Nanadaime KazekageProclamazione Kazekage

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    II: Dango Unchained



    Comunque per me sono tutte cavolate. Voglio dire, ha davvero senso prendere qualcuno e metterlo lì, a dire due parole e poi... Bah, vedremo. Qui cambiano più i Kazekage che il vento, dannazione.

    La Rossa fece spallucce, lanciando distrattamente il kunai giocattolo verso il bersaglio colorato. Le parole di Hohenhaim, neo-eletto Kage della Sabbia continuavano a ronzarle in testa, come una fastidiosa mosca del deserto. Famiglia, amicizia, integrità. Tante belle parole, ma quale fosse il loro reale significato per il ragazzino che - a sorpresa - si era affacciato dal balcone del palazzo, nessuno lo sapeva. Tantomeno Saru, che a stento sarebbe riuscita ad identificare quale valore avessero per sé.

    Ehi ragazzina, attenta a dove diavolo lanci quell'affare, mi stavi per cavare un occhio!

    Scosse brevemente il capo, mettendo a fuoco solo in quel momento le luci della bancarella, il suo braccio disteso, e il buco nel tendaggio lasciato dal suo kunai di legno. Decisamente, doveva aver sbagliato a dosare la sua forza. Un intenso rossore si appropriò delle sue guance, mentre le sue gambe già premeditavano una ritirata decisamente strategica.

    Io... Ehm, mi dispiace, devo essere stata sovrappensiero! Sa, le luci, i suoni...

    Ma era già a diverse decine di metri dallo stand, lontana dalle grinfie del povero padrone quasi-mezzo-cieco.

    Che ridi tu?! Credi che sia divertente, Chikuma? Guarda che il prossimo potresti essere tu, e questa volta non userò un kunai di legno, santissimi numi!

    Sbuffando e continuando a lanciare intermittenti occhiate cariche di odio a Jou, Saru si mise in coda per accaparrarsi dei deliziosi dango. Erano lì, lucidi e succulenti, pronti per essere divorati.

    Non so te, ma io ne mangerei a palate. Cioè penso che potrei realmente non smettere mai. Credi che una dieta di soli dango sia sostenibile nel tempo?

    Trovareun misero angolino di tavolo libero fu un'impresa decisamente eroica. Quella sera la piazza centrale di Suna era talmente gremita che la fiumana di gente aveva esondato i confini della piazza, occupando qualsiasi via, pertugio e vicoletto adiacente alla stessa. Saru non era decisamente abituata ad ambienti del genere. Suna, la sua Suna, era definibile con tre aggettivi: calda, secca, e solitaria. Vederla così straripante di energia le faceva girare la testa, e poteva chiaramente avvertire il livello di saturazione che i suoi sensi avevano oramai raggiunto. Per riuscire a sentire quello che Jou le stava dicendo, e per farsi sentire a sua volta, i due ragazzi dovevano fare a gara a chi urlava di più, contribuendo di certo alla baraonda generale.

    SAI, CREDO CHE QUELLO CHE MI FA PIU' SENSO SIANO QUELLE RAGAZZINE URLANTI LI' DIETRO. FINO A CINQUE SECONDI FA NON SAPEVANO NEMMENO CHI FOSSE COSO, E ORA NON RIESCONO A TENERE A BADA GLI ORMONI.

    Pur non vedendole, riusciva a percepire chiaramente la loro presenza in tutta la gloriosa possenza gallinacea. Non fece in tempo a voltarsi del tutto per andare a cantarne quattro alle grupie del neo-kazekage, che un urto improvviso le tolse l'equilibrio, costringendola a sedersi nuovamente sulla panca.

    Oufh.. Dannazione..
    EHI MA STAI ATTENTO. EHI, HO DETTO A TE, DANNAZIONE.

    Quando il malcapitato si voltò, rivelò un volto totalmente coperto e una certa fretta di recuperare i suoi averi, sparsi sul fondo terroso e impolverato della piazza. Saru si rimise in piedi, spostando il peso all'indietro sulla gamba destra. Qualcosa di quell'indivuo e del suo compare aveva innescato un meccanismo di allarme naturale nella Rossa, che le indicava la fuga come scelta migliore in quella situazione. Dopo una manciata di secondi passati a raccogliere fogli alla rinfusa, che le sembrò però eterna, i due tizi soffermarono i loro sguardi sui due genin per una frazione di secondo; Saru cercò di parlare, ma le parve di aver dimenticato come si facesse. Poi, tutto accadde in un secondo.


    JOU! JOU DOVE VAI. TORNA QUI IMMEDIATAMENTE, COSA PENSI DI FARE?!

    L'urlo le grattò la gola, mentre gli occhi facevano fatica a seguire Jou scomparire in mezzo alla folla, sulle tracce dei due uomini misteriosi. La ragazza si guardò intorno, mentre la folla attorno a lei pareva non aver visto niente, né tantomeno aver udito il suo urlo. L'attenzione della gente sunese era tutta concentrata su una nuova esibizione di Hohenhaim, che a quanto pare aveva deciso di intrattenere gli abitanti della sabbia con i suoi pupazzetti d'argilla.

    Dannazione, qui a nessuno frega un cazzo delle cose importanti. Bella famiglia di merda, la nostra.

    Jou era scomparso, e con lui i due uomini. E non aveva nessuna possibilità di rintracciarli, né di poter prestare aiuto a quel cretino di jou Satoshi. Stava per sprofondare nella disperazione dettata dalla consapevolezza della propria inutilità, quando al margine del proprio campo visivo vide sventolare un foglietto stroppicciato, del tutto simile a quelli che i due tizi si erano così tanto prodigati di recuperare in tutta fretta. Sopra di essi, qualcuno aveva elegantemente vergato una frase totalmente priva di senso, almeno per la genin.

    Ma che cazzo sta succedendo, maledizione?

    Nel frattempo, l'aria si era riempita dei gridolini estasiati della folla, in visibilio per l'ennesimo trucco del neo-kazekage.
     
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