La Vendetta dei NomuraCompetenza Erborista e Farmacista.

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    Jou combina guai/ Fumi allucinogeni


    Chapter IV - Paese del Vento



    L'aconite offerta dai Nomura era di ottima qualità. La sostanza lattiginosa tipica della pianta emerse dalle foglie senza l'aggiunta di elementi esterni. Tre grammi di quella "melma" erano più che sufficienti per uccidere un uomo in meno di un ora.
    Per evitare l'assunzione accidentale tramite contatto, Namae s'infilò i guanti.
    Si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa in grado di veicolare il veleno all'interno dell'organismo della vittima. Su uno scaffale sembrava esserci ciò che stava cercando. Si avvicinò ad esso, lanciando una rapida occhiata al sunese che intanto si era stravaccato su una sedia. Lord Goemon preferiva l'utilizzo di acqua, grassi di natura sconosciuta o liquori, ma lì, non sembrava esserci nulla di tutto ciò.
    Grasso di maiale.Iniziò a percepire un rilassamento dei muscoli delle gambe.
    Forse questo andrà bene...
    Prese il contenitore di grasso animale tra le mani, perplesso per lo strano comportamento del suo corpo.
    Dalle spalle, uno strano formicolio era sceso fino all'avambraccio e alle dita, diminuendo drasticamente la sua forza muscolare. Riuscì ad appoggiare appena in tempo il grasso sul tavolo di lavoro. Si sedette su una sedia, con le mani sul volto.
    Devo lavorare... Con tutta quella sonnolenza che aveva iniziato ad annebbiare la sua mente, Namae avrebbe voluto dormire per giorni sul suo letto ad Amegakure. All'improvviso la temperatura della stanza scese di molto e la schiena di Namae fu percorsa da numerosi brividi.
    Aveva percepito dei passi dietro di sé.
    Si voltò di scatto...e lo vide.
    Un uomo più alto di lui, pallido in volto, con il mento a punta e i capelli blu scuro. Indossava un lungo abito nero pece.
    CITAZIONE
    Namae...
    Sei veramente ridicolo...
    Neanche avessi più 15 anni...

    Il suo pensiero volò a Lord Goemon. Era lui? No, non poteva essere, come era riuscito a raggiungere la dimora dei Nomura senza farsi scoprire? Sopratutto, quali motivi lo avevano spinto ad abbandonare Amegakure? Il suo nome era leggenda tra i Fiori e nessuno (o quasi) aveva avuto l'onore di essere ricevuti dal Principe della Perdizione.
    Non sei tu... Doveva essere il prodotto di un allucinogeno, causa dell'eccessivo rilassamento del suo corpo.
    Puntò il suo sguardo oltre l'oscura figura. Sul tavolo del sunese qualcosa bolliva...qualcosa che aveva respirato per minuti.


    CITAZIONE
    Te l'avranno sciuramente detto come li tratto io quelli che lavorano come te.

    Impalati vivi e bruciati. Pensò, mordendosi la lingua.
    Pur sapendo che quell'individuo fosse un allucinazione, la sua mente non voleva piegarsi a quell'idea. Una parte di sè credeva fosse realmente lui.
    Perché mostrarsi anche al sunese? Chiese aiuto alla sua seconda personalità, ma non rispose, o forse lo fece.
    In preda alla disperazione e all'incertezza, Namae si alzò e si diresse verso il banco. Aprì il barattolo contenente il grasso di maiale, utilizzato fin dall'antichità per mantenere "vivo" il principio attivo.
    CITAZIONE
    Non pensavo di conoscerti in una situazione del genere... ma lo sai benissimo come andrà finire questa situazione.

    Finirò di lavorare anche in questa condizione. Disse, con difficoltà.
    Seppur scettico, egli aveva ceduto all'idea che quell'uomo fosse Lord Goemon.
    Si avvicinò al banco e continuò a lavorare, chiedendo "scusa" almeno duecento volte.
    Con la vista sfocata, i muscoli rilassati, egli si preparò a mescolare la sostanza lattiginosa al grasso. In futuro, i Nomura avrebbero potuto spalmare l'unguento velenoso su un semplice oggetto. Tramite contatto, il principio attivo sarebbe penetrato nei muscoli del malcapitato, invalidando il suo sistema respiratorio in meno di un ora.

    [...]



    Poco più in là, seduto a quattro di spade su una sedia scomoda, Jou riposava.
    Privo di pensieri e preoccupazioni, la mente e ogni muscolo del suo corpo erano completamente sciolti. Ben presto però, anche lui avrebbe avuto il suo bel da fare.
    Da dietro un muro di becker, ampolle e alambicchi per la distillazione, una voce femminile echeggiò nella stanza. Solo Jou avrebbe udito quelle parole cariche di odio e disprezzo.
    Non riesci a separarti da quella roba. Era la voce di Saru, la Genin della Sabbia con cui Jou aveva stretto un fore legame di amicizia. Indipendentemente dalla sua posizione, il ragazzo non sarebbe riuscito a notarla per almeno dieci secondi, dopo di che, a cinque metri dalla sua posizione, la kunoichi sarebbe comparsa agli occhi dello spadaccino.
    Sebbene quest'ultima avesse l'aspetto di Saru, i suoi occhi celavano una malvagità e un odio paragonabile a quello di un Bjuu. Fissava il ragazzo con profonda rabbia.
    Ma oggi dovrai dirle addio. Dall'interno del suo lungo abito rosso fuoco, la ragazza sguainò una wakizashi. Sulla lama vi era del sangue liquido. Aveva ucciso le guardie del maniero?
    La ragazza tracciò un fuunjutsu direttamente sul piatto dell'arma. Come per magia, quest'ultima s'infiammò, riscaldando tutto l'ambiente.
    Il calore e la luce sarebbero stati reali per il povero Jou.
    Ti ucciderò...anche a costo di diventare una Nukenin.
    E Jou avrebbe capito che la donna faceva sul serio: con un fendente dal basso verso l'alto, una lingua di fuoco si sarebe diretta verso il suo volto, come un colpo di frusta. [Slot Azione]Velocità 450
    Potenza 15 + Ustione Leggera
    La fiamma che si avvicina a te è sottile come una frusta.


    Ragazzo devi darti da fare. Indipendentemente dall'esito dell'attacco, una voce autorevole giunse alle orecchie del Genin prima che quest'ultimo o la kunoichi iniziassero a distruggere l'intero laboratorio.
    Era l'Anziano. Lo fissava minaccioso nel punto in cui il monaco era scomparso qualche minuto prima.
    Rimettiti subito al lavoro come il tuo collega.
    La Saru si sarebbe fermata, dando modo al Genin di potersi avvicinare al banco e riprendere il lavoro.
    Concentrarsi con alle spalle una kunoichi pronta a farti a fettine non sarebbe stato semplice.

     
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