La Più Grande delle MinacceIl Crollo di un'Era

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    Il supplizio era per tutti terminato. Una nuova Oto era nata da quell'anomala riunione nella quale da giovani promesse del mondo ninja erano sbocciate realtà concrete sulle cui spalle il Suono aveva poggiato le proprie speranze. L'acquisizione dei Sigilli non era stata solo una mera iniezione di forza nelle loro vene ma il marchio indelebile che, come un simbionte, avrebbe sì dato loro molto ma anche richiesto tanto.

    Ed era proprio indagando quel tatuaggio prima di andare a dormire o nei momenti di difficoltà che i nuovi ninja, ora davvero, del Suono avrebbero dovuto trovare la loro identità e il loro senso di appartenenza a quel villaggio sfortunato. Sì, perché loro non potevano ancora saperlo ma la maledizione del Kokage aveva già iniziato ad insinuarsi nel cuore del nuovo leader: era iniziato con un leggero fremito nel tentien, una sorta di chakra oscuro che direttamente dalla terra stessa aveva ghermito in un istante la mente e il cuore del Mikawa, come la più potente delle illusioni.

    Al termine di quella lungo giornata non sarebbe stato Aloysius, il nuovo Kokage, ad attendere il ritorno dei ninja...Febh avrebbe dovuto gestire la cosa perché lui era l'unico a cui Diogene avrebbe affidato Oto e perché era l'unico in grado di amministrarla, seppur a suo modo. La lettera era senza ombra di dubbio scritta dal Colosso, il sangue usato come inchiostro ne era l'innegabile firma:

    " Devo fare ancora una cosa prima di poter essere il leader che mi avete chiesto di essere. Alcuni demoni devono scomparire dai miei sogni e devo riuscirci da solo. La kusanagi spetta ad Hebiko, falla diventare la kunoichi di cui abbiamo bisogno; portala con te nelle missioni più complicate per farla crescere nella mente oltre che nel corpo. Yato dovrà essere la prima linea di difesa di Oto, insuperabile come lo fui io a suo tempo. Addestra le due forze portanti per farle diventare, dal tesoro da difendere che sono ora, a calamità naturali in grado di far tremare i nemici del Suono...Sulle nuove leve non devo dirti proprio nulla, sei sempre stato un maestro migliore di me. Appoggiati ad Eiatsu per la gestione del villaggio, non lo ammetterà mai ma sei l'unica persona da cui potrebbe mai accettare un suggerimento; lui ha influenza su tutti i miei uomini. Se il problema si presenterà prima del mio ritorno, ti chiedo di ricordarti di Omoi quando l'otre verrà aperta.

    Se farai anche solo una di queste cose io sarò contento...Eppure qualcosa mi dice che riuscirai in tutto perché, in fondo, nessuno ama questo villaggio più di Febh Yakushi. "


    Mumei era piantata a terra e Febh sapeva quanto importante fosse quella katana per Aloysius; il gesto era eloquente...sarebbe tornato a riprenderla perché era lì che aveva lasciato il cuore.

    JONLel9.



    CITAZIONE
    OT/ Mi sembrava doveroso dare una fine dignitosa alla bella giocata, portata magistralmente avanti da Febh, e permettere ad Oto di continuare a giocare senza un Kage. Ma badate bene...mai dire mai. ;) /OT
     
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    La Minaccia Più Grande


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    Non ricordi nulla... era proprio quello il vero punto della situazione. Il centro di quella realtà al di fuori della mia comprensione, e capacità di analisi. Non ricordavo nulla, e tutto ciò era davvero possibile? Come potevo non ricordarmi di questa incredibile capacità di Hebiko? Di una forza e abilità ben superiori alle mie. Come potevo non ricordarmi del suo carattere così legato ad Oto ed ora alla mercé dei nostri peggiori nemici?

    Come potevo non ricordarmi dei miei diretti superiori? Diogene e Febh-sama. Mostri incarnati in esseri umani. Perché poi Hebiko mi invitava ad andare direttamente da loro? Era così confidente che gli avrei trovati, senza problemi... davanti al Palazzo del Demone.

    Esatto, davanti al Palazzo. Già perché ora ricordavo. Ora avevo associato i punti. Io non ero veramente lì. I miei ricordi si stavano facendo sempre più chiari e limpidi. Hebiko, Febh e soprattutto Diogene erano persone che avevo già visto e incontrato in una situazioni ben diverse. Diogene era diventato il nostro Kage. Il Kokage. Come potevo essermi dimenticato tutto quello? Di quella volta che il Mikawa si proclamò a tutti come il capo di Oto. Stavo vivendo una realtà distorta... una realtà che non poteva esistere. Una mondo illusorio. Una possibilità che non poteva realizzarsi.

    Il dolore dunque era la chiave per uscire da quella situazione: - Siete una mera illusione, presto non resterà nulla di voi. - Nulla combaciava e nulla dunque poteva corrispondere al vero. Nulla giustificava la mia totale mancanza e assenza di memorie così diverse. Non se paragonate ai miei veri ricordi. Ero caduto in una illusione, potente e dannatamente realistica ma di certo mi sarei liberato.

    Alzando il pugno sinistro verso l'alto mi sarei colpito violentemente sull'addome, trasmettendo anche la potenza di Note del Dolore e del chakra elettrico saltando indietro di nove metri, a cui sarebbe seguito l'esecuzione del Rilascio una volta rialzatomi da terra [Danno + Rilascio]Nota del Dolore: Do! Re!

    Danno: 40 + Status Medio Stordimento (Primo Violinista) + 15 (Esplosione elettrica)

    Potenza Rilascio: 45 (15 +15+15 per grado) + 55 Danno + 30 Status Stordimento = 130

    Primo Violinista
    Talento: L’utilizzatore può causare, insieme al danno di Note del Dolore: Do! Re!, Stordimento. Lo Status medio causato durerà per 2 Round. È possibile usarlo una sola volta ogni 2 Round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da chunin in su]


    . Una combinazione che avrebbe sicuramente minato alla stabilità del Genjustu e magari mi avrebbe riportato alla realtà!




    Tabella Riassuntiva:

    Chakra Residuo: 22.5/80 Bassi (-9 Bassi Rilascio, -0,75 Esplosione Elettrica, -1 Note del Dolore: Do! Re!)


