochimaru, inizialmente solo sagome a malapena illuminate dalle colonne di chakra che ancora incombevano sulla struttura, terribili nella loro costante minaccia di distruggere tutto senza che nessuno dei presenti potesse fare qualcosa. E poi le sagome varcarono la soglia del palazzo, uscendo e rendendosi riconoscibili: adulti, ragazzi, uno o forse due delle dimensioni di un bambino...e dopo pochi passi all'aperto divennero maggiormente distinte, manifestandosi in tutto e per tutto come copie perfette di tutti i presenti, fino al più piccolo dettaglio se si escludeva il fatto che non erano per nulla stupiti di vedere dei loro cloni e che vantavano sguardi colmi di sicurezza nelle loro capacità (unica stranezza era il clone di Hebiko, dai capelli completamente neri e dalla pelle più candida...stranamente e sinistramente simile a Orochimaru, sebbene più femminile nell'aspetto). Possibile che la macchina di cui aveva parlato il Padrone fosse stata attivata?
    Solo i tre Jonin osservarono la scena senza grande partecipazione: Tenma con la sua flemma, Yayoi che sgranocchiava patatine e Teppei immobile e severo come sempre, anche se certo il più teso dei tre, come se pronto a scattare.

    allaboutshadowpeople



    Io vedo due possibilità: o quelli attaccano i loro cloni e ci si diverte un mondo...oppure impazziscono e sbavano. In ogni caso: la migliore riunione di sempre! Febh parlava come un bambino davanti a uno spettacolo di burattini e non sembrava nemmeno lontanamente teso o preoccupato dalla situazione...possibile che fosse tutto qualcosa che aveva programmato? Le Copie avrebbero risposto a tono a qualunque provocazione, domanda o affermazione dei loro Originali (o erano loro le copie e quelli appena usciti gli Originali?) ma perlopiù avrebbero lasciato che fosse il Padrone a parlare.

    Il mio scopo è aprirvi gli occhi. Il loro scopo è ben diverso. Avete realmente scelto un Kage? Se si, perchè non risponde alla vostra chiamata?
    E se non avete scelto...allora quale strada prenderete, adesso che c'è qualcuno con un destino ben più chiaro del vostro?


    A questo punto, se Diogene si fosse manifestato o se da parte degli Shinobi fosse cominciato un attacco, ecco che le due lucertole avrebbero spalancato la bocca come in precedenza, solo che le fiamme e i fulmini si sarebbero incrociati ad altezza uomo proprio a metà fra i due gruppi e non vi sarebbe stato alcun impatto: una sagoma comparsa come per magiaTecnica della Sostituzione all'ultimo momento avrebbe allargato le mani contro le due scariche di energia, deviandole secondo il suo volere e inducendo in esse una rapida ed elegante rotazione, fino a generare una vera e propria spirale ascendente di fuoco e saette che sarebbe giunta fino a quasi trenta metri da terra prima di esplodere in un fuoco d'artificio a dir poco spettacolare. Rubando probabilmente la scena a chicchessìa, Febh Yakushi avrebbe fatto il suo ingresso, fermando azioni violente. Ai suoi piedi una piccola cassa chiusa, mentre il serpente metallico abbandonava il Padrone per avvicinarsi al suo vero proprietario, avvolgendoglisi intorno allo stesso modo.

    Suppongo che siate tutti un pò confusi. Ma in qualità di Amministratore è il mio scopo fare chiarezza. Come se non avesse organizzato tutto lui, tanto che sogghignava gongolando come un cretino.. Amministratore tecnicamente non è un titolo, io sono un Consigliere, ma in assenza di un Kage valido diciamo che ne ho fatto le veci. Cominciamo col dire che tutto ciò che ha detto quest'uomo è vero. Disse indicando col pollice il Padrone, identico a lui, poco lontano. A parte la questione sul mio essere un babbeo. Breve ma necessario intermezzo, con tanto di sguardo accigliato prima di tornare a parlare come il più spensierato degli adolescenti. E chiarito questo...il Kage è morto davvero. Ci serve un nuovo Kage e tutti avete detto la vostra tranne me.

    E per quanto l'unica con un briciolo di cervello e forse attitudine qui fra noi sia Kamine...
    Notare come aveva calcato la parola, segno che aveva ascoltato tutta la faccenda ...non posso che riconoscere che in momenti di fragilità come questi, dopo l'attacco di Kumo, è necessario avere un Kage che sia forte. Un kage che sappia come difendere Oto, ma che sia anche capace di riconoscere che prima di una guerra di conquista è necessario abbattere i nemici comuni, o ci si ritrova a gestire troppi fronti e cadere miseramente. Si era fatto più serio, lasciando che il sorriso gongolante diventasse un'espressione severa, almeno per poco.

    Quindi anche la mia scelta è per Diogene Mikawa.

    Attese qualche secondo lasciando il tempo a tutti di parlare o commentare, tuttavia un secondo dopo la sua stessa presenza si sarebbe riversata sulla folla come un vento gelido...niente a che vedere con il terrore dilagante che il Mikawa o l'Hokage sapevano ispirare, era qualcosa di più sottile, come un ragionamento calmo e calcolato che tuttavia aveva come unica possibile soluzione la morte di chiunque pensasse di opporsi. Ma sappiate tutti che se mai la sua scelta sarà di rivolgere le armi contro l'Accademia o ciò che rappresenta per saziare la sua sete di conquista alla luce di non so quale psicotico bisogno di gloria lui abbia...non esiterò a distruggere lui e chiunque lo appoggi. Senza alcuna pietà. Tutte le Copie erano rimaste in silenzio, del tutto a loro agio, così come il Padrone, quasi si aspettassero tutta quella scena da parte dello Yakushi.

    Quindi, sfoggiando un nuovo sorriso a trentadue denti, aggiunse, come a sfregio: Ci sono domande?

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    Il Fiore Lupo

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    La Minaccia Più Grande


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    Nuovamente l’uomo, quella insondabile figura ammantata, riprese a parlare evadendo letteralmente le domande poste dai vari Shinobi. Ad una prima impressione sembrò solo recepire i nomi delle persone proposte come futuro Kokage. Quando naturalmente udii Hebiko candidare Kamine come capo di Oto, per un attimo persi la calma. Poi realizzai che nemmeno lei poteva spingersi a tanto.

    Kamine al momento era una sorvegliata speciale, e porla alla portata di tutti, metterla in luce e darle potere sarebbe stata una mossa alquanto sbagliata. E questa era una considerazione oggettiva. Avrei scommesso del resto che avrebbe puntato il tutto su Febh Yakushi, ma di lui dopo la caduta a terra per opera di Eiatsu, non ne fece più cenno. Le due cose forse erano collegate?

    Escludendo alcune astensioni di giovani Ninja (più che comprensibili visto la loro esperienza e conoscenza relativa del Villaggio) il tentativo di Kamine aprì su di lei una nuova luce. Forse avevo capito male… ma si stava proponendo? Il dubbio tuttavia si risolse in fretta perché l’uomo rispose senza mezzi termini. Consideralo come Febh, l’Amministratore espresse il proprio veto su Kamine, aggiudicandola come troppo giovane e inesperta. In cuor mio condivisi la sua opinione. Come non potei fare altro che approvare le sue valutazioni successive.

    Ad Oto serviva un capo.

    Questa era l’ineluttabile verità. E questo lo sapeva anche l’uomo/Febh. Forse l’Amministratore non se la sentiva come tale, e per un attimo mi balenò per la mente l’idea che stesse mostrando al Villaggio una sua debolezza: la sua incapacità di gestire le persone.

    E la scelta dunque ricadde sul Mikawa. Io stesso espressi la preferenza sul Jonin capoclan. Lui, allo stato attuale delle cose, era la scelta giusta. Decisione che però, quasi con un colpo di scena, venne rimessa in discussione sempre dalla stessa persona che l’aveva chiesto. Pose delle domande corrette. Dove era Diogene? Perché non era lì presente?

