La Vendetta dei NomuraCompetenza Erborista e Farmacista.

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    Ultimi ritocchi / Nella stanza da letto


    Chapter V - Paese del Vento



    L'uomo dai capelli blu fiammanti comparve davanti al povero Namae, messo a dura prova dal vapore allucinogeno che aveva già invaso metà laboratorio.
    La sua fronte grondava sudore e la paura di trovarsi davanti al vero Lord Goemon, per giunta arrabbiato con lui, gli faceva tremare le mani e la mascella.
    Socchiuse gli occhi per focalizzare lo sguardo sulla boccetta contenente un liquido ambrato dal nome troppo difficile da pronunciare, ma che aveva conosciuto nei sotterranei della serra in cui lavorava. Lì, ad ogni ora del giorno e della notte, uomini dal volto scavato creavano droghe e tonici.
    Quando non vi erano merci da catalogare, Namae scendeva per assistere al loro operato, consapevole di non poter saziare la sua curiosità.
    S'infilò la maschera antigas, nuovo di zecca.
    Prima di versare le sei gocce di miscela in un piccolo piattino, il ninja di Ame depositò con difficoltà la melma contenente il veleno su una superficie in vetro trasparente.

    Lord Goemon riapparve a pochi passi da lui, oltre il suo banco di lavoro. Lingue di fuoco blu lo avvolgevano.

    CITAZIONE
    mi hai dato le spalle, così, come se non fossi nessuno. Non penso che tu abbia capito con chi stai parlando. E questo mi sta bene, finchè tu venga ucciso. Adesso guarda i diversi modi in cui io ti potrò uccidere e scegline uno

    Non è lui. È un illusione della tua mente. Continua a lavorare. Disobbedire alla sua seconda voce si rivelò un grosso errore. Fece scivolare lo sguardo dal tavolo al volto del presunto Lord Goemon.
    Nelle fiamme che bruciavano a pochi centimetri dai palmi delle sue mani scheletriche, Namae intravide un corpo semicarbonizzato, infilato su di un palo a mò di spiedino. Sebbene quella figura fosse apparsa semplicemente tra le fiamme bluastre del Signore della Perdizione, i suoi sensi erano così alterati che dovette allontanarsi dal bancone per sfuggire alla puzza di carne bruciata emanata da quel corpo privo di pelle e muscoli. Si tappò il naso con le dita della mano sinistra.
    Nelle fiamme si susseguirono numerose immagini raccapriccianti: corpi mutilati, unghie strappate, genitali tranciati a colpi di machete e infilati in gola. Non aveva nulla in stomaco da vomitare fuori.
    Ignorò il suo invito a combattere contro di lui, era ben consapevole di non essere in grado di sconfiggerlo.
    È un illusione! Gridò ancora una volta il suo secondo sé.

    CITAZIONE
    Vi rimane un'altra ora

    Namae ebbe la scusa perfetta per spostare lo sguardo dalla sua allucinazione verso la sorgente del suono. L'anziano della famiglia Nomura lo osservava con espressione accigliata, ma non disse una parola sulla presenza del Lord.
    LAVORA.
    Il tempo è volato Rispose, sottovoce. Non se ne preoccupò, il suo veleno era già pronto.
    Mancava giusto un ultimo tocco...forse il più importante.
    Si avvicinò al tavolo, pronto a compiere l'atto finale.
    Prese il kunai e lo appoggiò sul palmo della mano.
    Prima di incidersi la pelle e i muscoli, il sistema endocrino iniziò a rilasciare ormoni tossici in grado di diminuire la velocità del nemico.
    Le gocce di sangue caldo caddero sulla sostanza gelatinosa, generando striature rosse fuoco. [TS]
    L'utilizzatore può iniettare l'Ormone ad altri tramite morso, unghie o facendo bere l'equivalente di ½ Leggera di vitalità di sangue. Iniettare una Unità concede bonus 2 tacche di bonus in una statistica per 1 slot azione.

    Dopamina: L'utilizzatore può aumentare la produzione di Dopamina. Aumenta l'Intuito, ogni Unità di ormone utilizzata consuma ¼ Basso e concede 2 tacche di vantaggio. L'utilizzatore sarà estremamente calmo, annulla e viene annullato dalla furia di Adrenalina. Iniettare potenzia l'Intuito. Iniettare Dopamina velenosa da malus in Intuito e Riflessi.
    -0.5 Leggera

    Aveva concluso il suo lavoro.

    [...]


    Satoshi riuscì sia a sottrarsi alle lingue di fuoco generate dalla spada della sua amica sia a resistere alla pressione psicologica data dalla sua presenza. Con il fiato sul collo, il Genin continuò il suo lavoro con perizia e precisione.
    Commise un errore.
    Pensò che la sua maestria nel manipolare piccole oggetti fosse sufficiente a nascondere il suo gesto alla kunoichi infuriata.
    Quest'ultima era un allucinazione, un prodotto della sua mente e come tale erano i suoi pensieri a modificarla.
    Saru non disse una parola, ma mutò d'aspetto.
    Le sue braccia s'ingrossarono, come il suo busto, il volto e le gambe. Jou si sarebbe ritrovato davanti a una donna maestosa, alta quasi due metri e cinquanta, dall'aspetto terrificante.

    jpg



    Lo prese per i fianchi con entrambe le mani, a una velocità stratosferica. [Vel: Nera]
    Lo issò di dieci centimetri e senza dire nulla iniziò a esercitare una forte pressione al suo costato. [For: Blu] Liberarsi di lei sarebbe stato impossibile...e piuttosto inutile. Doveva terminare il suo tonico appeso come un vestito e con quel dolore lancinante ai lati del busto.


    Concluso il suo tonico, tramite un segnale esterno generato chissà dove, le ventole montate sul soffitto avrebbero iniziato a girare e ad aspirare tutto il gas allucinogeno, sostituendolo con aria proveniente dall'esterno.
    Avete terminato in leggero anticipo! Il monaco fece la sua comparsa nello stesso punto in cui erano apparsi un'ora prima. Sotto effetto delle tossine, il tempo era volato!
    Prendete i vostri lavori e avvicinatevi. Si sarebbero teletrasportati nuovamente, ma in una differente stanza e lì, ad attenderli, vi era l'Anziano.

    [...]


    Fatevi avanti.
    Comparirono al centro di una stanza rettangolare, più piccola rispetto al laboratorio.
    I muri e il soffitto bianchi come la neve esaltavano la pavimentazione in marmo.
    Davanti ai due ninja vi era un enorme letto a baldacchino, con due tende bianche oblique a coprire la zona frontale. L'anziano sedeva sul lato destro del letto e il suo braccio sinistro era proteso verso la ragazza. Sebbene non vi fossero finestre, l'aria era pulita e fresca.
    Attraverso diversi fori realizzati sui muri che davano all'esterno, ad ogni ora del giorno, la ragazzina "poteva godere" dei caldi raggi del sole.

    Se si fossero avvicinati, Jou e Namae avrebbero potuto vedere il volto della fanciulla in coma.







     
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