Eredi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,997
    Reputation
    +685

    Status
    Online

    The Pain and Me







    L’ombra si lasciò sottomettere da Alinamaru senza opporsi minimamente, e mentre il Nara attaccava rideva, quando i pugni si infrangevano su di lui e quando venne immobilizzato, sottolineando quanto inutile fosse quel modo di agire.

    Ahahahah!
    Davvero?
    Stai davvero tentando di prendere a pugni uno che ha appena detto di essere un ombra?
    Non ti sei neanche preoccupato di evitare che le nostre ombre si sovrapponessero.


    Il corpo del Nero perse consistenza, liberandosi senza problemi, e di fatto senza aver subito alcun danno per come si comportava, l’ombra dei due però era ancora sovrapposta, e con tutto quel tempo a disposizione l’ombra poteva intensificare il suo attacco contemporaneamente Info[Dolore Medio (DnT) ad entrambe le gambe, busto ed un arto, quello al busto si aggrava, quelli sugli arti arrivano uno per ogni slot azione in cui le ombre restano sovrapposte] assecondando i movimenti di Alinamaru durante eventuali spostamenti per non perdere il contatto.

    Un nara che combatte un ombra A PUGNI?!?!?
    Tu hai un futuro brillante come buffone, non come ninja!
    Non hai ancora capito per bene come muovere l’ombra vero?
    Ti prego dimmi di si, se tu l’avessi capito e nonostante tutto avessi cercato la strada dei pugni per controllarmi sarebbe deprimente.


    Alinamaru ancora non ascoltava le parole del cervo, eppure il maestro delle ombre era stato chiaro: un Nara era tale tanto quanto era efficace il suo controllo sulle ombre.

    Quando capirai come agire sarà troppo tardi, tu scomparirai come la nullità che sei, io prenderò il controllo su di te e… vivrò.
    Mentre tu sparirai, certo per un po' dovrò fingere di essere te, e visto come vivi sarà abbastanza frustrante, ma pazienza.
    Sarà come morire, ma senza la noiosa esperienza della vita vissuta, il dolore o… beh, non troppo dolore almeno, sarà brevissimo in fin dei conti.
    Ma tutto sommato non lo ricorderai.


    Quella particolare contaminazione continuava, ma se le parole del cervo erano vere, e le ombre dei Nara erano a tutti gli effetti creazioni degli stessi, ma seppur dolorante ora il suo corpo era in alcuni punti identico a quello del nero.
    Poteva forse sfruttare la situazione a suo vantaggio ed apprendere come manipolare le ombre?
    All’esterno gli attacchi della Hyuuga avevano sortito qualche effetto, ma non sapere dove colpire aveva influito non poco sulla loro efficacia, liberando solo momentaneamente il corpo di Alinamaru dalle ombre.

    NO NO NO NON LI!

    Niente da fare, gli avvertimenti del cervo arrivarono troppo tardi.

    Per le corna del Bosco!

    Il cervò prese fiato, valutando la situazione.

    Sarà ammaccato, ma fortunatamente non avrà danni troppo gravi.
    Credo che anche tu debba crescere, Hyuuga.
    Non puoi colpire in un punto qualsiasi: osserva, le ombre che escono dal suo corpo scaturiscono più intensamente da punti precisi!


    I medesimi in cui Alinamaru era stato colpito.

    Non serve un grosso impatto però, i tuoi bersagli sono gli tsubo, non tutti quelli del corpo però stanno creando problemi, fai crescere i tuoi occhi, scovali!
    Chiudili!


    Nel suo mondo interiore Alinamaru poteva intanto constatare che i punti colpiti da Murasaki sarebbero stati in grado di resistere ad uno degli attacchi della sua Ombra, come se ci fosse sopra una pattina protettiva. Non tutti i mali erano giunti per nuocere pareva.




    CITAZIONE
    Fil: con questo post sali al secondo livello di TS, giocatela, stesse regole che dirò sotto.
    Ersapello: tu hai il livello 1… se te la giochi bene, la regola è sempre la stessa: convincimi.
    Ti vedo molto incerto a rilasciare la fantasia, tieni a mente questo di serioso ti chiedo solo le botte che dai al tuo avversario, il resto sei tu che metti il turbo ai neuroni e mi dici da dove cazzo tira fuori le ombre alinamaru, qualche esempio te l’ho fatto, se necessario possiamo parlarne ancora, o se vuoi condividere qualche idea.
    Tieni conto però che devo capire che hai capito, ti do appositamente il livello 1, in modo che prima lo capisci e poi hai la possibilità di sfruttarlo altrimenti ci rallentiamo troppo, quindi fai il tuo percorso di deduzione e apprendimento, poi ipotizza due casi: con TS e senza.


    Edited by F e n i x - 22/2/2019, 13:00
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    171
    Reputation
    +11

    Status
    Offline

    Eredi


    Post VI




    Era riuscito ad unirsi a quell'essere malvagio che pareva essere la sua ombra; ce l'aveva fatta, ma non stava succedendo quello che si aspettava Alinamaru.
    L'essere oscuro non sembrava avere la minima voglia di soggiogarsi al potere e al volere del Nara, come se veramente fosse un estraneo, come se non centrasse minimamente con Alinamaru. Ma lui l'aveva sentita uscire, ci aveva parlato prima, era sicuro si trattasse dell'incarnazione della sua ombra e che quindi una volta compresa e riunita avrebbe sbloccato i geni di Alinamaru, apprendendo così la manipolazione dell'Ombra. Sebbene avesse già patito immani dolori il genin era così sicuro che quello sarebbe stato il finale degno che quando il nemico si scompose e riapparse qualche metro più avanti Alinamaru non ci potè credere.
    Perchè continuava a sfuggirli? Perchè gli stava facendo tutto questo? Se avesse potuto lo avrebbe continuato a rincorrere cercando continuamente di aggrapparsi a lui e cercare di assorbirlo, come se tutto quello fosse possibile. Stava quasi impazzendo e stava smettendo di ragionare.

    Dopo di che, quando la figura oscura si alzò e fece notare che stava assorbendo piano piano Alinamaru tramite la sua ombra, il ragazzo sentì un dolore lancinante alle gambe, al busto, alle braccia, su tutto il corpo; quel losco figuro parlava spavaldo come se fosse sicuro dell'imminente morte del giovane Alinamaru Nara, che poteva fare tutto ma non morire in quell'assurda situazione. Era a gattoni con la testa leggermente alzata e rivolta verso il nemico a guardare lui e la sua ombra che piano piano stava prendendo il genin; si stava come smaterializzando, e parti piccole del suo corpo si stavano già trasformando in zone completamente nere e oscure, proprio come il corpo di quel nemico
    Dannazione...
    Voleva piangere in quel momento. Quanto voleva piangere. Tutto stava andando storto. Si ritrovava in una dimensione parallela contro un suo Io malvagio e crudele, mentre il suo corpo reale stava venendo dilaniato dalle ombre.
    Qualche ora prima era venuto a sapere dell'inaspettata morte dei suoi due fratellli.
    Ora rischiava lui di rimanerci secco.

    Non voleva immaginare la disperazione della sua famiglia nell'eventualità che anche il loro figlio più piccolo morisse, a poche ore dalla scomparsa degli altri due promettenti figli.
    Ecco perchè voleva piangere come un bambino.
    Ma non poteva permetterselo, piangere e perdere la speranza in quel momento si sarebbe rivelata una firma sulla sua morte, e Alinamaru sentiva che doveva ancora provarci.

    Una cosa aveva dato per scontata dall'inizio di tutto quel casino: che quell'essere che si era risvegliato dal nulla fosse la sua ombra. Ma non era così, non poteva essere così: magari poteva essere una piccola parte di essa, ma Alinamaru non poteva avere un Io interiore così maligno e crudele.
    In tutto quel casino Alinamaru aveva soltanto provato ad interagire con l'essere malvagio, per poter collaborare, ma non era la strategia giusta. L'ombra del Nara doveva ancora essere risvegliata, e con quella avrebbe potuto sperare di soggiogare quella bestia.