    Conoscenze SbloccateSblocco: 1) Rilascio 2) Competenza Nota del Dolore Scala Superiore 3) Tecnica del Richiamo 4) Ramo Principale 5) Il Maestro




     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Hebiko]
    Sembrava davvero tornata sè stessa, tanto che Febh sciolse la Henge con cui aveva invecchiato il suo aspetto e fece cenno ai vari attori di levarsi di torno, anche davanti alle minacce di lei, cosa che fecero prontamente svanendo in un fil di fumo. La descrizione del frammento di Orochimaru come un parassita quadrava con quelle date da altri suoi "ospiti" in passato, ma non annullava del tutto i sospetti.

    Al discorso su Kaji si accigliò, per qualche istante incapace di sostenere il suo sguardo, forse colto in fallo. Beh...non è esattamente una cosa che ho ben chiara nemmeno io...e poi non è vero che non so niente. Per esempio non ho idea di dove abiti...o di che detersivi usi in casa! Aggiunse piccato, in chiara reazione di "contrattacco" per non doversi confrontare con le argomentazioni di lei. E comunque...è una faccenda complessa. Ma te ne parlerò. Aggiunse a mezza voce, concludendo con un flebilissimo e quasi impercettibile: Lo prometto.

    Riportata l'attenzione di Hebiko, lei ammise, almeno a parole, di voler prendere il mantello del suo genitore ma solo al fine di definire sè stessa per ciò che era realmente. Lodevole, ma di fatto significava che lei non aveva ancora un'identità abbastanza consolidata da avere un vero obiettivo tangibile. Febh comunque poteva, almeno per certi versi, immedesimarsi. E' già qualcosa...ora torniamo indietro.


    [Haru]
    Molto bene allora. A breve riacquisterai i tuoi ricordi, pian piano, e capirai esattamente cosa comporta quanto hai appena promesso, ma sappi che assieme alla guarigione imporrò un sigillo su di te, un sigillo che ti ucciderà se mai scegliessi di tradirmi e rivelare quanto è successo qui. O il mio nome...io sono Hayate, e anche se non sei ancora pronta, sappi che dovrai mantenere fede al nostro patto, che ti piaccia o meno.

    in quel momento il cadavere del medico ebbe come uno spasmo, cominciando a tremare in preda alle convulsioni prima di sollevarsi in una folle posa supina, retto sui quattro arti piegati innaturalmente. Raccolse gli arti di Haru cominciando a ricucirli, non senza dolore, per diversi minuti. Presto riuscirai di nuovo a muoverli e alla fine di tutto questo tornerai come nuova, se non più forte. Una mano del cadavere sulla nuca impresse il fuuinjutsu di contratto nella regione occipitale, ben nascosto dai capelli. Poi il "medico" pian piano si raddrizzò in posizione eretta, sfilando i capelli a uno a uno dal corpo. Controllerò questo corpo per qualche tempo ancora...nessuno saprà che ho interferito e fra poco verranno a prenderti e riavviare la tua memoria. Ricordati di me, ma tieni chiusa la bocca, Haru. E inizia a progettare il tuo assassinio.

    In realtà se avesse aspettato ancora qualche minuto dopo aver preso i farmaci coagulanti sarebbero arrivati i soccorsi, visto che qualcosa era andato storto, ma questo la giovane Haru non lo avrebbe mai saputo.

    [Kamine]
    Oh, io ricordo molto bene. Ogni cosa. Eccetto una singola cosa che sai tu. Replicò la donna col suo stesso viso, mentre delle code di chakra emergevano dalla sua schiena andando a bloccare le braccia di Kamine avvolte dalla violenta energia dell'Hachibi. Io sono l'altra metà. Mi chiamavano Yamata. E ora sono te. In realtà ero io il dominante dentro Gyazu, e non ho apprezzato di essere messo da parte.

    Per una frazione di secondo il volto dell'aguzzina apparve come un groviglio di serpenti, otto teste, tutte intente a guardare Kamine con freddezza innaturale, prima di tornare a essere normale. Ricordi quella notte, e allora ricordi cosa voleva la bestia. Io voglio la stessa cosa. Dimmi dove si trova e avrai salva la vita. Hai un Cursed Seal addosso, ricordi di cosa si tratta? Quello ti permetterà di sopravvivere anche se abbandoni il demone. E' molto semplice. Devi solo scegliere cosa è più importante.

    Le diede un nuovo violento schiaffo, ma con l'ira del demone non avrebbe sentito poi tanto...e di fatto il demone non era stato minimamente influenzato dalle capacità di alterazione mnemonica di Eiatsu. La bestia ruggiva, furiosa, ma di fatto aveva davanti qualcosa che, in fondo, la spaventava. E Kamine questo avrebbe potuto percepirlo. E ricordare. E decidere.

    [Kato]
    Non si trattava di una semplice illusione ma di un qualcosa di più elaborato, con recite, comparse, chirurgia, alterazioni mnemoniche e diverse illusioni concatenate tra loro. Il Rilascio non sarebbe bastato a speccare il tutto, anche con il danno aggiuntivo che Kato si era autoinflitto, ma il giovane Guardiano con quel gesto aveva compiuto una scelta molto precisa.

    Aveva scelto di rinunciare a un mondo in cui Oto era caduta. Aveva scelto di rifiutare una realtà che andava così lontano dalle sue fedeltà e da ciò che desiderava. Aveva scelto Oto così come era, e di combattere per essa, nonostante le prove e le parole di altri.

    Aveva scelto Oto. E tanto bastava. Un colpo netto sulla nuca lo avrebbe mandato fuori combattimento subito dopo il danno appena autoinflittosi, ma Kato aveva superato la prova, e lo avrebbero rimesso in sesto, riaggiustato i suoi ricordi, e lo avrebbero quindi accompagnato alla piazza, dove altri stavano già aspettando.
    L'ultimo ricordo il viso di Hebiko che annuiva, soddisfatto.

    [La Riunione]
    Molti erano tornati, alcuni in condizioni peggiori di altre, ma la sopravvivenza era una forza, e tutti loro avevano imparato qualcosa anche se erano stati feriti nel processo. Lo Yakushi era là, così come sarebbe dovuto esserci il Mikawa...ma non c'era. Mumei era stata incastonata al centro del piazzale proprio davanti al palazzo del Demone, su cui incombevano ancora i pilastri di chakra con cui Febh aveva minacciato di distruggerlo, e su di essa una lettera che non poteva che appartenere a Diogenes. Lettera che l'ex amministratore aveva letto prima che arrivassero gli altri. E per la quale si era accigliato. Aveva spaccato qualche pietra. Aveva chiamato il cugino Yasu per infliggergli notevoli sofferenze e poi si era calmato, mantenendo però una faccia cupa e un pò scontrosa, mentre al suo fianco stava un clone trasformato in Diogenes giusto per dare un briciolo di apparenza e per far leggere a lui quelle parole.

