Posto di bifolchi, gestito da persone vili, per persone ignobili.
Questa era Ame.
Mi basta l'acqua, grazie. Tenetevi le vostre noccioline, avrei voluto aggiungere, ma mi limitai ad un piccolo cenno della mano.
Mi bastava l'acqua.
Acqua, e sangue. E dolore.
E vendetta.
Ascoltai in silenzio lo scambio di battute tra i due. Era fin troppo chiaro che la persona che cercavo, a quel punto, non era il proprietario, o almeno non nel senso stretto del termine.
Il sensei, allora. Attendo qui. Presi il bicchiere, che nel frattempo mi era stato portato sul bancone.
Spostai le noccioline, che malgrado tutto mi erano state allungate dal ragazzo rimasto.
Ru-Wai... Sensei... Pff... Ridacchiai, sotto il cappuccio. Era sicuramente lui.
Impiegò poco il ragazzo con il moncherino a tornare e ad indicarmi una porticina in fondo alla sala.
Finii con calma il bicchiere, poggiandolo docilmente sul bancone e allungandolo verso il cameriere.
Vi ringrazio. Mi alzai, e con calma serafica superai la soglia della porta indicatomi, avventurandomi in una specie di dispensa, occupata per lo più da alcolici.
Al centro della stanza, in bella vista, una poltrona... Lì, seduto, il mercenario Kaguya.
L'uomo parlò per primo, mentre io, ancora incappucciato e con lo sguardo rivolto leggermente verso il basso, mi fermai a circa 5 metri da lui.
E questo cosa sarebbe...? Il tuo ufficio? La tua sala del trono? Parlai lentamente.
Ti credevo ben più zelante. Questo buco di fogna non me lo aspettavo da te... Com'è che ti fai chiamare qui? Ru-Wai? Non ho mai capito cosa non va in te con questi nomi... Ru-Wai, Zong-Wu... E l'altro, qual'era... Feng... Mah, non ricordo. Incominciai, beffardo malgrado mi trovassi nella fossa del leone.
La mia mano destra sollevò il cappuccio, rivelando il mio volto serio. Gli occhi cupi e vitrei.
Un giorno capirò qual è il tuo vero nome, Kaguya. E' passato un po' di tempo, da quella notte al Gelo... Iniziai, fermandomi, come se il solo pronunciare quel nome mi avesse congelato il cuore all'istante.
Sono venuto da molto lontano per parlare con te oggi. Dal Ferro, per la precisione. E se sono venuto da così lontano, non è sicuramente per godere della compagnia degli ignobili abitanti di questo Villaggio... Penso che per te sia chiaro. Buttai fuori l'aria dal mio corpo.
C'è stata una Riunione, qualche giorno fa... Una riunione, organizzata tra i quattro villaggi... Te la faccio breve, tanto non è stata utile a nulla se non ad alimentare l'ego insulso di qualche personaggio... Però sei stato te a chiedermi cosa volevo, quindi andrò dritto al punto. Sembrerebbe che il tuo gusto per i segreti non finisca mai... Come ben puoi intuire, da questa Riunione, qualche informazione utile è scappata fuori... E tra queste, in particolare una... Guardai l'uomo sulla poltrona.
Da quanto tempo sei un Asso di Ame? Lapidaria.
Voglio essere chiaro: non me ne frega assolutamente nulla di quale sia il tuo nome, quali siano i tuoi scopi, per chi combatti, o persino se tu un Asso di una delle organizzazione criminali che governa questa fogna a cielo aperto di città... Io sono qui per un motivo preciso... I miei occhi diventarono scuri, la mia voce gelida.
Tensai-Ji. Il mio corpo rispose quasi in automatico al solo pronunciare quel nome, irrigidendosi.
La folle principessa del Gelo, e nuovo Asso di Cuori. Ho un conto in sospeso con lei... Chiusi i pugni.
Voglio sapere tutto riguardo a Lei... Dov'è. Chi la segue. Chi la protegge. Quando
ucciderla.
E tu, oggi, me lo dirai. 