    Ed è così che percepì dentro di sè qualcosa di strano.
    Avete presente quando vi fate un taglio e non ve ne accorgete, ma poi quando lo scoprite non potete fare a meno di notarlo di continuo?
    Successe una cosa simile. Sentì uno strano calore nel suo tantien, come una scheggia, che prima non aveva mai sentito, ma che ora non poteva fare a meno di percepirla, ed era una sensazione piacevole mai provata prima. Da questa piccola scheggia un'ondata di benessere e calore pervase tutto il corpo di Alinamaru rinvigorendolo, facendogli sentire un'affluenza di chakra che mai aveva percepito: non era agitato come lo era prima, era un flusso regolare e costante che gli fece vibrare le dita dei piedi e delle mani e rizzare tutti i peli che aveva sul corpo.
    I Nara non manipolano un'ombra precisa, non controllano una sola ombra come Alinamaru stava pensando.

    I Nara creano le ombre dalla propria, come se la loro ombra fosse una sorgente per altre ombre, o come un pozzo senza fondo pieno di ombre da manipolare. E Alinamaru stava sentendo proprio quello in quel momento. Il suo chakra era diverso e percepiva l'ambiente in modo diverso. In quel suo mondo parallelo dove esisteva soltanto il bianco, Alinamaru finalmente poteva vedere il nero, il nero delle sue ombre.
    Quell'essere invece sembrava essere il contrario; sembrava doversi cibare di ombre per sopravvivere, ed era quello che stava cercando di fare con Alinamaru. La sua ombra bianca si stava cibando del corpo del Nara ottenendo oscurità, vita per quell'essere. Il genin doveva sottrargli quel suo nettare di vita e impedire che lo assorbisse ancora di più.

    Quello stesso essere malvagio gli stava consegnando la chiave di lettura per quella situazione ormai drammatica: avrebbero dovuto giocare al tiro della fune se Alinamaru avesse voluto liberarsi, e soltanto una volta libero poteva cercare di soggiogare quell'ombra malvagia, facendola diventare parte integrante dell'ombra del Nara

    Si alzò dalla sua posizione a gattoni e si mise in piedi a pochi metri dal nemico, non più con la faccia disperata ma con il muso duro
    Non sei nemmeno più degno delle mie parole. Tu non sei nulla senzdi me
    Il chakra stava ancora circolando in quella maniera particolare ma così piacevole e ora ad Alinamaru non toccava che osare.
    Per prima cosa doveva liberarsi dal quella dolorosissima morsa in cui era intrappolato: ora però che circolava tutt'altro chakra nelle sue vene sapeva che era possibile levarsi da quella situazione. Sprigionò una notevole quantità di chakra per i suoi standard e cercò di aumentare il contatto tra la sua ombra nera e l'ombra bianca dell'essere: aveva una forza attrattiva fortissima, ma la determinazione di Alinamaru era ancora più forte.
    Finalmente e per la prima volta riuscì a percepire l'ombra e la parte di sè che stava venendo risucchiata: percepì tutto quello come parte viva di sè, come se fosse un suo dito o un suo braccio ad essere risucchiati. E proprio come se stesse giocando al tiro della fune Alianamaru cercò di forzare verso di sè le ombre assorbite e di spezzare quel collegamento che tanto lo stava facendo patire le pene dell'inferno. Il chakra fluiva forte ma in maniera controllata donando al Genin più controllo di sè e della sua ombra, tirando sempre più forte per riprendersi la sua ombra e poterla utilizzare per la prima volta per soggiogare il nemico [Nota]

    Quegli ultimi attimi lo stavano quasi facendo svenire dal dolore, sentiva come se gli stessero strappando la pelle dal corpo, come se gliela stessero tirando via a morsi. Quell'ombra bianca era temibilissima ma una volta capito di che si trattava Alinamaru riuscì ad arrivare alla fine di quel tiro alla fune: non percepiva più il risucchiamento e il collegamento tra lui e l'Ombra era stato interrotto, e una sensazione di liberazione e sollievo pervase il corpo del Nara.

    Era arrivato il suo momento.

    Mise la mano sinistra dietro la schiena e prese il rotolo da richiamo contenente la Kama: lo lanciò in aria srotolandolo e componendo i sigilli della tecnica del Richiamo fece apparire la falce in aria [Slot Tecnica Base] Durante l'attimo in cui la Kama rimase in aria Alinamaru afferrò una cartabomba con la mano destra che nascose nel palmo della mano; una volta andata ad afferrare la Kama alla sua estremità con la mano destra avrebbe attaccato anche la cartabomba, nascondendola però all'occhio del nemico visto che afferrava l'arma proprio dov'era la bomba.
    Il nemico si trovava a due metri dal genin e da quello che aveva capito era capace di smaterializzarsi ed evitare danni fisici.
    Sapeva già come procedere: opzione 1 intrappolarlo con la manipolazione dell'ombra se Alinamaru fosse riuscito ad utilizzarla; opzione 2 cercare di carbonizzarlo.
    Il primo primo step sarebbe stato identico in entrambi i casi.

    Una volta afferrata la Kama con la mano destro alla sua estremità Alinamaru avrebbe usato la forza generata dalla torsione del corpo per lanciare l'arma facendola roteare ad altezza del busto nemico e fare un balzo di un metro all'indietro[Slot Azione I] [Slot Movimento gratuito] La distanza era breve quindi sperava che non riuscisse a spostarsi in tempo, visto appunto la sua capacità di evitare colpi fisici. Ma quello andava benissimo.
    Sia che avesse schivato l'arma sia che l'avesse fatta passare attraverso, quando questa si sarebbe trovata ad un metro dietro le spalle del nemico il Nara avrebbe attivato la cartabomba attaccata sul manico creando una bella esplosione che emanò una forte luce e un forte calore [Slot Azione II]
    Opzione 1: Era arrivato il momento di attingere alle sua capacità, ai suoi geni, a quella sua sorgente di Ombre. Sentì il calore nel suo tantien e capì che quello era il momento [Attivazione Manipolazione dell'ombra] Sapeva di avercela fatta, sentiva che qualcosa era diverso ma quello era il momento di mettere in pratica la sua abilità di famiglia.
    Grazie all'esplosione della cartabomba si generò una forte luce alle spalle del nemico, luce che cambiò la forma e la dimensione dell'ombra nemica avvicinandola in certo senso alla posizione di Alinamaru: la distanza tra la sua ombra e quella del Nara sarebbe stata un metro o poco più e doveva approfittare del momento. Attinse alla suo pozzo senza fondo di ombre facendone partire una che veloce mangiò la poca distanza che la separava dal nemico [Slot Azione III] L'obbiettivo era solo uno ed era un po' una situazione in cui se lo avesse mancato sarebbe stato in guai seri perchè troppo vulnerabile dinnanzi al nemico. Ma Alinamaru era fiducioso del suo attacco, e se le loro ombre si fossero sovrapposte allora avrebbe composto il sigillo del Topo prendendo il controllo dei movimenti e del corpo dell'Essere oscuro [Slot Tecnica Avanzato]
    E' andata diversamente da come tutti pensavamo... Alinamaru fece qualche passo verso il nemico arrivandogli faccia a faccia Ma adesso basta, mi sono stancato di tutto questo. Ho cose più importanti da fare fuori da qui
    Con quell'essere sotto controllo Alinamaru poteva finalmente avere un secondo di calma per realizzare tutto quello che era successo. Si trovava in sua dimensione parallela dove aveva dovuto combattere un essere che era in lui, un essere malvagio e brutale che lo voleva impossessare, ma che gli aveva permesso di capire il vero controllo dell'ombra. Concentrandosi poteva farcela
    Adesso mi devo svegliare...

