La Vendetta della Sabbia

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  1. Boreanz
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    La consapevolezza della mutabilità del punto di vista è una chiave sopraffina di lettura della realtà. Una nozione a me nota da tempo, ma che sempre più spesso risuonava vera nelle situazioni in cui mi trovavo. Anche in quel caso, infatti, la mia tecnica di salto sovrumano mi permise di cogliere un'irregolarità nella formazione di ricerca delle guardie. Solo la natura precisa e ordinata del campo, specchio della mente addrestrata di un generale esperto, me la fece notare con facilità. Solo la manovra evasiva fuori dal comune che avevo messo in atto mi aveva consentito di avvedermene. Punti di vista, punti di vista, pensai, muovendomi con rapidità tra le tende in modo tale da evitare di incappare nelle pattuglie in azione.

    Svoltai bruscamente a sinistra per evitare alcuni cani e al contempo avvicinarmi all'anello centrale dell'accampamento, e incappai in due cadaveri ancora freschi. Sentii i miei occhi socchiudersi come fessure alla vista del liquido nerastro che sgorgava dal collo di entrambi. A giudicare dal colore, l'assassino aveva colpito nel profondo: una mano esperta, ma vigorsa. Uno stile diverso dall'assassinio silenzioso tanto caro agli effimeri ninja della Nebbia. La posizione dei corpi, uno di fronte all'altro, suggeriva che gli assassini fossero due, ma non era difficile ipotizzare l'utilizzo di un clone. Nondimeno, le informazioni fornite dalla Calamità coincidevano con quel quadro. Era possibile che gli inviati di Erba e Cascata fossero vicini.

    Sollevai lo sguardo e notai subito un cancello socchiuso. Alzando ancora lo sguardo, era possibile notare la costruzione in legno al centro dell'accampamento. I due avevano fretta di arrivare all'obiettivo. Non avevo obiezioni. Quella notte era troppo fredda per evitare di bagnarmi del caldo sangue di qualcuno ancora troppo a lungo. Mi mossi per seguire quella traccia, stando bene attendo a non incappare in trappole piazzate all'uopo [Occhio di Falco, Nera+3].

    [....]

    Impiegai meno di due minuti a penetrare nell'edificio, e solo perché mi ero attardato a distruggere i rimasugli delle trappole disattivate dagli assassini. Non volevo altre interruzioni durante la serata e quelle trappole avrebbero allertato un qualsiasi chunin di passaggio, per non parlare dei due cadaveri all'ingresso del portone, che avevo trascinati all'interno. Si trattava di un edificio ligneo senza fonti di illuminazione. Non notai nulla al di fuori dell'ordinario per una costruzione che sorgeva su un campo di battaglia. Continuai a seguire le tracce lasciate dagli assassini, fin troppo ovvie in verità: se erano in grado di muoversi così in fretta, avrebbero in teoria dovuto essere in grado di non lasciare evidenza del loro passaggio, volendo. Che si aspettassero compagnia? Magari un supporto. Vari scenari mi attraversarono la mente, ma nessuno che mi impedisse di procedere a mio gradimento.

    Dopotutto, avrei seguito le regole di quel gioco solo finché fosse stato divertente.

    Al fine, sbirciando da un angolo dopo alcune rampe di scale, li vidi: due figure vestite di nero apparvero dal nulla - probabilmente un utilizzo magistrale della tecnica del mimetismo - e sgozzarono l'ennesima coppia di guardie situate davanti ad una stanza, in cui gli assassini entrarono. Avversari del genere non sono i miei preferiti: tendo a ucciderli senza riuscire a godermi gli istanti finali di puro terrore che attraversa i loro corpi. Fortunatamente, qualcuno mi risparmiò la noia: quando i due fecero per entrare qualcosa li bloccò all'istante. Un uomo di media statura osservò quattro ninja mascherati comparire dal nulla ed avvicinarsi per afferrarli. Stimai che avesse non più di una trentina d'anni, ma aveva una voce piuttosto ferma. Che fosse lui il secondo emissario dell'Equilibrio? Il suo aspetto mi convinse che valeva la pena rischiare per scoprire qualcosa in più. Cessai di sigillare il mio chakra e ne riversai una minima porzione nell'ambiente, in cerca di sigilli di costrizione o illusioni di cui potessi essere caduto vittima, osservando altresì il chakra dei sette individue davanti a me [Percezione del Vero, Percezione del Chakra].

    Evitai di scrocchiare le nocche, privilegiando i risultati dell'analisi e di ciò che avrei potuto vedere nei secondi successivi, quando i ninja mascherati avessero toccato i due assassini. Se avessero provato a reagire nei avrei ricavato informazioni preziose sull'identità di chi avevo davanti... e forse anche un'apertura.

    *****

    La creatura dall'aspetto lupesco era troppo ottenebrata dalla propria sete di sangue per rendersi conto del livello quasi surreale della tecnica che il jonin di Suna sfoderò per difendersi dal Poema Lunare. Le onde sonore stesse vennero aggredite dal raffinato doton del piccolo redivivo, che nonostante i riflessi rallentati riuscì a sfruttare il clone per rendere vano l'attacco dell'assalitore: gli artigli di quest'ultimo distrussero il clone, che però esplose repentinamente. Il lampo di fuoco catapultò in alto la bestia, che sparì tra gli alberi con un guaito e lasciandosi dietro un forte odore di peli di cane bruciati.

