La Vendetta della Sabbia

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  1. - Hohenheim -
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    Le due Ombre ed il Rasta


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    Usare quell'incredibile capacità di salto avrebbe permesso al nukenin di evitare i cerchi di richerca che si stringevano sempre più intorno alla sua posizione. Certamente non era una strategia che poteva essere adoperata all'infinito, ma in quel frangente si rivelò utile. Cercare i due assassini in quella maniera era tuttavia imposibile. Chiunque fosse penetrato nella base doveva avere capacità di camuffamento e furtività al di fuori della norma. Solo una ricerca puntigliosa e priva di distrazioni avrebbe permesso, forse, al Flagello di scorgere le loro sagome in movimento.

    Tuttavia, sebbene i due infiltrati non potevano essere individuati così facilmente, l'immortale avrebbe notato qualcos'altro. Ormai aveva capito lo schema di ricerca all'interno dell'accampamento, ed i salti che aveva effettuato gli avevano permesso di visualizzare sul terreno le varie unità dispacciate a tale compito con i loro tragitti. Lo schema in questione seguiva una sequenza di spostamenti delle truppe ben precise e coordinate, rigorosamente geometrico. Fu facile quindi per il Flagello notare un'asimmetria nella formazione. C'era un buco nella maglia di ricerca, un buco che sicuramente qualcuno aveva creato. Visto che non era stato lui, le possibilità che fossero i due assassini infiltrati erano alte.

    Se Jeral avesse investigato in quella direzione, avrebbe potuto sfruttare l'assenza di guardie nel giro prestabilito delle ronde per oltrepassare la linea di ricerca e trovarsi così in una posizione di temporanea sicurezza. Certamente i cani ninja non potevano essere depistati per molto tempo, non se lui rimaneva nei paraggi, ma quella mancanza di difese in quel momento gli avrebbe dato una decina di minuti per muoversi liberamente. Cercando indizi nella posizione dove i ninja dell'avamposto si sarebbero dovuti trovare, nel caso in cui avessero rispetato la ronda, l'immortale avrebbe trovato due cadaveri ancora caldi, nascosti un po' di fretta in un angolo buio tra due tende. I due erano stati sgozzati con un rapito taglio netto di lama. Eccetto questo, i due assassini non avevano lasciato altre tracce. Non che fosse necessario. I due si erano probabilmente mossi per colpa del trambusto che si era creato nell'accampamento ed avevano deciso di portare a termine la loro missione. Quindi c'era un unico posto dove potevano andare: oltre la cinta muraria interna, per assassinare il capitano dell'avamposto. Infatti, da quella posizione, la cinta muraria non distava che una decina di metri. Anche dalla sua posizione, era possibile vedere che una degli accessi alla zona interna era aperta e non sorvegliata. I due assassini si erano portati avanti.

    [....]

    Seguendo i due nukenin, Jeral non avrebbe potuto non pensare che i due uomini/donne decisamente sapevano il fatto loro. Nonostante fosse sulle loro tracce, l'immortale non li aveva ancora visti, nè uditi. I due infiltrati non lasciavano impronte, erano rapidissimi anche per uno come il Flagello, tanto da pensare che fossero spiriti o ombre piuttosto che persone di carne e pelle. Tuttavia lasciavano indizi del loro passaggio. Jeral poteva seguire il loro percorso per via dei resti delle trappole che, una volta disattivate dai due assassini, giacevano inerti a terra o per via di qualche guardia uccisa all'ingresso di una porta che non era stato possibile aggirare.