    Opzione 2: Per qualche strana ragione il suo pozzo di ombre non rispondeva e Alinamaru non riusciva a manipolare l'ombra per controllare il nemico, per fortuna che era stato un imprevisto calcolato. Non essendo il momento per piangersi addosso il genin optò per un'offensiva un po' più esplosiva: rapido compose i 5 sigilli per la Palla di fuoco Suprema, e dopo aver riempito i polmoni di chakra con un respiro enorme, sputò una palla di fuoco di 6 metri di diametro atta a carbonizzare la figura dell'essere[Slot Tecnica Avanzata] Ve 300 pot 25
    Non poteva fare tanto senza la sua manipolazione dell'ombra ma poteva ancora guadagnare tempo per riprovarci, così Alinamaru afferrò due Kunai, uno per mano, e in quello destro ci attaccò anche l'ultima cartabomba che aveva, ed era così pronto a ripartire all'attacco o difendersi. [Slot gratuito veloce]
    Calmò il suo respiro e la sua mente, doveva pensare sul fatto che stava succedendo tutto nella sua testa e che quindi poteva uscirne quando voleva. Ma con quella presenza pericolosa e malvagia uscire da quella situazione era un parolone...


    Chakra: 10/30 14/30
    Vitalità: 7.75/12
    En. Vitale: 25.75/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Kama
    2: Cartabomba
    3: Controllo Ombra
    Slot Tecnica
    1: Tecnica del richiamo
    2: Tecnica della manipolazione dell'ombra / Palla di fuoco suprema
    Equipaggiamento
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Kunai × 7
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Kama × 0
    • Mantello × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 0

    Note
    ///


    Edited by Ersapo - 13/5/2020, 23:39
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Mother of dragons

    Group
    Fan
    Posts
    191
    Reputation
    +30

    Status
    Offline

    Eredi


    VI



    Aveva appena terminato la sua breve offensiva, quando ritirandosi lontano dal corpo del Nara posseduto sentì la voce profonda del cervo riempire l'aria rarefatta di quel bosco ricco di tenebra. Le sembrò che fossero trascorsi anni, non attimi, anni in cui il rimbrotto dell'animale le rimbombò in testa, occupando e prendendo il posto di qualsiasi altro pensiero. Alinamaru si issava di fronte a lei, immerso in un'oscurità potente e nociva, mentre ancora poteva percepire la stessa oscurità tenere prigioniera la sorella a un passo da loro. Era vicina, così vicina da poter avvertire la disperazione di Tomoe chiamarla a sé. Eppure non poteva raggiungerla, non ancora. Prima doveva salvare il Nara. Prima doveva vedere.

    Riesco a vedere così tanto, eppure sono cieca. Il sistema circolatorio di Alinamaru, i suoi tsubo, i tenketsu... Nulla ha senso. Le ombre interferiscono con i miei occhi, il Byakugan non può combattere le tenebre.

    Disse al cervo, e la sua voce si tinse del roco timbro della disperazione e della stanchezza. I suoi occhi, così giovani e inesperti, la stavano tradendo proprio quando più avrebbe necessitato della loro antica potenza. Aveva risvegliato da poco l'abilità genetica del Clan, e il suo controllo era impreciso, imperfetto.

    Inutile.

    Una voce si insinuò tra i suoi pensieri e la disperazione, creando attorno a sé un vuoto dettato dalla verità che essa portava. Quella voce, in fondo, non era altro che la sua. Nella sua ora più buia, nel momento in cui il Clan necessitava di lei, in cui Tomoe necessitava di lei, Murasaki si era rivelata impotente. Inadatta. Inutile. La Principessa degli Hyuga, erede di Genji Hyuga, detentrice del più antico potere della foglia. Alla fine, non era altro che una ragazzina spaventata.
    Inspirò, mentre il ragazzo di fronte a lei continuava nelle sue scoordinate convulsioni che l'avevano portato ad aggredirla. Avrebbe forse dovuto abbandonare la situazione, correndo da Tomoe e lasciando Alinamaru al suo triste destino? Dopotutto, cosa la legava al ragazzo, tanto da impedirle una fuga giustificata dall'urgenza?
    Gli occhi bianchi di Murasaki scorsero rapidamente il corpo del Nara, osservandone i piegamenti innaturali e le fratture nel chakra, interrotto e contaminato da qualcosa di familiare, ma al contempo estremamente dannoso. Erano simili i due, alla fine. Figli di un retaggio antichi, detentori di arti le cui radici affondavano in tempi immemori. Eredi.
    Non l'avrebbe abbandonato, non in preda alle ombre che avrebbero dovuto esserne la forza, non la condanna. Abbandonare Alinamaru al suo destino, avrebbe significato abbandonare sé stessa, e ciò che avrebbe dovuto e potuto essere. Un'erede. Una Hyuga. La futura responsabile di un Clan.
    Un nuovo moto di energia si diffuse nel suo corpo, correndo rapido dal tantien ai suoi occhi, confusi ma - e ne doveva essere consapevole - capaci.

    Non tutti gli tsubo creano problemi, ma non riesco ad identificare la diversa natura dei tenketsu. Il movimento interno è troppo, lo sconvolgimento interiore interferisce anche sull'esterno.

    Come poteva il cervo suggerirle di chiudere i propri occhi? Non poteva, non voleva. I suoi occhi bianchi, vanto della Foglia e del Clan, erano la sua unica e vera fonte di informazione, conoscenza e controllo. Se loro fallivano, lei falliva. Se li avesse chiusi, tutto sarebbe andato perduto. Eppure, la situazione attuale richiedeva uno sforzo in più, un passaggio che pareva sfuggirle. I suoi occhi avrebbero dovuto vedere, perché dunque non lo stavano facendo? Era rischioso, di certo, ma il cervo era stato chiaro. Prima di aprire i suoi occhi, i veri occhi, avrebbe dovuto chiuderli. Abbassò le palpebre, ispirando brevemente. Da lì a poco, il futuro di molti quella sera sarebbe dipeso da lei.

    Spiegare come uno Hyuga vedesse il mondo non era affare facile. Aveva spesso provato a spiegare la sensazione a Tomoe, ancora inesperta dell'arte oculare. La piccola di casa Hyuga adorava passare il tempo fantasticando su quando anche lei - finalmente - avrebbe potuto ottenere la vera vista sul mondo che li circondava. Murasaki provò una fitta di dolore immenso al solo pensiero che un momento tanto fondamentale nella vita di un appartenente al Clan si fosse trasformato per Tomoe in uno straziante incubo, che l'aveva trascinata fin nei reconditi antri del bosco oscuro. Possedere il Byakugan e ottenerne il potere, significava guadagnare una vista analitica senza precedenti, capace di vedere cose nascoste ai più della Terra, anche ai più potenti fra essi. Poter osservare il sistema circolatorio del chakra di una persona, voleva dire conoscerne i movimenti più essenziali, i rapporti interni di energia, il funzionamento della vita stessa. Vi era una certa armonia, un pattern che il chakra seguiva all'interno dei corpi, fondendosi naturalmente con carne, tendini e ossa, trasformando in possibilità ciò che prima essi non avrebbero nemmeno potuto immaginare.
    Possedere il Byakugan era un privilegio, ma anche una condanna.
    Affidarsi solamente alla vista, credere di non dover seguire l'istinto, ritenersi invicibilmente perfetti. Era questo ciò da cui suo padre l'aveva messa da sempre in guardia. L'inesperienza, sul campo di battaglia, uccide quanto la troppa sicurezza, questo Genji l'aveva sempre sostenuto. Era possibile che, nella sua inesperienza, Murasaki avesse troppa fiducia in ciò che credeva di vedere? Una fiducia cieca, come i suoi occhi in quel momento. Più vedeva, meno conosceva. Più osservava il dettaglio, meno il senso generale della situazione le risultava chiaro. Guardava, ma non vedeva. Cieca.

    Riaprì gli occhi, mentre ancora le parole e gli insegnamenti di Genji Hyuga rieccheggiavano nella sua testa. Lasciò che il suo sguardo abbandonasse il livello microscopico dei tenketsu, concentrandosi invece sul flusso generale del chakra e sugli tsubo oramai avvelenati dalla presenza delle ombre. Come fiele, esse si stavano impadronendo di Alinamaru, sottraendogli la possibilità di decidere del proprio destino. Come veleno, l'ombra doveva essere circoscritta, fermata, annientata. Non poteva discernere ogni singolo tenketsu, l'energia era troppo caotica e sfuggente; ma poteva individuarne l'area, circoscrivendo l'azione dell'ombra e bloccandone la propagazione. Chiudendo i punti di fuga dell'area, avrebbe arginato il chakra contaminato. Doveva farlo, poteva farlo. Per Alinamaru, per Tomoe. E per sé stessa.

