La Vendetta dei NomuraCompetenza Erborista e Farmacista.

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  1. Ersapo
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    La Vendetta dei Nomura


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    La sua maestria nel maneggiare oggetti di piccole dimensioni fuonzionò in parte. Ebbe giusto il tempo di tritare un po' la sua erba e metterla nell'impasto: poi creò 7 palline che sarebbero poi state messe a cuocere per pochi minuti nel forno apposito. Fu quella l'ultima cosa che riuscì a fare, prima che delle mani enormi e muscolose lo presero dai fianchi: riuscì giusto ad accendere il timer e chiudere il forno, prima di essere issato in aria da quella che prima era la sua amica Saru, e che adesso sembrava una scaricatrice di porto che avrebbe messo in imbarazzo persino il più tosto marinaio di Kiri.
    Le sue spesse mani iniziarono a stringere attorno al suo costato, e la forza con cui stritolava era ben più superiore alla resistenza di Jou AHHHHH SARU FA MALEEE! Cercava di dimenarsi muovendo le gambe, mentre con braccia cercava di forzare la presa della donna, ma tutto era inutile. Il timer stava andando, doveva solo aspettare che i suoi tonici finissero di cuocere Solo due minuti...
    Jou non riusciva nemmeno a girarsi per cercare di parlare con la compagna, e non vide quanto il suo volto e tutto il suo aspetto fisico fossero cambiati, non capendo quindi un'altra volta di essere sotto effetto di allucinazioni
    Ahhh Saru ma ti sembra il caso di stringere così forte? E da quando hai queste mani da scaricatrice di porto? Continuava a sperare che instaurando un dialogo la ragazza iniziasse a rispondere, e magari grazie alle parole convincerla a lasciarlo andare. Eppure niente, la sua amica non lo degnava di una parola, e non le sembrava la solita Saru che conosceva.
    Per forza di cose lo aveva visto maneggiare l'erba che Jou sperava di aver nascosto, perchè se no non ci sarebbe motivo per tutta quella violenza.

    Si sentiva esplodere dall'interno, come se tutti i suoi organi volessero uscire dalla bocca, e sentiva le costole piegarsi e spezzarsi. Lo stava lentamente spappolando, fino a quando il timer del forno scattò. Da lì in poi qualcosa cambiò.
    Saru mollò la presa e lasciò Jou dirigersi veloce dal forno per togliere i suoi tonici e farli raffreddare; dopo di che le ventole di aerazione del laboratorio iniziarono a girare facendo un bel baccano ma ripulendo l'aria dai suoi fumi allucinogeni. Jou si girò e Saru non c'era più, ma poteva vedere come anche Namae fosse leggermente turbato, ma con il suo prodotto terminato Oooi tatuato, ma l'hai vista anche te una ragazza che cercava di uccidermi? Non mi sarò mica immaginato tutto! L'effetto della sua erba iniziò a svanire, lasciandogli un senso di spossatezza che non era rilassante ma stancante, come se fosse pronto a sdraiarsi e a dormire
    Ahhhhhh che stanchezza sbadigliò Va beh, almeno ho finito i miei tonici... eheheh gli venne da ridere, perchè alla fine dei conti era riuscito a produrre quello che voleva: dei tonici speciali aromatizzati alle erbe che avrebbero distrutto il veleno nel corpo della ragazza e le avrebbero fatto sentire un grande sollievo: l'unica controindicazione è che potevano causare dipendenza.

    Ciao vecchio! Jou salutò l'anziano che era venuto a prenderli a lavoro finito. Ormai quello che potevano fare l'avevano fatto, ora dovevano presentare il loro prodotto al mandatario di quell'incarico. Jou prese i suoi 7 tonici e li mise in una sacchetta, dopo di che, solo quando anche Names fosse pronto, avrebbe appoggiato la mano sulla spalla dell'anziano, pronto a teletrasportarsi in un nuovo posto

    [...]



    I due piccoli chimici arrivarono in una stanza nuova, una stanza ricca di luce e aria pulita: i muri e il soffitto bianco riflettevano la luce solare che entrava da piccoli fori sul muro donando a quella stanza un atmosfera molto tranquilla, calda e sana. In fondo alla stanza vi era un grandissimo letto a baldacchino dove giaceva la giovane ragazza, che purtroppo si trovava in un tremendo stato comatoso.
    Poteva solo immaginare la rabbia e la frustrazione del padre nel vedere sua figlia così, ma Jou immaginava che dietro c'era qualcosa di più, probabilmente avevano preso di mira proprio la figlia per far incazzare ancora di più il padre, che appunto cercava vendetta con l'aiuto del veleno prodotto dall'Oleandro.
    I due ragazzi si fecero avanti, Jou stava davanti di un passo visto che in quel momento sarebbe stato soltanto lui ad utilizzare il suo prodotto: il veleno di Namae sarebbe stato sicuramente analizzato e controllato, ma per vederne i risultati doveva aspettare il momento della vendetta
    Signore Il letto a baldacchino era su un piano rialzato che aveva tre gradini, e per educazione e formalità Jou si fermò per poi chiedere il permesso di salire; il signore fece un cenno con la testa e allora Jou si affiancò a lui e a sua figlia Le ho preparato i tonici seguendo le vostre istruzioni Prese il sacchetto da una tasca e lo aprì davanti a lui per fargli vedere i tonici Sono sette perchè la terapia per questo genere di velenisi sviluppa nell'arco di una settimana, quindi uno al giorno L'odore dei tonici era neutro così come il colore era il classico nero; particolarità di quei tonici è che all'interno c'era una pastina di colore verde dove era presente il principio attivo della sua erba, ma rendendola inodore non avrebbe fatto sospettare niente. Jou aveva preparato tutto bene, voleva solo dimostrare come le sue erbe potevano aiutare la produzione di tonici migliori e più efficaci, e quello sarebbe stato un esperimento perfetto. Prese il primo tonico in mano e o fece vedere ai presenti Questo è l'unico tonico diverso dagli altri, ed ecco perchè è il primo. Quello che vogliamo è far sì che sua figlia si svegli dal coma e poi riprenda tutte le sue facoltà. Per risvegliarla dal coma ci serve un tonico più potente, il primo del ciclo dei 7 tonici. Come potete notare è leggermente più grande degli altri perchè appunto è più potente. Con questo sua figlia dovrebbe svegliarsi entro un'ora. Se permette Jou avrebbe aspettato il permesso del padre, dopo di che avrebbe infilato il tonico in bocca alla ragazza e con l'auto di un po' di acqua glielo avrebbe fatto digerire.

    Fatto questo il padre si alzò e guardò Namae Perfetto Satoshi, ora aspetterai con me che mia figlia si svegli, perchè in caso contrario quello che non si risveglierà più sarai tu. Oleandro! Alzatosi si sarebbe diretto affianco dell'Oleandro lasciando Jou da solo a fianco della figlia. Indicando l'anziano parlò Portalo qua
    In pochi secondi il vecchio sarebbe andato e tornato, ma quando tornò nella stanza era in compagnia di qualcuno. Era un ragazzo giovine, chiaramente malmenato e torturato, con le catene sia ai polsi che alle caviglie Oleandro, fammi vedere come funziona il tuo veleno. Su di lui. Sono molto curioso Così, come un bambino davanti ad un cartone animato, il capo avrebbe incrociate le braccia portandole al petto e guardava incuriosito l'Olenadro dettare la morte di quel povero sfortunato; chiaro che Namae non poteva ribellarsi se voleva terminare quel suo incarico vivo e vegeto
     
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