    Siete tornati. Disse una volta che furono riuniti. Il nostro illustre Kokage ha pensato bene di lasciare qui questo suo clone per trasmettervi un messaggio. Disse con tono acre, lasciando che tutti leggessero le parole del Mikawa, sia che ci credessero o meno. Ora...potete pensare che siano parole scritte da lui o meno. Dopotutto abbiamo messo seriamente alla prova il vostro senso della realtà...ma c'era un motivo. E se siete shinobi di Oto saprete tutti quale sia questo motivo. Era il modo più rapido.

    I vostri cloni saranno ancora a disposizione se vorrete misurarvi con voi stessi, ma ora è il momento di pensare ad altro. Di pensare a Oto.
    Puntò una mano verso Mumei mentre il clone con l'aspetto di Diogenes spariva. La nostra Emoteca Ambulante ha preso un periodo sabbatico ancora più in fretta di quanto non avesse fatto il precedente Kokage, ma la sua spada è qui. E tornerà sicuramente a riprenderla. Perlomeno ci ha avvisato...quindi proteggeremo questa spada come se fosse il Kokage stesso. Fino ad allora... E sul suo volto si sarebbe vista chiaramente la difficoltà nel pronunciare le parole successive. Fino ad allora io resto Amministratore...con Eiatsu come mio segretario personale. Eiatsu. Non Hebiko.

    Ma dato che questo incarico non potrà essere facile come in precedenza, come era prima degli attacchi di Kumo e degli altri...avrò bisogno di una mano. Di un secondo Consigliere di Oto, anche se in prova. Mio pari nel prendere ogni decisione eccetto che in questioni di guerra su larga scala, dove solo il mio giudizio sarà valido. Sollevò la mano indicando Kato. Tu mi servi sulle mura. E mi servi più forte. Dovrai riorganizzare tutto e avrai i fondi per farlo. Se hai già idee parla adesso, oppure più tardi in Amministrazione. Poi guardò Kamine. Hai una discreta spada di damocle in testa, inclusa una maledizione di cui non sappiamo bene, ma sei una potente Jinchuuriki di Oto e una portatrice del Sigillo Maledetto...accetterai di diventare un membro della Squadra Speciale? E' un rischio e lo so, ma Shinken non può continuare da solo, e sarà impegnato con la questione di Kumo. Quindi Haru. Non so bene da dove arrivi, ma hai conquistato con le tue sole forze un Sigillo Maledetto. Questo ti da fiducia a prescindere dalla tua storia...e quindi, quando sarai un ninja ufficiale, vorrei affidarti le nostre Prigioni...sono un pò sottosopra. Te la senti di torturare qualche prigioniero? Non lo chiese a Kamine, ma era aperto a suggerimenti. Harumi...Eiatsu ha lodato le tue capacità...ed è una cosa rara. Anche se lo ha fatto col suo tono irritante e quella vaga puzza di cadavere che si porta appresso. Sei giovane ma hai talento e Oto apprezza il talento, se saprai metterlo a frutto. Potrai continuare a lavorare con lui, come Segretaria dell'altro consigliere, almeno fino a quando non troverai un campo a cui dedicarti. Continua a imparare da lui e dagli altri.

    Infine Hebiko. Hai detto che vuoi raccogliere la tua eredità e ora conosci il tuo vero limite, il tuo vero problema. Hai la mia fiducia...e questo al momento vuol dire la fiducia di Oto...anche per il nostro nuovo Kokage. Incrociò le braccia. Quindi ora sei il secondo Consigliere di Oto, Hebiko. E a differenza degli altri non puoi rifiutare. Due consiglieri voleva dire metà del lavoro, pensò un angolo della sua mente, e doppie ferie.

    Parlate pure, se avete qualcosa da dire, da chiedere o da suggerire. Ammazzando il Serpente abbiamo messo le mani su un capitale non indifferente...secondo voi su cosa dovremmo focalizzarci? E se volete sputare inutilmente i vostri pareri sulla prova a cui siete stati sottoposti fate pure. Sono tutto orecchie, anche se perlopiù vi ignorerò su questo argomento, a meno che non vogliate dire qualcosa di utile. C'erano anche altrui a cui parlare, ma attendeva che si riprendessero del tutto dalle loro prove. La cosa principale era trovare un Ninja Medico, da qualche parte. Forse tirare fuori Ledah dal suo laboratorio sarebbe stato utile...

    Edited by Febh - 16/9/2019, 19:26
     
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    La mano di Hebiko si alzò minacciosa quando Febh osò replicare alle sue accuse, soprattutto perchè il tenere segreto il suo indirizzo di casa (che avrebbe comunque scoperto con estrema facilità se solo si fosse degnato di risistemare alcuni dei suoi documenti una volta ogni tanto) le serviva unicamente per avere un posto al sicuro dalle assurde missioni o semplici inutili doveri extra che lo Yakushi le voleva affidare. Nessuna sberla però raggiunse la guancia dell'ora ex Amministratore, che le diede la sua parola a riguardo. Annuì, pacifica, avrebbe atteso il momento giusto.


    La presenza di Diogene era in netto contrasto con il contenuto della sua lettera. Lettera che non sembrava fosse stata ben accolta da Febh, tantomeno da Hebiko che ribollì di rabbia, stringendo i denti e sforzandosi di non gridare al vento la sua frustrazione. Non potè però evitare di complimentarsi con gli shinobi che lo avevano eletto:

    Congratulazioni, il vostro amato Kokage se nè andato non il giorno dopo, ma il giorno stesso della sua elezione. Ottima scelta, signori miei.

