La tomba di Asmodai[Comasterata]

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  1. Youshi2
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    La tomba di Asmodai


    V

    Fortunatamente il chunin del suono cambiò idea e, dopo avermi invitato alla ritirata così che lui potesse coprirmi, si decise a prendermi sulla schiena prima che potessi perdere i sensi.
    L'udito era ovattato, vedevo le sue labbra muoversi ma non sentivo nessun suono. La luce si faceva mano a mano più fioca quando lo vidi chinarsi per potermi permettere di salirgli sulla schiena, con un ultimo moto di forza riuscii a salire prima che il buio mi circondasse.

    I sacerdoti di Somujo risero con forza ascoltando le parole di Tasaki, l'uomo che reggeva il moncherino del suo braccio, malgrado la voce rotta dal dolore, parlò con forza come se non fosse successo niente. Ahahah Tasaki-sama, ma non vedi? riprese la sua fiato Sei tu che continuamente stai tornando da noi. Tu che sei venuto a cercare la tomba di Seinji-sama, tu che precedentemente sei venuto da noi ad Ame. Il nostro destino è legato indissolubilmente venne raggiunto dagli altri suoi tre scagnozzi E' il volere di Somujo e ne tu ne noi potremmo mai andare contro alla sua volontà perché il suo volere è legge per noi mortali. Smettila di provare a combatterlo, il tuo è tutto tempo perso. Nggh... Il sangue continuava ad uscire copioso dalla sua ferita, quindi, prima di ritirarsi scomparendo insieme agli altri, concluse Ci rivedremo molto presto, prima di quanto tu possa mai immaginare! Ahahahaahah Una nuvola scura esplose sotto i loro piedi e, una volta diramata, non lasciò altro che i segni della lotta appena avvenuta.

    Da qui si capisce perfettamente il motivo per cui vale la pena difenderla, vero Mizukage-sama? domandai ad Itai, mi trovavo sul tetto dell'amministrazione di kiri e da lì si vedeva tutto il villaggio. Ero da poco tornato all'isola dopo un lungo viaggio in vista ai quattro grandi villaggi, era il giorno in cui avevo avanzato la mia candidatura all'interno della mano nera. Il giorno in cui avevo praticato per la prima volta l'arte segreta del mio clan, il giorno in cui avevo perso la mia semenza per abbracciare completamente il villaggio e diventare l'ombra del Kage. Da quel giorno, assistita alla nuova epifania del Veterano, combattei mettendo sangue e cuore al servizio del villaggio, compiendo missioni per Kiri e per l'Accademia, combattendo, addestrando nuove reclute.
    Con l'avvento di Kensei-sama la mia dedizione venne premiata, mi confermò all'interno della Mano Nera e nominato Mano Sinistra del Mizukage. Un titolo che gravava sulle mie giovani spalle.

    Non avevo paura di morire perché, se fossi morto, sarei morto adempiendo al mio dovere. Sarei morto difendendo il villaggio.
    Ma sarei morto fallendo e questo non l'avrei permesso.


    Non inseguito dagli adepti di Somujo, sarebbe arrivato celermente all'ospedale di Kiri. Lì un'infermiera, dopo avergli indicato un lettino su cui appoggiare il mio corpo, avrebbe immediatamente chiamato un medico. Un'uomo anziano, senza perdere la calma ma muovendosi rapido, portò il mio corpo in chirurgia.

    Non passarono più di cinque minuti prima che una figura ammantata di nero si presentasse di fronte a Tasaki. Tasaki-san, il ragazzo che hai condotto qui all'ospedale è un membro della Mano Nera. La squadra speciale del nostro villaggio si sarebbe accomodato su una sedia che stava lì nel corridoio E' un ninja valido, ti ringraziamo di averlo condotto celermente all'ospedale. Credo che tu sia riuscito a salvarlo e, in nome della Mano Nera, ti ringraziamo. la sua voce era calma e profonda, modulata dalla scura maschera inespressiva che teneva al volto rendendolo irriconoscibile. Detto questo, che un nostro ninja venga attaccato all'interno del territorio di kiri è inaccettabile.
    Abbiamo bisogno che tu ci dia tutte le informazioni in tuo possesso riguardo a questo attacco.
    tamburellò tranquillo le dita sulle ginocchia Inizia pure dai motivi che ti hanno spinto a venire a Kiri e poi raccontaci chi sono stati

    Dopo il loro colloquio, l'alto ninja coperto dal mantello scuro, parlò con voce calma. Capisco, grazie della collaborazione. Ora ci penseremo noi a sistemare le cose o, quanto meno, estirparli da quest'isola. Nel frattempo, finché non si sarà ripreso Youshi-san, dobbiamo invitarti a non abbandonare l'isola. Dovremmo anche confrontare le vostre due versioni dell'accaduto, ti daremo una stanza a nostre spese e sarai avvisato quando il ragazzo si riprenderà, se vorrai. Quindi, così come era arrivato, se ne andò lasciando il silenzio più totale nell'angusto corridoio.

    Qualche giorno dopo, nella stanza dell'ospedale, riaprii l'occhio venendo accecato dalla luce che inondava la stanza. Ero vivo.
     
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