La tomba di Asmodai[Comasterata]

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  1. leopolis
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    La Tomba di Asmodai


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    Merda, - sbuffai osservando, infastidito, come quei tizi abilmente e apparentemente comunque con delle difficoltà, riuscirono a evitare il peggio. Sfortunatamente non riuscii per niente a beccarli con il mio ultimo attacco, che era anche quello mortale. Usarono di nuovo le loro capacità che, - dovevo dirlo, le invidiavo non poco, - per scomparire e riapparire a qualche metro di distanza da noi. E quando si rivolsero a me come a Tasaki-san, sbuffai di nuovo per niente convinto di quell'appellativo che mi veniva rivolto. - Tasaki-sama, prego. - Lo corressi. Ora, qualcuno potrebbe erroneamente pensare che volessi la loro morte. Errato. Non li volevo uccidere, anche se le mie ultime azioni potevano far pensare il contrario. Cosa volevo? Beh, volevo che mi lasciassero in pace insieme a tutta quella storia di Seinji e del loro culto. Per questo non mi curai nemmeno tanto delle loro parole: il potere, l'immortalità, la ricchezza... Tutto quello era vano e sciocco. Loro non lo capivano? La sola cosa che contava era l'anima e per questo mai avrei firmato quei strani accordi; mai sarei sceso a patti con il Diavolo. Mai. Mai e poi mai mi avrebbero avuto tra le mie fila. - Sprecato. - Dissi. - Tutto sprecato. Il vostro tempo è sprecato, il vostro sangue è sprecato, il vostro chakra è sprecato. Tutto sprecato. - Era quella la mia risposta. Era chiara? Hmm. Ero sicuro che l'avrebbero capita. Così come ero sicuro anche di un'altra cosa: non l'avrebbero accettata. Non capivo perché erano così tanto legati a quel Seinji e dopo la sua dipartita a me. D'altro canto, ormai diventava sempre più chiaro che avrebbero continuato a infastidirmi comunque, nonostante tutto ciò che avessi detto, che avessi fatto. Era una specie di Maledizione: il Segno del Diavolo, se così lo si poteva chiamare. E a dirla tutta non sapevo come fuggire da quella Maledizione se non sfidare quella setta a viso aperto. In tutto questo c'era, ovviamente, un problema: le loro capacità. Lanciavano ninjutsu più potenti del solito, si teletrasportavano, comparivano, attaccavano e sfuggivano. Questo ostacolo non sapevo proprio come superarlo; la loro cattura... beh, non sapevo come farla, dato che al singolo minimale pericolo loro semplicemente sparivano ricomparendo a metri o chilometri di distanza. - Andate via, - dissi a quei tizi capendo che a nulla sarebbe servita quella frase. Sarebbe caduta nel vuoto. Di nuovo. Eravamo solo due parti in guerra e non volevamo per niente tornare sui nostri passi.

    Fu in quel momento che rivolsi le mie attenzioni verso il piccolo genin kiriano che aveva subito all'occhio un danno niente male. Volli dire anche a lui che ero "sama", non "san", ma considerando come stava sanguinando lasciando a terra delle tracce di sangue niente male non dissi nulla. Non era la prima vittima dei Somujo, che notoriamente erano solo una banda di criminali che avevano un solo scopo nella vita: mangiare la carne altrui, bere il loro sangue e cercare di ottenere un potere sempre più grande. - Vai da solo, - dissi. - Coprirò la tua fuga, altrimenti ti rincorreranno. E considerando come sei messo, ti prenderanno. - In effetti quel genin non aveva alcuna speranza di raggiungere l'Ospedale di Kiri sano e salvo finché c'erano i Somujo a rincorrerlo. Si teletrasportavano, erano veloci, l'avrebbero preso. Non c'era alcun dubbio in questo. In tutto questo però c'era una nota positiva: una volta raggiunta la foresta, difatti, sarebbe stato praticamente al sicuro. Anzi. Non sarebbe stato al sicuro per nulla. L'avrebbero trovato anche nella foresta e se non fosse stato abbastanza veloce, forse sarebbe morto dissanguato prima di raggiungere il Villaggio della Nebbia. - No, - mi contradissi da solo. - Vieni qui e salimi sulla schiena. - Non avrebbe potuto rimuginare molto se farlo o non farlo e io al contempo avrei rinfoderato le katane. Avrei atteso che il tizio di Kiri mi si fosse avvicinato, dopo di che mi sarei rivolto ai 4 Membri della Setta di Somujo: - Volete prendermi, no? Beh, questa è l'occasione perfetta. Ho un tizio ferito qui sulla schiena. Sono solo e voi siete in 4. Beh, fatevi avanti. - A quel punto, però, mi sarei rivolto al genin: - Tieniti forte. - Con lui in spalla mi sarei subito messo a correreVelocità: 600
    Passi: 6 + 3 (Passo Selvaggio) + 1 (Sacrifico 1 Basso e 1 leggera) = 10 passi
    in direzione del villaggio con il tizio sulla schiena. Considerata la mia velocità, ma anche il fatto che erano ancora attive le mie capacità speciali, li avrei presto seminati. Qui, però, c'era un grande problema: il suo sangue che cadeva a terra. Anche se li avessimo seminati, il sangue ci avrebbe traditi. E da lì a poco le capacità della mia tecnica sarebbero svanite. Insomma, correndo sulla strada per Kiri, in mezzo al bosco locale, lontano da quella tomba che, - ne ero sicuro, - sarebbe sparita da lì a poco, eravamo entrambi in una situazione di merda. E quando il ragazzo sarebbe svenuto dritto sulla mia schiena dalle mie labbra sarebbe uscita una sola parola: - Merda. -
    Non ero per niente sicuro di raggiungere il villaggio in tempo seminando quei tizi. Ma che potevo fare. Era la vita.




    Chakra: 49,5/60
    Vitalità: 13/14
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  550
    Resistenza: 400
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 575
    Intuito: 525
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Shuriken Gigante × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 2
    • Katana × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 2

    Note
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11 replies since 30/9/2019, 14:52   201 views
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