    Non voleva certo sputare sopra al suo "regalo", semplicemente non gli avrebbe permesso di ottenere la sua lealtà, o ancor meno il rispetto. Era sua di diritto, no? Era L'Erede, si era esposta pubblicamente, se c'era qualcuno degno di riprenderla in mano al servizio di Oto era lei. Il Colosso poteva certo tenerla nascosta o semplicemente usarla lui stesso, l'averla ceduta a lei significava quantomeno che avesse riconosciuto il suo valore. Ma questo non bastava perchè lui venisse visto come un buon Kokage ai suoi occhi, e questa sua dipartita non migliorava di certo la sua situazione. Nulla era cambiato, Febh era ancora Amministratore, lei avrebbe continuato a lavorare per lui al suo solito posto, unica novità la presenza di Eiatsu in amministrazione come portavoce del Mikawa.
    Le si bloccò il respiro per qualche secondo nel sentire le orribili parole dello Yakushi. Perchè voleva Eiatsu al suo fianco!? La sparizione del nuovo Kokage lo costringeva a tenerselo così vicino da doverla mettere da parte così brutalmente? Oppure qualcosa era andato male durante la sua prova, e lo aveva spinto a voler prendere le distanze?? Eppure la sua promessa sembrava voler dimostrare il contrario, la colpa non era sua, vero?? Tutti i suoi pensieri erano divisi tra le sue azioni e la sparizione di Diogene. Doveva essere colpa sua, per forza, Non poteva aver perso a tal punto la fiducia di Febh. Non voleva. Era terribilmente scossa da quella decisione, tanto che a malapena fu in grado di udire gli ordini dati agli altri shinobi. Avrebbe voluto replicare, obiettare, chiedere spiegazioni, ma la voce le si bloccava in gola. Una decisione del genere se la sarebbe aspettata dal colosso, non da lui. Non Febh. Cosa lo aveva spinto a-

    Hai detto che vuoi raccogliere la tua eredità e ora conosci il tuo vero limite, il tuo vero problema. Hai la mia fiducia...e questo al momento vuol dire la fiducia di Oto...anche per il nostro nuovo Kokage. Quindi ora sei il secondo Consigliere di Oto, Hebiko. E a differenza degli altri non puoi rifiutare.

    La rossa si irrigidì. Tornò sull'attenti quando lo Yakushi portò la sua attenzione su di lei. E in poche parole risolse ogni singolo dubbio che la attanagliava, rivelando le sue vere intenzioni dopo averle fatto passare quei minuti infernali a riflettere con se stessa sulle sue motivazioni. Tipico.
    Dire che si sentì sollevata da ciò non era corretto. Era molto più di un semplice sollievo, era orgogliosa. Orgogliosa di essere stata ufficialmente eletta a suo pari, sue stesse parole, che aveva espresso davanti a tutti gli shinobi presenti. E il suo ordine era persino senza rifiuto. Non avrebbe obiettato in alcun modo. Fece un paio di passi avanti, per poi regalare a Febh qualcosa che mai nessuno prima di lui aveva ottenuto: un rispettoso inchino. Nient'altro era necessario. Per una come lei era un gesto piuttosto esplicito. Avrebbe continuato a badare allo Yakushi ancora a lungo, ma stavolta erano finalmente sullo stesso piano. Non poteva chiedere di meglio.
    Avrebbe avuto il suo da dire riguardo al come spendere il capitale accumulato. Fu la prima a parlare, anche se sapeva che alcune cose andavano discusse c'erano un paio di punti estremamente necessari di cui occuparsi il prima possibile.

    Le mura, direi che la prima cosa di cui dobbiamo occuparci è migliorarle. Con tutto ciò che sta succedendo nel continente, il minimo che possiamo fare è farci trovare preparati, Kato potrà decidere cosa gli fa più comodo, ma vorrei suggerire di fare qualche upgrade utile a rivelare le minacce esterne prima che sia troppo tardi. E dopo quelle, dobbiamo proteggere l'Amministrazione. In primis da te stesso. Se reggerà i tuoi disastri, sarà sicuramente al sicuro anche da qualsiasi estraneo. Per il resto... esitò, pensierosa. Beh, se Diogene non ha rilasciato nessun ordine particolare, suppongo non ci resti che rimboccare le maniche e sistemare questo villaggio da soli. Che vuoi fare col palazzo? Lo radiamo al suolo, o lo ripuliamo da tutte le schifezze rimaste, rinnovandolo come simbolo di una nuova Oto?

    Non avrebbe avuto obiezioni riguardo la sua decisione. Certo, sperava almeno di avere il tempo di poter fare qualche ricerca sperando di scoprire qualcosa che le potesse tornare utile, o magari sul suo stesso passato, ma avrebbe rispettato la decisione dello Yakushi. Se avesse provato a rimbalzare la sua domanda, avrebbe scosso la testa, ridacchiando a braccia incrociate:

    Oh no, questa è una cosa di famiglia, non riuscirei a prendere decisioni obiettive. Saprai sicuramente prendere una decisione migliore della mia.




    Edited by Waket - 18/9/2019, 09:17
     
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    Quando mi risvegliai per un attimo faticai a connettere la realtà che mi circondava da quello che stavo vivendo fino ad un attimo prima. Mi guardai attorno, decisamente spaesato e poi compresi. Attorno si presentavano tutti i Ninja di spicco di Oto ed eravamo al Palazzo del Demone. Ero uscito da quella tremenda visione, illusione distorta. Istintivamente mi toccai il petto, per percepire così il segno indelebile che il Kokage aveva impresso sulla mia pelle. Il Sigillo del Fulmine ora mi apparteneva. Ora era più forte e potente... semplicemente un passo in più verso il mio ultimo obiettivo: colpire il mio Clan.

    Lo sguardo tuttavia si spostò verso il centro di quella zona, là era piantata infatti l'arma principe del Kokage e Febh-sama principale attore in quella maestosa messa in scena riprese a parlare e informarci su tutte le novità che erano avvenute mentre noi Ninja non eravamo effettivamente “presenti”.

    Ascoltai con attenzione e lessi la lettera. Faticai a credere alla decisione presa dal Kokage e non capii di certo il motivo di tale gesto estremo, tuttavia da parte mia non potevo fare molto se non accettare semplicemente tale scelta.

    Diversamente andò per le parole di Febh, il quale prese ad assegnare i vari ruoli. Di sicuro rimasi deluso, profondamente sconcertato, dalla scelta di nominare Hebiko come consigliera. Tuttavia non proferii parola, avevo già espresso numerose volte anche davanti a Febh le mie perplessità. Allo stesso modo non mi espressi sulla scelta di nominare membro della squadra speciale Kamine. Una scelta assurda considerato che Kamine era una genin inesperta, che aveva rischiato praticamente di morire insensatamente nell'unica missione che avevo affrontato con lei. Unica nota positiva fu la scelta di scegliere Eiastu come segretario, un minimo di senno avrebbe dato a questo villaggio qualche possibilità in più di riprendersi. Per gli altri Ninja non aveva senso sprecare parole, il loro ruolo di fatto doveva ancora veramente prendere valore.

