Gli scemi del Villaggio

[Paese del Fiume]

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  1. Ersapo
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    Gli scemi del villaggio




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    Saru era evidentemente molto diversa da Jou: l'afro era un tipo che prendeva tutto alla leggera, quasi un menefreghismo patologico. Saru era più precisa, pensava più alle cose e non faceva nulla senza aver pensato anche agli aspetti negativi. Ma poteva notare come la ragazza si stesse un po' ammorbidendo, come se influenzata dal menefreghismo dell'afro -Dovresti iniziare a fumare pure tu, guarda come sei stressata...- Si divertiva a stuzzicare la sua compagna, che aveva capito già essere una ragazza vulcanica ed emotiva, pane per i suoi denti da rompi scatole

    Con il chiasso della festa nell'accampamento come sottofondo, i due shinobi con l'amministratore del fiume erano nascosti tra gli alberi e la vegetazione che contornava e nascondeva quel campo base e stavano rifinendo le ultime cose prima di entrare in azione. Saru compose il sigillo della henge no jutsu trasformandosi nel tipo biondino che le aveva lanciato shuriken e bombe addosso, mentre Jou si trasformò nell'altro dai capelli più scuri -Ci serve però una giustificazione per l'essere tornati così tardi, mi trasformo nel tipo ma facciamo sì che l'abbiano malmenato. Se mi vedono ferito può essere che siano più accondiscenti e ci facciano entrare con meno problemi- Così compose il sigillo della tecnica della trasformazione e da una piccola nuvoletta di fumo apparì un Jou trasformato e ferito, con diversi tagli sulle braccia e sulle gambe. Così i due si incamminarono all'interno del campo: la vedetta fu il primo a vederli ma non diede allarme e non fece domande, segno che stavano davvero aspettando i loro due compagni.
    Arrivarono di fronte al capannone principale, dal quale all'interno si sentivano canti risate e molto chiasso: stavano chiaramente festeggiando e vedendo le due guardie all'ingresso, era chiaro come il sakè fosse la bibita preferita tra quei vandali

    Quando arrivarono a pochi passi da loro i due iniziarono a parlare a vanvera rivelando però i nomi dei tipi in cui Jou e Saru si erano trasformati: Shin e Jin. Alle loro parole seguì qualche secondo di silenzio -Ho bisogno di cure...- -COOSA?! Parla più forte Shin!- Jou voleva riuscire a calarsi nel personaggio, ma non voleva parlare troppo per rischiare di mandare in aria il loro travestimento. Ecco perchè si era finto ferito, i feriti non hanno voglia di parlare, ma solo di essere curati -Ragazzi è stata dura, c'erano due tipi di Suna che abbiamo dovuto fare fuori, ma erano fortini e mi hanno fregato. Ho bisogno di cure- -AHAHAHAH che sfigati, nemmeno due scemi di Suna riuscite ad ammazzare senza rischiare la pelle!- -Lo sapete che a Marashi-sama non piacciono quelli che tornano malconci perchè sono stati menati dagli accademici!- -Però da quel che ho saputo l'obbiettivo è stato terminato, forse oggi eviterà di uccidervi! AHAHAHAH- L'alcool che avevano in corpo stava facendo eccome facendoli parlare da soli in pratica, e impedendogli la lucidità necessaria per anche solo sospettare dei due sunesi -Entrate che almeno mangiate e bevete qualcosa. Marashi-sama dovrebbe essere dentro al solito posto, secondo me vi aspetta- E così Scilla e Cariddi, facendo tutto da soli in pratica, lasciarono entrare Jou e Saru all'interno del grande capannone, dove si stava svolgendo una festa, probabile conseguenza di una cena sfociata in alcool e balli.

    Dopo aver superato i due Jou si girò verso la compagna, guardandola con uno sguardo del tipo "che culo". Si, perchè se a fare la guardia ci fossero stati due appena più sobri e più seri, avrebbero riconosciuto che la voce di Shin non era la sua originale: ma forse il parlare a bassa voce dell'afro aveva aiutato -Saru, andiamoci a sedere là e aspettiamo che mi vengano a curare, intanto studiamo la situazione- Avrebbe detto a voce bassissima alla sua compagna, indicando un tavolo con due sedie alla loro destra, a circa 6 metri di distanza.
    All'interno il capannone era enorme, con due grandi tavolate ai lati e in mezzo tantissima gente che divisa in gruppetti se ne stava a parlare, bere, fumare, cantare e divertirsi. Solo un uomo dalla corporatura massiccia se ne stava seduto dall'altra parte del capannone, seduto in fondo alla tavolata di sinistra, dando la schiena a tutti e con affianco un ragazzino. Praticamente nessuno aveva fatto caso al ritorno dei due loro compagni, tranne il ragazzo seduto all'uomo massicio, che corse incontro ai due -Shin! Jin! Ce l'avete fatta allora! Il capo vi stava aspettando...- Poi guardò Jou trasformato -Shin certo che ti hanno ridotto male eh?! E tu Jin non hai fatto nulla?! Ahhh adesso mi tocca curarti, vieni qua...- Così il giovane ragazzo prese delle salviette umide e del disinfettante e si mise a tamponare le ferite di Jou, che ogni tanto finse dolore.

    Dall'altro lato della stanza l'energumeno, quello che sembrava essere il capo, si alzò.
     
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