    Potevano esserci un numero infinito di possibili risposte: non voleva influenzare il risultato, era impegnato in una missione… ma poco importò perché dal Palazzo uscirono una marea di persone, che non si rivelarono niente altro che dei nostri doppioni. Sorrisi, scrollando la testa. Si trattava forse di uno scherzo? Mi guardai attorno, colto alla sprovvista. Yayoi e il Jonin medico non fecero una piega. Era già la seconda o terza volta che quei Ninja di comprovata esperienza non mossero un ciglio alle reazioni dell’uomo. Che fossero a conoscenza di tutto? Compartecipi di quella sorta di farsa?

    Di nuovo ci trovammo davanti ad una situazione ambigua. Quelle copie ci avrebbero veramente attaccato? Se fosse stato Febh Yakushi lo avrebbe evitato in tutti i modi e così avrei atteso una reazione da parte dell’uomo mascherato. Poco mi importava comunque, mi ero francamente stancato di tutto quello. Per tutto quel tempo nutrii la sensazione di essere stato preso in giro e di conseguenza non ne avrei dato peso. Potevano trattarsi di banali Bushin trasformate, o di una potente illusione. Solo se attaccato avrei reagito, a difesa anche dei Ninja di Oto. Era finito il momento delle congetture o dei discorsetti al chiaro di luna.

    Se Febh appare in seguito…

    Come avevo immaginato. Sebbene all’inizio la distruzione fisica di un Palazzo mi diede l’impressione di trovarmi davanti ad un vero avversario poco a poco che le conversazioni con quell’individuo proseguirono compresi che mi stavo trovando in una sorta di palcoscenico, dove noi eravamo attori inconsapevoli. Fortunatamente Febh, l’Amministratore, decise che era arrivato il momento di comparire chiudendo così quel spettacolo in un tripudio di Ninjustu e artifici visivi (che bisognava dirlo furono ben orchestrati). Quando ormai la sceneggiata era conclusa mi voltai verso Yayoi e il Jonin medico, dimostrando uno sguardo un po’ confuso, e rivolgendomi verso di loro: - Toglietemi una curiosità: perché non avete votato? –

    Che avessi ricevuto o meno una risposta seguii con estrema attenzione i discorsi di Febh. Non potei che rimanere sorpreso nell’udire le sue parole. Anche lui votò per il Mikawa. Febh stesso si convinse che serviva un capo carismatico, e sicuramente abile. Un voto che tuttavia richiedeva da parte del futuro Kokage una solida promessa. La forza e potenza di Oto sarebbe stata rivolta contro i Nemici dell’Accademia e non contro l’Accademia stessa. Un avviso che sicuramente sarebbe sicuramente giunto al Mikawa… ma sotto forma di consiglio, sfida o minaccia? Difficile dirlo.

    Concluso il tutto Febh Yakushi si limitò a chiedere se qualcuno di noi aveva domande da esporre, e dopo qualche attimo di indecisione feci un passo in avanti: - Sì, Jonin. Ne ho alcune. – attesi un secondo – Ora lei che farà? Quale sarà la sua posizione nel Villaggio? Se Kumo dovesse ritornare alla carica lei ci fornirà il suo supporto? Poi la questione Sigilli. Come la gestirà? Verranno divisi? E su che basi? - domande sincere, che richiedevano una risposta fin da troppo tempo

     
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    The Reveal


    La Più Grande delle Minacce • Capitolo III

    L'uomo del mistero continuò a negare la propria appartenenza al Villaggio o la sua volontà di guidarlo, ribadendo che il suo solo desiderio fosse far riflettere gli otesi sulle loro circostanze, mettendoli in guardia sul pericolo che ancora costituiva la figura di Orochimaru e l'eredità che si era lasciato alle spalle, indirizzandoli così verso una decisione che avrebbe fatto voltare pagina al Suono e aperto le porte ad un avvenire migliore.

    Puttanate.
    Febh o non Febh, quel tizio doveva avere i propri fini personali per essere lì, per fare quello che stava facendo.
    Munisai doveva ancora incontrare un essere umano che agisse in maniera del tutto altruistica e disinteressata, men che meno quando si parlava di equilibri e interessi che si estendevano ben oltre i confini di Oto, ma che avrebbero, nel bene o nel male, influenzato le sorti dell'intero continente.
    E il rosso doveva bersi che quel tipo fosse lì per hobby?
    Che non avesse di meglio da fare che ficcare il naso negli affari di un Villaggio con il quale non aveva relazioni e senza un tornaconto per sé o per chissà chi?
    Nossignore, le favole erano per i bambini.

    Dopo che l'intruso ebbe avallato le voci che erano giunte all'orecchio del neo-otese riguardo ai due ninja più influenti del Paese, il ragazzo si avviò come aveva deciso verso il muretto dove si trovava Jotaro, sedendosi al suo fianco a braccia conserte, in disparte mentre seguiva l'evolversi della situazione, e in particolare le parole che lo sconosciuto rivolse alle due kunoichi là davanti, esprimendo le problematiche che avrebbero comportato la candidatura e la possibile elezione alla carica più alta della ragazza dai capelli scuri, accennando a una certa maledizione che gravava su di lei.
    Inutile dire che il nuovo arrivato non aveva idea di che cosa diavolo parlasse.
    L'uomo proseguì sottolineando l'importanza per gli otesi di unirsi sotto la guida di un leader forte per poter far fronte alle minacce provenienti dall'esterno. Al culmine di quel monologo, delle sagome cominciarono a stagliarsi in lontananza, uscendo dal Palazzo della Serpe con incedere lento e minaccioso. Quando finalmente i loro lineamenti furono distinguibili, tutti si sarebbero trovati di fronte a dei perfetti duplicati di loro stessi.

    Il rosso assisté alla scena attonito, sgranando gli occhi e sporgendosi un poco in avanti.
    Non gli ci volle molto ad individuare il suo replicante nel mucchio e, malgrado l'oscurità notturna, non poté che constatarne la perfezione della "fattura".
    Mi prendete per il culo? sussurrò tra sé e sé, a metà tra lo sbalordito e il divertito.
    Quei cosi li avrebbero attaccati?
    Difficile dirlo, anche se i toni tutto sommato pacifici del dialogo tra gli otesi e il demolitore lasciavano spazio ad un cauto ottimismo.
    In ogni caso, Munisai non avrebbe alzato un dito, decisamente propenso ad evitare uno scontro. Se le cose avessero preso una brutta piega avrebbe anche tentato di filarsela, probabilmente.

    Ma dal nulla, la sua attenzione fu catturata da una voce dall'origine ignota.
    Io vedo due possibilità: o quelli attaccano i loro cloni e ci si diverte un mondo...oppure impazziscono e sbavano. In ogni caso: la migliore riunione di sempre!
    Era come se qualcuno si trovasse vicino alla figura ammantata seduta accanto a lui e gli avesse parlato.
    Il giovane si guardò intorno con espressione interrogativa, quasi dimentico della scena sconvolgente che si era appena palesata davanti a tutti loro. Si sporse oltre il muro, ma non vide nessuno.
    Eppure era certo di non avere avuto le allucinazioni, qualcuno aveva parlato, con tono rilassato e scherzoso. La cosa che più lo aveva colpito, però, era il timbro di voce stranamente familiare. Provò una curiosa sensazione, come sentire il medesimo strumento musicale suonare con due accordature diverse altrettanti brani di genere completamente opposto. Difficile sospettare l'origine comune, ma un cambio di registro e di ritmo poteva avere effetti sorprendenti. Questo valeva anche per le persone.