    Sulla mia riconferma come Guardiano mi limitai ad un cenno con la testa verso Febh. Ascoltando i suggerimenti di Hebiko non potei fare altro che annuire in segno di assenso: - Sì, dobbiamo potenziare le mura, e il primo passaggio è quello di incrementare le capacità di individuare i Ninja sia alleati che nemici. Su quello siamo totalmente deficitari. E poi dobbiamo contribuire a rendere più resistenti le mura, in senso lato. Ma non è di certo chiudendoci come un riccio che risolveremo la situazione Febh-sama. Dobbiamo agire. Scoprire i segreti e i piani dei nostri nemici, fiaccarli e ucciderli uno per uno, fino ad annichilire la minaccia stessa e per fare ciò servono Ninja competenti forti e abili. E tra i presenti non c'è ne uno solo a cui corrispondono queste tre caratteristiche, a malapena rientro in quella descrizione. Suggerisco di spedire Hebiko, Kamine e gli altri Ninja in varie missioni, devono fortificarsi.- Non aggiunsi molto altro, era ancora presto per parlare della missione all'Isola Jiro e del recupero del mio compagno di Clan (evento che comunque si verificò più tardi alle Prigioni dopo la cattura del Nunkenin).

    [Nota OFF GDR sulle Mura]Di fatto non conoscendo il costo dei singoli potenziamenti, non riesco a trovare i link, e basandomi sulla lista di Febh suggerendo una rosa imprescindibile di miglioramenti propongo:


    Cancelli Specializzati
    Le Mura sono dotate di cancelli specializzati a cui è possibile applicare potenziamenti.
    Annullatore di HengeLe Mura annullano la Tecnica della Trasformazione a chiunque passi attraverso i cancelli. L'effetto equivale ad una Leggera di danno, senza causare alcun danno, ai fini di possibili abilità in grado di resistere all'annullamento.
    Allarme AttivazioneLe Mura riconoscono l'esecuzione di tecniche entro 15 metri dal cancello. I guardiani saranno allertati da un allarme. Non riconosce tecniche mantenute.
    Allarme MantenimentoLe Mura riconoscono il mantenimento di tecniche entro 15 metri dal cancello. I guardiani saranno allerati da un allarme. Non riconosce l'attivazione delle tecniche.


    Sistemi di Sorveglianza BaseLe Mura hanno un valore di percezione pari a 3, che si somma alla Percezione del Guardiano.
    Sistema di Sorveglianza IntermedioLe Mura hanno un valore di percezione pari a 6, che si somma alla Percezione del Guardiano.
    Sistema di Sorveglianza AvanzatoLe Mura hanno un valore di percezione pari a 9, che si somma alla Percezione del Guardiano.
    Sistema di Sorveglianza Aereo BaseLe Mura possono percepire intrusioni aeree entro 30 metri di altezza, lanciando un allarme. Il valore di percezione è pari a 9.
    Sistema di Sorveglianza Aereo AvanzatoLe Mura possono percepire intrusioni aeree entro 60 metri di altezza, lanciando un allarme. Il valore di percezione è pari a 15.



     
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    Fine e Inizio


    Post 9 ~ Segretaria

    La forza di volontà di Harumi, una forza sepolta da così lungo tempo da essere ormai creduta scomparsa, riemerse con violenza sottomettendo il demone. Mentre il due code veniva avvolto dall'oscurità i loro sguardi si incrociarono un'ultima volta. Le iridi feline brillarono intensamente per un istante, cariche di rabbia, prima di scomparire definitivamente alla vista. Eppure, la giovane era sicura di avervi intravisto qualcosa di diverso, un sentimento appena accennato altrettanto inedito per il nekomata. I suoi pensieri furono interrotti dalla realtà che la reclamava. Una scena ad un centimetro dalla tragedia, un errore che non si sarebbe mai perdonata in un milione di anni.

    La mano di Eiatsu era calda. Per qualche motivo ciò la sorprese, quasi come se tutte quelle ore passate tra i cadaveri avessero fatto dello shinobi un morto a sua volta. Invece, era senza ombra di dubbio il calore di un essere umano quello che le avvolgeva i capelli, che da candidi tornavano neri con il ritirarsi del chakra demoniaco, lasciando solo alcune ciocche bianche a testimonianza della sua prova. Harumi socchiuse gli occhi, assaporando a pieno quella sensazione sconosciuta, che mai aveva provato nel corso della sua breve esistenza. Avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre, ma Oto li reclamava. Si separò dall'uomo, quella figura tra il mentore e il tutore, a volte pericolosamente vicina ad un patrigno, con una sola parola, mentre i soccorsi li accudivano.

    «Grazie»

    La prova era conclusa. Un'immensa, di dubbio gusto, finzione per mettere alla prova i ninja del Suono. La kunoichi si guardò intorno, constatando che la maggior parte di loro l'aveva superata più o meno indenne. Tre tutti, campeggiavano Febh Yakushi e il neo kokage Diogene Mikawa, o per la precisione il suo clone, come il consigliere rivelò da lì a poco. Harumi non riusciva ad immaginare cosa potesse aver richiesto la sua immediata partenza, ma non ne fu troppo sorpresa. Era uso comune del capoclan sparire e riapparire in continuazione, e durante il soggiorno presso la sua dimora vi aveva ormai fatto l'abitudine. Quando fu il suo turno, lesse la lettera che aveva lasciato loro. Le riservava un breve, ma significativo cenno, ricordandole ciò che già aveva compreso, sebbene solo recentemente. Non poteva più rimanere in disparte, aspettando che fossero gli altri a proteggerla, o meglio a sorvegliare il potere che custodiva, doveva darsi da fare per dimostrare non solo di meritarselo, ma di essere finalmente in grado di sfruttarlo per il bene del Villaggio.

    L'amministratore di Oto, rimasto tale con suo sommo disappunto, prese dunque la parola, dedicando a ciascuno dei presenti poche parole, pesanti tuttavia come macigni in quanto destinate a segnare il loro destino. Eiatsu, in quanto uomo di fiducia del kokage, sarebbe diventato il braccio destro dello Yakushi. Harumi sorrise con orgoglio, come se fosse stata annunciata la promozione del proprio genitore. Sorriso ancora più accentuato non tanto dalla lode ricevuta a sua volta, quanto dalla possibilità di poter continuare a lavorare al suo fianco. Chinando ossequiosamente il capo, rispose a gran voce alla chiamata esprimendo il suo assenso. Certo, rimase un po' sorpresa dal nome del secondo consigliere al quale sarebbe stata affiancata, Hebiko, la Vipera del Suono nonché precedente segretaria personale dello Yakushi, ma non era per lei un problema. Non la conosceva approfonditamente, ma era pronta a collaborare con lei senza remore.

