Il Dolore delle Stelle

Affari di Famiglia e Nebbia

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Negoziazioni e Partenze

    ---Kiri---

    Byakuei non sembrò affatto turbato dalle dichiarazioni del suo Kage, era perfettamente conscio dell'entità delle sue richieste, ma le affrontava con semplicità e con distacco, contornate da appena l'ombra di un sorriso, quasi fosse una creatura ultraterrena. Se aveva osato chiedere tanto, evidentemente sapeva che le informazioni in suo possesso avevano un valore immenso. Se non intrinseco, perlomeno lo avevano per il Mizukage. E lui lo sapeva. Oh, certo per i Kenkichi Midorikawa fu un cataclisma, ma nell'economia del mondo intero...non fu nulla di più che l'ennesimo spiacevole elemento fuori controllo. Nondimeno era lei a portare il Segno del Sangue Perduto dopo suo padre, e dunque ecco il mio interesse per lei.

    Al momento dello scambio delle profezie, ecco che per la prima volta la serafica maschera del misterioso Cardinale si infanse appena: labbra un pelo più tese, l'accenno di un tentennamento. Persino Choji battè le palpebre più volte, colpito dalle parole del Mizukage, ma ovviamente non intervenne. Nuovamente i miei omaggi, Mizukage-sama. Non sono molte le persone in grado di sorprendermi. Non chiese chi fosse la quarta persona, ammise che era una carta a lui ignota nella mano del suo interlocutore, e sapeva che non avrebbe avuto modo di vederla fino a quando il momento non fosse stato opportuno. Nel cenno di capo che seguì stava evidentemente un segno di inaspettato rispetto, spontaneo e ben distante da quello formalmente offerto fino a quel momento.

    Tenson Korin
    Pochissimi richiami a questo nome negli archivi. Viene citato come nome udito da membri di Kiri durante la missione della Colonna Evanescente, luogo in cui si trova una delle Armi di Iwa, dunque potrebbe essere a esse collegata. Nessuna testimonianza diretta o più precisa. Dall'archivio incrociato fornito da Konoha durante la Riunione dei Kage, sembra che uno dei membri di Hayate avesse questo nome in passato.


    [...]

    La notte aveva portato consiglio e nuove domande, ma anche decisioni, e se per Kensei la scelta poteva essere stata combattuta, non sembrava affatto che l'ansia avesse toccato Byakuei in alcun modo, tanto era posato e tranquillo al nuovo colloquio col suo Kage. Accomodatosi, osservò il Mizukage che si alzava, camminando per la stanza e annuendo quando questi gli confermò il suo interesse nella faccenda. Naturalmente. Semplici informazioni da una persona incontrata appena due volte nella propria vita non possono certo ottenere la fiducia di chicchessia. Tuttavia mostrare le proprie ambizioni massime permette poi di negoziare all'interno di limiti chiari a entrambe le parti. Era perfettamente consapevole dei limiti di quella negoziazione, ma era accorto e certamente aveva previsto anche quello sviluppo, probabilmente sin dall'inizio. Non potrei chiedere di meglio che seguirla, Mizukage-sama. Inoltre ho degli agenti al Lucchetto che potrebbero tornarci utili, e certo sarebbero maggiormente collaboranti se intervenissi direttamente. Combattere non è la mia specialità, pur potendomela cavare, ma le mostrerò la mia assoluta dimestichezza nella difficile arte ninja del controllo delle informazioni. Si sarebbe sollevato, all'offerta del Mizukage. E chiunque sappia controllare il flusso delle informazioni, evidentemente sa quanto l'insegnamento sia un mezzo importante di crescita sia personale che del villaggio. La sua offerta è assai generosa. Si inchinò. Sono pronto a partire...vogliamo recarci al Lucchetto in veste ufficiale...o preferisce un metodo più...riservato? Certo con le sue...peculiarità, non sarebbe semplice spacciarsi per un qualunque ninja. Le protesi e l'elmo non passavano certo inosservati.

    ---Konoha---

    Era una donna

    di rara bellezza quella che aveva accolto la delegazione di Konoha quella mattina. Se le mura del villaggio non erano niente di speciale rispetto a quelle della Foglia, le innumerevoli decorazioni che componevano chissà quali e quanti fuuinjutsu sulla loro superficie erano assolutamente stupefacenti. La donna attendeva con un abito elegante che non sembrava affatto adeguato alla lotta, mentre le due guardie ai suoi lati avevano divise ninja caratterizzate da numerosi piccoli rotoli da richiamo infilati in una bandoliera che pareva esser parte integrante dell'abito...uno aveva colori sull'arancione, l'altro sull'azzurro, pur essendo la foggia identica. Entrambi indossavano un coprifronte con il simbolo della chiave, mentre la donna portava una chiave in argento al collo, tenuta da una catenella e decorata con un piccolo smeraldo. Il mio nome è Julia-Kagi, uno dei leader del Lucchetto, sono onorata di accogliere qui una delegazione dal Paese della Foglia, e spero che questa visita rinsaldi i nostri rapporti di amicizia. Non si sarebbe inchinata, ma i suoi guardiani lo fecero, tuttavia si sarebbe fatta avanti tendendo la mano con eleganza. Si trovavano sul ponte sopra il piccolo fossato ripieno d'acqua, che scorreva placidamente, come se alimentato da qualche canale, o forse un fiumiciattolo naturale, e il villaggio si intravedeva oltre le mura: non era grande come Konoha ma i palazzi sembravano abbastanza alti, in solida pietra, anche se per ovvi motivi erano molti di meno rispetto alle costruzioni della Foglia...al centro su quella che probabilmente era una collina svettava una costruzione in marmo bianco più raffinata, verosimilmente la biblioteca citata nei dossier sul Lucchetto.

    Le porte si sarebbero aperte, e Julia-Kagi gli avrebbe fatto cenno di seguirlo. Non chiese di consegnare le armi, ma volle almeno vederlo in volto prima di concedere l'accesso. Spero che questa sia una permanenza piacevole. Esiste un motivo particolare per la visita? Forse qualche nuovo problema riguardante i Fuuinjutsu? Come sempre saremo felici di prestare assistenza. Sconsiglio di girare la notte, tuttavia, il nostro problema con gli Akaijin non è ancora del tutto risolto. Suppongo sappiate della loro esistenza, non è certo un segreto. Parlava con calma, senza tradire alcun segno di nervosismo nè di sudditanza. Le strade erano lastricate, certo era più semplice gestirle in un Villaggio così piccolo e della gente per strada solo alcuni avevano il coprifronte, e salutavano la leader con inchini rispettosi man mano che parlavano, gettando sguardi un pò incuriositi al visitatore della Foglia (posto piccolo, le notizie giravano in fretta). Tutto stava a decidere di cosa parlare, e in che termini.
     
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