IkiryōAdd TS Murasaki

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    生き霊


    VIII

    Non seppe nemmeno quando aveva cominciato a urlare. Sentì solo le zanne della bestia trafiggerle la morbida carne del collo, rilasciando al contempo un freddo liquido che le fece bruciare i muscoli dall'interno. Quando riuscì a togliersi la cosa di dosso era troppo tardi, e già non sentiva più alcuna sensazione nel braccio destro. Provò a muoverlo, ottenendo però scarsi risultati. Era stata ingenua, aveva pensato che le sue abilità bastassero a bloccare in un sol colpo l'offensiva dell'avversario. Aveva pagato cara questa sua leggerezza. Tenendosi la spalla con la mano sinistra continuò a tenere d'occhio i movimenti della bestia, almeno fino a che la stanza non si riempì inaspettatamente di un denso fumo grigiastro, che rendeva difficile respirare, e ancor più complesso riuscire a vedere qualcosa. Certo, non per un portatore del byakugan. Continuò a tenere gli occhi sul suo avversario, mentre essa si contorceva per i fumi che era costretta ad inalare. Quando vide che aveva intenzione di usare nuovamente la lingua come frusta per costringerla a terra, la Hyuga saltò in aria velocemente, spostandosi contestualmente di un metro a destra. Doveva essere pronta a reagire con il braccio sinistro, vista l'impossibilità di muovere il suo arto dominante. In quel secondo di calma cercò con gli occhi la presenza del chakra di Youkai, ma sembrava che esso si fosse quasi dissolto, insieme al corpo del giovane. Non ebbe molto tempo di pensarvi, tuttavia, perché il bōzu ripartì all'attacco, caricandola quasi alla cieca all'altezza del bacino. Fu in quel momento, schiacciata tra il mostro e la parete di quella stanzetta, che il suo chakra si mosse quasi automaticamente, come in un processo per lei totalmente naturale. Concentrandolo negli tsubo del bacino, appena la bestia fu abbastanza vicina da risentirne l'effetto, Murasaki rilasciò un'ingente quantità di chakra in direzione dell'essere, deviandoVelo di Chakra
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)

    L'utilizzatore può bloccare un attacco fisico diretto, espellendo dai propri punti di fuga di una zona del chakra che diviene tangibile deviando la traiettoria e rallentando il colpo. Riutilizzare questa tecnica rende Affaticato l'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Richiede Byakugan I]
    [Da genin in su]
    il suo attacco e scartando nuovamente a destra per evitare che, nella sua furia, la trascinasse con sé contro quella parete. Ora era il suo turno, e non aveva intenzione di lasciare alla bestia alcuna apertura. Non questa volta.

    A noi due.

    Si lanciò in velocità per coprire quei pochi metri che li separavano diagonalmente, spiccando un salto e appoggiando la mano sinistra sulla schiena del bōzu, rilasciando il micidiale chakra Hyuga. Avrebbe dunque compiuto una mezza capriola, aggirando il mostro e atterrando appena dietro la sua schiena. Lì, si sarebbe esibita in una serie concatenata di tre colpi portati con il braccio sinistro, mirando ai punti vitali della schiena dell'essere: prima un colpo ai reni, seguito da una leggera pressione a livello dei polmoni. Per ultimo avrebbe lasciato il centro della schiena, cui corrispondeva la posizione centrale del tantien. Colpi diretti, irrorati di chakra, che avrebbero mirato a colpire le strutture interne del mostro. Doveva liberarsene, e doveva farlo in fretta. Youkai era scomparso di nuovo, e stavolta, forse, per sempre.


     
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    IX



    La creatura stridette per l'ultima volta dopo il micidiale assalto della ragazza, dissolvendosi nel nulla. Svanì, mista nella coltre di fumo che ancora invadeva la stanza. Il mostro era stato finalmente sconfitto.
    Dei forti colpi di tosse invasero la stanza, sarebbero proseguiti fino a che il fumo non fosse scomparso. Da quel momento, Youkai avrebbe iniziato a sospirare profondamente, riempiendosi nuovamente i polmoni d'aria, rimasti fermi troppo a lungo quella notte. Aveva ripreso possesso del proprio corpo dopo la sua tecnica di fumo, evitando così di sparire nel nulla, sfruttando il combattimento trai due per non dare nell'occhio. Per quanto fosse fisicamente provato e piuttosto stanco, sembrava essere tutto intero, qualsiasi cosa volesse quella creatura dal suo corpo non sembrava avergli torto un capello.
    Ripreso fiato, la sua prima preoccupazione sarebbe stata Murasaki e la sua ferita, anche se prima di riuscire a parlare sarebbe stato costretto a tossire più volte, continuando a riempire i polmoni d'aria e cercando di mettersi seduto sul letto in maniera un po' impacciata.

    M-Mura-cough cough! Ah... Mi dispiace! Dovrei avere un tonico da qualche parte.

