La Pioggia che Lava via Tutto

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Ma in fondo sono tutti così...



    La locanda dei Veri Batuman aveva avuto una storia travagliata.
    Il primo proprietario era un ninja mancato di non si sa neppure che villaggio, che fin lì era andato a vivere ed aveva sposato una donna di Ame, da cui aveva avuto una figlia.
    Ma quando l'uomo entrò, chiedendo del proprietario attuale, poté vedere che i due baristi che lavoravano ai tavoli erano due ragazzetti: uno dalla faccia molto "pulita", semplice e gentile nei modi, l'altro, di chiari origini "kumesi", con monco di una mano.
    Fu il primo dei due a sentire le parole del nuovo giunto, e subito si voltò verso l'altro: Tamura... abbiamo acqua qui?, chiese.
    E nella sua domanda non avrebbe trovato insolenza o altro, solo sincera perplessità, nessuno aveva mai chiesto acqua da quanto lui lavorava lì (o forse un ragazzo una volta, prima di scatenare una rissa, ma non ricordava per bene).
    Certo che abbiamo l'acqua, Medo, con cosa lavi i bicchieri e le altre cose sporche, geniaccio?, replicò con tono critico, scuotendo la testa, il monco da una mano, che prese un bicchiere vuoto, lo piazzò sotto un rubinetto, e lo riempì, portandolo poi al nuovo giunto.
    L'acqua ad Ame non costa tanto e questa è persino pulita, però non ti dà diritto a noccioline o altro, straniero., disse con cortesia, ma non altrettanta gentilezza, il ragazzo di nome Tamura.
    Veramente, diceva di dover parlare con il proprietario., spiegò Medo.
    Vuole parlare con tua cugina? Ma Tendora-san oggi non stava bene, o meglio, stava peggio del solito, mi pareva di aver capito...
    Sì, mia cugina sta male oggi, più del solito, ma credo che lui volesse parlare con il Sensei.
    Ed a quelle parole, il ragazzo più scuro di pelle si guardò il moncherino, poi guardò lo straniero: Oh... capito, vado a vedere se c'è., disse più allo sconosciuto che a Medo.

    Scusa la confusione, straniero, ma sai, in teoria la locanda è di mia cugina, l'ha ereditata dal padre, mio zio, quand'è morto.
    Ma credo tu sia qui per parlare con Ru-Wai-sensei, che con mia cugina ci... convive, penso sia il termine più corretto.
    , avrebbe spiegato Medo cordialmente, allungando comunque aucleh nocciolina in un piattino allo sconosciuto, in attesa che Tamura tornasse.
    Ed il ragazzo monco non ci mise molto, Ru-Wai sensei c'è e ti aspetta, straniero, la stanza in fondo alla sala., spiegò allo sconosciuto, indicando l'ampia locale unico che costituiva il piano terra della Locanda dei Veri Batuman, e che si concludeva, sul lato destro, in una scala verso il piano superiore, mentre sul fondo, rispetto all'ingresso, c'era una porticina e quella gli era stata indicata.

    Se lo "sconosciuto" avesse varcato quella porta, nessuno avrebbe avuto alcunché da ridire e, soprattutto, si sarebbe ritrovato nella dispensa di alcolici della Locanda, piena di casse di superalcolici, bottiglie disposte sui diversi mobili ed alcuni badili di birra e, al centro di tutto ciò, seduto comodamente su una poltrona, l'uomo che stava cercando (e che forse non conosceva come Ru-Wai):




    Mi dicono che mi cercavi. Chi sei e cosa vuoi?



    Chiese il Risorto, non proprio con la medesima cortesia dei due baristi.

    Mi sembra di conoscere questo tipo, fratello... a te no?
    Si togliesse il cappuccio, ne sarei sicuro anch'io, ma sì, mi sembra familiare...
    Quindi dite che non è qui per ammazzarci?
    Quanta gente che conosciamo non ci vuole morti?
    Yato... forse...
    Grazie della schiettezza, fratello, sei molto di supporto...
    AHAHAHAAHAHAHAHAHAHAH!!!!
     
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34 replies since 14/3/2019, 20:54   506 views
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