-
Ersapo.
EVASIONE
-Quella lì è una bastarda, te lo dico io- Camminando verso Jou e la prigioniera Iesada guardava con disgusto la ragazza -Le è andata bene che non l'ho uccisa quando ci siamo scontrati!- -Ei Iesada! Stai tranquillo!-
Era chiaro come il chunin avesse un conto in sospeso con quella ragazzina lì; d'altronde penso possa dare fastidio a chiunque chunin farsi scappare da sotto il naso una ragazza notevolmente più debole. Ma a Jou non gli importava di quello che Iesada volesse fare. Poi Yumi si svegliò e dal nulla inizio a gridare, urlare e piangere: una scena pietosa. Però vide come la faccia del vecchio chunin cambiò, e di sicuro non era una faccia felice -Tu maledetta bambina! Eccome se ti ucciderò!- -IESADA! ZITTO!- Jou sbatte forte la wakizashi riposta nel fodero contro il terreno emettendo un suono tonfo che zittì tutti.
-Iesada-san, è chiaro come le troppe emozioni ti abbiano fatto perdere l'obbiettivo della tu missione: portare Yumi a Suna. Se te la sei fatta scappare e ti sta su le palle fatti tuoi. Riporterò io Yumi a Suna e la consegnerò io alle autorità competenti- Poi guardò la ragazza su cui Jou ancora sedeva e che stava ancora piangendo -Su su non piangere, lo sai anche te di aver fatto della stupidate e adesso ne paghi le conseguenze. Tranquilla che nessuno ti torturerà, ti faranno un po' di domande a cui DOVRAI rispondere, alloggerai un po' nelle nostre lussuosissime prigioni e poi tornerai a casa. Un buon piano no?- Enfatizzò molto sul dovrai per farle capire che se non dovesse rispondere allora si, forse un po' di tortura gliela faranno. E mentre Jou cercava in un qualche modo di fare da mediatore tra il chunin e la ragazza, Iesada riprese la parola -Jou-kun, te la lascio che se no viene a succedere un casino qua... ed è meglio di no. Ti è andata bene mocciosa, forse ti verrò a trovare in prigione E dopo queste parole il 60enne della sabbia se ne uscì dalla grotta e andò via, probabilmente a riflettere sulla sua vita e su cosa veramente ne stava facendo della sua vita
-Dai Yumi andiamo, che poi viene sera e molto freddo. E per stasera volevo essere a letto a casa mia se non ti dispiace- Così si accese un'ulteriore sigaretta, fece alzare la ragazza e con lei si incamminò verso Suna, dove si sarebbero separati e ognuno avrebbe continuato la sua vita.