L'Era GlacialeFebh, Kato, Fudoh e Munisai, al freddo.

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  1. Historia
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    Missione tra i ghiacci


    Post 3 ~ Lupo travestito da agnello

    Shin deglutì, rabbrividendo. La causa non era però il clima rigido, ma lo sguardo sul volto dell'uomo davanti a lui. Oltre gli occhiali privi di lenti, brillavano due occhi terribili a vedersi. Quell'uomo mingherlino, dall'aria mite, si stava rivelando per ciò che era: un lupo, travestito da agnello. Quando il jonin del Suono gli aveva intimato, perché tale era il modo in cui il giovane l'aveva percepito, di utilizzare tutto ciò che aveva per incassare il colpo, aveva avuto paura. Di disubbidire. Di ciò che sarebbe giunto. Di Febh Yakushi.

    Il Kinryu sarebbe arretrato per la potenza scatenata contro di lui dall'uomo, barcollando e restando in piedi a stento [Difesa][Parata] Resistenza Nera, Protezione 35 (Corpetto)
    [Impasto] Mediobasso +4 Res

    [Danno] 3,5 Leggere (Busto)
    [Status] DnT Leggero (0,25 Leggere / 1)
    . Non avrebbe rimesso, nonostante il conato di vomito, ma l'acidità dei succhi gastrici gli risalì fino in gola. In vita sua, era la prima volta che provava un dolore simile per un semplice pugno. Ansimando, avrebbe ascoltato le parole del jonin, solo per avere conferma di quanto aveva già intuito: quell'uomo era pericoloso dalla pianta dei piedi fino alla punta dei capelli. Tuttavia, un ghigno che poteva essere frainteso per un sorriso avrebbe fatto capolino sul volto del foglioso mentre ne ascoltava la spiegazione. Perché aveva ragione. Aveva dei limiti, era debole. E, se voleva superarli, doveva necessariamente mettersi in gioco, ma non per finta, come nei soliti allenamenti, per davvero questa volta.

    Ciò non voleva dire che non fosse terrorizzato. Neppure uno stupido non lo sarebbe stato. Solo un folle avrebbe rinunciato a quell'emozione primaria, fondamentale per la sopravvivenza. Quando le due dita saettarono verso i suoi occhi, troppo rapide perfino perché potesse vederle quasi, tutto ciò che poté fare fu chiudere le palpebre, rimanendo perfettamente immobile al punto dal trattenere il respiro. Riaprendole, avrebbe osservato nel dettaglio la manicure dello Yakushi, e si sarebbe morso la lingua fino a sentire dolore per non esitare, dando a vedere quanto era spaventato mentre eseguiva l'ordine dell'otese, facendo fuoriuscire il chakra dagli tsubo sulla pelle e modellandolo affinché le dita, troppo vicine, ne fossero avvinghiate [Abilità] Tocco Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
    [Da genin in su]
    .

    Anche se avesse voluto, ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. Ignorando l'ennesima frecciatina sul suo presunto essere perfetto, cosa nella testa del ragazzo quanto nella realtà lontanissima dal vero, avrebbe chinato rispettosamente la testa, rispondendo alla domanda retorica di quello che sarebbe stato il suo maestro in quei giorni. La prego di insegnarmi tutto ciò che sa, sensei. Sapeva che stava volontariamente mettendo la testa in bocca ad un predatore in attesa di sbranarlo. Poteva sentire il suo fiato sul collo, le gocce di bava tipiche della bestia che già pregusta il banchetto. Ogni fibra del suo corpo supplicava a gran voce che quel calice fosse allontanato da loro. Ma il Kinryu aveva deciso, con la sua volontà aveva sottomesso i suoi istinti. Voleva diventare più forte, ed era pronto a pagarne il costo. Anche al diavolo che sotto mentite spoglie si spacciava per un essere umano.

    Per prima cosa, il respiro. Esperto nelle arti marziali, Shin avrebbe ridotto al minimo l'ispirazione e l'espirazione, stabilizzando il suo corpo onde evitare vibrazioni pericolose, visti la tolleranza d'errore di pochi millimetri. Per seconda, avrebbe portato le mani dietro la schiena, stringendole tra loro, per combattere la tentazione naturale di usarle per difendersi. Per terza, il flusso di chakra. Nonostante fosse di base un marzialista, lo shinobi aveva raffinato il controllo dell'energia sia tramite l'uso, sia tramite jutsu, sia soprattutto attraverso l'esercizio con la sua tecnica proibita. Per quarta, espandere i sensi. Doveva percepire il movimento con una precisione inferiore al secondo. Impossibile o quasi nella concitazione del combattimento, vi avrebbe provato in quell'addestramento infernale, sapendo dove sarebbero arrivati i colpi. Ridusse i battiti di palpebre al minimo, concentrandosi esclusivamente sull'unico dito che il maestro avrebbe utilizzato.