    Era molto probabile che la Hyuga concentrasse le sue attenzioni sul ragazzino, al quale avrebbe probabilmente chiesto lumi tutta quella questione. Non avrebbe avuto problemi a rispondere, seppur sul suo volto non riuscisse a liberarsi di un'espressione colpevole, conscio dei problemi che aveva causato.

    M-mi sono fatto prendere la mano dai miei poteri... Sapevo di poter essere in grado di uscire dal mio corpo, ma non credevo fosse così difficile mantenere la giusta energia. Qualcosa dev'essere andato storto, ed invece di mantenere un filamento attaccato al mio corpo me ne sono staccato del tutto. I-io non me ne sono accorto subito, e così ho provato la libertà che mi dava, iniziando a possedere un oggetto dopo l'altro. Ad un certo punto mi sono accorto di non sapere più dove mi trovavo. Non so ancora orientarmi bene per il villaggio. Ho visto uno di quei tizi con gli occhi come i tuoi e l'ho seguito, sperando mi portasse fino a casa tua... E poi beh, lo sai.

    Pentito, si mordicchiò il labbro, distogliendo lo sguardo dalla sua amica. Le spalle strette lasciavano ben intendere come quello che per lui era iniziato come un gioco era degenerato nel peggiore dei modi, e per colpa sua ora Murasaki sarebbe stata costretta a tornarsene a casa ferita, essendosi rivelato inutile persino nell'evitarle che quella creatura la attaccasse. Avrebbe risposto anche a delle domande a riguardo, se gli fossero state poste.

    Era un demone. Uno di quelli che si nutrono del respiro delle persone. Nel mio corpo dev'essercene stato un residuo, ed essendo abbandonato penso mi abbia visto come una facile preda... Strinse i pugni, stringendosi i pantaloni del suo morbido pigiama, decorato con delle piccole immagini di fantasmini stilizzati. Mi sono spaventato e mi sono paralizzato dalla paura... Ma un ninja non dovrebbe reagire così! Mi sono messo in pericolo da solo, ed ho messo in pericolo anche te! Non voglio che succeda di nuovo! Era evidentemente frustrato dal suo comportamento, consapevole di non aver ancora un addestramento adeguato per poter essere uno shinobi degno di tale nome.

    Mi dispiace. Grazie per avermi voluto aiutare. Prometto che non ti farò più preoccupare in quel modo.

    Per quanto indebolito, si sarebbe sforzato per andare fino in bagno, recuperando delle fasciature ed un tonico per sistemare la ferita della Hyuga. Era evidentemente giù di morale nonostante fosse terribilmente grato per quel salvataggio. L'aveva costretta a fuggire da quella riunione importante, chissà quali sarebbero state le conseguenze di quella fuga improvvisa. Con un espressione da cucciolo bastonato, avrebbe mormorato appena:

    S-Se vuoi ci parlo io con i tuoi genitori... Dopotutto è colpa mia. Gli uomini veri devono prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Borbottò quella frase quasi fosse una filastrocca, chiaramente l'aveva dovuta sentire da qualcuno e l'aveva assimilata come regola.

     
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    IX

    Uno stridio, e poi il nulla.
    Così come era apparso di fronte ai suoi occhi, il mostro si dissolse definitivamente, lasciando come unica traccia di sé il denso fumo nero che aveva impregnato la stanza qualche minuto prima. Se fino a quel momento Murasaki era riuscita, tramite la forza della disperazione, ad ignorare l'odore acre di quella sostanza, non appena il mostro si fu dileguato i polmoni della ragazza cominciarono a contrarsi ritmicamente, mentre il fumo che le grattava la gola la costrinse a tossire a ripetizione, con il solo risultato però di farle ingurgitare ancora più aria. Il chakra aveva oramai abbandonato i suoi stanchi occhi, lasciandola quasi cieca in mezzo a quella coltre.
    A fatica si trascinò fino all'unica sorgente di luce, dove riuscì a intercettare la maniglia della finestra, aprendola e lasciando che quel veleno abbandonasse la stanza, permettendo finalmente all'aria fresca di entrare. Poco alla volta tutto divenne più chiaro, lasciando intravedere persino la sagoma di Youkai, che diede anche i primi segni di vita.

    YOUKAI!

    Con le ultime forze in corpo, la ragazza zoppicò fino al letto su cui, appena entrata, aveva visto il cadavere del ragazzo, con un colorito pallido come la morte stessa. Eppure ora era lì, di fronte a lei, mentre il sangue riprendeva a scorrere, macchiandogli il viso di un intenso color rosso. Nel vederlo lì, respirare e agitarsi per mettersi seduto, Murasaki si lasciò andare ad un sorriso stanco, accasciandosi a fianco del letto. Il pavimento era duro, e non faceva altro che peggiorare il dolore lancinante che attraversava ogni fibra del suo corpo. Eppure... Eppure non importava. Non in quel momento. Alzò il capo, appoggiando la spalla sana al materasso, e tenendo col la mano sinistra quella ferita.