    Una nuova fluidità di movimento si impadronì di lei, mentre la sua vista potenziata e l'istinto di millenni di movimenti Hyuga perfezionati prendevano possesso delle sue movenze. Era leggera, rapida, precisa. Quasi come una danzatrice, i suoi passi veloci e felpati la portarono nuovamente vicino ad Alinamaru, pronta a arginarne la malattia in diffusione. Le sue mani si mossero rapide, sfiorando appena la carne bollente dell'uomo e lasciando dietro di sé pochi segni tangibili. Il busto, le gambe, il braccio. Tutti luoghi del corpo del Nara danneggiati e pervasi, che ora toccava a lei sanare. Quattro colpi precisi e leggeri, ma con un effetto che sarebbe stato ben più devastante del loro invisibile apporto esterno.


    Chakra: 19.5/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 200
    Velocità:  325
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 375
    Agilità: 375
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Colpo ai tenketsu
    2: Colpo ai tenketsu
    3: Colpo ai tenketsu
    4: Colpo ai tenketsu
    Slot Tecnica
    1: Juuken - Tenketsu no Ryoshi [TA]
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Fukibari × 3
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Shuriken × 5
    • Kunai × 5
    • Cartabomba I × 2
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Wakizashi × 1
    • Fumogeno × 2
    • Bende Rinforzate × 2
    • Sonagli [x5] × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Accendino × 1

    Note
    ///
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,997
    Reputation
    +685

    Status
    Online

    The Shadow Is Me







    L’ombra rise, rise di gusto, una risata così empia che riempì l’aria schiacciano Alinamaru col peso più gravoso che esistesse, quello della sconfitta.

    IO sono TE!!
    lo vedo cosa stai facendo!
    Non è il tantien, da li sai cosa nasce?
    Niente!
    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH.
    Gli dai così tanta fiducia!
    Ti hanno detto all’accademia che viene tutto da lì e per te è sufficiente vero?
    Spari a zero ed aspetti il miracolo!
    Se fosse vero altro che nove demoni, ce ne sarebbe almeno uno per ogni stramaledetto pazzoide che crede abbastanza in se stesso!


    Puntò la mano verso Alinamaru e strinse, i punti da lui corrotti sembrarono reagire come se la stretta si ripercuotesse sulle carni del ragazzo, ma non solo, poteva distintamente sentire attraverso loro lo spazio stesso, come se avesse la percezione di quella materia bianca che si spostava sul suo corpo, non solo attraverso la pelle che divorava ma anche attraverso la materia stessa, come se fosse parte di lui, era come toccarsi con una mano.

    Tu sei me… me… me…

    E mentre quel sorriso gli si stampava in mente apprestandosi ad essere l’ultima cosa che avesse visto, il bianco avanzava, ma proprio mentre stava per avvilupparlo si congelò, causando un certo stupore.

    Eh?

    Si guardò attorno come se si aspettasse di vedere qualcuno sbucare dal nulla.

    Quella… maledetta…!

    Ci mise poco a comprendere che i punti che stava usando per impadronirsi del corpo di Alinamaru erano stati sigillati.

    Ma li ha solo bloccati!
    Ed ormai il salame qui davanti è praticamente mio, non potrà reagire!


    Pestò con violenza inaudita il piede a terra e dalla sua ombra si alzò un onda che andò ad invadere quella di Alinamaru, spegnendo le sue tiepide speranze ed ammutolendo definitivamente il suo chakra.

    Bene.
    Era ora.


    Fu in quel silenzio obbligato, in quell’assenza di sentimenti che lo costringeva realmente a focalizzarsi su se stesso e non sui suoi genitori, fratelli o problemi della vita comune che finalmente Sentì come doveva sentire un Nara: la sua ombra era Lì!
    Cosa era cambiato?
    Quei piedi erano ancora suoi?
    No. Erano dell’ombra, colei che aveva affermato di saper usare quei poteri meglio di lui.
    Eppure ora poteva sentirli, ora poteva sentire la sua ombra, ma perché non era successo prima?
    Altri punti erano connessi al suo alter ego. Che non fossero quelli giusti?
    Uno sfocato ricordo di suo padre gli sarebbe tornato alla mente, parlava dell’importanza dei piedi per i Nara, al se stesso bambino quella cosa sembrava ridicola, i piedi! Quelle cose puzzolenti la cui sola parola lo faceva ridere, in tenera età vennero del tutto ignorate, ma ora che era cresciuto aveva imparato ad osservare oltre il dito e li ci stava la risposta: ad essere importanti non erano i piedi in quanto tali, ma le piante, maggiormente preparate all’espulzione del chakra e… Costantemente all’ombra!
    Nessuna parte del corpo aveva quel vantaggio, era rarissimo infatti che le piante dei piedi perdessero il contatto con le ombre almeno una infatti era sempre al riparo dalla luce, rendendole il punto migliore per controllarle. Era indubbiamente quella la sensazione che cercava, e persino l’ombra sotto ai suoi piedi coriacea all’attacco del suo alter ego gli dimostrava che poteva utilizzarla per difendersi.
    Era giunto il momento del contrattacco.
    Oppure arrivati a quel punto era possibile fare qualcos’altro?



    [Esterno]

    All’esterno la situazione era migliorata e il cervo sembrava aver scaricato un po' di tensione, ergendosi nuovamente maestoso e serafico, seppur ancora preoccupato da ciò che li aspettava.

    A breve dovrebbe svegliarsi, se ha fatto bene il suo dovere le braccia gli serviranno poco da qui in avanti, ma ci ha messo del tempo ad arrivare a questo punto, se puoi trovare un modo per sbloccarlo quando si riprenderà lo aiuterà.

    Se lei avesse dato responso negativo a quella richiesta il cervo avrebbe annuito seppur non ne fosse rimasto deluso.

    Va bene, allora guadagneremo tempo, la foresta dei Nara non è una foresta come le altre, l’avrai visto ormai, le ombre sono solo un modo di controllo di ciò che c’è al loro interno.

    Si abbassò verso di lei, guardandola negli occhi.

    Alinamaru potrà aiutarti, ma tu non devi rischiare di esser presa.
    Dobbiamo metterti al sicuro.
    Ma sei una Hyuuga, sarà semplice, espelli già il chakra?
    Qui è un po' diverso, se ne usa molto meno, ma con effetti più piccoli, ma non per questo meno utili.
    Ho visto i nara iniziare a fare piccole cose come spostare cose con la punta delle dita, ma tu per tua natura sei già oltre grazie all’abilità di colpire i tenketsu.
    Colpisci quelli no?


    Il cervo pareva non avesse avuto difficoltà a percepire cosa Murasaki avesse fatto, che avesse abilità da sensitivo?

    Prendi un qualsiasi oggetto, al momento il tuo controllo si basa su un espulsione violenta, dobbiamo stabilizzarla.
    Ti serve qualcosa con una superficie piatta grande almeno quanto la tua mano.


    Qualsiasi cosa sarebbe andata bene persino un ciottolo.

    Il tuo palmo verso l’alto, poggia il ciottolo sopra… ora devi tenerlo sospeso sopra la tua mano, bastano pochi millimetri, anche un solo capello, l’importante è che non sia a contatto, devi respingerlo e tenerlo distante per un tempo più lungo rispetto a quello che usi per colpire che è un rilascio istantaneo.
    Saprai sicuramente sentire i punti da cui il tuo corpo rilascia chakra, mettili in equilibrio, senti il sasso sul palmo e poi sollevalo, mantieni ogni punto d’emissione ad un intensità costante come se dovessi traslarlo senza muoverlo.
    Quando ci riuscirai avrai una gestione più fine della tua arte.


    Al che sarebbe tornato su Alinamaru per non perdere di vista i suoi progressi troppo a lungo. A Murasaki non restava che concentrarsi e sperimentare, il controllo del chakra repulsivo poteva accendere in lei più di una lampadina essendo poco più o poco meno del suo velo di chakra, ma questo dipendeva dai punti di vista.





