Il Sibilo Divino

Taglio del Vuoto lvl I

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  1. Ersapo
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    IL SIBILO DIVINO


































    Finalmente genin Jou poteva davvero godersi il suo tempo libero. Non che prima non si divertisse per carità, ma ora il tempo libero che aveva se lo godeva davvero: facendo missioni un po' più difficili e impegnative, quando tornava a casa a Suna era davvero felice. Amava il suo villaggio e amava le persone del posto, amava il deserto e il caldo, e amava essere un ninja del villaggio della Sabbia.
    Così quella mattina della sua giornata libera si svegliò tardi sulle 11, nel suo appartamentino che dava diretto su una delle strade più trafficate del villaggio: amava ascoltare il chiasso della città di sottofondo, persino le sere che stava a casa sentire quelle persone sotto casa sua lo faceva sentire quasi con loro. La sua giornata era programmata per fare niente; si sarebbe alzato, avrebbe mangiato, sarebbe stato sdraiato sul divano a bere delle birre e fumare delle sigarette. Forse la sera sarebbe uscito un po'. Però... c'era un però

    L'aveva fatta la spesa? Non proprio

    E se ne accorse purtroppo appena svegliato per fare colazione, quando già si era programmato la sua giornata da nulla facente -O esco a fare la spesa o muoio in casa oggi- Sconfitto dalla dura realtà della vita, si fece forza e si andò a lavare e preparare per uscire a fare un po' di spesa.
    In 15 minuti era fuori casa in mezzo al traffico, con la sigaretta alla bocca e delle buste della spesa in mano. Ma solo dopo pochi metri di cammino una bambina molto piccola e all'apparenza molto innocente, con dei bellissimi capelli color lilla, apparve davanti a Jou bloccandogli la strada.
    Jou, un ragazzo nero che dimostrava più anni di quelli che aveva, sveglio da forse 30 minuti, dall'afro disordinato e la sigaretta in bocca che stava davanti a questa bimba alta forse un metro e mezzo, che non parlava e che aveva uno sguardo un po' basso dato dalla timidezza: quando due opposti della vita si incontrano.
    Fatto sta che quella bambina prima si inchinò in forma di saluto, cosa che Jou non fece un po' anche per imbarazzo per la situazione, e poi gli porse prima un fogliettino con delle parole sopra, poi un rotolo chiuso. Jou lesse prima il foglietto, che a quanto pare erano le parole della ragazzina troppo timida, e la guardò per qualche secondo negli occhi. Poi aprì il rotolo che gli aveva portato, che aveva un contenuto ben più interessante -Papà?-

    Le parole scritte in quel rotolo erano del padre di Jou, Koi Satoshi. I due non si vedevano da anni ormai, probabilmente erano 6 o 7 anni che non avevano avuto nessun contatto. Aveva passato molto tempo della sua infanzia con suo padre a vendere le loro spezie per le strade di Suna o per i paesi limitrofi; aveva potuto viaggiare abbastanza grazie a lui. Ovviamente però non voleva fare quella vita per sempre, mentre il padre non avrebbe mai cambiato stile di vita. Così si separarono e Jou andò a vivere da solo, non vedendo mai più suo padre.
    Ed era felice di avere sue notizie, malgrado la situazione sembrava non essere tranquilla, visto che il padre lo incitava a recarsi a questo Sibilo Divino il prima possibile. Perchè suo padre voleva incontrarlo in quel posto sconosciuto? E di che famiglia parlava? Jou non aveva mai conosciuto nessuno zio o nessun nonno o nessun fratello. Erano sempre stati lui e suo padre, anzi i primi tre anni da quello che gli raccontò il padre c'era anche sua madre ma poi era peggio del padre e quindi se ne andò.
    Quindi Jou non capì bene il contenuto della lettera, ma sapeva che doveva andare. E il prima possibile.

    Dopo quella decina di secondi in cui l'afro fissò il pezzo di carta alzò lo sguardo verso la ragazzina -Bimba mio papà dice che tu sai dove si trova il Sibilo Divino. Portamici per favore, devo andare lì al più presto...- Poi realizzò di stare parlando comunque con una bambina, seppur una shinobi, di minimo 5 o 6 anni più piccola di lui -Ehhh devi andare a chiedere a mamma o papà? Digli che è importante se vuoi ci possiamo vedere tra due o tre ore all'ingresso del villaggio e mi porti lì. Per favore, se no devo andare a trovare qualcuno che sappia dov'è e da quanto c'è scritto non sembra essere tanto semplice, e non ho tanto tempo- Avrebbe cercato di convincere in ogni modo quella bimbetta a guidarlo al Sibilo Divino, in lui si era accesa una certa curiosità molto forte, soprattutto perchè poteva scoprire qualcosa su una famiglia che non pensava nemmeno di avere.

    Appena Ryugi fu pronta avrebbe potuto trovare Jou ad aspettarla appoggiato alle mura di suna mentre si fumava una sigaretta, pronto di tutto punto a partire. Ora che era diventato Genin non vedeva l'ora di andare in esplorazione in nuovi posti e potersi difendere dignitosamente contro possibili nemici dell'accademia o del villaggio. Così i due partirono per il tanto temuto deserto di Suna, con la bimba un passo avanti a Jou, che non andava ovviamente al massimo della sua velocità per poter stare al passo con Ryugi. I due corsero molto, tra dune di sabbia e altre dune di sabbia, finchè qualcosa non interruppe la loro corsa. Una grossa spaccatura nel terreno tra due dune, molto ben nascosta, profonda decina se non centinaia di metri. Sembrava veramente che la terra si fosse strappata, e data l'oscurità della gola non si poteva vedere nulla al suo interno -Quindi questo è il Sibilo Divino? E mio padre dove diavolo può essere?-
     
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