    L'arcano fu presto svelato quando tutto quel ben di Dio di bordello si rivelò essere una elaborata quanto inspiegabile messinscena dell'Amministratore, il quale, in un tripudio di effetti pirotecnici, fece il suo ingresso trionfale.
    Dopo aver confermato che quanto detto dal suo doppio era vero e che alla luce della morte del Nidaime fosse necessario eleggere un nuovo Kage, diede anch'egli il suo voto, come molti prima di lui, al capoclan Mikawa, lasciando poi la parola agli altri, ma non prima di un monito dal sapore di una aperta minaccia. Se Diogene avesse mai messo nel proprio mirino l'Accademia, tradendo quindi i trattati di alleanza vigenti, lo Yakushi avrebbe tolto di mezzo lui e i suoi seguaci con le proprie mani.
    Fatto sta che con la sua preferenza e le sue parole, Febh aveva praticamente messo il cappello puntuto sulla testa del Garth. Di domande il rosso ne aveva alcune, ma non riteneva che quello fosse il luogo o il momento migliore per esternarle. Troppe persone, troppi possibili fraintendimenti.
    Lui era un pivello appena arrivato e doveva volare basso. Quella era la sua carta vincente, e avrebbe continuato a sfruttarla il più possibile.
    Del resto, i giochi erano fatti.
    Ma quindi quegli affari..? chiese con nonchalance, indicando il manipolo di cloni con un pollice.
    Attese una risposta, poi aggiunse.
    Il Daimyo quanto sa di tutto questo? Della morte del Nidaime e del resto.
    Ed è stato interpellato sulla eventuale elezione di un nuovo Kokage, o siamo in piena autogestione?
    concluse con un mezzo sorriso ironico.
    Autogestione. La cosa non gli sarebbe dispiaciuta affatto.
    Chiaramente era ignaro del fatto che in quel momento fossero presenti ben tre guardie personali dell'uomo più potente del Paese delle Risaie.



     
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    Il vero Febh Yakushi e lo strano scrigno


    Chapter V - Villaggio di Oto




    Tutto ciò che accadde in quel luogo fu vissuto da Yukine nel classico ruolo da attore non protagonista.
    Leggermente in disparte dal resto del gruppo, egli ascoltò i discorsi dello sconosciuto e dei suoi compaesani, provando gioia all'idea che ben presto, divenuto Genin, anch'egli avrebbe potuto partecipare attivamente alla politica del suo villaggio... sempre se fosse riuscito a superare la sua profonda timidezza.

    Sebbene Diogenes Mikawa fosse stato acclamato a gran voce come terzo Kokage di Oto, egli non si fece vivo. A differenza di altri ninja, il Mikawa non era accorso al Palazzo del Demone dopo la distruzione del Padiglione.
    Dov'era? In missione?
    In attesa del suo arrivo, l'oscura figura elencò i numerosi punti di forza del Jonin, senza dimenticare di accennare alla sua sete di potere e conquista. Purtroppo, oltre Febh Yakushi, completamente negato ad assumere il ruolo di leader, Oto non aveva altri ninja al suo livello e con il suo stesso carisma, in grado di proteggere il villaggio dagli attacchi di Kumo, Cantha (di cui lo studente non conosceva nulla) e altri nemici.
    Kamine e Hebiko avrebbero dovuto farsene una ragione.
    Nel profondo del suo cuore, con tutte le informazioni finora ricevute, Yukine condivideva le perplessità delle due donne.
    Non amava i guerrafondai. Sognava una piccola Oto in pace e in buoni rapporti con gli altri villaggi.
    Ciò che il futuro manipolatore avrebbe potuto fare per Oto e gli otesi era combattere per realizzare i suoi sogni e diventare più forte.

    Ad un tratto, l'uomo si tolse il cappuccio, rivelando ai presenti il suo volto.
    Yukine lo osservò con attenzione, curioso di sapere se la sua somiglianza con Febh Yakushi fosse reale o meno.
    L'uomo rimarcò l'assenza del Mikawa. Nessuno del suo fan club aveva fornito una giustificazione per la sua assenza.
    All'improvviso, dal Palazzo del Demone situato alle spalle del ninja, emersero decine di ombre nere. Avanzavano barcollando, come gli ubriachi che la notte era possibile incrociare tra i vicoli del Quartiere dei Piaceri.
    Superate le colonne di chakra, Yukine riuscì a scorgere il loro aspetto e i loro volti.
    Erano copie. Copie dei presenti.
    Perché quei due ninja non hanno distrutto la macchina ideata da Orochimaru? Si domandò il ragazzo, non prima di chiedersi se quelle sagome fossero semplici costrutti generati da un illusione.
    In preda alla paura, il biondo tracciò un sigillo sul suo braccio destro. [TA]Simbolo della Psiche
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare le ninjutsu o genjutsu eseguite. Una genjutsu o ninjutsu avrà un incremento di potenza o efficacia di 5 per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto. È possibile attivare massimo un sigillo sulla stessa tecnica.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni potenza 5)
    [Simboli Massimi: 1 ogni grado]
    [Da studente in su]


    A differenza del ragazzo, nessuno sembrava intimorito dalla loro copia.
    Yukine abbassò il proprio baricentro, attendendo che il clone fosse vicino abbastanza da poterlo colpire con uno dei suoi ninjutsu.

    [...]


    Il fulmine e il fuoco emessi dalle lucertole vennero intercettati e neutralizzati da un uomo proveniente da chissà dove. Invisibile allo sguardo dello studente, egli era apparso come magia tra i due schieramenti, subendo i colpi senza riportare alcun danno.
    Quando il fumo si diradò nell'aria, lo studente poté ammirare il protagonista di quell'impresa.

    Aveva il volto simile a quello dello sconosciuto, ad eccezione di un paio di occhiali senza lenti. Il pensiero che tutto quel trambusto, dallo sconosciuto alle copie, fosse stato architettato e progettato dall'amministratore non gli passò per la mente. L'arrivo dello Yakushi era stata solo una coincidenza. Doveva esserci una spiegazione per la presenza di due Febh.
    Con gli occhi puntati sugli strambi occhiali indossati dal Jonin, lo studente ascoltò ciò che il consigliere ebbe da dire. Il terrorista non aveva mentito.
    Il Nidaime era morto e Oto non aveva alcun Kage.
    A sorpresa, votò Diogenes come Kage, promettendo di intervenire contro di lui qualora il Mikawa avesse avuto idee espansioniste.

    A differenza di Kato e Munisai, lui non ebbe alcuna domanda da fare. Si limitò a fissare lo scrigno dello Yakushi con espressione curiosa.








     
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    Post V

    Hebiko riprese i sensi e Kamine lo percepì a malapena, almeno finchè la rossa non iniziò la sua replica al misterioso individuo. Concordava con lei nel volere un nuovo corso per Oto, Kamine se l'aspettava. Quello che non si aspettava, fu la frase con cui concluse il discorso mentre le prendeva la mano e la sollevava. Votata come Kokage. La kunoichi dovette fare ricorso a tutto il suo self-control per, nell'ordine: non strabuzzare gli occhi, non urlare ad Hebiko "ma sei impazzita?", non urlare al resto del villaggio "quanti di voi brutti stronzi sono mai stati votati a Kage da altri, eh?". Optò invece per chiedere spiegazioni, sottovoce, alla compaesana.

    Grazie per la fiducia direi, ma perchè non hai votato Febh?

    Se Hebiko le avesse risposto dicendo di non conoscere o sapere chi fosse, Kamine avrebbe continuato a parlarle.Come "Chi è Febh"? Non è il momento di scherz... A quel punto, si sarebbe voltata per metà verso Eiatsu, che forse per la prima volta avrebbe visto la jinchuuriki con uno sguardo che non presagiva nulla di buono. Cosa diavolo le hai fatto? Con un filo di voce (che somigliava più ad un ruggito) chiese spiegazioni all'uomo.

    La replica di "Febh" alla nomina di Kamine comunque non tardò ad arrivare. Ed aveva senso, purtroppo. La questione post-attacco di Kumo non era ancora stata risolta e un Kage virtualmente ostaggio di un altro sarebbe stato un punto debole enorme. Senza contare che ancora dovevano promuoverla a Chunin quei burocrati incompetenti.

    Finalmente il cappuccio, a conclusione del discorso, cadde. Quello era indiscutibilmente il volto di Febh, ma occhi e capelli indicavano una natura molto diversa da quella dello Yakushi. E poi...

    Dalle viscere del palazzo emersero dozzine di persone, delle quali per un po' Kamine non riuscì che a distinguere a malapena le sagome, finchè non furono sufficientemente vicine. Erano dei cloni di tutti loro! La ragazza sgranò gli occhi. Il battito del suo cuore accelerò improvvisamente. Avevate distrutto la macchina eh? Istintivamente la mano corse di nuovo alla wakizashi. Erano stati clonati tutti? Come? Il funzionamento dettagliato della macchina rimaneva un mistero per la ragazza, ma avrebbero dovuto avere almeno una base di partenza. E lei era sicura di non averne mai fornite. Che stava succedendo?