    Bene, alcune cose del post mi son piaciute ersapino, quindi ci avviamo verso la fine della tua parte introspettiva con i primi accenni all'ombra, niente più ipotetiche, attacca sfruttando l'ombra ed in base a quello successo fino ad ora cerca di riprendere in mano la situazione.
    ci son più soluzioni, non per forza tutte violente... ma la violenza aiuta sempre :guru:
    o magari una via di mezzo?
    a te la scelta.
    Fil, tu sei più libera, vaga un pò con la fantasia hai un pò di tempo per gettarti le basi di qualche conoscenza personale futura.
    riapertura dei tenketsu dopo che li hai chiusi?
    Potenziamento del velo di chakra attraverso il chakra repulsivo?
    altro?
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    171
    Reputation
    +11

    Status
    Offline

    Eredi


    Post VII



    Non ce la faceva più a stare lì, voleva andarsene, tutto quello era troppo per lui. Cosa gli stava succedendo? Stava davvero per finire tutto così per Alinamaru?
    La sua stessa ombra lo stava davvero per uccidere?
    Faceva fatica a ragionare vedendo il suo corpo piano piano unirsi alla sua ombra assassina: sentiva come se lo stesse avvolgendo, sentiva una forte pressione da diversi punti del corpo e tutto ciò lo stava opprimendo. Non riusciva a ricongiungersi con la sua ombra e non riusciva nemmeno ad utilizzarla.

    Per una manciata di secondi qualcosa cambiò, Alinamaru sentì una pressione rapida ma molto potente provenirgli dall'interno in diversi punti del corpo; le ombre che piano piano lo stavano attanagliando fermarono la loro corsa e la presa divenne meno potente lasciando respirare il Nara a pieni polmoni per qualche secondo. Non aveva la più pallida idea di cosa fosse successo. Gli venne in mente poi di ritrovarsi nel suo subconscio, non nel mondo reale.
    Che qualcuno le stesse aiutando al di fuori di lì... la Hyuga.
    Alinamaru riuscì a mettersi in piedi e riprendere postura per poi fissare negli occhi il demone. Era stanchissimo, respirava affannosamente e anche mentalmente era stanco di tutta quella situazione tra la vita e la morte.
    Non sapeva neanche cosa dire o cosa fare.
    L'ombra malvagia, o forse il suo alter ego, si stupì per qualche secondo di ciò che era successo sul corpo di Alinamaru, poi dopo aver blaterato qualcosa pestò con forza il terreno con il suo piede. Da esso partì un'onda della sua ombra bianca che non mirava ad investire Alinamaru ma unicamente la sua ombra che era proiettata sul terreno davanti a lui. Non potè farci niente e un'altra ondata di dolore lo investì, questa era più forte delle altre e vide anche la soddisfazione dipingersi sul volto completamente oscuro del suo nemico.
    Stava davvero per finire così?

    Su tutto il corpo sentiva freddo e sentiva le sue energie che venivano derubate; ora che l'alter ego era riuscito a catturare Alinamaru con il suo controllo dell'ombra la fine gli sembrava ancora più vicina.
    Non poteva finire così.
    Continuava a ripeterselo in testa in quei ultimi secondi. Non poteva finire così.
    Era così vicino ormai nell'imparare a controllare la sua ombra che non poteva permettersi di fallire. In tutta la vita non era mai stato così vicino ad apprendere ciò che la sua famiglia tramandava e che lui però non riusciva ad apprendere.
    Fu anche quello uno dei motivi per cui si allontanò da casa, il fatto di non riuscire ad imparare ad utilizzare l'ombra. I suoi fratelli maggiori impararono molto precoci e c'erano grandi aspettative su Alinamaru, aspettative che purtroppo vennero deluse e rovinarono in un certo modo il resto della vita del Nara.
    Zenko e Ryobe...
    Era lì per loro. Era lì per capire la morte dei suoi fratelli ed era la sua missione, non poteva permettersi di fallire imprigionato dalla sua stessa ombra.

    Suo padre cercò in mille modi di insegnargli a sentire la propria ombra, dominarla e manipolarla: fecero lunghe sessioni di meditazione, di allenamento e di studio. Quel metodo funzionò molto bene con i suoi fratelli ma non per lui visto che era un tipo che si distraeva facilmente, pigro e a cui non piaceva leggere e studiare. Non esattamente lo studente modello e suo padre si stancò di provarci. Gli disse di non avere più tempo e che doveva svolgere altre mansioni, cosa che presto scoprì non essere vera. Semplicemente si stancò di provarci. Gli venne in mente una conversazione con lui, o meglio una citazione del padre in uno degli ultimi allenamenti che fecero insieme
    Ah Alinamaru, io davvero non so più che pesci pigliare con te. Tutti i membri del clan Nara imparano a manipolare l'ombra entro i 14 o 15 anni, tu ne hai 17 e sei ancora al punto zero. Sto facendo di tutto ma anche te devi metterci d'impegno. Te l'ho già detto mille volte da quando sei piccolo, parte tutto dai piedi, dalle suole dei piedi! Qual'è l'unico punto sempre all'ombra per un essere umano? Sotto i piedi! Quindi quale sarà il punto da cui partire per cercare di manipolare e controllare l'ombra? Sotto i piedi!!
    Ah davvero te mi farai diventare matto... Mi fai preoccupare sul fatto che la mamma si sia divertita con l'idraulico 17 anni fa...

    La situazione con suo padre è sempre stata questa, un padre poco affettivo e rassegnato sul terzo figlio che non è venuto a suo immagine e somiglianza. Però cercò davvero di insegnarli tante cose, tante piccole cose che non aveva mai recepito a fondo fino a quel momento.

    Concentrandosi in quel momento capiva finalmente le parole di suo padre. Se su tutto il corpo sentiva una forte oppressione e un freddo sempre maggiore, c'era un punto che non stava subendo ciò, e se provava a concentrarsi su quel posto riusciva a non pensare al dolore che stava provando. Sotto la pianta dei piedi percepiva calore e movimento, quasi gli formicolavano da quella sensazione. Aveva avuto la chiave per capire tutto sempre lì sotto il suo naso, e solo dopo numerosi fallimenti che lo avevano avvicinato sempre più a morte certa riuscì a capire di cosa aveva bisogno per attivare i suoi geni di famiglia.
    In realtà non aveva bisogno di niente, era già tutto lì, doveva solamente utilizzare quella fonte di ombra infinita e personale, che altro non era che l'ombra sotto i suoi piedi. Tra tutto ciò che poteva resistere all'ultimo attacco nemico, solo l'ombra che aveva sotto i piedi resistette, e tramite quel calore e quel formicolio era come se lo stesse comunicando ad Alinamaru.
    Di una cosa era certo, ovvero che l'ombra non era impaurita da niente se non di essere preso dall'ombra del giovane Nara. La spavalderia, la sicurezza di sè di quel mostro partivano dal principio che Alinamaru non sapesse usare la tecnica segreta della famiglia. Era sicuro al 100% che l'unico modo per fermare quel delirio era imprigionare il suo alter ego con la manipolazione dell'ombra.

