L'Era GlacialeFebh, Kato, Fudoh e Munisai, al freddo.

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  1. ~Cube
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    L'ERA GLACIALE


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    La prima parte dell’addestramento sembrò soddisfare il Jonin del Suono. E a parte le sue solite esclamazioni e osservazioni al limite della puntigliosità si limitò a dichiarare concluso l’approfondimento di quell’aspetto del Chakra Repulsivo. Alle parole finali dello Yakushi non potei fare altro che condividere pienamente: - Sono completamente d’accordo, Jonin. Più armi e capacità abbiamo a disposizione, più possibilità un Ninja ha di cavarsela nelle situazione più disparate. – Ed era il motivo per il quale avevo scelto di farmi addestrare da un Ninja così… particolare.

    Quello che invece non avevamo neanche lontanamente considerato, e a quanto sembra fu condiviso dagli altri, fu l’ambiente decisamente ostico e inospitale. Pure per dei Ninja navigati come me o Shin il gelo e il freddo che permeavano l’Era Glaciale rappresentavano condizioni ambientali insostenibili se non adeguatamente affrontate. Dunque stupidamente tra un esercizio e l’altro e la notte passata all’addiaccio più sconsiderato portarono il mio corpo a risentirne notevolmente, comprese le mie copie!

    Naturalmente il Jonin apparve fresco come una rosa, grazie evidentemente ad alcune sue abilità, e in un atto di clemenza (se tale si poteva considerare) ci diede la mattinata libera da impegni. Avrei fatto in modo di sfruttarla per recuperare al massimo le forze. Per prima cosa avrei chiesto ai marinari che comportamenti seguivano per resistere al freddo per così tanto tempo e una volta ottenuta una risposta soddisfacente avrei richiesto magari gli stessi vestiti o avrei comunque cercato di seguire il loro esempio. Nel caso in cui avrei invece ottenuto ben poco di utile dalla conversazione con quei quattro cani di mare con le mie due copie mi sarei impegnato al massimo per cercare quanti più possibili vestiti, magari dalla cambusa oppure rubandoli senza molti mezzi termini da alcuni locali dei marinari. Avrei poi recuperato un po’ di energia rifocillandomi con un po’ di cibo e acqua. Comunque a prescindere dal risultato infilandomi in una delle stanze riservate per i marinai (evitando quella del comandante) mi sarei infilato in un loro letto, o branda, e coprendomi quanto più possibile avrei riposato fino a mezzogiorno. Avrei lasciato agire le copie nella stessa maniera, mangiare bere qualcosa di caldo e riposarsi in luogo coperto... così da far recuperare anche a loro l'energie. [Nota per Febh]Kato, considerando il DnT, subisce un danno di 6 Leggere complessivo. In aggiunta allo status Affaticato.

    Lascio a te la decisione di quanto recupera Kato, e le sue copie.


    Una volta ripreso sarei ritornato a rapporto da Febh, mentre le copie nel frattempo si sarebbero limitate a recuperare ulteriormente chakra e forze. Lì il Jonin ci stava aspettando. In breve tempo ci introdusse la seconda parte del mio addestramento e di quello di Fudoh, illustrandoci un’altra applicazione del Chakra Repulsivo. Allungare il proprio movimento poteva risultarmi decisamente utile, soprattutto nelle fasi di transizione in un combattimento e di certo dovevo cercare di carpire il meglio possibile i segreti di tale abilità! L’unico piccolo problema sarebbe stato il costo nel sbagliare un esercizio… Il Jonin infatti ci avrebbe colpito con uno spiedo il centro della coscia. Rimasi impassibile, ma dentro di me non potei restare indifferente. Nonostante le dimensioni dell’arma ero certo che un lancio a massima potenza del Jonin poteva fare molto male! Dovevo dunque concentrarmi al massimo se volevo anche solo avere una possibilità di cavarmela con meno ferite possibili.

    Dunque prima di iniziare a saltare a destra o a sinistra, mi focalizzai sul mio Chakra. Esattamente come avevo fatto per il lancio e la spinta di repulsione dello stesso feci la medesima procedura mentale per i miei piedi. Guardai semplicemente in avanti, e mi immaginai che dovevo raggiungere quella posizione e per farlo dovevo sfruttare il Chakra Repulsivo nel miei piedi. In quei momenti mi stavo immaginando l’azione come un fluire costante di procedure e step. Focalizzarmi sul bersaglio, concentrare il chakra, farlo scorrere lungo i miei canali fino ai piedi e a quel punto farlo uscire in maniera graduale e controllata ma sufficiente a creare il tanto voluto effetto repulsivo.

