La Vendetta della Sabbia

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  1. Boreanz
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    [Palazzo del Vento, Sunagakure, Paese del Vento]

    Computer Hope

    « Grazie per essere aver risposto alla mia chiamata nel mezzo della notte, Hohenheim. »

    Il giovane prodigio delle arti ninja si trovava nell'ufficio personale di un uomo del clan Tenzo, che rispondeva al nome di Shiratoshi. Il Daimyo del Vento. Era un ambiente spoglio e semplice, con una scrivania in legno al centro e una sedia a ciascun lato. Il resto della stanza non aveva ornamenti se non un comodino su cui riposava una bacinella con dell'acqua. Il Daimyo siedeva con la schiena rivolta verso al muro e il viso nascosto tra le mani, che riposavano incrociate sulle tempie.

    Era un uomo di mezza età e dalla carnagione bruciata dal sole tipica di tutti i Sunesi, per quanto a un occhio allenato come quello del piccolo jonin non sarebbe sfuggita l'estrema idratazione della pelle di quest'ultimo, sintomo di una continua applicazione di costosi balsami e creme. Eppure, quasi a riflesso di quella stanza così informale per uno degli individui più potenti dell'Accademia, questi non emetteva l'aura di un regnante. Le sue spalle erano curve, piegate da un peso invisibile, e la sua fronte corrugata da qualche tipo di sofferenza psicologica.

    « Hohenheim... già, Hohenheim. Hohenheim dell'Argilla Esplosiva. Ti conoscono così al villaggio, ma sei un figlio dei Kakita. Hai sangue della Nebbia. » Agitò una mano, rivelando occhi grigi come la lama di un kunai. « Ho letto il tuo fascicolo. » Normalmente quel tipo di documento era riservato alla commissione esaminatrice dei Jonin, composta da Jonin, ai Consiglieri e al Kage stesso. Probabilmente la prolungata assenza di Gin Chikuma, lo straordinario guerriero che era stato soprannominato il leggendario Turbine del Vento e che, almeno per il momento, sedeva ancora sul seggio di Kazekage, aveva in qualche modo rafforzato la presa del Daimyo sul ramo militare della Sabbia. « Ho ricevuto un rapporto dettagliato del tuo intervento durante il Consiglio di Guerra tenutosi a Kusa. Ciò che hai realizzato malgrado la tua giovane età è incredibile. » Per quanto le parole sembrassero un elogio, la voce del Daimyo era rotta.

    « È persino più giovane di te, Karumi. »

    In quel momento, una figura mascherata e avvolta da un mantello del colore della sabbia apparve senza alcun preavviso alla sinistra di Hohenheim [Tecnica del Mimetismo, Movimenti Silenziosi, Invisibili e Inodori + Furtività Superiore].

    Computer Hope

    « ... »

    « Una Guardia di Palazzo. », la presentò il Daimyo. « Ne avrai sentito parlare. »

    Anche i sassi ne avevano sentito parlare a Suna, soprattutto in ambiente militare. Solo tre ninja in tutto il villaggio ricoprivano quella carica e di norma erano tra i più letali. Vivevano per servire e proteggere il Palazzo del Vento e i loro due residenti, ossia il Daimyo e il Kazekage. In assenza del secondo, si vociferava che fossero diventati le guardie personali del primo, che - notoriamente non un cuor di leone - aveva fatto di tutto per assicurarsene i servigi.

    « Mostragli. », disse Shiratoshi.

    La kunoichi, fino a quel momento immobile come la pietra, si inginocchiò davanti alla scrivania e produsse dalle pieghe dell'abito un rotolo. Lo srotolò per terra con movimenti collaudati e precisi, che, anche se diversi, forse a Hohenheim avrebbero potuto far pensare per il livello di maestria a quelli del jonin del Suono conosciuto a Kusa, e con la mancina si tirò scoprì il braccio destro. Aveva una carnagione chiara, delicata, e dita affusolate. Con uno spiedo si perforò il polpastrello, lasciando che il sangue cadesse sulla pergamena intrisa di inchiostro. Le sue mani si intrecciarono poi in una serie di sigilli che Hohenheim conosceva a memoria, e quando la destra ricoperta di sangue toccò il rotolo la sua intera figura scomparve per un momento in uno sbuffo di fumo bianco.

    Quando il fumo si diradò, la Guardia di Palazzo era di nuovo in piedi vicino alla parete. A terra davanti a Hohenheim riposava un cadavere di una giovane donna, deposto su un telo bianco con fiori - una rarità a Suna - tutto attorno. Aveva fluenti capelli color paglia, di media lunghezza, e la gola squarciata in profondità da parte a parte. Uno dei suoi occhi era mancante del tutto, e l'orbita danneggiata come se qualcuno ci avesse infilato dentro un coltello. L'altro, grigio come una lama, era vitreo e privo di vita.

    Sembrava trapassata da pochi minuti, ma data la cura con cui le ferite erano state ripulite non poteva essere così [Controllo dei Cadaveri]. Ove fosse stato particolarmente attentoOcchio di Falco e/o Percezione 12., Hohenheim avrebbe potuto scorgere sopra al giubbotto da jonin della ragazza lo scintillio della spilla delle Sentinelle di Himotara, il corpo militare stazionato presso la seconda città più importante del Vento e sede del potere giudiziario dell'intero Paese.

    « Cosa sai dei Kurotenpi? »

    Lo sguardo del Daimyo del Vento era su di lui.


    *****

    - Prosegue da qui. -

    [Esterno delle Mura, Otafuku, Paese del Fuoco]

    Aveva deposto da poco il corpo della femmina che aveva marchiato con la propria oscurità e già stava sparendo tra la vegetazione, verso la sua prossima vittima, ma i suoi sensi captarono qualcosa. Si voltò a sinistra e i suoi occhi scintillanti videro un costrutto traslucido attraversare l'aria e schiantarsi contro un albero a pochi metri da lui. Il Flagello cercò di percepirne la fonte, ma nulla rispose alla sua analisi. Chiunque gli avesse lanciato quel messaggio era sparito. Quella conclusione solleticò la sua curiosità. Che si trattasse del medesimo soggetto che aveva scatenato quella formidabile tempesta dall'altro lato di Otafuku? In entrambi i casi, qualcuno con capacità degne di nota era coinvolto.

    Tornò ad osservare il punto d'impatto del costrutto di ghiaccio, notando che nascondeva all'interno un pezzo di carta su cui una mano ferma aveva vergato un carattere illeggibile con un inchiostro rosso sangue. Sorrise, scegliendo di cogliere quell'invito, e con la mancina infranse il ghiaccio e liberò la lettera dalla sua prigione.

    Aprì la busta.

    abc3



    OFF GAME

    Giocata privata tra Hohe e me.

     
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