    Sebbene fosse una segretaria ora, le era difficile rispondere alla richiesta di suggerimenti dell'amministratore. Non aveva idea di quale fosse la situazione reale del Villaggio al di fuori di ciò che aveva osservato di persona e imparato dai sottoposti di Diogene, c'erano infiniti documenti da analizzare, i nuovi ritrovamenti da inventariare, preventivi da fare. Per fortuna Kato e Hebiko si dimostrarono ben consci delle priorità, facendo pesare la loro esperienza. Tuttavia, incoraggiata dalla discussione aperta, prese con coraggio la parola esprimendo anche la sua opinione.
    «Credo che abbiano ragione, le mura sono la prima difesa del Villaggio. Però...» Gettò una rapida occhiata allo Yotsuki e alla neo consigliera, quasi temesse la loro reazione. «...la migliore difesa di Oto sono i suoi ninja. Penso dovremmo anche riorganizzare il reclutamento e l'addestramento delle nuove leve. Sono loro la prima ricchezza del Villaggio, almeno credo...» Esaurito il coraggio, si ritrasse, lasciando ad altri la parola [Proposte]Amministrazione -> Ranghi Migliori (Base) / Squadra d'Assalto (Base).

    Quando tutti ebbero detto la propria, lo sguardo di Harumi si posò nuovamente sulla katana del kokage, piantata nella roccia a imperituro monito. La Senza Nome, abbandonata dal suo proprietario per lasciare a tutti loro un messaggio. «Yakushi-sama, un'ultima cosa se mi è permesso.» La voce era ferma e tranquilla al tempo stesso. «Vorrei che ci affidasse la custodia di Mumei.» Lasciò che il suo interlocutore assorbisse quella parole prima di ripendere. «Sono certa che il luogo migliore dove conservarla sia nella sua casa, a Villa Mikawa.» Soprattutto considerando la sgradita abitudine dell'amministrazione a saltare in aria senza preavviso. «A meno che non abbia già pensato a provvedere altrimenti, saremmo onorati di proteggerla fino al ritorno del suo legittimo proprietario.» Spostò gli occhi su Eiatsu, alla ricerca di un segno di approvazione o di sostegno più o meno tacito. In assenza del capoclan era lui il responsabile dei gregari del Mikawa, ma anche Harumi avrebbe fatto la sua parte affinché Diogene trovasse tutto in ordine al termine del suo viaggio.
     
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    Fine della riunione


    Chapter IX - Villaggio di Oto





    Nascose il volto dietro le sue esili braccia quando Febh si avvicinò al ragazzo con espressione minacciosa, con il solo scopo di spaventarlo. Considerando che non era mai uscito di casa, era già tanto che non fosse svenuto davanti a quel ghigno malvagio.
    Quella specie di invito, o minaccia, a diventare un allievo dello Yakushi cadde nel vuoto.
    Pregò che qualcosa o qualcuno spostasse altrove l'attenzione del Jonin, così da sentirsi al sicuro, sebbene le colonne di luce fossero ancora presenti e colme di energia.

    Dopo aver consigliato a Yukine di aggrapparsi a ciò che aveva e a strappare con i denti e con le unghie tutto ciò che desiderava avere, insegnamento che lo studente memorizzò a fuoco nella sua mente, il Jonin introdusse un altro argomento: la gestione del villaggio, pesantemente danneggiato da eventi che il bambino ignorava.

    Mi renderò utile. Promise, entusiasta.

    [...]

    Tornarono tutti al centro del Palazzo del Demone, sani e salvi.
    Yukine li fissò, uno ad uno, curioso di conoscere cosa avessero affrontato per ritornare così esausti. Davanti a loro vi erano Febh, una copia del Neo Kokage, appositamente evocata dallo stesso Yakushi, e una spada incastonata nel terreno.
    Fu il Bushin a leggere la missiva per la seconda volta. Qualche minuto prima, in presenza di Yukine e Munisai, era stato Febh a leggere la comunicazione e la sua reazione era stata piuttosto... pacata.
    Si era limitato a spaccare pietre, maledire divinità e a minacciare di torture qualcuno di sua conoscenza. Yukine era stato così saggio da rimanere a debita distanza, senza intromettersi.

    Come intuibile, nel suo ultimo discorso, rivolto ai Chunin e ai Jonin presenti, Febh non menzionò mai il giovane Yukine, troppo giovane per attendersi qualche ruolo o attenzione.
    All'apparenza più tranquillo e al proprio agio, consapevole di ciò che il villaggio aveva bisogno, il bambino ascoltò con interesse le proposte dei suoi superiori, attendendo la fine della riunione per andarsene a casa.


    Chakra: 9,5/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Lama Interna × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1

    Note
    ///
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [La Riunione]

    Hebiko accettò l'incarico con una serietà che era quasi disturbante, vista la facile emotività della ragazza. Forse scommettere su di lei con quel ruolo di responsabilità sarebbe stato utile per farla maturare, così come per tutta quell'esperienza. Febh sostenne il suo sguardo durante l'inchino e fece solo un cenno del capo prima che lei prendesse posto vicino a lui. Dei presenti Kato fu fra i primi a prendere la parola, denunciando l'estrema fragilità delle mura e la debolezza di numerosi ninja. Senza Gene presente, di fatto l'unico "ace" di Oto era Febh stesso, e questo era inaccettabile nel lungo periodo. Ci sono alcune questione, specialmente ai nostri confini, che forniranno le giuste occasioni. Replicò. Ma non pensare di essere sufficientemente forte rispetto a loro, Kato, anche tu devi crescere.

    Poi su Haru. Lui la ha lasciata qua. E resterà qua. Credo che tra tutti i suoi seguaci non ci saranno problemi a farle la guardia. Ed essendo tu la segretaria di Hebiko, potresti essere tu stessa a organizzare i turni ed eventuali sistemi di difesa. Il tempo in cui la gente ti diceva cosa fare è finito, Haru. Hai scelto di sostenere il sigillo e hai scelto di sopravvivere. Per te stessa, non per essere accettata da altri, ma per te stessa e basta. Quindi è il momento di prendere le tue decisioni. Aveva ricevuto informazioni perlomeno sommarie su ciò che era accaduto nelle prove in cui non era coinvolto. E sono daccordo sul fatto di incrementare le nostre risorse.