    Un piccolo pensiero di non essere lei l'originale le corse alla mente, ma lei era una delle poche che aveva qualcosa di non replicabile, un demone dalle otto code dentro di sè.


    Se e quando Febh arriva:
    Kamine voltò leggermente la testa per un attimo quando le due lucertole incrociarono i flussi, proteggendosi gli occhi con una mano. L'apparizione del Febh originale (o almeno così sperava) riportò la situazione in una fase di stallo, dopo gli effetti speciali e iniziò a spiegare il perchè di quel teatrino, almeno in parte.

    Sostenne lo sguardo dello Yakushi durante tutta la parte del discorso rivolto a lei. Non aveva certo intenzione di ritrattare le sue parole e, in fondo, le aveva pronunciate credendo di essere davanti o al vero Febh o a una sua copia ma comunque in pubblico, di fronte agli altri abitanti del Suono. Avrebbe sostenuto le conseguenze di quello che aveva detto. Il resto del discorso era comunque sensato, infatti lei stessa aveva evitato di fare una pretesa al titolo senza avere il potere per supportarla. Diogene Mikawa era praticamente il Kokage adesso.

    La successiva piccola precisazione di Febh sulla futura politica espansionistica di Oto forse tranquillizzò in minima parte la kunoichi, ma cosa sarebbe successo davvero? A parole, erano tutti bravi.

    Io ne ho qualcuna, di domanda. Primo, quelli... E indicò i cloni emersi dal palazzo Spero non siano cloni completi. O avremo un problema. Secondo...questo teatrino di burattini a che diavolo serviva? Allargò un braccio ad indicare tutta la scena.

    Se Hebiko avesse manifestato in precedenza la perdita di memoria: E terzo...la rossa qui non ha più memoria di te dopo l'attacco di Eiatsu. Vogliamo fare qualcosa in proposito? Indicò Hebiko, che probabilmente era ancora accanto a lei.

    Kamine Ashimi
    Chakra: 75/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità: 525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 1
    • Wakizashi × 1
    • Mantello × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    Note
    --


    Edited by Sharingan Kaworu - 9/9/2018, 15:42
     
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    7uRbqZ0

    Arrivò da sud, alle spalle dei ninja Otesi, senza alcun preavviso [1 TB Chiton Acidi (Sinergia Cremisi), 1 TA Tsunami di Sangue (Impronta Oscurità, Ninjutsu Inarrestabile, Azione Rapida, Chiiton Acidi) + 2 TB Controllo assoluto del Garth (Tecnica Economica, Ninjutsu Perfette, Ninjutsu Inarrestabile, Sangue Nero) + 3 TB Manipolazione della Forma (Intuizione)].

    Immaginate una barriera di sangue nero, più alta delle mura stesse di Oto e larga fino a perdita d'occhio [Dimensione 80 unità x 1,5 = 120]. Fissate quella sensazione nella mente e aggiungete la considerazione che quell'onda cremisi stava viaggiando ad una velocità incalcolabile, oltre i limiti accessibili o anche solo conosciuti alla maggior parte dei ninja [For 850 + 75 (Stile di Combattimento Perfetto) + 50 (Primo Stadio Sigillo) = 975]. Tu ed ogni sventurato trovato difronte a quell'incalcolabile volume di sangue sareste stati travolti già dal suo solo peso, sotto l'azione della gravità, figuriamoci poi se sospinto dal controllo del Garth che ne amplificava a dismisura la potenza distruttiva!
    In aggiunta, oltre al danno da impatto, ognuno degli alter ego coinvolti dal jutsu sarebbe stato preda di dolori lancinanti ed ustioni al limite della sopportazione dovuti a quel sangue che agiva come un acido corrosivo potentissimo [Pot 30+10+50+10 + 10 = 110 + Travolgimento + Indebolimento + Dolore Medio + Ustioni Medie].

    In altre parole, lo stesso scenario di quando piccoli uomini si trovano a fronteggiare un enorme Tsunami ma, a differenza dei "fortunati" marinai, composto di un fluido stillato dalla fonte stessa dell'Acheronte, rigagnolo dell'Ade!

    Bene, se avete figurato cosa si stava abbattendo su quei corpi prodotti dalle viscere di Oto, considerate che anche i veri shinobi del Suono lì presenti avrebbero provato la stessa sensazione di inadeguatezza (Febh escluso probabilmente, insieme ai gregari fuori dalla portata del jutsu). Un timore infondato poiché solo una persona nel continente era in grado di usare il sangue in quel modo e quella stessa persona teneva al villaggio e ai suoi ninja più di ogni altra cosa. Ecco perché, in corrispondenza di ognuno dei presenti, nell'immane onda si sarebbero aperti degli spiragli grossi esattamente quanto la persona più vicina...una sagoma che avrebbe ricalcato perfettamente la sua figura (se questi avesse avuto la freddezza di rimanere fermo) senza lasciare che nemmeno una goccia del vermiglio liquido gli macchiasse il vestiario o i capelli [1-2-3 SA, Manipolazione Sanguigna 40 Unità -> 10 alleati esenti dalla tecnica].

    Superando gli otesi, la sentenza di morte si sarebbe abbattuta sui nemici compiendo uno strike degno dei migliori giocatori.
    Una volta che l'onda anomala avesse perso tutta la sua altezza, che i bersagli dell'attacco fossero stati coinvolti o meno, uno specchio di sangue si sarebbe depositato sull'intera area tingendo ogni cosa e rilasciando l'acre odore nell'aria. La turbolenza era terminata ma ora il mare ribolliva, come l'animo del Mikawa appena sopraggiunto ad Oto sopo mesi di lontananza.

    " Vi ero mancato? "

    ii9AK8U

    Aloysius, il nuovo Kage tanto acclamato, era infine giunto. Qualunque fosse l'entità di quella minaccia ora che il Mikawa era arrivato il tempo di risoluzione della stessa si sarebbe ridotto drasticamente...

    " Sappiate che accetterò la nomina con grande orgoglio, mi sono preparato anni per ottemperare a questo compito. Ma ora distruggiamo questi microbi, mera illusione della realtà, e poi discuteremo dei piani che ho in mente per Oto e per tutti voi. Febh, che dici, lasciamo che i ragazzi si divertano? "



    CITAZIONE
    OT/ E va bene! Arriva Gene.../OT

    Tsunami di Sangue
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Capra (10)
    L'utilizzatore può rigettare una elevata quantità di sangue che andrà a riversarsi nell'arena. Il liquido evocato può essere sfruttato per chiiton e tecnica speciale. L'onda di sangue che può susseguirsi tale richiamo ha potenza 30 e può travolgere i presenti, mettendo in difficoltà gli shinobi coinvolti, con forza pari a quella dell'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Consumo: MedioAlto + Medio ogni 20 slot dimensionali)
    [Slot Dimensionali Massimi: 20 ogni grado ninja]
    [Richiede Manipolazione del Sangue IV]
    [Da jonin in su]

    Controllo Assoluto del Garth
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (3)
    L'utilizzatore può potenziare una Chiiton avente potenza o un costrutto di sangue manipolato tramite la tecnica speciale, trasformandolo in una tecnica avanzata: non richiede slot azione/tecnica per la manipolazione. La potenza è aumentata di 50, la manipolazione o la tecnica potenziate non hanno consumi di chakra. La potenza totale massima è pari a 90. è possibile utilizzarla in combinazione con qualsiasi Chiiton sfruttando uno slot tecnica base anziché avanzato.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Consumo: Basso ogni 10 di potenza totale)
    [Richiede Manipolazione del Sangue V]
    [Da jonin in su]

    Sangue Acido
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (4)
    L'utilizzatore può rendere il sangue manipolato acido. Il sangue acido causerà Dolore (DnT Medio). Riduce di 10 la potenza necessaria a distruggere un oggetto.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Consumo: Medio / Mantenimento: Mediobasso a colpo)
    [Richiede Manipolazione del Sangue III]
    [Da chunin in su]

