Obiettivi comuniCorso alle basi

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  1. Waket
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    L'incontro


    I



    Il piccolo ed anonimo villaggio di Tani era spesso una tappa di passaggio per chi era in viaggio verso Suna o Konoha. I pochi abitanti che vi vivevano accoglievano volentieri valorosi shinobi o aspiranti tali da ogni dove, dandogli una dimora dove riposare ed un pasto con cui rifocillarsi. Nulla era offerto, tuttavia i meno ricchi potevano approfittare delle loro abilità per ricevere ciò di cui avevano bisogno in cambio di piccole missioni. Sarebbe stato all'interno di uno dei locali del paesino che Genji avrebbe potuto notare, circondata di attenzioni, una donna attraente dai capelli ramati e gli occhi smeraldo, senza nulla togliere al suo corpo tanto perfetto da sembrare artificiale. Tuttavia il dettaglio che più spiccava in lei erano alcuni tratti felini, tra i più evidenti due orecchie ed una lunga coda. Sembrava a suo agio, seduta in un tavolino in un angolo, con un grosso sacchetto che faceva tintinnare di tanto in tanto. Gli uomini che la circondavano sembrava stessero a debita distanza da lei, alcuni di loro avevano delle ferite da taglio sul volto o parti del corpo, dal vestiario si poteva intuire come fossero tutti abitanti di Tani. In mezzo al chiacchiericcio, Genji avrebbe potuto udire qualche frase, senza bisogno di dare nell'occhio:

    No, no, vi ho detto che non resterò qui a lungo, brutte scimmie. Devo trovare un valoroso samurai che mi aiuti in cambio di denaro... O altro, se preferisce. Ridacchiò. Per quanto quegli uomini la desiderassero, sembravano riluttanti nell'accettare la sua proposta. Se non volete fa niente. Porterò i miei soldi da un'altra parte.

    Per un vagabondo che viveva di stenti, quel sacchetto sembrava un bene estremamente prezioso. Se Genji si fosse sentito coraggioso a sufficienza, si sarebbe potuto offrire come aiutante in cambio di quel denaro. Certo, poteva sempre decidere di distrarre in qualche modo la gatta ed il gruppetto che la circondava per ottenerli in altro modo... Difficile dire quale tra le due poteva essere la scelta meno rischiosa.


    A Kin era stata recapitata una lettera con un luogo ed una data, con una grafia piuttosto raffinata. Nessun altro indizio, se non la firma: Hayate. Era stato indirizzato in una piccola dimora nella periferia di Tani, una casetta che sembrava sorreggersi a malapena, circondata da grossi e fitti alberi. Al suo interno il mittente della lettera, che lo attendeva paziente.


    Benvenuto Kin. Lo fissò con sguardo severo, squadrandolo dall'alto al basso. Io sono Hayate.

    Portando le braccia alle sue spalle si spostò nella stanza, chiaramente non a suo agio in quell'ambiente sporco e abbandonato a se stesso. Dal suo portamento elegante era facilmente intuibile che fosse lui il mittente della lettera.

    Sono stato informato del tuo interesse nei nostri confronti. Hayate è sempre pronto ad accogliere nuovi e volenterosi membri dalla sua parte. Il suo tono di voce armonioso divenne freddo, mentre spostava lo sguardo verso il ragazzo, quasi stesse cercando di leggergli l'anima. Ma personalmente sono sempre stato contrario a questa estrema libertà. Hayate non è un gioco. Hayate non è un nome da portare con leggerezza. Ad ogni passo il legno del pavimento cigolava fastidiosamente. L'attenzione di Hayate era tutta sul ragazzo. Per quanto ne sapeva, quell'uomo poteva essere la sua unica occasione per unirsi a quell'organizzazione.

    Hai la determinazione per unirti a noi? Sei pronto a sacrificare tutto per Hayate?


    Easy post di presentazione, fatemi vedere come sono i vostri personaggi!
     
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27 replies since 28/10/2018, 00:44   894 views
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