    Il tempo delle riflessioni era finito.
    Si tirò completamente su e si eresse dritto in piedi guardando dritto in faccia il nemico, ma preferì non dire nessuna parola.
    Una grande quantità di chakra iniziò a circolare nel suo corpo e le piante dei piedi sembravano come vibrare, come se ne stessero reclamando l'utilizzo. Il calore che prima sentiva solo in quella piccola parte del corpo si estese ad entrambi gli arti inferiori, e sentiva come un prolungamento del suo stesso corpo proprio a terra di fronte a sè, dove la sua ombra giaceva intrappolata da quella del nemico [Slot tecnica - Attivazione manipolazione dell'ombra].
    Veloce con entrambe le mani prese tre a kunai a testa che lanciò per terra distanti da nemico, tre e destra e tre a sinistra, lontani tra loro un metro circa, che formarono così come un corridoio tra Alinamaru e l'avversario largo circa 8 metri[2 slot gratuiti veloci]Lancio di oggetti a finalità inoffensive. Ognuno di questi Kunai proiettava a terra una piccola ombra che sarebbe risultata fondamentale per il Nara.
    Dopo di che avrebbe preso con la destra l'unico Kunai che gli era rimasto e che avrebbe utilizzato a breve. Voleva testare immediatamente la sua teoria che quel nemico non si interessasse minimamente di nessun attacco fisico perchè immune, essendo un'ombra.
    Rapido mosse il braccio destro per lanciare il dardo verso il nemico [Slot Azione I]: il colpo mirava alla zona addominale ma non era stato lanciato parallelo al terreno, bensì con una traiettoria a scendere. Sei il suo ragionamento fosse stato corretto il nemico non si sarebbe preoccupato di schivare il Kunai ma semplicemente se lo sarebbe fatto passare attraverso, che era esattamente ciò che Alinamaru voleva. Conficcandosi si sarebbe trovato alle spalle dell'avversario a circa due metri, donandogli una nuove fonte di ombra su cui contare.
    Quasi in contemporanea con il lancio del kunai, la pecora nera dei Nara fece partire la sua ombra al massimo della velocità verso l'alter ego, mangiando gli 8 metri che lo separavano dalla preda [Slot Azione II]
    Sarebbe stato da pazzi prenderlo immediatamente, ecco perchè Alinamaru avrebbe aspettato la schivata del nemico per prenderlo di sorpresa: qualunque direzione si fosse spostato, il Genin avrebbe fatto continuare il percorso della sua ombra ancora per due metri per ricongiungersi con l'ombra del kunai, donandogli la possibilità di cambiare direzione e riprendere l'inseguimento [Potenzialità dell'ombra]
    La corsa dell'ombra di Alinamaru sarebbe proseguita al massimo della velocità ovunque il demone si fosse spostato, e nel caso non riuscisse a catturarlo alla seconda volta ci avrebbe provato una terza, una quarta e una quinta facendo rimbalzare la sua ombra da kunai a kunai.

    Aveva imparato a conoscere il suo avversario e sapeva che si trattava di uno sbruffone fin troppo sicuro di sè, e difficilmente non avrebbe risposto all'attacco di Alinamaru visto che sapeva di potergli fare il culo , ma prima il genin di Konoha non sapeva utilizzare la sua tecnica speciale.
    Prima o poi l'alter ego, stufo di vedere il genin manipolare l'ombra per cercare di catturarlo avrebbe risposto attaccando e avvicinandosi, magari decidendo di finire lo scontro con Alinamaru attaccandolo corpo a corpo e mettendo fine alla sua vita, ma il Nara lo aspettava. Nel momento giusto avrebbe fatto rimbalzare la sua ombra dal kunai più vicino al nemico, e avrebbe cercato di catturare la sua ombra da dietro. Anche nel caso che il nemico riuscisse a colpire Alinamaru, lui stringendo forte i denti e mantenendo la concentrazione avrebbe continuato a manipolare la sua ombra finchè non fosse riuscito a catturare il nemico.
    Aspettava soltanto di sentire una sensazione diversa dal solito, mai sentita prima, che gli facesse capire che la sua ombra si fosse sovrapposta con quella nemica Oh finalmente... Poi formò il sigillo del topo, il sigillo più importante per la famiglia dei Nara [Slot Tecnica II]

    Lo avrebbe immobilizzato e finalmente lo avrebbe controllato. Sapeva che la chiave per uscire da tutto quel casino era controllare il suo alter ego, la sua parte malvagia, quell'ombra che cercava in ogni modo di sottometterlo e farlo suo.
    E le parti ora sembravano essersi ribaltate ribaltate



    Chakra: 13/30
    Vitalità: 7.75/12
    En. Vitale: 25.75/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Kunai
    2: Movimento Ombra
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Attivazione TS
    2: Tecnica del controllo dell'ombra
    Equipaggiamento
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Kunai × 0
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Kama × 1
    • Mantello × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1

    Note
    ///



     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Mother of dragons

    Group
    Fan
    Posts
    191
    Reputation
    +30

    Status
    Offline

    Eredi


    VII



    Sono lieta che Alinamaru stia facendo progressi. Ma non credo di poterlo aiutare oltre.

    Murasaki abbassò il capo alla richiesta del Cervo. Sapeva di essere ancora ad uno stadio embrionale delle proprie capacità di gestione del Juuken, e le pareva di aver fatto quanto in sua conoscenza per sostenere il Nara. Il Cervo non parve scosso da quelle parole, ma anzi si prodigò nello spiegare alla ragazza quali sarebbero stati i loro prossimi movimenti.
    Murasaki avrebbe preferito muoversi più rapidamente, raggiungere la sorella il prima possibile e liberarla dalla prigione d'ombra che la celava alla sua vista. Tomoe era vicina, incredibilmente vicina, eppure a Murasaki non pareva che le fosse mai stata così lontana.

    Corretto, l'antica arte Hyuga del juuken consiste nell'espulsione di chakra dai propri tenketsu, al fine di colpire quelli dell'avversario. Tuttavia... Come dice lei, non è un flusso continuo, è più un'espulsione di un momento, un movimento effimero di chakra.

    Non aveva mai riflettuto sulla possibilità di mantenere l'espulsione di chakra attiva per lunghi periodi. Conosceva le basi del controllo del chakra adesivo, sapeva far permeare al proprio chakra le superfici per potervisi ancorare. Eppure non aveva mai provato ad applicare lo stesso ragionamento al juuken.

    Proverò, e vi dedicherò tutta la mia concentrazione. Ma non appena Alinamaru si sarà svegliato, dovremo proseguire. Tomoe Hyuga è un membro di vitale importanza per il Clan, non posso permettermi di perderla.

    Un moto di dolore avrebbe attraversato le sue parole, mentre Murasaki si voltava per cercare un briciolo di solitudine e tranquillità. Aveva sempre rifuggito il caos e le chiacchiere, preferendo il placido silenzio della meditazione. Per terra trovò un piccolo ciottolo, che faceva al caso suo. Ne saggiò la consistenza e la temperatura, prenendo confidenza con la sua forma.
    Emettere chakra era facile, quasi naturale per uno Hyuga. Era nella sua memoria muscolare l'atto di aprire i tenketsu e lasciar fuoriuscire piccole quantità di energia. Eppure durava solo qualche secondo, mandando in alto il ciottolo di qualche centimetro, e facendolo ricadere dopo poco sul palmo della mano della ragazza. Provò più volte, applicando prima troppa e poi troppo poca forza. Ma era l'incostanza dell'emissione che la faceva fallire.

    Non è naturale per il chakra Hyuga questa forma di esercizio.

    Sospirò, pensando fra sé e sé di abbandonare l'impresa e tornare a cercare Tomoe. Eppure il pensiero di affrontare l'ignoto del Bosco la inquietava, specialmente dopo l'avvertimento del Cervo. Doveva munirsi di ogni protezione o abilità possibile, se voleva arrivare da Tomoe.

    Arrivo, sorella. Non ti ho abbandonata.

    Chiuse gli occhi, continuando ad osservare il mondo attraverso il Byakugan. Il chakra fluiva libero in lei, e prima di fuoriuscire dai tenketsu assumeva una velocità devastante, venendo espulso sotto pressione in un attacco tipico del Clan. I tenketsu si richiudevano subito dopo, lasciando poche possibilità per un flusso continuo di energia. Era su quello che doveva focalizzarsi, sull'ampliare il raggio di azione dei propri punti di fuga, prima di attaccare quelli del nemico. Fece diversi tentativi, andando specialmente a circondare l'interno dei propri tenketsu, creando anelli di energia che bloccassero gli spasmi involontari dei punti di fuga. Se era l'esercizio a rendere perfetti, di certo Murasaki era pronta a faticare per il risultato.

    Ho bisogno di diventare migliore. Più forte. Più letale.

