IkiryōAdd TS Murasaki

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    Aprì gli occhi, e per una manciata di secondi la diversità del mondo su cui posò il suo rinnovato sguardo la riempì di meraviglia. Tutto aveva assunto una tinta grigiastra, e i confini materiali parevano non esistere più. Certo, poteva vedere i muri, le porte, i confini della grande villa. Ma era come se il suo sguardo vi passasse oltre, lasciando che ciò che prima era una barriera allo sguardo diventasse null'altro che una semplice sfocatura, che il suo occhio pareva facilmente aggirare. Poi, si accorse di essere rimasta immobile. Eppure il suo sguardo aveva vagato libero, spostandosi per tutta la stanza senza che il suo corpo effettuasse il minimo movimento.

    Io... Ci vedo! Questo, questo è...

    Il Byakugan. Anni, decenni, millenni di evoluzione concentrati in un paio di occhi. Temuti e invidiati dal mondo, erano oggetto delle brame di molti, pronti a tutto pur di accaparrarsi quell'antico potere. E ora anche lei, Murasaki Hyuga, ne era divenuta portatrice e custode. Era come un'investitura. Fu quasi un momento sacrale, di vicinanza a un qualcosa più grande, più significativo, più importante di lei. Ne avrebbe saggiato il potere per quanto i Kami le avrebbero concesso di vivere, poi l'avrebbe rimesso al suo creatore, ammettendo che ve ne fosse uno. Senza accorgersene era finita prostrata in avanti, le mani saldamente ancorate al terreno. Eppure vedeva, vedeva tutto. E vide anche Youkai.

    YOUKAI!

    Urlò, e fu uno sforzo immane. Tutto bruciava, come se avesse bevuto dell'acido. Doveva aver urlato parecchio, ma non portava alcun ricordo degli ultimi minuti. Sopra di lei una presenza continuava ad addensarsi e sfaldarsi, prendendo talvolta l'aspetto del suo compagno d'avventure. Un rosso intenso scaturiva dal chakra dell'amico, nettamente in contrasto con il colore neutro di fondo. Una fitta di dolore le attraversò il cranio, costringendola a chiudere gli occhi per qualche secondo. Quando li riaprì poteva ancora vedere il ragazzo, ma tutto pareva meno uniforme, come se stesse osservando la realtà dietro delle lenti sporche.

    Non so quanto tempo ho a disposizione, le prime attivazioni del Byakugan non sono mai stabili, è un equilibrio parecchio delicato. Devo sbrigarmi, adesso.

    Quando quello capì che era stato riconosciuto, si fiondò verso la Hyuga, ed ella chiaramente la massa rossa attraversarla da parte a parte. Un intenso freddo la riempì, provocandole brividi profondi. Le sembrò di sentire il gelo fin dentro le ossa, ma non disse niente. Non avevano tempo, e c'erano cose ben più urgenti da sbrigare. L'ammasso di chakra che componeva Youkai sembrava provenire da un libro, uno di quelli che in precedenza era volato giù dagli scaffali. Guidata dalla presenza dell'amico, Murasaki afferrò carta e penna, tracciando ciò che il fantasma le indicava mano a mano.

    Casa...

    Il kanji campeggiava solitario sul foglio, immobile e misterioso. Accanto a lei, sovrapposto a lei, Youkai si agitava senza sosta, mentre la massa di chakra pareva quasi involvere, diventando sempre più debole e convulsa.

    Casa tua? Cos'è successo, c'è qualcuno lì?

    Di nuovo la mano del ragazzo si mosse, e di riflesso quella della Hyuga. "Perso", così diceva il nuovo indizio.

    Perso... Hai perso casa? Il tuo corpo, non riesci più a tornare indietro?!

    Sbiancò, mentre una miriade di scenari le attraversò la mente. Qualcosa doveva aver spinto il non morto ad abbandonare il suo corpo, e di certo non doveva essere un'ottima situazione in cui trovarsi. Il fatto che il suo chakra si fosse manifestato lì, di fronte a lei, era una benedizione. Ma non sapeva esattamente per quanto il chakra di Youkai avrebbe resistito, così come il suo Byakugan.

    Okay, casa. Troveremo casa, assieme. Mi serve una mano, Youkai. Devi restare con me, non sforzarti troppo. Qualsiasi cosa accada, non devi scomparire.

    Annuì, scattando verso il libro, recuperando così l'ultimo legame di Youkai con il mondo dei vivi. Ogni passo rappresentava uno sforzo immane, come se ogni cellula del suo corpo fosse prostrata dalla fatica di mantenere una immane quantità di energia concentrata sugli occhi. Quando si mosse, le parve quasi di svenire, mentre il suo campo visivo aveva cominciato inesorabilmente a ridursi. Poteva percepire una profonda oscurità nella coda dell'occhio, che si allargava lentamente ma con costanza. Deglutì, mentre una nuova preoccupazione la investiva. L'aveva sentito dire, ma pensava fosse solo una leggenda, un modo per spaventare i bambini. Gli anziani dicevano sempre di usare i propri occhi con parsimonia, pena...

    Il perdere la vista, completamente. Per sempre.

    Con ancora il libro in mano, portò brevemente le dita della mano destra a contatto con il suo viso. Poteva avvertire il calore del chakra che scorreva potente sotto la sua pelle sottile, rendendo quel candore quasi febbricitante. Poteva davvero accadere? Era possibile che i suoi occhi si spegnessero per sempre. Li chiuse un attimo, scuotendo poi il capo. Poteva essere, ma non era quello il momento di ragionarci. Raccolse le sue ultime energie, rivolgendosi nuovamente a Youkai, che volteggiava ansioso sopra la sua testa.

    È il momento, andiamo.

    Si mosse a tentoni fuori dalla biblioteca, arrancando per i lunghi corridoi di casa Hyuga. Camminare e mantenere attivo il Byakugan si rivelò più complicato del previsto: i suoi occhi tentavano di mantenere il focus su dove stesse andando, ma riusciva a vedere così tanto, e tutto assieme. Ad un certo punto temette di perdere il senno, tanti erano gli input che arrivavano dal mondo esterno. Una volta usciti di casa l'aria fresca la aiutò a riprendere il controllo, mentre i polmoni bruciavano per la fatica.

    Dammi un segno, Youkai. Qualsiasi cosa. Dov'è casa?
     
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