    Mi hai fatta preoccupare così tanto, Youkai. Io ho temuto che...

    Ascoltò con un misto di apprensione e sorpresa il fiume di parole che uscì dalla bocca del ragazzo. Parlava di poteri, di poter abbandonare il suo corpo slegandovene lo spirito, di possessioni. Gli occhi della Hyuga si fecero pensierosi, mentre Youkai sembrava incastrarsi sempre di più in un discorso che, alla sua conclusione, lo vedeva colpevole di ciò che era accaduto quel giorno. Appoggiò la testa sul materasso, sempre incapace di trovare la forza per rialzarsi. Lasciò momentaneamente la spalla ferita, lasciandosi sfuggire un mugolio di dolore quando fu costretta a muovere il braccio destro. Poi, afferrò con quanta forza possibile la mano del ragazzino.

    Non è colpa tua. È stato solo un insieme di eventi sfortunati, non devi sentirtene in colpa, te ne prego.

    Si sforzò di sorridere, facendo leva sul braccio sinistro e issandosi a fatica sul letto. Per la prima volta ebbe il coraggio di abbassare lo sguardo sulla spalla destra, dove campeggiavano i segni del morso della bestia. I lembi di pelle più direttamente interessati avevano cominciato ad assumere un inquietante colorito nerastro, che sembrava volersi spargere in letali macchie viola.
    Deglutì, sollevando nuovamente lo sguardo su Youkai.

    C-cos'era quella cosa? Era... Terribile, e immune a qualsiasi attacco fisico.

    Demoni, spiriti, possessioni.
    Di certo assimilare tutte quelle informazioni si stava rivelando difficile per Murasaki, che nel frattempo cercava di combattere il suo stesso corpo, che tentava di trascinarla verso l'oblio. Era sicura di essere vicina al limite, mentre ai margini del suo campo visivo le ombre si facevano sempre più insistenti, privandola a mano a mano della vista. Che fosse il veleno, la stanchezza, oppure un effetto dell'utilizzo del byakugan, la Hyuga aveva deciso che non era quello il momento per indagare.
    Osservò le mani dell'amico contrarsi per la frustrazione, mentre un'aria colpevole gli si dipingeva in viso. Avrebbe voluto dirgli tante cose, di come il terrore l'avesse invasa nel comprendere che quella presenza era proprio la sua, di quanto la preoccupazione l'avesse attanagliata nel vedere il suo corpo esanime giacere freddo e immobile su quel letto, Di come, cosa più importante di tutte, la sua disperazione avesse funzionato da miccia per accendere finalmente il potere del byakugan, sopito da troppo tempo dentro di lei. Avrebbe voluto, ma non lo fece. Non voleva caricare ulteriormente una situazione già troppo emozionale per il ragazzo. Si limitò a voltarsi, sorridere, e avvolgere le braccia intorno alle sue spalle, avvicinandolo a sé. Non era solita abbracciare le persone, così abituata alla distanza solitamente adottata in casa Hyuga. Eppure sentiva che in quel preciso momento avrebbe avuto più significato di qualsiasi parola avesse potuto pensare.

    Va tutto bene, stiamo bene. È questo quello che conta.

    Lasciò andare il ragazzo, che si allontanò zoppicando, portando poi con sé il necessario per la medicazione. Sperava che potesse bastare, ma qualcosa le faceva credere che una visita in ospedale sarebbe stata necessaria. Per il momento, tuttavia, non era il caso di pensarci. Rise lievemente alle parole di Youkai, scombinandogli appena i capelli in un gesto materno, che le ricordò la madre.
    Già, sua madre.
    La sua famiglia. Un'improvvisa urgenza le riempì la testa, portando il pensiero a Villa Hyuga. Non poteva essere certa dell'incolumità del Clan, dopotutto aveva abbandonato il quartiere per gettarsi all'inseguimento del chakra di Youkai. Come se fosse rinvenuta tutto d'un colpo si alzò, cercando di combattere il tremolio che le agitava le gambe.

    Youkai, mi dispiace lasciarti così. Ma ora devo sincerarmi delle condizioni della mia famiglia. Ci vediamo presto. È una promessa.

    Sorrise, scomparendo nel corridoio e poi fuori dal portone di casa. In un attimo fu per le strade del villaggio, con la frizzante aria autunnale che le accarezzava il viso stanco. La prima attivazione del byakugan aveva lasciato i suoi segni, segnando la sottile pelle intorno agli occhi della giovane di striature rosso intenso, lì dove le vene si erano animate.
    Ma non importava. Non importava la fatica, non importava la sofferenza. In quell'istante, in quel luogo, c'era solo lei.
    Lei, e il suo nuovo modo di vedere il mondo.
     
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