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    « GYAHAHAHAHAHA!!! »

    L'uomo con il cilindro sembrava aver in qualche modo captato la scena e per qualche motivo la trovava esilarante. Un suono che forse Hohenheim avrebbe trovato strano, ma certamente non quanto quello del silenzio all'interno della carrozza, nonostante lo squarcio appena creato con successo sul tettuccio. Che fosse vuota? Mentre la mente del ninja galoppava anche più veloce degli equini che trainavano la carrozza e i cavalli iniziavano a percorrere la via attigua al precipizio, Hohenhein mise in atto uno stratagemma, semplice ma magistrale nella sua originalità, che colse il pallido manipolatore di cadaveri del tutto impreparato: colto dagli spasmi della risata, impiegò qualche secondo in più ad accorgersi della studentesca illusione ed a liberarsene... e fallì del tutto di realizzare quale fosse il vero bersaglio di Hohenheim.

    « Uh-oh. », disse, mentre gli animali venivano sedotte dal richiamo illusorio e questi rovinavano nella scarpata in nitriti di terrore, portando fuori strada anche la carrozza. « Scusa, Mika-chan. », disse l'uomo alla bambina che aveva in braccio, apparentemente senza curarsi dell'inizio della caduta. Una mano pallida accarezzò con affetto i capelli corvini della piccola « Sei stata brava. Ti prometto che giocheremo ancora. »

    In quel momento, Hohenheim riuscì finalmente a guardare dentro la carrozza ed in effetti all'interno non sembrava esserci un nemico... ma nemmeno qualcuno in grado di afferrare la mano di salvezza che egli avrebbe altrimenti porto! Una ragazzina di più o meno dieci anni giaceva svenuta nel carro, con la faccia e i vestiti anneriti da quella che sembrava fuliggine.

    In quel momento le orecchie del jonin captarono il consueto soffice botto che accompagnava il pareggio di un'evocazione, e un attimo dopo, mentre anche le ultime due ruote della carrozza iniziavano a cadere nel rifugio, il jonin poté scorgere due paia di stivali occidentali in stile gotico apparire di fianco ai suoi occhi mentre guardava la ragazzina dai capelli rossi. Nonostante la caduta, l'uomo dal cilindro rimaneva attaccato alla carrozza mostrando un impeccabile controllo del chakra... e non sembrava avere intenti offensivi.

    « Ghuehehe, sei scaltro piccoletto. Hai circa dieci secondi prima che ci schiantiamo tutti al suolo. » Le ampie vesti nere dell'uomo svolazzavano in maniera teatrale, mentre questi rimaneva in piedi a un paio di metri di distanza da Hohenheim nella parte del tetto della carrozza che prima si sarebbe sfracellato sulle rocce. « Niente cloni o altre diavolerie simili ora. » Disse, estraendo un'enorme falce da qualche parte sotto tutta quella stoffa, e - nonostante la sua aria sempre sorridente - le sue parole avevano il suono della verità.

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    « Fammi vedere cosa farai. Io non ti attaccherò. »

    Sembrava che il pensiero di salvarsi non avesse nemmeno attraversato il cervello di quel folle, ma il suo tono pareva sincero: si sarebbe limitato ad attaccare cloni o costrutti volanti, cercando di limitare il percorso d'azione di Hohenheim a quello di salvare sé stesso in qualche modo, facendo così perire la fanciulla in una caduta che lui stesso aveva causato, oppure di portarla in salvo insieme a sé, ma come?

    Il jonin dei Kakita aveva pochissimi istanti per prendere una scelta critica e agire!

    OFF GAME

    Jeral, Flagello Immortale

    Nukenin S | Energia Nera


    Vitalità: 19.5/20
    Danni: Botta Lieve al fianco destro. Botta Lieve al braccio sinistro.
    Status: /
    Buff: Rigenerazione x5 (Vitalità ed Energia Vitale);
    Rigenerazione x 1.5 (Chakra)
    Chakra: 1355/1500
    Spese di Chakra:

    -1x Medio (30)[Visione del Vero]

    _________________

    Angolo Commenti QM

    Continuiamo! Hai 1 round in termini di slot prima che la carrozza si sfracelli. Non puoi usare azioni gratuite per uscire o entrare dalla carrozza (ciascuna azione costa 1 Slot Azione). A te gli sviluppi! Se usi Percezione del Chakra sul tizio, noti che al momento ha una riserva pari a circa 90 Bassi e che è un utilizzatore dell'Edo Tensei (te ne accorgi solo se hai già osservato qualcuno che utilizzava la stessa TS, tipo Eiatsu, sfruttando l'abilità da sensitivo). Il suo chakra appare come una cascata nera attraversata da fiamme verdastre ed è innaturalmente quieto.

    Dato come si è evoluta la scena, Hohe non riesce a prendere i tonici.

    ***

    Angolo Commenti Player

    *Parte musichetta de "Lo Squalo"*

     
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