Una promessa dal passato

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  1. Jotaro Jaku
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    Jotty2Hotty

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    CITAZIONE

    Hai ragione, non dovrei essere qui, ma un mio sottoposto ha pensato bene di sacrificarsi e agire da ponte per concedermi l'ingresso. Io non sono destinato a giungere in questo posto. Sorrise, con gli occhi che brillavano d'ambizione nonostante l'aspetto sciatto. Mai.


    Jotaro fece spallucce. Guarda che non è così male. Ci sono già stato diverse volte, una volta abituato più essere stimolante.
    Hayate era certamente cambiato, anche se il suo carattere di fondo era rimasto pressochè lo stesso. Era giunto in quel luogo sacrificando qualcuno, un metodo può adatto allo stile di Jotaro che al Tamasizu, ma il tempo cambia le persone...Quanto a Mataza, l'idea che Hayate lo stesse torturando per avere informazioni era decisamente una novità, il Jaku non immaginava che Mataza avesse delle informazioni utili per un bel nulla, ma a quanto pareva, stando all'apparizione del vecchio amico, era in contatto con chissà quali spiriti di quel luogo. Quanto al discorso del cuore, anche Hayate sembrava essere a conoscenza dell'entità che si muoveva alle spalle di Shiro, e la cosa per un momento rallegrò Jotaro. L'idea che un nemico comune fosse tenuto d'occhio anche da uno come Hayate era positivo. Sebbene egli non fosse in cima alla lista dell'immortale, almeno c'era, questo non era un dettaglio da poco.
    Quindi Febh pose una domanda legittima ma prima che Jotaro potesse rispondergli, venne scaraventato via da Hayate in malo modo.

    Non...non trattarmelo così per favore, non so nemmeno perchè sia qua dentro. No comunque, a dirla tutta ora che ti ho qui davanti non sono nemmeno così sicuro di volerlo portare via, ad essere sincero.

    Ogni storia aveva una fine, prima o poi, e quella di Mataza era finita da un bel pezzo. Oltretutto, essere torturato, da morto, da Hayate, sicuramente avrebbe causato dei danni al suo spirito, considerevoli, e l'idea di avere un vegetale attorno, non emozionava Jotaro più di tanto.

    CITAZIONE

    Potrei lasciarti Mataza, ovviamente. Ma solo se mi aiuterai a farti dire ciò che voglio sapere da lui. Sorrise. Non potrei fidarmi di nessuno a parte te per un compito simile. Quanto al creare un posto sicuro per quelli come noi... mpf! Ridacchiò. Jotaro, Jotaro, Jotaro. Io non sono più come te. E certo non come lui. Non ci sono altri come me. Io sono Hayate, non lo capisci? Ho già un posto per me, e una serie di servitori che cercano solo di portarmi ancora più in là, così che apra la via per tutti loro. Non insultare la mia intelligenza chiedendomi di unirti alla mia organizzazione: tu sei un freelancer. Non puoi far parte di nessun gruppo, e nessun gruppo potrebbe mai accettarti davvero, Jotaro.


    No..no, ti prego ero sarcastico, non ti vedo da un milione di anni e non conosco i tuoi obiettivi, così come non mi interessa la tua setta, così come non interessa nemmeno a te, tu hai il tuo scopo e i mezzi per raggiungerlo, io voglio dare una pulita prima di andare in pensione. Quanto a Mataza, la voglia di portarlo con me sta passando, ma dal momento che chiaramente nell'immensa cesta delle tue conoscenze, quella di come trattare con i morti decisamente non è presente, ti darò una mano ugualmente. In cambio di un favore ovviamente.

    Quindi Hayate rivelò del suo interesse riguardo gli Uzumaki, un antico clan di potenti sigillatori, di un drago, e persino di una pergamena di Indra. Almeno su un argomento poteva dire di essere ferrato. Annotò nella sua mente tutte le informazioni necessarie per completare l'incarico, quindi rispose.

