La Vendetta dei NomuraCompetenza Erborista e Farmacista.

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    La Vendetta dei Nomura - Farmaci e Veleni


    Chapter I - Paese del Vento



    È stato un avvertimento mio signore! In ginocchio davanti al proprio superiore, in un'ampia sala illuminata da numerose candele appoggiate su delle mensole, il ragazzo terminò la propria frase sguainando di alcuni centimetri la sua katana scintillante, allacciata al proprio fianco.
    Davanti a sé, seduto su un trono di marmo color perla, vi era un uomo con almeno quaranta primavere alle spalle. Aveva dei lunghi capelli marrone scuro, lisci e ben tenuti, e due occhi verdi come le foglie di loto. Sul suo lungo abito nero, all'altezza del petto, vi era un simbolo strano, conosciuto solo dagli anziani del villaggio di Suna.
    Una delle più antiche famiglie aristocratiche di Suna, cadute in rovina per chissà quale motivo. Erano trascorsi secoli e nessuno ricordava il passato glorioso dei Nomura.
    Progetterò la nostra vendetta.
    Il ragazzo rimase in ginocchio fino al cenno di congedo dell'anziano. Con le lacrime agli occhi, il guerriero si alzò e se ne andò, uscendo dall'enorme portone scorrevole.

    [...]


    Erano trascorsi mesi da quella promessa. I preparativi avevano rubato parecchio tempo, ma ora che erano stati ultimati e controllati dall'Anziano, i piani della famiglia Nomura furono messi in moto.

    Jou Satoshi si era fatto un nome a Suna, sopratutto in periferia, dove era cresciuto.
    Non era considerato un criminale, un malavitoso, una persona in grado di danneggiare il villaggio, ma si era guadagnato la nomea di un ninja con strani interessi. La rete di spie costruita dai Nomura lo avevano adocchiato per questo. La sua abilità con la spada non era stata nemmeno considerata.
    Un Venerdì di autunno, in qualunque luogo egli fosse stato, alle 15 un monaco si sarebbe avvicinato a lui con una busta bianca in mano. Vestiva un lungo abito bianco con una corda rossa stretta attorno ai fianchi. Non aveva né un coprifronte né uno stemma visibile. Completamente calvo, con due grandi occhi blu mare, freddi come il ghiaccio, egli porse la lettera al ninja.
    Lei è Jou Satoshi. Non una domanda. Un'affermazione.
    Legga e mi dica se è disposto ad accettare le condizioni.
    Con la mano libera, il monaco spostò di poco il lembo del suo vestito. Sotto il suo tessuto bianco, il Genin avrebbe intravisto due wakizashi.
    Nella missiva erano state scritte poche parole.

    CITAZIONE

    Sei stato scelto per una missione per conto di una potente famiglia di Suna.
    Avrai a che fare con un' attività illegale, di tuo interesse secondo la nostra rete di spie.
    Se accetterai, noi non dimenticheremo il tuo aiuto.






    Qualora Jou avesse rifiutato l'incarico, le labbra del monaco si sarebbero deformate in una smorfia di disappunto.
    Peccato.Se ne sarebbe andato, senza dire altro. Il prezzo da pagare per quel rifiuto sarebbe stato chiaro negli anni a venire e lì Satoshi si sarebbe pentito della risposta data.

    Se Jou avesse accettato il compito, il monaco avrebbe esclamato:
    Raggiungi le porte di Sanbashi. Tra due giorni. Ore 10. Se ne sarebbe andato dopo aver ripreso la lettera, scomparendo tra i vicoli del villaggio.
    Se dopo le quarantotto ore, il Genin si fosse fatto trovare a Sanbashi, avamposto sunese situato nel mare dorato dell'Anarouch, egli avrebbe trovato il monaco ad attenderlo davanti al Gate d'ingresso.
    Non ci sarebbero stati saluti o abbracci ad attenderlo. L'uomo lo avrebbe invitato ad appoggiare la mano sulla sua spalla. Eseguita quella semplice richiesta, lo strano individuo dei Nomura avrebbe unito le proprie mani nel sigillo della Capra. [TA]Tecnica del Teletrasporto Potenziato
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può viaggiare attraverso lo spazio entro 1 km, è necessario conoscere il luogo d'arrivo. A terra, alla partenza o all'arrivo, possono essere lasciati dei frammenti elementali a scelta. Il viaggio durerà circa un secondo. Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 6 metri una discreta fonte di chakra. È possibile portare altri ninja con se al costo extra pari a Mediobasso ognuno. Dopo aver attivato la tecnica, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]


    Scomparirono entrambi.

    [...]



    Apparvero al centro di un'enorme sala, in un turbinio di fiamme, a pochi passi dal trono in marmo in cui l'Anziano aveva giurato vendetta.
    L'uomo a capo dei Nomura sedeva lì e guardava i presenti con la sua solita espressione fredda e calcolatrice. Nemmeno l'arrivo di Jou e del monaco lo destò dalla sua concentrazione.
    La luce proveniente dalla vetrata installata alle spalle dello scranno illuminava tutti i presenti, lasciando nell'ombra i quattro angoli dell'enorme salone.
    Il monaco si inginocchiò, appoggiando entrambe le ginocchia a terra. Piegò il busto in avanti fino a toccare il pavimento con il naso.
    Mio signore. Mormorò.
    Alla destra di Jou, vi era un uomo alto quasi due metri, con dei strani simboli sul volto , avvolto in un lungo abito nero. Lo guardava con espressione glaciale e distaccata.

    Siete stati invitati qui per vendicare un attacco subito dalla mia famiglia. Tuonò l'anziano. Aveva mantenuto la calma per troppo tempo. L'ora della vendetta era giunta.
    Mia figlia è stata avvelenata. Ringhiò.
    E non possiamo rivolgerci alle istituzioni sunesi. Chissà in quali affari si erano immischiati i Nomura. Se nella loro casa vi era un esponente dei Fiori, qualcosa potete immaginare.
    Perciò sarete voi a realizzare la nostra vendetta.
    Puntò il suo sguardo verso Jou Satoshi.
    Ti occuperai della realizzazione di un tonico per rinvigorire la mia amata figlia mentre tu, Oleandro, ti occuperai del veleno per compiere la mia vendetta. Avevano accettato le condizioni. Da lì sarebbero usciti dopo aver portato al termine il lavoro. Vi era una seconda opzione, meno piacevole rispetto alla prima. Morte.
    Namae, conosciuto come Oleandro di Ame, annuì. Si domandò chi fosse quello strambo sunese apparso alla sua sinistra.

    Domande?


     
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