    Al primo assalto, se tale termine poteva essere usato, Shin espanse la patina una sottile patina di chakra ad avvolgere la palpebra, quasi a proteggerla in via preventiva [Abilità]Tocco Adesivo [Base]. L'effetto ci fu, ma più labile di quanto desiderato: l'estremità del demone del Suono penetrò nello strato d'energia senza accusare rallentamenti percettibili. Solo la sadica attesa di vibrare un colpo inaspettato salvò l'occhio del ninja, sfiorando appena la cornea con il polpastrello. Le spalle del giovane tremolarono lievemente, come percorse da un brivido di freddo, ma sebbene fossero circondati dal ghiaccio, non era quella la causa.

    Ancora, e ancora, e ancora. Gli occhi del foglioso iniziavano ad arrossarsi, e lo sforzo di tenerli aperti, il vento rigido e l'impasto di chakra tutto intorno all'organo non ne erano il motivo primario. Il dito di Febh non esitava a posarvisi a turno. Shin iniziava a prendere il ritmo, ma ciò non l'aiutava particolarmente. Un poco alla volta stava raffinando il controllo, ma gli occorse più di un tentativo per capire l'errore di impostazione. Non doveva solo isolare la pelle, creando uno strato protettivo tra sé e il corpo estraneo. Era fondamentale espandere il chakra prima che intervenisse il contatto, per avviluppare il dito e frenarne la corsa per tempo. Affondati nel ghiaccio, aveva iniziato a perdere sensibilità ai piedi, ma era arrivato ad una concentrazione tale da escluderli dalla sua mente, dati superflui. Invece, ad ogni fendente vibrato, una scarica gli pervadeva i lombi, facendogli tremare la colonna. Nuova adrenalina veniva immessa in circolo, il flusso sanguigno aumentava e si faceva più vigile, ma come per le estremità che stava ignorando, il conto si sarebbe fatto sentire sul suo fisico, progressivamente sempre più spossato. All'ennesima ditata, il Kinryu sentì dolore, ma non perché la forza fosse superiore, bensì perché l'occhio, ripetutamente sollecitato, iniziava a gonfiarsi.

    L'attacco a sorpresa giunse, degno del suo nome, completamente imprevisto. Eppure, dopo aver visto lo stesso movimento un'infinità di volte, Shin capì subito che quella torsione del polso non era uguale alle altre. Impercettibile differenza, ma se voleva metterci tutta la forza che aveva minacciato non poteva semplicemente spostare il dito. Il problema vero era che lo shinobi non aveva ancora finito di calibrare il flusso di chakra necessario ad arrestare correttamente la corsa della propaggine demoniaca. Preso da un panico ancestrale, commise uno sbaglio da dilettante, che probabilmente gli salvò l'occhio, causandogli però un male dannato. Semplicemente, esagerò con la quantità di energia necessaria pur di tenerlo lontano da sé, concentrandone troppa in uno spazio troppo ristretto, e la bolla di chakra esplose, ottenendo un effetto simile al chakra repulsivo [Abilità] Tocco Adesivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere su mani e piedi oggetti di dimensioni Medie o inferiori.(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
    [Da chunin in su]

    (viso invece di mani e piedi -> bum)

    [Danno] 1/2 Leggera (Viso)
    . Il chunin perse la sua compostezza, portandosi una mano al volto e mugugnando a denti stretti per il dolore inatteso, evitando a stento di imprecare. Con la coda dell'occhio sano avrebbe avuto l'impressione che un'espressione di disappunto occupasse lo sguardo del jonin, ma sarebbe prontamente scomparsa, rimpiazzata nuovamente dall'intento omicida. Implacabile, Febh Yakushi era pronto per ricominciare, mentre con uno sforzo di autocontrollo il giovane si rimetteva in posizione. Continuiamo.