    Un secondo dopo lo avvertì. Un flusso tremolante ma costante si allontanava dalla sua mano, confluendo verso il piccolo ciottolo. Poteva vederlo anche ad occhi chiusi, ma volle aprirli per sincerarsi in prima persona della cosa. Il ciottolo fluttuava di fronte a lei, almeno lo fece per qualche secondo. Poi ricadde con un tonfo, bollente per il contatto con il chakra della Hyuga.

    E' un piccolo passo, ma pur sempre un passo. Ora devo trovare la via.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,997
    Reputation
    +685

    Status
    Online

    Ostacoli







    Finalmente Alinamaru riuscì ad avere ragione di… se stesso (?). Quando ebbe la possibilità di imprigionare la propria ombra questa parve ammansirsi, perdendo ogni aggressività, rilassandosi.
    Ma era davvero così?

    È solo fortuna A li na ma ru.
    Solo fortuna.
    La prossima volta cadrai dalla sella, e non sarò più ne cavallo ne re, sarò Fiera e ti salterò alla gola!


    Fino all’ultimo secondo i suoi occhi erano carichi della luce di chi non si era arreso al suo destino ma una cosa era certa, per un bel po' di tempo sarebbe stato quieto e disperso all’interno di quel mondo così vasto, dimenticare quegli occhi però non sarebbe stato semplice.

    Sei tornato, infine.

    Il cervo chinò leggermente il capo in segno di saluto, gesto accentuato dai giganteschi palchi di corna.

    Non avremmo potuto aspettare ulteriormente, sono felice che tu sia arrivato, presto adesso, andiamo.
    Ah, mi chiamo Kizoku.


    Al cervo ci volle un unico balzo per sorpassare il primo ostacolo composto da arbusti ed un folto cespuglio di rovi spessi almeno quanto due dita: finirci in mezzo sarebbe stato un bel problema, e loro due non avevano le stesse abilità di Kizoku, senza considerare che seppure le sue zampe affusolate fossero cadute li in mezzo sfilarsi sarebbe stato semplice ed il suo manto sembrava abbastanza tenace da non preoccuparsene.

    Alinamaru!
    Il bosco è vivo!
    Devi spostarlo con le tue ombre!
    Murasaki, dovrai seguirlo ma il controllo lo impegnerà troppo al suo livello, quando sarà necessario dovrai capire quando deflettere i rovi e quando saltarli.
    Come?
    Senza controllo.
    Accumula il chakra come hai fatto per sospendere la pietra e rilascialo in un unica volta, niente di diverso da ciò che fai sempre ma orientato verso un unica direzione.
    Svelti!
    Andrò avanti per capire cosa ci attende!


    Ed in pochi balzi sparì nella selva. Terminata la sua influenza il bosco cambiò, o almeno ebbero quella sensazione, visto che visivamente poco mutò qualcosa in quel bosco viveva e qualcosa ne rese le ombre così scure da essere innaturali e facendo acquisire una profondità del tutto differente al bosco. Fu sufficiente un passo perché i rovi scattassero verso i due come fruste cercando di avvinghiarli e se avessero colpito avrebbero fatto male [potenza][velocità e forza 300 potenza 20]
    Il problema era la quantità, ben 10 rami infatti avrebbero tentato di colpirli a più riprese, non avevano sufficiente coordinazione da anticipare le loro schivate ma il loro numero era sovrastante, tuttavia Kizoku gli aveva dato buoni consigli: Alinamaru poteva infatti bloccarle se toccate, ma poteva davvero riuscire a toccarle tutte?
    E seppure ci fosse riuscito come potevano avanzare?
    Gli attacchi sarebbero stati semplici, due affondi uno ad altezza del petto ed uno all’altezza del ventre, mentre due frustate, una su gambe e una sulle braccia avrebbero cercato di ledere con le spine ed al contempo attorcigliarsi l’ultimo attacco sarebbe giunto dall’alto ed i lunghi capelli dei due avrebbero offerto terreno fertile all’eventuale presa dei rovi.
    Ad ogni movimento la serie di attacchi si sarebbe ripetuta [nota][dovete passare un totale di 2 slot azione all’interno di questo cespuglione di rovi, quindi gli attacchi che vi ho fatto che sono 3 SA si ripetono nuovamente prima che possiate essere fuori pericolo] potevano sicuramente fare qualche passo indietro per coordinarsi, ma se volevano salvare i propri cari dovevano passare oltre obbligatoriamente, c’era un modo per farlo indenni sfruttando i consigli di Kizoku?
    I rovi erano dolorosi, ma la loro capacità di adesione era pur sempre quella di una pianta.





    Coordinatevi e procedete.
    senza farvi levigare troppo :guru:


    Edited by F e n i x - 30/6/2020, 22:56
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    171
    Reputation
    +11

    Status
    Offline

    Eredi


    Post VIII




    Quel mondo di luce pura comandato da quell'entità composta unicamente da ombre terminò in un batter d'occhio: Alinamaru riuscì ad imprigionare il nemico con la sua tecnica e questo sembrò come calmarsi e rassegnarsi. Ma era chiaro che non era quello il caso.
    Tutto scomparì e il Nara si ritrovò circondato dall'oscurità, poi la voce del suo demone riecheggiò nell'aria.
    A quanto pare prima o poi ci sarebbe stato un secondo appuntamento tra di loro, e questa volta il nemico non si sarebbe arreso. Poi di nuovo il buio per un periodo che Alinamaru non riuscì a quantificare in secondi, minuti o ore.
    Si risvegliò per terra, era nel bosco dei Nara con di fronte a sè il maestoso cervo e Murasaki, e velocemente si ricordò di ogni cosa successa fino a quel momento, rimembrando il perchè si ritrovava lì.
    Zenko, Ryobe, la Hyuuga che li aveva uccisi e la sorella Murasaki, con il quale Alinamaru stava compiendo quell'impresa: ancora non era riuscita ad inquadrarla per bene, ovviamente anche lei stava vivendo una tragedia come quella del Nara e quindi quella non era chiaramente la migliore delle situazioni per conoscersi. Ma nonostante tutto erano lì assieme, con l'unico obiettivo di raggiungere la sorella e capire cosa diamine fosse successo.
    Chissà cos'era successo al suo corpo nel mondo reale, e se la Hyuga in qualche modo lo avesse aiutato a tornare nel mondo dei vivi; quelle sensazioni che aveva sentito provenire all'interno del suo corpo mentre combatteva il demone se le ricordava bene, e aveva il sentore che potesse essere stata proprio Murasaki che nel mondo reale lo stesse aiutando in qualche modo particolare.

    Piano piano si rialzò in piedi recuperando il cappello di paglia che si rimise in testa, poi guardò la giovane ragazza e le fece un cenno con la testa, come se le volesse dire grazie. Poi ascoltò il cervo che avvisò entrambi che dovevano mettersi subito in marcia, Tomoe non avrebbe aspettato ancora molto, men che meno la verità sulla morte dei suoi due fratelli
    Grazie Kizoku-san. Ti seguiamo Fece due passi verso Murasaki prima di seguire il cervo perchè le voleva dire due parole veloci Ho sentito qualcosa di strano provenire da dentro il mio corpo mentre ero... ero in una specie di altra dimensione. Qualcosa che mi ha protetto e aiutato, sei stata tu vero? Grazie
    Successivamente il cervo iniziò a saltare da una parte all'altra superando grossi ammassi di rovi e arbusti. Si allontanò dai due per poi avvertirli di quello che stava per succedere: senza la sua influenza il bosco dei Nara avrebbe iniziato a muoversi e a cercare di intrappolare i due shinobi di Konoha. Le ombre di tutto il bosco divennero più profonde e sembrò quasi che si muovessero. Kizoku suggerì ad Alinamaru di utilizzare la sua ombra per controllare il bosco e aprire una strada per i due, mentre Murasaki doveva coprirgli le spalle in caso in imprevisti.
    Nonostante tutto, in mezzo a tutti quei alberi secolari ricchi di storia Alinamaru si sentiva a casa, era esattamente dove da piccolo passava giornate intere tra allenamenti e giochi con i suoi amici cervi.