    Chiiton Acidi
    Speciale: L'utilizzatore può applicare Sangue Acido anche ai Chiiton e a Mumei.[Da genin in su]

    Sinergia cremisi
    Talento: L'utilizzatore può utilizzare Sangue Acido in combinazione con un chiiton utilizzando uno slot tecnica, invece che slot tecnica avanzata, una volta ogni due round. Non utilizzabile in combinazione con altri talenti.[Da genin in su]

    Sangue Nero
    Talento: L'utilizzatore può rendere il sangue soggetto alla tecnica "Sangue Acido" nero, causando Indebolimento per 2 round, una volta ogni due round. Non utilizzabile in combinazione con altri talenti.[Da chunin in su]


    Edited by DioGeNe - 10/9/2018, 23:34
     
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    [3]



    Jotaro sorrise alla risposta di Febh, senza dubbio l'allievo apparentemente svogliato, si era rivelato un maestro, e lo stava dimostrando abbondantemente, alludendo addirittura ad altri eventi, che il ronin non conosceva, o forse erano avvenuti mentre lui era legato dall'Edo Tensei, eventi che erano svaniti nei meandri della memoria andata persa durante la resurrezione impura.

    CITAZIONE
    Circolano molte voci su di te, tra cui un numero di morti abbastanza inverosimile...e tuttavia possiamo dire che anche io ho fatto qualcosa del genere, sai?

    << La vita è stata strana per molti di noi nati prima o a cavallo della fondazione a quanto sembra...E' un piacere averti ritrovato in ogni caso. >>

    Quanto all'entrata plateale dei protetti di Gene, Jotaro non potè fai a meno che constatare come nel villaggio del Suono la teatralità non fosse mai venuta meno, mutata forse, ma sempre di casa, come ai tempi di Rengoku. Tra Il Mikawa che si faceva attendere e Febh che organizzava tutto quel popò di messa in scena, senza dubbio a Oto sapevano come divertirsi alle spalle dei novizi, come era sempre stato fin da quando i novizi erano loro. Quel ragazzo che non conosceva, Munisai, fece stizzire Febh cosa che Jotaro aveva capito essere molto negativa, almeno a detta di Gene.

    << Non conosco nè lui nè quella ragazza, ma sembrano entrambi promettenti. >>

    Quanto alle successive apparizioni, Jotaro spalancò gli occhi, senza dubbio come trucco di scena era davvero interessante, e quando il ronin vide una sua copia barcollare fuori dalle rovine del palazzo, si limitò a sbuffare. Ne erano stati davvero creati altri, ormai ci era incredibilmente abituato. Era quasi tentato di lasciar perdere la copia lì dove si trovasse, tanto sarebbe stata uccisa dalla sua malattia genetica entro qualche mese come tutti i precedenti. Senza perdere di vista per troppo tempo le copie appena apparse, Jotaro rispose a Munisai, sebbene lui non gli avesse posto alcuna domanda. Essendo stato per molto tempo a servizio dei Daimyo, il ronin si sentiva in grado di dare al ragazzo uno scorcio della realtà in cui i ninja vivevano.

    << Non gli interessa. Loro possono affermare il contrario ma non hanno interesse in come un villaggio viene condotto, fino a che continua ad esistere. Questo Daimyo non fa eccezione. >> Poi qualcosa attirò l'attenzione di Jotaro, sebbene fosse troppo tardi.
    Quando percepì il grande chakra cremisi alla sua estrema sinistra, la grande onda di sangue era già presente.

    << Ohhh, mi pareva strano. >> Sorrise.

    Mentre la grande onda di sangue acido si avvicinava investendo qualunque cosa, Jotaro sospirò, constatando come mentre era morto, il tempo aveva permesso a chi aveva talento di divenire davvero forte, lasciandolo indietro di parecchi metri nella corsa al potere. Rimase immobile.
    Quando l'onda lo attraversò, non si era mosso di un millimetro, aveva capito benissimo chi c'era dietro a quella manifestazione di forza, l'unica cosa che gli interessava, era assicurarsi dello stato di chi l'aveva prodotta.

    << Pensavo volessi davvero mancare alla tua festa... >> Era davvero contento, come lo era stato poche volte nella vita. Un altro orfano di Suna come lui aveva trovato il suo posto nel mondo.

     
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    Frammenti


    V



    La ribellione delle due kunoichi non sembrò funzionare. Il tizio misterioso parlava di qualcuno con L'Attitudine, qualcuno di perfetto per quel ruolo, e Kamine non lo era per colpa di una maledizione, forse il demone, o forse il suo sigillo regalato dagli shinobi di Kumo. Hebiko strinse inconsciamente la mano della sua compagna, borbottando a bassa voce, pensierosa:

    Ricordo che qualcuno voleva sfruttare la mia eredità per evitare che il Mikawa diventasse Kage. Era un'idea folle, non credo nemmeno fosse mia, anche se forse poteva essere l'unico modo per impedirgli di finire come capo... Non riesco a ricordare chi...

    Fu Kamine, facendo la giusta domanda, che fece voltare la rossa, sbattendo più volte gli occhi quasi stesse riflettendo.

    Febh chi?

    La sua compagna nel sentire la risposta ruggì contro Eiatsu, sicura fosse la causa dello stordimento di Hebiko. La ragazza rimase nuovamente in disparte, piuttosto confusa, leggermente irritata nel non capire di chi parlasse la donna, tantomeno perchè se la stesse prendendo con un sottoposto di Diogene. Poi, il caos.
    Mentre lo sconosciuto faceva notare l'assenza dell'appena eletto Kage, delle ombre uscirono allo scoperto, rivelandosi presto delle copie di ognuno dei presenti, identiche nei minimi particolari... ad eccezione di una. La copia di Hebiko, dai capelli corvini e dalla pelle, se possibile, più chiara della sua. La kunoichi oramai era talmente confusa da non saper bene come reagire, sentendosi in un primo momento tremendamente irritata per un errore così banale nella sua copia, sicura si trattasse di una presa in giro dato che più volte si era sentita dire da qualcuno che i suoi capelli non potevano essere così rossi e dovevano per forza essere tinti... Ma poi un lampo sembrò risvegliarla da quello stordimento. Si fece improvvisamente cupa in volto, chinandosi all'indietro con una mano posata sul suo tatuaggio da richiamo, pronta ad estrarre il suo kaiken e lanciarsi verso i cloni. Il suo scatto venne interrotto da un violento strattone, qualcosa le aveva afferrato il braccio impedendole di accanirsi contro la sua copia. Con furia si voltò ad osservare il responsabile, con gli occhi iniettati di sangue, allargando appena le pupille quando si accorse che era stata Kamine stessa a fermarla. Il suo sguardo perse rapidamente la furia, facendosi presto preoccupato, terribilmente preoccupato. Prese le spalle della ragazza, parlando a denti stretti ed a voce molto bassa, guardandosi più volte attorno per assicurarsi che l'attenzione non fosse rivolta verso di loro. Non voleva che nessuno sentisse.

    Kamine, per favore! Aiutami ad uccidere il mio clone. Se dovesse scappare sarà un problema enorme, per tutti noi! A-anche la tua potrebbe... Non so come funzionano quei maledetti demoni, non so se possa aver clonato la bestia che ti porti addosso, ma... La mia sì. Guarda la mia copia. Io mi sono ribellata, impedendo il Suo ritorno, ma lei... Non posso parlartene ora, non qui! Per favore, è davvero, davvero importante!!