    Shin aveva perso completamente la cognizione del tempo. Sapeva solo che aveva entrambi gli occhi in fiamme, terribilmente irritati dai ripetuti appoggi e dagli spostamenti d'aria che li anticipavano. Un paio di volte, più per caso che per merito, era riuscito a raggiungere il compromesso ideale tra estensione e volume della patina di chakra, arrestando il colpo prima che raggiungesse il bersaglio, ma replicarne gli esiti era complicato. Doveva lasciar fluire l'energia oltre sé, aggrappandosi all'estremità saldamente, senza lasciarla andare. Febh non aveva più variato la potenza dei colpi, che penetravano la sua difesa con sempre maggior difficoltà. O almeno, questa era l'impressione del Kinryu, che provava al contempo un accenno di soddisfazione, sentendosi ormai vicino alla soluzione, e di crescente ansia in attesa del secondo affondo mortale. La frequenza con cui rallentava gli assalti al momento giusto dovette infastidire lo Yakushi, il quale desiderava, come era facilmente intuibile, prolungare quel supplizio, o gioco a seconda dei punti di vista, il più a lungo possibile. Temendo forse che il foglioso fosse ad un passo dall'appropriarsi del trucco, ad una minaccia normale fece immediatamente seguito, saltando l'intervallo che usualmente intercorreva tra una ditata e la successiva, l'attacco all'altro occhio. Fortuna, o abilità, o kami, o altre forze che stanno su questa terra o nei cieli vollero che quella fosse la volta buona. Con un balzo il chakra del giovane avvolse simile a dita ferme l'artiglio del demone, rallentando la sua corsa quel tanto che bastava perché non raggiungesse il bersaglio [Abilità]Controllo del Chakra Stabile
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere il Chakra Repulsivo Esteso contro un attacco fisico che sta per incassare, riducendone la Forza e la Velocità di 1 tacca. Non cumulabile.(Consumo: ½ Basso per difesa)
    [Da genin in su]
    . Un attimo solo di esitazione, e Shin avrebbe saputo cosa provava Kairi quando usava Amaterasu.

    Il ragazzo era sopravvissuto al primo giorno, ma anche la notte non era priva di pericoli, tutt'altro. Il chunin avrebbe volentieri preso delle contromisure al freddo della nave iceberg, se non fosse stato così stanco da crollare letteralmente sulla sua cuccetta una volta raggiunta. La mattina seguente se ne sarebbe pentito, mentre con estrema circospezione staccava la pelle, protetta da un insufficiente stato di tessuto, dal ghiaccio di cui era ricoperto il bordo del giaciglio. La lastra di legno aveva impedito il peggio, ma il giovane era stato meglio. Ovviamente l'unico da incolpare per tale leggerezza era lui, ma ciò non lo faceva stare meglio. Le dita delle mani e dei piedi in particolare non avevano sensibilità e dolevano ogni volta che le piegava o vi metteva peso, ed in generale la pelle era arrossata e ad un passo dal rompersi in alcuni punti. Gli occhi sembravano invece stare un poco meglio, dopo gli impacchi di neve fresca con cui li aveva coperti per un poco finito la terribile prova.

    Prima di colazione, con estrema lentezza, si tolse i vestiti, sostituendo con dei ricambi asciutti almeno l'intimo e le calze, sopra le quali posizionò il secondo paio. Sempre con circospezione, aiutandosi con l'unico piccolo fuoco concesso sul ponte, si scongelò, cercando che il passaggio non fosse troppo repentino per non causare più danni di quelli che risolveva. Al cuoco chiese con estrema gentilezza un piatto caldo, per rinfrancarsi nel corpo e nel morale, e non appena intravisto il medico, con altrettanta cordialità, avrebbe chinato la testa umilmente. Mi scusi, Dohko-san, non avrebbe qualcosa per i geloni? E magari qualche medicamento anche per gli occhi. Non vorrei arrecarle troppo disturbo, ma non ci aveva avvisato delle condizioni meteo. Onde non indisporli, non avrebbe fatto riferimento che il problema non era il tempo, ma la nave in sé. Ad entrambi, poi, avrebbe chiesto con la massima circospezione e al contempo un pizzico di ironia, se avanzassero coperte, o calzari, per evitare di morire congelati durante la notte. In ogni caso, il Kinryu aveva già pensato ad una contromisura. Composti i sigilli necessari, avrebbe fatto comparire una spada dal nulla [Tecnica]Tecnica del Richiamo [Anzu]. Nonostante l'apparenza, la katana era in realtà una kitsune, una creatura evocata che in forma di volpe aveva una dimensione riguardevole, ma soprattutto una calda e soffice pelliccia, come aveva già provato tempo prima diretto verso il Paese del Gelo. Quella notte, salvo doni dai marinai interpellati o novità, si sarebbe trovato un angolino al riparo del vento a ridosso del castello di poppa, tra il sartiame e le scialuppe, dove avvilupparsi tra le code di Anzu. Per quanto poco, almeno non sarebbe stato a contatto diretto con il ghiaccio. Con la lama al fianco, si presentò a rapporto davanti ad un Febh Yakushi. Pronto per un altro round di torture. Eccomi, sensei.
     
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41 replies since 25/9/2018, 22:09   842 views
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