La tomba di Asmodai[Comasterata]

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  1. Youshi2
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    La tomba di Asmodai


    VI

    Vedevo i contorni degli oggetti che componevano il mobilio di quella asettica stanza particolarmente sfuocati. La forte luce che, appena riaperti gli occhi, mi aveva accecato era in realtà filtrata da una chiara tenda che ne smorzava l'intensità.
    Mi aggiustai a fatica sul letto, sistemai per bene il cuscino dietro alla schiena e mi ci appoggiai riflettendo sugli ultimi avvenimenti che la mia mente aveva oscurato. Non ebbi difficoltà a ricordare quella radura, così come non avevo dimenticato quelle figure coperte da grossi mantelli che c'avevano attaccato, il momento della fuga però non mi tornava assolutamente alla mente.

    Se ti stai chiedendo come sei arrivato qui, è stato in groppa al chunin del villaggio del Suono Disse con voce calma l'infermiera che, a quanto pare, mi stava già osservando da un po' sull'uscio della porta e sembrò intuire il mio crucio. E' grazie a lui che sei ancora vivo, sei arrivato qui che avevi perso già una gran quantità di sangue. Ti abbiamo salvato appena in tempo Si avvicinò controllando i parametri su un schermo che stava al mio fianco L'operazione è andata al meglio, il dottore ha chiuso la ferita e ti è stata fatta una trasfusione. Poi hai dormito di un sonno naturale, dovete esservela vista brutta la faccenda... Sono 72 ore che dormi, più o meno

    Mi guardò con aria interrogativa, forse si aspettava che la ringraziassi - cosa che non feci sebbene le fossi grato per quelle poche parole - oppure si aspettava che le dicessi cosa o chi potesse permettersi, all'interno dell'isola, di ferire così gravemente un suo ninja. Ma io rimasi in silenzio, lo sguardo si spostò verso la finestra: vidi, oltre la leggera foschia di quella tenda, piccoli uccellini cantare volando liberi nel cielo.
    Feci per aprire bocca che lei subito mi anticipò Tasaki-sama è ancora a Kiri. La Mano Nera gli ha chiesto di trattenersi sull'isola per proseguire con una più attenta analisi dell'accaduto. Mi guardò moredendosi leggermente il labbro Se le fa piacere, Youshi-san, lo manderò a chiamare. Lui per primo ci ha chiesto di essere avvisato una volta che si fosse ripreso
    La ringraziai con un accenno affermativo e grato per aver anticipato ancora una volta le mie richieste, la salutai con un sorriso e se ne andò.

    Tasaki, qualche minuto dopo, sarebbe stato raggiunto da un piccolo corvo. Il quale, sulla zampa, portava un messaggio in cui veniva informato che Youshi-san si era ripreso e sarebbe stato contento di poterci parlare.
    Le sue ricerche circa i Kenjutsu del villaggio, contemporaneamente, non avevano dato più di molto i loro frutti. Erano le arti segrete dei clan e, in quanto tali, erano custodite molto gelosamente. Se mai avesse provato a chiedere a qualcuno appartenente ai clan stessi, questi, lo avrebbero guardato insospettiti non rispondendo ad alcuna domanda. Se invece avesse chiesto a persone che non appartenevano ai clan, questi gli avrebbero potuto fornire informazioni piuttosto semplici e di dominio pubblico.

    Una volta che fosse giunto all'ospedale, imboccato il corridoio della mia stanza, avrebbe visto gli stessi ninja mascherati di qualche giorno prima uscire dalla porta. Non lo avrebbero salutato di loro sponte ma, se lui lo avesse fatto, loro avrebbero risposto con un semplice gesto della mano e del capo.
    Entrato nella luminosa stana, avrebbe potuto vedermi vestito con il semplice pigiama dell'ospedale e numerose e candide garze a coprire la cicatrice sul viso. Imboccata la porta, una volta che i nostri sguardi si fossero incrociati, l'espressione cruciata, che il dialogo che avevo avuto in precedenza con i miei superiori mi aveva provocato, sparì lasciando il posto ad un sorriso genuino.

    Tasaki! Mi hai salvato la vita e per questo te ne sono debitore, vieni siediti, ti prego Mi aggiustai sul letto sistemandomi a mia volta Mi dispiace averti costretto alla ritirata, quei ninja mi erano superiori ma... Questa è una lezione che non mi dimenticherò mai. Mi addestrerò più duramente e, appena avrai occasione, ti prego, conta sul mio aiuto, sappi che ho un conto in sospeso con quei devoti di Somujo. La mia espressione era diventata terribilmente seria, mi sarei vendicato di quel affronto e avrei aiutato il chunin del suono se avesse voluto. La mia era una promessa.

    Se mi avesse chiesto come stavo o se avessi avuto intenzione di sottopormi ad un intervento per farmi impiantare un nuovo occhio, avrei risposto con voce leggera lasciando cadere lo sguardo oltre la finestra Sì, sì sto bene, ti ringrazio. Abbiamo un ottimo ospedale qui! Eheheh sogghignai No, nessun intervento chirurgico. Le cicatrici, infondo, sono ricordi organici. Segni evidenti dello trascorrere del tempo, delle azioni compiute e degli errori fatti. No, quest'occhio rimarrà così finché non avrò capito il mio errore e finché non sarò in grado di superarmi, oltre che di avere la mia personale vendetta
     
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