    Non poteva certo parlare del frammento di Orochimaru lì davanti a tutti. Come Erede e portatrice dei poteri della Serpe poteva ancora sopravvivere, ma dopo il discorso del terrorista, se gli altri avessero saputo che il suo frammento rischiava di far tornare il temuto fondatore di Oto, la cosa poteva degenerare in fretta. E come se non bastasse, ora una copia senza apparente controllo su se stessa pareva avere essa stessa il frammento, forse attivo dato il suo aspetto. Se si fosse ricordata di Febh avrebbe potuto sospettare fosse tutto un suo gioco, che quelli fossero cloni fittizi e che il suo sbagliare i colori della sua segretaria fosse voluto. Ma forse il suo non ricordare dell'Amministratore in questo caso poteva salvarli da un ritorno piuttosto spiacevole per ognuno di loro.
    Non potè ritentare il suo attacco. Qualcuno aveva probabilmente avuto la sua stessa idea e prima che potesse assalire il proprio clone un nuovo shinobi apparve, come fosse nato dall'esplosione creata dalle due lucertole, portandosi al centro della scena e dando la sua sentenza, con tono scioccamente soddisfatto, presentandosi come Amministratore. Hebiko si rizzò in piedi, istintivamente innervosita dalla sua presenza, e soprattutto dal fatto che un tizio qualunque avesse la presunzione di presentarsi come Amministratore. Lei ci lavorava per l'Amministratore, chi credeva di prendere in giro questo tizio!? Per quanto la sua entrata pirotecnica avesse potuto ammaliare tutti, non sembrava spaventoso. Al contrario, la rossa si sentiva piuttosto sicura di se nel volergli fare un frontino, istintivamente consapevole che la cosa non l'avrebbe messa nei guai, tantomeno aveva paura che quello stramboide dagli occhiali senza lenti le avrebbe mai torto un capello. Strana sensazione dato il suo essere a tutti gli effetti uno sconosciuto. Non potè trattenersi dal fare qualche pesante passo in avanti non appena il ragazzo terminò il suo discorso, e stavolta la presa di Kamine non avrebbe rallentato la sua avanzata, o almeno non avrebbe fermato la sua voce, che rabbiosa e stridula sarebbe arrivata fino al nuovo shinobi, dicendo quello che (credeva) tutti penssassero, subito dopo le assurde domande di Kato e Kamine. Da quando in qua si chiedeva dei sigilli ad uno qualunque!?

    Memoria di chi?? Bofh, io non dimentico di certo una figura come il nostro Amministratore!! Sono anni che lavoro per lui, è ridicolo che io possa dimenticare la sua... Il... Io conosco... Uh. ...Le lucertole! Ssalar! Sì, il nostro Amministratore ha sempre con sè una lucertola di nome Ssalar! Tu non hai nessuna lucertola con te, sei chiaramente un tizio qualsiasi che gli somiglia e cerca di spacciarsi per lui! Se sei un clone sei uscito proprio male, niente di te mi ricorda il mio capo! E la cosa mi manda in bestia!! Solo a guardarti mi ribolle il sangue, io... Ho voglia di tirarti le orecchie fino a staccartele, stupido babbeo irresponsabile che non sei altro!!! Perchè sei qui!? E perchè diavolo ti metti a votare il Mikawa, se neanche appoggi il suo volere, malede-

    Forse il suo nome era stato pronunciato troppe volte invano. Forse sotto sotto era davvero un Dio che aveva sentito il suo richiamo. Un'enorme onda scura viaggiava a velocità inimmaginabili verso il gruppetto. Hebiko si paralizzò per la paura, troppo lenta per potersi riparare dall'ondata imminente che sembrava l'avrebbe travolta, finendo invece con l'evitare lei e gli altri shinobi, ma non pareva sarebbe stata caritatevole allo stesso modo con i cloni. Per quanto non ricordasse Febh, anche se l'ultimo teatrino aveva iniziato a dissolvere la nebbia nella sua mente, sapeva bene di chi fosse quel sangue. Hebiko tornò al fianco di Kaimine, ormai terrorizzata. L'uomo sembrava sapere tutto dell'elezione, e forse anche del loro piccolo ma rumoroso gesto di ribellione. Accecato dall'imminente battaglia, o forse troppo sicuro di sè per temere la ribellione di due kunoichi, l'uomo sembrò ignorare la cosa per il momento, incitando gli shinobi a combattere contro i loro cloni. Ma la rossa non si mosse, paralizzata. Sentiva che il giorno del giudizio era infine arrivato, e la sua sicurezza era stata infranta in una manciata di secondi, finendo in balia di un destino ormai incerto.

     
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    A dispetto dell'aspetto esile, quel tipo sembrava piantato nel terreno con delle profonde radici, tanto che Haru si stupì di come non le fosse riuscito di attirarlo a sé con la forza della quale andava tanto fiera, persino il calcio che gli sferrò sembrava aver colpito un muro di ferro più che una persona ed il dolce e familiare suono delle costole che si spezzavano non si fece udire.

    Piuttosto, le venne il dubbio che forse fossero state le sue di ossa ad emettere un lieve scricchiolio, ma sicuramente si trattava del fatto che non fosse propriamente sobria.

    Ed a chiunque avesse chiesto, forse avrebbe imputato all'alcohol anche la propria lentezza nel reagire all'offensiva del suo avversario che prontamente approfittò della sua presa per afferrarle il polso a sua volta ed infliggerle una dolorosa torsione.

    Forse sarebbe stato meglio seguire i consigli di un grande maestro d'arte marziali e comportarsi come l'acqua, seguire il flusso della corrente invece di opporvisi ma non era la via di Haru che si poneva normalmente come un ostacolo inamovibile di fronte ai suoi nemici e che sfruttò quel poco che aveva appreso per aumentare la propria forza tramite lo scorrere del chakra e cercare a sua volta di piantarsi nel terreno come una montagna.

    Tuttavia questa volta non le riuscì di resistere e le ossa del suo braccio si fratturarono sotto l'effetto della presa avversaria strappandole un grido di dolore prima di ritrovarsi scaraventata a terra.

    Ripresasi dal dolore iniziale e col braccio che le penzolava da un lato, la donna urlò all'uomo che si allontanava:

    "D-dove vai!?
    Guarda che ho ancora un'altro braccio!"


    Cercò di seguirlo ma una forza misteriosa sembrò trattenerla, fece pressione contro di essa inutilmente ridendo a causa di un'inspiegabile senso d'eccitazione:

    "BWAHAHAHAH!!!
    E' proprio per questo genere di cose che sono venuta qui!
    Voglio proprio vedere che altro sai fare!"


    harusmile



    Il suo entusiasmo si spense quando una colossale lingua biforcuta le si avvolse con forza attorno alla vita infliggendole una sorta di scossa ed intorpidendola momentaneamente.

    Per la maggior parte dei discorsi successivi Haru rimase imbambolata, intontita e non riuscì a prestare attenzione a tutti gli elaborati discorsi sulla leadership del villaggio, quando si riprese però, si accorse della situazione in cui si trovava e dopo aver provato inutilmente a liberarsi con la forza, decise che per quanto fosse potente la stretta di quella lingua, non vi era ragione per la quale non potesse provare a tagliarla, quanto poteva essere resistente una lingua in fondo?

    Estraendo una lama interna dal braccio buono si mosse in maniera tale da provare a tranciare l'impedimento e liberarsi, stavano comparendo tante facce nuove ed aveva l'impressione che ci fosse da divertirsi parecchio, tanto che a prescindere dal fatto che fosse riuscita a liberarsi o meno avrebbe urlato:

    "Finalmente c'è un po di vita in questo villaggio, il fuoco di una battaglia nel quale temprare il mio fisico, portarlo verso l'apice!"

    Anche con un braccio solo avrebbe combattuto, il dolore era lancinante ma non era nulla che non avesse già sperimentato in passato, le cuciture sul suo corpo erano testimonianza di una storia dolorosa e travagliata con la quale aveva imparato a convivere, sarebbe sopravvissuta ancora una volta e ne sarebbe uscita ancora più forte di prima, come in passato.

    Queste sue convinzioni rimasero ferme anche di fronte all'ondata nera generata dal Mikawa.

    Dalla distanza, due gelidi occhi azzurri osservavano lo svolgersi degli eventi, in attesa del momento migliore per palesarsi, quella prova non lo riguardava, non più.

    ledahstaredown

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Non ci furono azioni violente alla comparsa dei cloni ma certamente la tensione salì alle stelle per gran parte dei presenti, tanto che uno dei più giovani, Yukine, mise mano al chakra per tracciare un simbolo di potere sul suo braccio. A quell'evento il suo clone si accigliò, facendosi avanti come se stesse accettando la sfida, anche se l'improvvisa apparizione del vero amministratore bloccò completamente ogni ostilità, con la lucertola che iniziò ad allentare la presa sulla sua prigioniera nerboruta prima che la sua lama causasse danni eccessivi, di fatto liberando Haru e lasciando che cadesse a terra, ancora intorpidita.

