[MG] - Assalto ai Rifornimenti

Territorio: Ontaichi

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  1. leopolis
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    "Pensieri"
    «Dialoghi»



    La piccola bambina avanzò sulle carovane fino alla figura che si era palesata dinnanzi alla stessa, senza alcun problema evidente. Tutt'altro: per come si era spostata, il bambino in avanti pensò persino che fosse in qualche modo particolarmente abile nel spostarsi o che comunque fosse qualcosa di simile a un gatto o quelle cose lì. Prima sentì quel che doveva essere il suo urlo, seppur doveva ammettere che non ci aveva capito molto. Poi, guardandola, capì che era soltanto una bambina e che forse non era colpa sua se alla fine dei conti l'Accademia aveva deciso di rubare qualcosa a quelle foreste. Ma quelle cose lì erano le sue, no? E allora quando la guardava farsi sul corpo quei disegnini strani, aprofittò per studiarla meglio seppure doveva ammettere che difficile gli sarebbe servita come cosa. Alla fine dei conti era solo una bambina mandata all'Accademia al macello e, - anche se lui stesso non era proprio un ninja espertissimo, se non il Robin Hood del Continente Ninja, - contrastando dei nukenin leggermente più forti la cosa sarebbe certamente finita male. La ragazzina innocente prese spazio sul secondo carro; Osamu rimase sul primo. La guardò con fare stranito e osservò anche quella sua particolare fila di copie che aveva creato (ma cosa diavolo sperava di ottenere con tutte quelle copie?) per poi risponderle con un tono di voce particolarmente agitato. - «Mi chiamo Osamu! Voi avete rubato questo legno alla foresta, ma non vi appartiene! Questo legno è della foresta ed è anche il mio. Ladri!» – disse semplicemente per prendere un altro legno e buttarlo giù dalla carovana. [SAL] - «Non avete il minimo diritto su questo legno, ladri!» – Con quelle parole attese una risposta dalla ragazza. Forse, - se era lei a capo della carovana, - avrebbe accettato le sue pretese sul legno e avrebbe abbandonato la carovana alla foresta e a Osamu stessa. O forse... con la cosa dell'occhio vide qualcosa muoversi in lontananza: una figura che dalla coda dei carri si era spostato all'incirca sulla 6° carovana. Chi era? E cosa voleva? I suoi occhi si spostarono prima sulla fila delle bambini uguali e poi su quel tizio lontano. Alla fine decise solo di buttare giù un altro legno dalla carovana continuando la sua opera. [1° SA]
     
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