IkiryōAdd TS Murasaki

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    生き霊


    VI



    Ce l'abbiamo fatta.

    Il chakra abbandonò rapido gli occhi della Hyuga, quasi come se fosse la sua essenza stessa a voler rifuggire da quel potere così doloroso. Stremata si sbilanciò in avanti, trovando appoggio sul terreno. La ghiaia le grattava la pelle, attraversando le sottili pieghe della veste che Murasaki indossava. Ma in quel momento nulla importava, mentre la ragazza aspettava di vedere Youkai nuovamente in forma umana uscire dalla casa e venirle incontro. Attese qualche manciata di secondi, che presto si trasformarono in minuti. Eppure nessun movimento pareva pervenire dalla piccola casetta in legno, cosa che non costituiva di certo un segnale rassicurante. Un'orribile sensazione di puro terrore invase la ragazza, mentre essa portava lentamente una mano sugli occhi. Era al limite, poteva avvertirlo chiaramente nel modo in cui il suo chakra scorreva caotico attraverso il suo sistema circolatorio. Ma non poteva riposarsi, non ancora. Concentrò le ultime energie residue dietro le palpebre, mentre lacrime copiose presero a scorrere sul suo volto.

    Non penso di poter resistere ancora a lungo, probabilmente mi resta una decina di minuti. Devo agire ora, e in fretta.

    Con una forza racimolata chissà dove si rimise in piedi, mentre il suo sguardo vagava impazzito scandagliando lo stabile. Fu in un angolo periferico della sua vista che Murasaki trovò una flebile traccia del chakra di Youkai, e a giudicare dalla posizione non era di certo rientrato nel suo corpo, salvo che avesse cominciato a volare. La Hyuga si precipitò in casa, spalancando con fare poco cerimonioso la porta d'ingresso e incespicando lungo il corridoio. Aveva parecchia difficoltà a coordinare la vista telescopica che il Byakugan le donava con i normali movimenti, che le risultavano parecchio macchinosi, specialmente se spinti dalla disperazione come in quell'istante.

    YOUKAI!

    Gridò, e finalmente fu di fronte alla stanza dove aveva individuato il chakra del ragazzo. Era pronta a qualsiasi evenienza, o almeno così pensava. Aveva immaginato che il corpo del ragazzo fosse ostaggio di un qualche intruso, come un ladro o un nemico ostile al villaggio. Ma niente avrebbe potuto prepararla alla scena che le si parò davanti: in un angolo della stanza l'essenza del non-morto si contorceva dalla paura, mimando grida di terrore che Murasaki non poteva materialmente udire, ma che la sua anima percepì chiaramente, e che la riempirono di un terrore intenso e sconvolgente. Fece un passo indietro, in modo istintivo. Ma era troppo tardi, la cosa, quella che sembrava intenta a divorare letteralmente il viso del corpo di Youkai, si era accorta della sua presenza. Una miriade di immagini si impressero a fuoco sulla retina della Hyuga, trasmettendo una quantità immane di informazioni che il suo cervello fece difficoltà a elaborare. Il corpo di Youkai, pallido come la neve, giaceva abbandonato sul letto, mentre la sua coscienza se ne teneva alla larga, tremante. E poi lui, l'infernale essere. Da qualche parte qualcuno urlò, e le pareti risuonarono di quel grido acuto e straziante. Ci volle qualche secondo alla ragazza per capire che il grido proveniva da lei, mentre la bestia si dirigeva veloce verso di lei e le afferrava una caviglia, trascinandola con violenza sempre più vicina, inesorabilmente. Arrivò faccia a faccia con il mostro, paralizzata dalla paura. Cercò invano di coprirla di pugni, ma pareva insensibile ai colpi della giovane. Ma di sicuro non era vero il contrario. Una violenta zampata tentò di colpirla al volto, mentre ancora il mostro le teneva immobilizzate le gambe. All'ultimo secondo la kunoichi riuscì a proteggersi il volto, ma subì il colpo agli avambracci, che - visto il dolore - si aspettò di trovare grondanti di sangue. E invece, nulla. Avvertiva un dolore lancinante, che le lacerava le carni. Eppure tutto era intatto, la sua sopravveste di seta non aveva subito nemmeno una piega.

    Cosa sei?

    Ebbe il tempo di pensare, che quella parve intenzionata a tornare all'attacco. Era così vicina alla bestia da poterne sentire la lingua schioccare con violenza, pronta a trattenere la Hyuga il più strettamente possibile. Non aveva che meri secondi per elaborare una strategia che non comprendesse colpi diretti fisici, visto il precedente risultato. Doveva pur esistere un modo di danneggiare il suo opponente. Si lasciò sfuggire un sospiro sorpreso quando i ricordi di una lezione appresa molto tempo prima riaffiorarono nei suoi ricordi.

    Sei debole, Murasaki. È una realtà che devi accettare.

    Suo padre annuì gravemente alle parole del maestro, dall'angolo del Dojo da cui era solito osservare analiticamente gli allenamenti delle figlie. Ikkaku, il più giovane membro del concilio ristretto degli Hyuga, si avvicinò alla ragazzina, scombinandole appena i capelli con la sua grande mano.

    Questo è ciò che ti renderà forte, non appena sarai pronta ad accettarlo. Sono sicura che tu abbia già appreso tutto i possibile dai libri di testo riguardo lo stile Hyuga. Eppure sei qui, a faticare per riuscire a colpirmi con tutta la tua forza, per quanta una ragazzina di tredici anni ne possa avere.

    Aveva sorriso, questo Murasaki lo ricordava bene. In quel momento le era parsa una presa in giro inaccettabile, come aveva osato rivolgersi così a lei? Eppure anni dopo avrebbe rivisitato quel ricordo, sulla tomba del giovane. E ne avrebbe tristemente sorriso a sua volta.

    Guardati attorno, guarda questi ritratti, Murasaki. Cosa vedi? Uomini forti, donne dai muscoli prorompenti?

    La principessa degli Hyuga aveva fatto scorrere lo sguardo velocemente, scuotendo poi la testa.

    Esattamente. E si tratta dei nostri capoclan, tienilo a mente. Il meglio degli Hyuga. Come abbiamo fatto allora a superare le epoche, a scrivere la storia del mondo ninja? Come abbiamo potuto entrare a far parte del mito degli shinobi?

    Si era abbassato, portando i suoi grandi occhi bianchi a livello con quelli di Murasaki.

    Costanza, abilità, e ciò che più di tutto il resto è fondamentale.


    La concentrazione.

    Il suo braccio si mosse in automatico, come a mimare un movimento antico, memorizzato oramai nei movimenti dei muscoli. Fu come se avesse compiuto quel gesto centinaia di migliaia di volte, come se la memoria di ogni Hyuga nato e vissuto dall'età del mito si fosse concentrata in quell'unico semplice, istintivo gesto. AppoggiòColpo di Chakra
    Maestria: L'utilizzatore può espellere chakra dai punti di fuga delle proprie mani e danneggiare l'organismo dell'avversario. I danni del colpo saranno considerati con Forza pari alla Concentrazione dell'utilizzatore.
    (Da Byakugan I in su)
    [Da genin in su]
    delicatamente la mano destra sul petto della creatura, alzando il suo bianco sguardo sugli occhi della bestia. Il chakra fluì dal suo sistema circolatorio e si concentrò nelle dita affusolate della Hyuga, fino a scontrarsi con la pelle dura dell'essere.

    Muori.

    Soffiò appena, lasciando scorrere liberamente la propria energia.

     
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