    E fu in quel momento, al pieno delle mie capacità mentali, che provai a mettere in atto l’azione. Il Chakra scese lungo le gambe ed esplose sotto la pianta dei piedi… con il tremendo risultato che il movimento fu brutalmente deviato verso l’esterno in una traiettoria decisamente sporca! A quel punto fu solo questione di un attimo. Non ci fu nemmeno il tempo di schivare, se non quello di concentrare Chakra e rivestirmi di elettricità. Il dolore fu semplicemente tremendo, e quando abbassai lo sguardo verso la coscia destra notai con sconcerto la presenza di uno spiedo infilato nella carne [Danno]Resistenza: 700 (Mediobasso)
    Potenza difesa: 15 (3/4 Basso Rivestire)

    Potenza Spiedo: 5 Danno: 10 (Leggera)

    Ora Febh questa è una parte del regolamento che mi ha sempre messo un attimo in crisi. Al netto delle 10 tacche di differenza di forza/resistenza il danno massimo di quell'arma è pari comunque al doppio suo nominale giusto?
    . Non era penetrato in profondità ma un piccolo rivolo di sangue scendeva lungo la mia gamba. Con un gesto stizzito e una piccola smorfia di dolore tolsi l’arma dal mio corpo, lanciandola in mare e utilizzando il Chakra repulsivo.

    Scrollai la testa, l’addestramento di Febh si stava rivelando ben peggio di quanto avrei mai potuto immaginare ma il sangue, caldo, che scorreva lungo la gamba in contrasto con il freddo, gelo, pungente mi stava spronando a dare il massimo… più che per imparare l’abilità ma per preservare me stesso! Potevo difendermi certo e così avrei fatto, anticipandolo di fatto ogni volta che avrei tentato avrei abbassato entrambe gli avambracci, coperti da uno spesso strato di cotta, a difesa delle cosce e non solo… nel momento stesso in cui mi sarei accorto dell’errore mi sarei rivestito con uno strato di Chakra Elettrico. [Difesa]Resistenza: 600

    Potenza difesa: 40 (Cotta di Maglia completa) + 15 (Rivestire)


    E così mi comportai le volte successive, sbagliai molto ma ad ogni tentativo il risultato migliorava. Certo, gli spiedi lanciati da Febh risultavano brutalmente pesanti da gestire. La differenza di forza era enorme e sebbene la cotta e lo strato elettrico impedivano a quelle armi di trapassare la carne di certo lasciavano un bel livido! Perciò dopo un bel po’ di prove, di fallimenti riuscii per diverse volte di fila ad ottenere il risultato sperato. E stesso procedimento riservai per la prova successiva: quella che avrebbe mirato a migliorare le mie capacità atletiche nel salto in alto. Concettualmente non era così diverso: dovevo sfruttare il Chakra repulsivo per migliorare il salto, utilizzare la spinta data dal potere magico per aumentare i metri percorsi. La parte difficolta tuttavia venne aggiunta da Febh-sama… dovevamo farlo da scalzi! Tremendo a dirsi e altrettanto a farsi. Sapendo benissimo che non seguire i suoi ordini mi sarebbe costato una punizione infinitamente più costosa non mi lamentai per un solo secondo e riponendo lì vicino i miei stivali da combattimento presi ad esercitarmi.

    Nuovamente fu un tripudio di emozioni positive, da una parte mi trovavo davanti alla necessità di completare l’esercizio e dall’altra resistere agli attacchi di Febh e al dolore, tremendo dolore, che la pelle nuda prendeva contatto con la superficie della nave. Certo, ero uno Yotsuki e sapevo gestire il dolore ma non di certo potevo fare finta di nulla. La pianta dei piedi si stava facendo sempre più rossa, e così via fino ad ustionarsi dal gelo. Rivoli di sudore scendevano dal mio corpo. Lo sforzo fisico e mentale che stavo portando avanti non era indifferente e solo dopo diverso tempo riuscii ad ottenere quanto Febh mi aveva chiesto. Solo quando ormai il gelo aveva raggiunto da un pezzo i miei piedi mi accorsi che con un mio salto avevo raggiunto la metà dell’albero maestro. [Nota per Febh]Mi sembra sempre corretto lasciare a te il successo o meno dei miei tentativi e di conseguenza quanto danno ho subito e quanto chakra ho speso e di quanto ne recupererò in seguito.

    Una volta ritornato a terra, spinto dalla forza di gravità, mi limitai ad osservare Febh: - Jonin, il mio risultato può bastare? – Nel caso di una risposta positiva non avrei atteso. Recuperando le scarpe mi sarei subito fasciato le varie ferite presenti sul mio corpo (piedi, cosce…) e senza molti complimenti sempre ben coperto da vestiti pesanti mi sarei messo da parte, in cerca di un luogo dove riposare e riprendermi il meglio possibile, certo a meno di ulteriori ordini (o per meglio dire torture) da parte del Jonin.


     
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