    Scenografica come poche, l'entrata delllo Yakushi ammutolì gran parte dei presenti, che ascoltarono come rapiti (almeno questo nel suo immaginario) la sua ferma dichiarazione d'intenti riguardo l'ascesa di un nuovo Kokage alla guida di Oto...ma alla sorpresa fecero presto seguito le parole e le critiche, tutt'altro che posate, ma provenienti da una fonte che Febh non si aspettava di certo, o almeno non in quei termini: Hebiko. Accigliatosi, l'Amministratore pensava al fatto che aveva messo in conto di ricevere qualche critica per il suo estro creativo da parte della segretaria, come in passato, ma quella reazione indicava chiaramente che qualcosa nel cervello della sedicente rossa non andava proprio nel verso giusto...e sapeva anche a chi rivolgersi, proprio come Kamine. Hey, Beccamorto! Apostrofò Eiatsu, di fatto ignorando il confuso rantolare dell'Erede che sembrava veramente spaccata tra la non-conoscenza di Febh e il suo abituale comportamento in sua presenza. Non so bene cosa le hai fatto, ma disfalo. Quello non era uno sguardo che prometteva risvolti felici. Così mi rovina lo spettacolo! E in una singola frase aveva ricordato a tutti che come sempre il benessere altrui non era al primo dei suoi pensieri..e soprattutto aveva praticamente confessato che tutto quell'ambaradàn per lui era un semplice gioco, rispondendo alla Jinchuuriki quasi per sbaglio!

    Comunque andasse la faccenda di Hebiko c'erano comunque le risposte degli altri e decisamente lo Yakushi era deluso dalla mancanza di entusiasmo di Kato Yotsuki, ben manifesta nel piattume emotivo delle sue domande che vennero stroncate sul nascere dall'Amministratore: Certo che sei noioso! Ti faccio apparire un Kato davanti, identico a te e pure bellicoso e tu, pur con le tue paranoie, vai a chiedermi di sigilli e altre scemenze poco divertenti? Quella roba dipende dal Kage, non certo da me...la cosa che dovrebbe realmente preoccuparti sono le possibilità che il nuovo Kato possa rubarti la ragazza! E nel dirlo indicò chiaramente Hebiko (anche se a onor del vero anche Kamine era in quella direzione), ovviamente pronto a zittire qualunque reazione da parte di lei con un ringhio: Eiatsu! Ti ho detto di levare questa cosa mentale da Hebiko! Questo perchè ovviamente era impossibile che la loro liason fosse tutta nella sua testa, e la aveva persino esplicitata davanti a mezza Oto.

    I tre Jonin dapprima silenziosi intanto non avevano risposto al Chunin, ma almeno sui volti di Tenma e Yayoi c'erano delle eloquenti occhiate verso Febh, unite ad alzate d'occhi al cielo, mentre Teppei era francamente confuso da tutta quella situazione, e di fatto non aveva votato perchè non gli interessava chi fosse il Kage, voleva solo avere missioni e briefing precisi. Quasi sullo stesso argomento intanto lo Yakushi stava rispondendo a Munisai e alle sue precisazioni, anche se Jotaro era già stato più che chiaro al riguardo. Diciamo che il Daimyo sarà informato a tempo debito. Possibilmente a cose fatte...dopotutto a lui importa solo che ci sia un Kage e che non lo voglia uccidere. E ancora una volta evitò deliberatamente di spiegare qualcosa sui cloni, come se ci provasse gusto ad alimentare l'hype che stava montando sempre di più...questo almeno prima di vedere il frutto del suo lavoro letteralmente spazzato via dal maremoto di sangue che si affacciò oltre la scalinata che portava al piazzale del Palazzo del Serpente in cui tutti si trovavano.

    blood_tsunami_by_cg_imagery-d3h7vlw


    Se molti sbiancarono o mostrarono inquietudine, nervosismo o persino speranza alla luce di quel fenomeno sovrannaturale, Febh Yakushi dal canto suo aveva l'espressione di un bambino molto egocentrico che perdeva l'attenzione di tutti perchè un altro bambino aveva un giocattolo migliore. E come tutti i bambini con i sentimenti offesi gonfiò le guance e prese a mugugnare qualcosa di stizzito sul genere: Ah, eccolo! Il solito megalomane. Fa l'onda di sangue, lui. E poi chi pulisce? Eh? Una cosa davvero dozzinale! Quell'ingresso in scena nettamente più grandioso del suo (senza contare la protezione inclusa sui presenti che lui non era riuscito a includere nella pioggia di fuoco e fulmini) gli fece digrignare i denti mentre sollevava una mano davanti a sè, intimando alle due lucertole di scatenare ancora una volta la loro scarica energetica in modo che convergesse davanti all'Amministratore, ancora una volta influenzate dalla Rotazione per raggiungere picchi di potenza inauditi. I due getti si sarebbero infranti sull'onda rossa nello stesso punto proprio davanti allo Yakushi, spezzandone l'impeto e garantendo la salvezza di tutti i cloni alle sue spalle, anche se le due enormi bestie vennero sballottate a parecchi metri di distanza quando il sangue le travolse, non senza danni [Difesa (4 slot tecnica]Statistiche: Potenza 180 (40+40+20+20+20+10+30)

    Scarica Energetica: Adr delle lucertole. Potenza 40 ciascuno
    Kaiten no Jutsu: Hajime +20 a ogni Scarica Energetica, uno è slot tecnica base
    Sincronia IstintivaL'utilizzatore può applicare le sue tecniche agli Adr delle creature, dove possibile
    Tecnica Rapida Su un Hajime
    Tecnica Economica Su un Hajime
    Stile di Combattimento Perfetto +3 Concentrazione a un Hajime (+10)
    Rotazione Perfetta+20 a un Hajime
    Ninjutsu Inarrestabili +10 a un Hajime, +20 all'altro
    Tratto Combinazione, Padronanza Perfetta


    Il sangue era schizzato ovunque, imbrattando il Palazzo e la piazza circostante, ma i cloni erao inclumi mentre Diogene Mikawa si presentava nel più plateale dei modi, accettando l'incarico che gli veniva offerto pur senza parlare di quella singola condizione che lo Yakushi aveva avuto modo di sottolineare. Dopo aver annullato l'onda di sangue con relativa facilità, il ninja incrociò le braccia, ferito nei suoi sentimenti per non aver pensato di arrivare su un'onda gigantesca, rispondendo al Mikawa e alle sue intenzioni bellicose verso i cloni. Distruggerli? Dopo tutta la fatica che ho fatto per mettere in piedi lo spettacolo tu vuoi anche demolirlo così in fretta? Nah...ma la tua idea in realtà è più simile alla mia di quanto non sembri, dammi giusto il tempo. Febh si avvicinò al Colosso del Suono con un mezzo sorriso sul volto, ora più beffardo che offeso, fermandosi a brevissima distanza dall'altro rendendo ancora più evidente le loro divergenze di opinione, nel constatare il dualismo tra il mingherlino occhialuto e il muscoloso gigante. Febh trasse poi un lungo sospiro, come se avesse deciso di gettare la spugna. Immagino che a questo punto un passaggio di consegne sia dovuto, no? Persino io ti ho votato, quindi facciamo le cose per bene...

    ecDeCLi


    Febh Yakushi, consigliere di Oto e attualmente facente funzione di Amministratore, saluta il nuovo Kage del Suono, Diogene Mikawa, e contestualmente rinuncia alla sua carica, in attesa dela nuova organizzazione del villaggio. Si era inginocchiato, indifeso, davanti all'uomo che aveva appena giurato di voler fermare casomai fosse uscito troppo dal seminato. Certo un segno di coraggio o forse di pazzia...o pià banalmente rendeva evidente a tutti che un Kage non è semplicemente qualcuno di potente che viene scelto, ma è qualcuno di cui, per quanto all'otese maniera, ci si deve fidare. In ogni caso si rialzò poco dopo (e va notato che tutti i cloni si erano inginocchiati a loro volta, verosimilmente in segno di rispetto, così come il serpente metallico che era rimasto a guardia dello scrigno e che chinò il capo), pulendo la polvere dal ginocchio e cominciando ad arretrare. Giusto per cominciare immagino vorrai qualche spiegazione su cosa è successo qui...così come tutti gli altri. Forse aveva perso la gara a chi faceva l'entrata più trionfale, ma almeno avrebbe parlato lui PRIMA del Kage insediato, visto che aveva qualcosa da confessare a tutti i presenti.