    Yukine, sei giovane ma non per questo esente. Se sei a Oto è perchè vuoi qualcosa, quindi fai tutti ciò che puoi per afferrarla! Disse, riservando qualche parola anche a chi, per inesperienza, non aveva ricevuto incarichi particolari. E infine su Hebiko, serissimo. Non so di cosa tu stia parlando quando dici che l'Amministrazione va protetta da me, ma capisco che tu sia ancora turbata per questa giornata. La sua mente non avrebbe mai accettato il fatto che l'Amministrazione era stata demolita più volte da lui, più che da attacchi esterni, ed era bravissimo a mentire a sè stesso. In ogni caso dobbiamo migliorarla, senza dubbio. Sono riuscito a preservare una Reliquia che tenevamo segreta, ma dovremo pensare a sistemi più ortodossi, e risistemare l'Amministrazione sarà fondamentale almeno quanto le Mura. Prigioni e Ospedale vengono dopo, anche perchè non ci sono ninja medici sufficientemente esperti per gestirli...Ledah è abile e controlla le cose, ma è un pò troppo preso dai suoi esperimenti per dare il cento per cento. Appena avremo un primario ci occuperemo anche dell'Ospedale. Fece un lungo respiro. Fino ad allora, per le ferite gravi rivolgetevi a Palazzo Yakushi...qualcosa ci inventeremo. Ogen non la avrebbe presa benissimo, questo era certo.

    Restava il quesito sul Palazzo del Serpente alle sue spalle, su cui spiccavano ancora le colonne di chakra da lui stesso create. Ho detto sin dall'inizio che Oto deve cambiare. Che anche se alcune cose non cambiano, non possiamo permetterci di riposare sugli allori. Il tempo di Orochimaru...è passato. Uno schiocco di dita e le colonne di chakra ruotarono su sè stesse come immense punte di trapano, conficcandosi nel terreno all'unisono. Ci fu una scossa di terremoto pari a quella che aveva annunciato la comparsa del demonio rosso da sotto l'amministrazione, e mentre la terra tremava con violenza inaudita, Febh rimase impassibile, senza nemmeno voltarsi a osservare il Palazzo che crollava inesorabile, oltre ogni speranza di riparazione o ricerca, fino a quando non rimase solo una voragine colma di macerie.

    Se ne sarebbe andato senza aggiungere altro.

    La Riunione era terminata.
     
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    Turning Point


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    Le parole della donna risvegliarono in Kamine il resto dei ricordi che erano per qualche motivo stati soppressi.

    No!

    La sua mente ora era libera dall'annebbiamento precedente, solo agitata dalla rabbia del demone. Anche lo schiaffo non la fece barcollare.

    Rinunciare? Ho fatto una promessa al'Hachibi. E a me stessa Contrasse ogni fibra del suo essere, inondandolo di chakra. Nessuno ci potrà mai più trattare come strumenti o merce di scambio. L'emissione di chakra demoniaco era chiarissima ormai, contrapposta a quello della Kamine che aveva di fronte creava un effetto quasi di nero profondo nelle zone dove erano a contatto.

    Questa deve essere qualche altra prova in puro stile Oto, eh? La rivelazione del vero nome del demone passò in secondo piano, quando il volto dell'impostora divenne per un attimo quello di otto serpenti.

    TU


    La rabbia di Gyazu montava, ma Kamine potè percepire anche qualcosa di diverso, qualcosa che mai aveva avvertito provenire dal demone. Che fosse davvero paura?

    Parte dominante? La guardava dritta negli occhi. Non mi interessa del tuo passato, sei solo una copia malriuscita. Non rinuncerò a nulla di quello che ho guadagnato. Stava dando tutta sè stessa per muoversi, insieme a tutta l'energia che il demone le stava fornendo. Né mi interessa se credi di potermi dettare condizioni! Ormai era al limite di stress, fisico, mentale e di chakra. IO SONO LA DOMINATRICE QUI! Con un unico tentativo, cercò di liberarsi, dando sfogo a tutta quell'energia...

    [...]

    Si risvegliò circondata da persone, al Palazzo del Demone, dove la prova era iniziata. Era esausta ma ancora viva. Si tastò subito preoccupata la faccia, col timore che il cambiamento fosse permanente. Estrasse subito un kunai per specchiarvisi. Un sospiro di enorme sollievo fu il segno che la sua faccia era ancora quella. In seconda battuta tentò di impastare quel poco chakra le rimaneva, per controllare che il demone fosse ancora lì. La familiare sensazione glielo confermò, così tentò di parlargli.

    ...Gyazu? Quindi è questo il tuo nome?

    Non è il momento.


    Il demone si chiuse in un silenzio assoluto, ma il fatto che Kamine potesse avvertirne la presenza era, per la prima volta da quando era diventata una jinchuuriki, confortante.

    I partecipanti alla riunione sembravano tutti lì, qualcuno più scosso di altri ma vivi. Al centro della scena, Febh e Diogenes sembravano dover prendere la parola a breve, cosa che accadde, rivelando che quello era solo un clone del nuovo Kokage. Vedo che rispettiamo le tradizioni dei Kokage assenti.

    Fu poi il turno dell'amministratore, che si mise a riorganizzare in fretta il villaggio. Prima fra tutti fu ovviamente la sua riconferma come amministratore, anche se con Eiatsu e non più Hebiko come segretaria, cosa che ci si poteva aspettare. Parlò poi di un secondo amministratore ed indicò Kato. Oh no... Il timore per un attimo si impossessò della kunoichi, ma la continuazione del discorso di Febh scongiurò l'ipotesi che Kato potesse salire al potere in quel frangente. Ma venne il suo turno. Per un millisecondo la ragazza sperò di essere la nuova amministratrice, ma le parole di Febh rimarcarono la condizione in cui si trovava. Kumo era ancora una questione aperta. Ma le venne proposto, con sua sorpresa, di entrare nella Squadra Speciale. Normalmente avrebbe rifiutato, oppure giocato a fare la difficile, ma era troppo stanca per i giochetti. ...beh che è un rischio è già stato detto, ma non ho di certo intenzione di rimanere con le mani in mano aspettando che la soluzione ai miei problemi cada dal cielo. E se è la Squadra Speciale il modo per trovare la soluzione, ben venga. I seguenti furono Haru, l'ultimo arrivato, e Harumi, che divenne segreteria del nuovo consigliere...che si rivelò essere Hebiko. Un altro sospiro di sollievo.