    Kizoku poì scomparì lasciando i due Genin da soli a sbrigarsi quella difficile faccenda. Il Nara voleva capire cosa avesse davanti e decise di muovere un piccolo passo verso l'ostacolo. Gli bastò muovere il piede destro di un metro che i rovi presero vita e due veloci fruste andarono ad impattare contro il torace del povero Alinamaru che venne respinto indietro da quel colpo veloce e improvviso: due grossi ematomi sul ventre e sul petto si formarono sotto la maglia e una leggera macchia di sangue la andò a macchiare [Danno] Ahhhh maledizione che male... questo bosco non ci farà passare facilmente Murasaki. Per caso ne vedi altri di ammassi di rovi del genere con il tuo Byakugan? Perchè ne basta e avanza uno di questi.
    Si rimise in piedi e iniziò a pensare sul da farsi: doveva fidarsi dei consigli di Kizoku e utilizzare la sua ombra, ma non aveva idea della portata degli attacchi di quei rovi che si erano rivelati essere veloci e dolorosi. Non poteva usare la tecnica della manipolazione dell'ombra inconsciamente, perchè avrebbe rischiato di esporsi troppo e venire catturato dal bosco.
    Poi non era da solo, aveva Murasaki al suo fianco, una Hyuga, e sapeva che nel caso di bisogno lei ci sarebbe stata.
    Dobbiamo procedere, per Tomoe, e per i miei fratelli. Dobbiamo difenderci da queste fruste e aspettare il momento giusto per contrattaccare. Io le immobilizzerò, te spacca tutti i rovi e quando è il momento dovremmo collaborare per aprirci un varco.
    Alianamaru afferrò un kunai con la mano sinistra che avrebbe utilizzato per difendersi, nonostante tutto si trattava sempre di rami, nell'evenienza sarebbe stato possibile tagliarli per proteggersi. Non possiamo aspettare ancora, Murasaki, andiamo

    Questa volta pronto e armato, Alinamaru si spostò nuovamente verso il nemico sapendo che questo non si sarebbe fatto attendere . Rapide come nell'attacco precedente due fruste si mossero verso le gambe e le braccia del Nara: il genin era pronto e prima saltò evitando la frusta che mirava in basso [Slot Difesa I], poi con un rapido movimento del braccio sinistro tagliò i rovi prima che impattassero con il suo braccio [Slot Difesa II]
    Non aveva previsto però il terzo attacco e una frusta di rovi si attorciglio con i suoi lunghi cappelli buttandolo a terra e provocandogli un dolore immane
    [Danno]. Non sembravano voler lasciare la presa e il Nara, per evitarsi ulteriori sofferenze, prese una decisione drastica ovvero tagliarsi la lunga chioma di capelli con un taglio netto del Kunai, facendolo così liberare dalla morsa [Slot Difesa III]. Guardò con un po' di rimpianto e quasi le lacrime agli occhi la sua bellissima ciocca di capelli prima di gettarla via, ma Alinamaru non poteva distrarsi un attimo che il bosco cercava di sopraffarlo.
    Con un colpo di reni si rialzò e concentrò immediatamente una buona quantità di chakra nel busto per proteggersi dall'attacco successivo, infatti vide due nuove fruste scagliarsi contro il ventre e il petto. Subì il colpo in pieno e le ferite che già erano presenti peggiorarono di entità andando a macchiare ancora di più la maglia di sangue [Danno] . Non ebbe neanche il tempo di pensare che venne nuovamente attaccato.
    Sembrava quasi una pazzia stare lì in mezzo a farsi colpire così tanto, ma il piano di Alinamaru era quello di aspettare il momento perfetto per contrattaccare e prendersi il controllo di quelle piante. Sarebbe sopravvissuto ad ogni costo.
    Due rovi si fiondarono verso il giovane Nara esattamente come avevano fatto precedentemente puntando le sue braccia e le sue gambe, e questa volta Alinamaru avrebbe sacrificato le caviglie. La frusta che puntava alle gambe si avvolse ad altezza caviglie infilzando i suoi rovi nella carne del genin, per poi stringere forte e buttarlo a terra come un sacco di patate: Alinamaru enfatizzò la caduta per evitare la liana che mirava alle braccia [Danno] Visto l'andazzo degli attacchi Alinamaru sapeva cosa lo aspettava, così mentre era per terra guardò in aria e vide le due liane che puntavano alla sua testa, ma le anticipò tagliandole [Slot Difesa IV]

    In tutta quella sequenza di attacchi Alinamaru si era messo davvero alla prova fisicamente e sentì il suo corpo molto indolenzito, ma invece di un ghigno di sofferenza, sul suo volto apparì un ghigno divertito. Era il momento di agire, era il momento del contrattacco Murasaki, adesso!
    Ancora con la schiena per terra e con le gambe avvolte nei rovi, Alinamaru si concentrò sulla sua ombra ripensando a quello che aveva fatto in quella stramba dimensione.
    Da sdraiato la sua ombra era anche più grande che da in piedi e fu persino più semplice di prima concentrare il chakra esattamente lì e prendere il controllo della sua ombra [Nota] Tutto il suo corpo vibrò e con un comando della mente fece prendere vita alla sua ombra e la mandò a tutta velocità verso l'ombra dell'ammasso dei rovi: trattandosi di piante che ovviamente non avevano possibilità di muoversi Alinamaru era piuttosto sicuro di riuscire a congiungere la sua ombra con la loro, esattamente come gli aveva detto Kizoku. [Slot Tecnica I] Una volta che fosse riuscito a sovrapporre la sua ombra, il Nara avrebbe composto il suo sigillo preferito, ovvero quello del ratto [Slot Tecnica II]
    L'ho preso!
    In quel momento i rovi e le liane si assopirono e si fermarono, Alinamaru era riuscito a prenderne il controllo: la sua ombra si prolungava unendosi a quella del bosco e poteva sentirne la potenza e la grandezza, ma le sue energie erano davvero agli sgoccioli, sia la sua quantità di chakra che la sua energia vitale. Ma non poteva fermarsi proprio adesso.
    Una volta sicuro di avere il controllo dei rovi, Alinamaru avrebbe semplicemente mosso le liane che prima lo attaccavano facendole girare attorno all'ammasso principale di rovi e in un certo modo annodandole: le avrebbe fatte passare sopra e sotto cercando di formare delle specie di nodi da immobilizzare qualsiasi cosa all'interno di quel gomitolo di liane e rovi [Slot Tecnica III | Bonus Intuito] Facendo così sperava di limitare il più possibile la pericolosità del bosco dando anche più spazio e tempo a Murasaki per lavorare al meglio con il suo Byakugan e Juuken. L'ultima cosa che Alinamaru poteva fare in quella situazione era cercare di spostare parte della vegetazione davanti a loro usando il suo controllo dell'ombra, così da poter creare un varco per procedere in direzione di Tomoe. Si sarebbe coordinato con Murasaki per come e quando farlo, ma era sicuro di poter dare una mano in quel modo [Slot Azione I]

    Il nara si mise in ginocchio per farlo, alzandosi dalla posizione sdraiata in cui era. Respirava affannosamente e le profonde ferite che aveva al petto facevano un male assurdo, ma quello che faceva davvero male era non avere più i suoi lunghi capelli.
    Dovette mangiare uno dei suoi tonici per recuperare un po' di energie perdute, perchè tra lo scontro con il suo demone e i tagli subiti dai rovi il suo fisico era veramente allo stremo [Slot Azione II]
    E in tutto questo osservava la sua alleata Murasaki, pronto a procedere insieme.


    Chakra: 6.5/30
    Vitalità: 4.25/12
    En. Vitale: 22.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: Salto
    2: Fendente ai rovi
    3: Fendente ai capelli
    Slot Azione
    1: Slot difesa: fendente ai rovi
    2: Movimento rovi
    3: Tonico
    Slot Tecnica
    1: Tecnica del controllo dell'ombra
    2: Movimento Ombra
    2: Movimento rovi
    Equipaggiamento
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 0
    • Kunai × 7
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Kama × 1
    • Mantello × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1

    Note
    ///
     
    .
22 replies since 9/11/2018, 21:29   519 views
  Share  
.