    Dopo aver passato la cinta muraria interna, i due inseguiti avevano percorso pochi metri all'aperto prima di entrare nel più grande dei tre edifici che dominavano quell'area più raccolta. Questo, in particolare, era alto una trentina di metri ed era diviso su più livelli, riconoscibili all'esterto da strutture a pagoda. Era l'unico dei tre ad essere sorvegliato da un paio di ninja, già morti quando l'immortale fosse sopraggiunto. Un paio di trappole disarmate avrebbero quindi condotto il Flagello ad una rampa di scale poco lontano l'ingresso, fino al terzo piano ed ad un lungo corridoio. L'interno di quell'edificio, completamente buio eccetto per la luce lunare che penetrave dalle finestre, era piuttosto spartano: mura in legno alternate a pietra lo facevano apparire molto semplice. Anche l'arredo era piuttosto scarno, con l'eccezione di una serie di quadri disposti su tutte le pareti raffiguranti battaglie di altri tempi.

    Fu su quel corridoio al terzo piano che Jeral vide i due infiltrati per la prima volta. Apparirono ai suoi occhi ad una distanza di una decina di metri, per uccidere l'ennesima guardia di ronda. Semplicemente apparvero dal nulla, come se si fossero materializzati dalle ombre che si allungavano nel corridoio, per poi sparire altrettanto rapidamente, dopo che il colpo mortale era stato inferto. Le uniformi completamente nere senza insegne non permettevano di capire molto delle loro caratteristiche fisiche, se non che erano mediamente alti e longilinei. Erano così permettamente mimetizzati con l'ambiente che li circodavana che, anche avendoceli davanti, il nukenin non riuciva a distinguerne le sagome. Di fatti, per quanto ne sapeva il Flagello, la porta poco prima sorvegliata dalla gaurdia si aprì da sola, tanto i due uomini sembravano fatti di tenebra ed oscurità.


    Se il Flagello avesse continuato a seguirli, tuttavia, si sarebbe dovuto fermare. Posto in una posizione tale da poter intravedere l'interno della stanza, anche standone all'esterno, il nukenin avrebbe visto i due assassini, ora chiaramenete, completamente bloccati mentre attraversavano la stanza in cui erano appena entrati. Si sentì la voce carica di comando di un ragazzo: Legateli e portateli nelle celle... Dalla sua posizione, il flagello avrebbe potuto vedere un ragazzo non particolarmente alto, con una barbetta rada, i rasta ed una strana voglia sull'occhio sinistro. Intorno a lui altri quattro ninja con maschere si stavano apprestando a legare i due uomini. Per il momento, l'immortale non sembrava essere stato avvistato.

    [...]


    Occhio dell'Annullamento...merda.. pensò sorpreso il jonin bambino, vedendo attraverso gli occhi del suo clone, quelli della ragazzina appena comparsa disfare in pochi secondi la sua tecnica. Tra tutte le arti ninja, quella oculare del clan Iga era una delle poche che poteva essere annoverata come counter naturale delle sue abilità. Grazie a Daishin, l'amministratore di Suna, Hohenheim conosceva fin troppo bene cosa quella tecnica poteva fare; quello era l'unico vantaggio che aveva in quella situazione.

    Sfortunatamente per il sunese, il contatto sensoriale con il suo clone lo fece distrarre per un attimo. Il tempo che bastava perchè quella specie di lupo mannaro, che aveva difeso in prima battuta il cocchiere, non comparì nuovamente dalla boscaglia e, con un rapido salto, salì sulla calotta della vettura, spalancando le fauci ed emettendo un botto sonico. Sebbene rallentato, il jonin riuscì comunque ad arginare la potenza della tecnica avversaria facendo comparire rapidamente una statuetta di argilla, che si dissolse immediatamente in migliaia di invisibili nanobombe acidePotenza 70+40=110. Queste quasi istantaneamente consumarono la potenza dell'urlo della bestia rendendola inoffensiva. Forse frustrata dall'attacco andato a male, l'essere sia avventò sul jonin che si trovava in una posizione precaria. Attaccò con furia cieca, forse dimentico del fatto che si trovava ad affrontare due Hohenheim. Infatti, mentre i suoi artigli si dirigevano verso il corpo del jonin bambino, il clone del sunese, tenendosi con le braccia saldamente alla struttura della carrozza, menò un poderoso calcio ad entrambe le braccia del mostro, deviando l'attacco così che entrambi i gagliardi artigli si conficcasero nel legno del tettuccio della vettura. Una frazione di secondo dopo, molte cose accaddero contemporaneamente.