    Si ho bene in mente la pergamena di cui parli, ho avuto anche io a che fare con questo...Indra, anche se diversamente; in ogni caso, otterrò quello che cerchi. Non hai bisogno di dilungarti qui più del dovuto. Un paio di cose, come potrò trovarti nel mondo di sopra, quando verrò a consegnarti direttamente quest'anima? Non voglio avere a che fare con uno dei tuoi leccapiedi...E...gentilmente, puoi riportare qui Febh ?

    Il metodo per tornare in superficie lo aveva, e a questo punto, considerato anche Febh, doveva fare una scelta, non avrebbe potuto portare tutti, quindi Mataza sarebbe dovuto restare nel luogo che lo aveva reclamato. Avrebbe quindi rivolto la sua attenzione a Mataza, restando a disposizione di Hayate fino a quando il vecchio compagno fosse rimasto nei paraggi. Prima di iniziare però, si sarebbe rivolto di nuovo all'immortale, come per un ultimo saluto.

    Hey dì un po', è vero quello che si dice in giro, hai tu la Tagliateste? Sorrise




    Quanto a Mataza, le torture non avevano senso nel mondo dei morti, per quanto Hayate fosse terrificante o esperto, danneggiare un corpo in quel luogo non serve a niente, e danneggiare un'anima ancora meno, ci sono cose peggiori in agguato nell'oscurità, ben peggiori di Hayate. Quindi l'unico modo per avere delle informazioni da lui, era che le rilasciasse spontaneamente, oppure rubandogliele. Se Hayate non se ne fosse andato, a questo punto, Jotaro lo avrebbe avvisato.

    Da questo momento io farò quello che devo, ma se resti su questo piano, ci resterai del tutto, non è saggio stare nei paraggi.

    A quel punto Jotaro si sarebbe seduto a terra, se Febh fosse stato vicino a lui, gli avrebbe chiesto di restare tranquillo e non preoccuparsi, avrebbe risolto la questione e una volta trovati gli Uzumaki, avrebbe fatto in modo di riportarlo al mondo. A questo punto il problema era Akira; poteva richiamare Tamashi a sè e usarla per estrarre quello che voleva da Mataza usandola, ma se l'avesse tolta al ragazzo, lui sarebbe rimasto in quel mondo chissà per quanto, e ritrovarlo non sarebbe stata una passeggiata. L'altro metodo era lasciare che fosse direttamente l'Antico a entrare nella mente di Mataza, ma il rischio che lo riducesse a una polpetta era molto elevato.
    Beh, a mali estremi. Jotaro si rimise in piedi e si avvicinò a Mataza; poggiò una mano su lui ( se avesse potuto arrivarci direttamente sulla testa, altrimenti sul corpo)

    Vediamo di fare una cosa veloce...

    Jotaro chiuse gli occhi e rilassò le spalle, un suono come di chiavistello che veniva attivato risuonò tutt'attorno. Con Indra, una volta aperta la porta, non comunicava. Nessuno di loro pronunciava parole, le loro menti erano in connessione, e potevano sapere sempre cosa pensavano l'uno e l'altro. Jotaro avrebbe colto l'occasione anche per aggiornare Indra sulle novità riguardanti Hayate, e che per l'uscita sarebbe servita una pergamena per far uscire Febh.
    L'Antico aveva proposto tempo a dietro la possibilità di creare ad hoc delle pergamente, di funzione molto ridotta, e solo se Jotaro non avesse avuto pretese particolari. Questa era la prima volta, che ne richiedeva una, e sperava fosse l'ultima. L'idea di chiedere favori a quell'entità non lo stimolava, e Indra ne era al corrente.

    L'unica cosa che premeva era di fare in fretta, l'idea di commutare la propria stabilità mentale con il potere di Indra non era il massimo; farlo in quel luogo era però un'incognita. Anche perchè in lontananza si cominciavano a udire degli strani suoni, come dei sibili.



     
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