    Tornò indietro verso la cassa con cui era apparso poco prima, allargando le braccia per attirare l'attenzione, da megalomane egocentrico quale era. Sapete tutti cosa è successo pochi mesi fa. Kumo ci ha attaccato. E ci ha trovato deboli e impreparati. Noi, il villaggio che più di tutti lavora per ottenere potere e forza prima ancora della ricchezza o della fama. In quel momento ho compreso che serviva qualcosa di più, e ho deciso di cercare il potere là dove lo aveva nascosto colui che per anni ci aveva mentito su tutto: Orochimaru. Quindi mi sono recato al Palazzo del Serpente, ormai perlopiù deserto, e mi sono addentrato nei sotterranei in cerca di conoscenza, anche se la cosa è stata resa un pò difficoltosa dal fatto che li avevo distrutti facendoli crollare io stesso pur di sconfiggere quel verme. Dovete sapere che cunicoli e laboratori si estendevano fin sotto il Bosco dei Sussurri, anche se ora non rimanevano che macerie. Ho impiegato mesi per scavare e cercare qualcosa. In realtà aveva fatto fare da schiavi ai suoi cloni e alle lucertole mentre lui si godeva le camere più lussuose del Palazzo, ma questo non era il caso di dichiararlo alla platea. E ho scoperto che in realtà qualcuno era già passato da quelle parti e si era portato a casa qualcosa... I suoi sospetti cadevano sul Mikawa, che guardò con aria eloquente, unico altro a sapere dello stato di quei luoghi, ma anche Eiatsu era un'opzione...non che avesse importanza al momento ...ma il grosso delle sue conoscenze segrete o trafugate ad altri restava là sotto le macerie. E con mia grande sorpresa, anche la Macchina capace di creare i cloni con cui ci aveva minacciato era ancora presente...danneggiata, non al massimo, ma presente. E funzionante, come avete potuto vedere.

    A quel punto si inchinò, aprendo la cassa e rivelando un discreto numero di pergamene, boccette, e una scatola più piccola, finemente decorata, che prese in mano e aprì, mostrandone il contenuto a tutti quanti: due pergamene dall'aria assai particolare, come se fossero nuove fiammanti. Inutile dire che solo Kato tra i presenti avrebbe potuto presagire di cosa si trattava. Questa è una Pergamena di Indra. Si, sono due, ma contano come una sola perchè vanno sovrapposte per leggere qualcosa di utile. E questa pergamena è lo strumento con cui Orochimaru ha costruito la sua macchina dei cloni perfetti. E con cui io ho generato tutti loro. Aggiunse indicando i cloni.


    Le Pergamene sono in giro da millenni e pare siano state scritte dal leggendario Indra Ootsutsuki, trattate col chakra in modo da essere immuni a qualunque jutsu e al passaggio del tempo...non è possibile teletrasportarle o spostarle con le tecniche di richiamo ma di fatto un fuoco naturale può distruggerle. Da sole sono del tutto inerti, semplici fonti di conoscenza. Conoscenza criptata e di difficile interpretazione anche una volta trovata la chiave di lettura, conoscenza di rituali e jutsu che nemmeno immaginiamo...o schemi di strutture e oggetti dal potere incommensurabile. Come la Macchina. Queste spiegano come creare una macchina per cloni, ma Orochimaru ha modificato il piano originale per rendere le copie programmabili e fedeli, di fatto superando Indra stesso, anche se senza queste basi non sarebbe andato da nessuna parte. Se volete sapere qualcosa di più su questi oggetti, che ultimamente stanno comparendo qua e là nel continente, potete chiedere a Kato, che ci ha avuto a che fare nella missione che ha sancito la sua promozione. A volte leggeva anche lui i rapporti. Specie quelli che finivano per sbaglio dentro la settimana eninjistica.

    Non sto a spiegarvi l'esatto funzionamento. La macchina di Orochimaru è distrutta ormai e i progetti con le modifiche a quella di Indra sono perduti, e se siamo saggi non useremo mai queste informazioni. Stoccata verso Diogene. Perchè sono troppo pericolose, come abbiamo appurato quando decidemmo di spaccare tutto invece che usarla. A parte questa Pergamena, ho recuperato diversi altri gioiellini, come le descrizioni di diverse tecniche legate addirittura ai Clan, come le arti perdute del Vecchio Serpente stesso, o alcuni usi della Veste Elettrica o del Flauto dei Demoni. Io le ho trovate e custodite, e intendo restituirle ai clan di origine, se il Kage non ha nulla in contrario. Tenerle segrete ci renderebbe solo più deboli. [Nota]Questo giustifica retroattivamente la comparsa delle varie derivate aggiunte l'anno passato Mise tutto nel baule nuovamente, mentre il serpente vi si avvolgeva e lo portava a Diogene: ora era una sua responsabilità.

    Tutto questo lo ho fatto per Oto. Anche la loro stessa esistenza è per Oto. Per renderci più forti. Spiegò indicando il corteo di copie alle sue spalle. Prima di essere completamente in avaria la macchina mi ha permesso di creare alcuni cloni. Appena generati sono solo sagome sfumate e indistinte, con una programmazione di base. Una o due sono state modellate su di me, le altre invece erano pronte ad assumere l'identità e le capacità di chiunque si presentasse. Si rivolse a Diogene. Gene, io e te abbiamo dovuto combattere i nostri cloni durante la Ribellione al kokage. No, forse Omicidio è più adatto, suona anche meglio, ma non cambia il fatto che abbiamo incontrato qualcosa di perfettamente uguale a noi stessi, e per batterlo abbiamo dovuto superare le nostre stesse capacità e sviluppare qualcosa di nuovo. Essere più di ciò che eravamo in quel momento. Quindi mi sono detto: perchè non dare a tutti questa opportunità?

    Questi cloni esistono al solo scopo di vivere una settimana, sono poco più che marionette del tutto identiche a voi come processi mentali, strategie e conoscenze, persino il Demone, ma sanno che moriranno fra una settimana e non vedono l'ora che questo accada. Li rende persino felici, ma l'altro loro scopo principale è quello di battere i loro originali, se questi li sfideranno. Questa sarebbe la massima aspirazione della loro esistenza, mentre quella dei miei cloni era decisamente più limitata, e mi sono già allenato con alcuni di loro.
    Si rivolse alla platea, fissando tutti attentamente. Avete una settimana per decidere se mettervi alla prova e sfidare voi stessi. Pensate di avere il fegato di farlo e rischiare? Il vostro clone agirà esattamente come voi...a parte quello di Hebiko che è uscito male, ma ce lo faremo andar bene. A meno che lei non sia una mora naturale... Scosse il capo tornando rapidamente al concetto di fondo. Credo che ora la parola vada al nostro nuovo Kage. Mi sono preso la libertà di mettere i sigilli maledetti nella scatola, assieme alle pergamene da distribuire ai clan. Quanto all'altro tesoro che ha il tuo uomo in custodia, spero vorrai approfittare di questa occasione. Si riferiva a ciò che aveva consegnato allo studioso a villa Mikawa poco dopo aver guarito Diogene, molti mesi prima: la Kusanagi no Tsurugi che Luis aveva restituito a Oto tramite il figlio!


    Nel mentre pilastri luminosi della sua tecnica (certo mantenuta da un clone dentro il palazzo) erano ancora attivi e pronti a distruggere il palazzo...ma di quello non aveva parlato.

    Edited by Febh - 15/9/2018, 15:18
     
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