    Nella sua folle corsa, la carrozza aveva subito una violenta sterzata ed ora correva parallela ad un dirupo che cadeva per oltre quaranta metri prima di raggiungere il letto di un fiume. Quando gli artigli del mannaro si infransero sul tettuccio, danneggiandolo seriamente, anche il clone esplose sostanzialmente in faccia al mostro. Potenzialmente, l'attacco avrebbe bersagliato anche il jonin, il cocchiere ed anche il passeggero, se il sunese, sfruttando le particelle di nanobombe avanzate, non avesse usato la loro carica annullatrice per sagomare l'esplosione così che, quand'anche bersagliasse i suoi nemici, ed anche il tettuccio della vettura, questa non si propagasse verso di lui o all'interno dell'abitacolo.

    La potenza combinata dell'esplosione del clone e degli artigli della creatura avrebbero quindi creato uno squarcio nel tettuccio della carrozza. Allo stesso tempo, l'essere avrebbe perso qualsiasi appoggio alla vettura e sarebbe stato spinto dalla forza detonatrice dell'esplosivo. Ma questo non sarebbe stato tutto. Perchè il jonin, colto da una delle sue idee geniali, avrebbe rapidamente usato un piccolo trucco da studenti per ottenere un vantaggio tattico portentoso. I suoi nemici tutti avrebbero sentito una voceTecnica rapida provenire dal bordo del dirupo e avrebbero tentato di raggiungerlo. In realtà, l'elementarità della tecnica era tale che, sicuramente, un ninja del livello del cocchiere non avrebbe mai ceduto ad un tale impulso. Il fatto era, che, con quella mossa, il jonin non mirava affatto al cocchiere e nè ai due individui che erano comparsi dalle bare, bensì mirava ai cavalli! Questi non avrebbero avuto la ben che minima possibilità di resistere alla malia. Con uno strattone, il gruppo di cavalli avrebbero sterzato contro la volontà del cocchiere per dirigersi verso i bordo del dirupo. La tecnica non avrebbe permesso alle bestie di buttarsi di sotto, ma Hohenheim aveva calcolato che alla velocità attuale, ed essendo loro già così vicini allo strapiombo, le bestie non si sarebbero mai riuscite a fermare in tempo! La brusca curva avrebbe messo a dura prova anche il cocchiere la bambina e la belva. Quest'ultima, per via della perdita del supporto e dell'esplosione, difficilemente avrebbe trovato l'appiglio necessario a rimanere agganciato.

    Quando la carrozza fosse volata giù dal dirupo, Hohenheim avrebbe rapidamente sfruttato l'assenza del tettuccio per controllare chi fosse nella carrozza e, se non si fosse trattato di un nemico, gli avrebbe offerto la mano. Afferrata quella della persona tenuta prigioniera, il jonin avrebbe quindi creato un'aquila sotto i suoi piedi, che avrebbe sostenuto il suo peso e quello della persona che stava salvando. La carrozza avrebbe invece continuato la sua corsa verso il basso.

    Senza persarci due volte, il jonin avrebbe rapidamente assunto due tonici[Azione rapida].

    Chakra: 103.5/125
    Vitalità: 20/20
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 775
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Deviazione Clone
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Afferrare il prigioniero
    2: Assunzione Tonico
    3: Assunzione Tonico
    Slot Tecnica
    1: Bombe acide
    2: Richiamo ammaliante
    3: detonazione clone
    Equipaggiamento
    • Fumogeno × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • D-Visor × 1
    • Maschera × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Respiratore × 1
    • Tonico di Recupero Superiore ×0
    • Kunai × 8
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Kiseki Verde × 1

    Note
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27 replies since 5/10/2018, 00:24   1059 views
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