Una gelida... Lezione.Free

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  1. ~Cube
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    Una Gelida... Lezione


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    - Oh… Un tipo di poche parole e dal passato misterioso eh? Perdonami, ma con le persone che mi ispirano fiducia ogni tanto mi lascio andare a qualche considerazione! IhIhIhIh! – attesi un secondo – Ho già sentito quel nome, ma fa parte del mio lontano passato. Dovrei averlo già incrociato. Dimmi ti sembra un tizio forte? Alla fine tutto ricade su questo aspetto. Non credi? - e con quell’ultima domanda conclusi la mia piccola prima conversazione con il Kiriano.

    Giungemmo a poca distanza dal posto indicato. Come era immaginabile si trovava al porto, nei pressi di una delle banchine principali ma allo stesso tempo defilato. Della serie che a nessuno sarebbe venuto in mente di metterci piede in una via del genere. Nessuno chiaro che non aveva intenzioni suicide o assassine. Tuttavia, quasi all’improvviso, scattai di lato all’ombra suggerendo con un gesto della mano ad Akaraguri di fare altrettanto. Portandomi l’indice sulle labbra indicai al giovane studente il più semplice degli ordini: restare in silenzio.

    Infatti fu possibile osservare una scena alquanto interessante svolgersi davanti all’entrata principale del covo. Si trattava di un edificio disposto su due piani. Un vecchio magazzino, malridotto certo ma quantomeno stabile o così appariva. Diverse finestre portavano parecchia luce all’interno, e l’entrata principale era aperta. Dal portone comparvero due persone. La prima fu un uomo, dalla folta barba incolta e dai capelli brizzolati: - Karagetsu-san! Non abbiamo più notizie di quei due scemi. Secondo me sono andati a sbronzarsi da qualche parte con i soldi della vendita! – fu in quel momento che apparve il capo della banda. E a sorpresa sicuramente mia e di Akaraguri l’indomito leader non era altro che una ragazza giovane, molto graziosa, dai lunghi capelli rossi e dal classico portamento piratesco. C’era da chiedersi come una tale amenità era finita a fare la piratessa e per giunta di una banda così sconclusionata – NO! NON CI VOGLIO CREDERE. VAI CERCARLI E PORTA QUA I LORO CULI SPORCHI. - un ordine ben preciso, decisamente.

    L’uomo dunque si stava allontanando, dirigendosi verso la direzione in cui era avvenuto lo scambio mentre la donna ritornò all’interno del magazzino, scomparendo dietro il portone. Abbassai lo sguardo verso il Kiriano: - Decidi tu. Possiamo fermare l’uomo e interrogarlo… o attaccare direttamente la loro base con tutti i rischi connessi. Sono curioso di sentire il tuo piano d’azione! IhIhIhIhIh! –

    Nel caso Akaraguri avesse optato per interrogare l’uomo avrei aggiunto giusto due parole: - Fai tu, voglio vederti al lavoro. Adescalo, o aggrediscilo alle spalle. Ci sono mille modi. La fantasia è il tuo unico limite. –

    In caso contrario se avesse deciso di attaccare direttamente il magazzino allora avrei specificato alcuni dettagli: - Ok, molto bene. Dimmi come hai intenzione di entrare. A rigor di logica dovrebbero esserci tre persone. Ma non possiamo escludere niente. Come ti comporteresti? – Entrare dalle finestre? O sfondarle? Infiltrarsi dal tetto, o aspettare l’arrivo a breve della notte? Domande che meritavano una risposta precisa.



     
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