    Quando finalmente si passò alle proposte, la voce era univoca nel potenziare le difese del villaggio e la ragazza non sentì il bisogno di aggiungere anche la sua voce al coro sulle mura, nemmeno guardò Kato quando si lanciò nell'ennesima filippica sulla forza. Personalmente mi sento solo di aggiungere che nonostante tutto non dobbiamo smettere di far crescere l'economia del villaggio, non solo la sua forza militare...o collasseremo sotto il peso delle spese, oltre che quello dei nemici. Mai dimenticarsi dei soldi.

    La scena successiva fu la definitiva distruzione del palazzo del Demone. Le colonne di chakra lo abbatterono come promesso, causando un'altra scossa tellurica. Kamine mise una mano davanti alla faccia per evitare la polvere.

    Quando tutto fu finito, solo una voragine rimase al posto del palazzo che fino ad allora aveva dominato Oto.Speriamo che sia davvero un nuovo inizio.

    Si avvicinò ad Hebiko. Sembravano passati secoli. Suppongo debba farti le congratulazioni...un attimo, cosa sono quelle? Disse, indicando la nuova taglia di seno della kunoichi.

    Kamine Ashimi
    Chakra: 75/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità: 525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 1
    • Wakizashi × 1
    • Mantello × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    Note
     
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    La Più Grande delle Minacce • Capitolo XI

    Evidentemente sia i sodali del colosso di Oto che lo Yakushi avevano metaforicamente stappato il proverbiale vino spumante troppo in fretta.
    L'appena eletto Kokage, infatti, si era dileguato dalla piazza e, con ogni evidenza, dal Villaggio stesso lasciando indietro solo un suo clone, una spada e una lettera dove, si sarebbe poi scoperto, giustificava la sua defezione accennando a problemi da risolvere non meglio specificati e riconsegnava di fatto il Suono alla custodia dell'ex Amministratore. Amministratore che, a quel punto, tanto più "ex" non poteva dirsi.
    Il rosso assistette quasi divertito alla reazione stizzita di questi, pur assicurandosi di girargli bene al largo, evitando in ogni modo di fomentarne ulteriormente l'ira. Febh si limitò a sfogare il suo disappunto polverizzando un mucchietto di macerie lì nei suoi pressi, per poi passare a seviziare un tizio apparentemente giunto sul posto con la specifica finalità di essere brutalizzato. Per sua fortuna, il tipo pareva in grado di rimarginare miracolosamente ogni genere di ferita patita, quindi alla fine del supplizio potè congedarsi dopo essere tornato come nuovo o quasi.
    La rabbia del Jonin non era causata unicamente dal fatto che il Kage se la fosse svignata a tempo di record, per di più dopo aver tirato su quel pandemonio di riunione. Munisai non era ancora in grado di comprenderlo a fondo, in fondo lo conosceva appena, altrimenti avrebbe realizzato che, molto probabilmente, all'uomo bruciasse più di tutto il fatto di vedersi nuovamente gravare dell'onere di portare avanti quella baracca sgangherata e sanguinolenta chiamata Oto, per di più dopo aver pregustato e quasi sfiorato un po' di tanto anelata libertà dalle seccature burocratiche e amministrative.
    Il novellino si era astenuto dal voto, come era giusto che facesse essendo appena arrivato in quel luogo. Ma gli altri? Quanto era stata oculata la scelta di mettere sullo scanno più alto una figura evidentemente così sfuggente?


    Pian piano coloro che si erano sottoposti alla prova del Sigillo fecero ritorno in piazza. Alcuni più malconci e provati di altri, ma tornarono tutti.
    A quel punto vennero a conoscenza del contenuto di quella lettera scritta col sangue, e dopo aver brevemente preso atto di cosa esso comportasse, lo Yakushi prese a ribadire l'importanza di un impegno congiunto e strenuo per rendere il Suono e ogni suo shinobi più forti, di potenziare le difese del Villaggio e di prepararsi ad affrontare i nemici che tramavano contro esso o contro l'Accademia intera. Poi, passò ad assegnare dei ruoli che riguardavano sia l'Amministrazione che le squadre preposte sia alle missioni segrete che alla pattuglia della cinta muraria.
    Tra conferme e promozioni, quasi tutti vennero premiati per la tempra e la forza di spirito dimostrate durante le terribili prove a cui si erano sottoposti. Tutti tranne il rosso e il ragazzino biondo, che erano i più pivelli di tutti e quindi non ancora pronti a ricoprire una posizione di responsabilità. Ma se non altro il primo dei due ne aveva cavato uno dei sette Sigilli da tutta quella faccenda.

    Mentre gli altri astanti, evidentemente rianimati da quello scatto di carriera ma soprattutto tranquillizzati dalla consapevolezza di averla sfangata ancora una volta, commentavano l'accaduto, esprimevano le loro idee sui provvedimenti più urgenti da prendere e avanzavano proposte, Munisai se ne restò defilato, a osservare la scena dalle retrovie a braccia conserte. Non aveva nulla da aggiungere a quanto avesse precedentemente detto e sapeva che non spettava a lui, un novellino arrivato neanche ventiquattr'ore prima, pontificare sul da farsi.

    Si limitò ad osservare in religioso silenzio le colonne di chakra abbattersi sul Palazzo della Serpe, provocando una scossa sismica non indifferente e riducendo l'edificio ad un cratere polveroso. Il tutto al comando di un semplice schiocco di dita di Febh. Il ragazzone lo guardò tra il perplesso e l'atterrito: quanto cazzo era potente quello stramboide?

    Quando si riprese dallo sconcerto, vedendo che l'Amministratore lasciava la piazza implicitamente sciogliendo l'adunata, decise di non intrattenersi oltre in futili chiacchiere con gli altri. Voltò le spalle e si incamminò verso casa, alzando appena la mano in segno di commiato.
    Io me ne torno a letto disse lapidario, ostentando noncuranza.
    Eppure, malgrado l'estrema stanchezza e prostrazione, sia fisica che psicologica, per tutto quanto era avvenuto quella notte, era più che certo che la memoria fin troppo fresca di quegli eventi non gli avrebbe lasciato chiudere occhio.



     
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99 replies since 22/7/2018, 18:14   3400 views
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