[MG] - InfiltrazioneTerritorio: Kiri

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  1. Munisai
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    Infiltrazione


    Kiri • Capitolo III

    Makiko ascoltò lo sconosciuto affermare di non averla affatto seguita né cercata. Una balla grossa quanto una casa, ma non si trattava che dell'ennesima menzogna nella menzogna in quella commedia estemporanea messa in piedi dalla donna e dal ragazzo, una pantomima dove saper improvvisare e adattarsi erano fattori fondamentali.
    La kunoichi non ribatté a quelle parole, lasciando che l'altro recitasse il suo ruolo, continuando solo a fissarlo facendo trasparire ostilità.

    Quando il pittore poi si rivolse aspramente alla nukenin, quest'ultima ovviamente non gradì affatto.
    Non sarei un'artista, eh? Chi diavolo ti credi di essere?!
    Per me matita e pennello non avevano segreti già prima che tu venissi al mondo, lattante!
    Puoi dire quello che ti pare, ma resti un vigliacco che si nasconde dietro una presunta etica e ideali filosofici per pararsi il sedere, ostentando una neutralità che gli serve solo da scudo.


    Per l'amor di Dio, non sei nemmeno un ninja decente, se non sono qui per la bomber per quale motivo pensi che ci sia?
    Poi, Zora passò all'azione.
    Il fiore che Hisako aveva gettato via ma incautamente alle sue spalle, la colse di sorpresa colpendola in mezzo alla schiena.
    Vacillò, poi si voltò, disorientata.
    Ma che dia--?!
    Intanto il ragazzo dai capelli verdi realizzava un enorme dipinto con una rapidità sorprendente. Una tigre a dimensione naturale, se non più grossa ma fatta d'inchiostrò, prese forma tridimensionale, proprio come era accaduto con il fiore, e in due soli balzi fu addosso all'attempata criminale, troppo veloce perché ella potesse sperare di evitarla.
    La belva schiacciò la sua preda a terra, affondando zanne e grinfie su di lei, senza ferirla o provocarle particolare dolore, ma sicuramente impedendole di muoversi.
    Merda! imprecò la donna cercando di divincolarsi ripetutamente, ma invano. Sembrava avere un macigno addosso tanto la bestia illustrata sembrava inamovibile.
    Lasciala andare, maledetto! intimò l'otese con tono minaccioso.
    Si trovava proprio accanto alla nukenin e, forte della consapevolezza di avere a che fare con un alleato, approfittò della situazione per guadagnare punti agli occhi della donna.
    Sferrò un pugno alla tigre come a voler tentare di liberare la nuova alleata, ma non servì a granché. Proprio come si aspettava e sperava.
    Cazzo, questa cosa non si smuove!
    Nel frattempo Zora si avvicinò, rivolgendo le sue ultime parole a Hisako prima di darle le spalle, mentre Makiko si allontanava ponendosi a qualche metro da lui. Recepì con chiarezza il segnale d'intesa che il giovane le lanciò, ma ovviamente non reagì, pur gioendo dentro.
    E ora veniamo a te, la tua testa mi garantirà sicuramente un compendio extra non indifferente.
    Non così in fretta, tesoro! avrebbe esclamato con l'ultimo barlume di spavalderia la criminale, prima di giocare la sua ultima carta.
    Il pittore avrebbe sentito una voce a lui sconosciuta ma di sicuro appartenente a una bambina chiamare ripetutamente il suo nome, e la voce proveniva dall'esterno, oltre l'ingresso dal quale era entrato in quel vecchio capannone. Il ramingo si sarebbe sentito istintivamente attratto da quella voce ed esimersi dal cercare di raggiungerla gli sarebbe costato un discreto sforzo di autocontrollo, nonché un po' della sua capacità di reazione.[H ST]
    Ragazza!
    Pareva che Hisako avesse un piano, e sarebbe toccato all'otese portarlo a compimento.
    Lascia fare a me! replicò la kunoichi componendo alcuni sigilli, certa di non venire ostacolata mentre lo faceva.
    In qualsiasi modo l'artista avesse reagito all'illusione, lei avrebbe approfittato del momento di possibile distrazione per aggredirlo. O almeno questo era quello che avrebbe dovuto credere la disgraziata spalmata a terra.
    Subito Makiko estrasse la sua cerbottana da sotto il giubbotto, ma tutti l'avrebbero vista come un kaiken leggermente più lungo del solito, la cui lama per giunta si sarebbe tinta gradualmente di un viola acceso.[M ST]Efficacia: 10
    Prendi questo, bastardo!
    Zanna della Serpe Assassina!

    Il nome di una presunta tecnica inventata di sana pianta sul momento fu proclamato a gran voce, mentre la donna si scagliava su Zora facendo in modo che la nukenin non potesse vedere il punto d'impatto della finta lama, possibilmente il busto.
    La donna avrebbe inoltre fatto pure lei un occhiolino al compare, quando fosse stata sicura di essere vista solo da lui, per rassicurarlo sulla natura inoffensiva dell'attacco. L'avrebbe lasciata fare?

    Fortunatamente, la recita non dovette durare oltre perché subito dopo la "pugnalata", Hisako, che aveva seguitato a cercare di divincolarsi inutilmente, fu trascinata dalla tigre d'inchiostro all'interno di un rotolo dell'uomo. Diventando ella stessa un disegno impresso su di esso!
    Se il giovane avesse fatto notare all'alleata che potevano finalmente gettare la maschera e parlare liberamente, lei avrebbe tirato un sospiro di sollievo.
    Meno male, va. Grazie dell'aiuto, Zora.
    Ammesso che sia il tuo vero nome ahahah!

    L'atmosfera sembrava essersi distesa di colpo, e anche la donna sembrava un po' più amichevole di quanto apparisse.
    Ti hanno mandato da Oto? Non mi hanno neanche avvisato, quei dannati.
    Poi riguardo la preda.
    Oddio, cosa le hai fatto?
    Fissò la pergamena dubbiosa.
    Penso che verso la fine abbia abboccato, ma ora devi spiegarmi come la tiro fuori da lì incrociò le braccia mentre sorrideva complice al compagno.





    Edited by Munisai - 14/12/2018, 12:57
     
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