Il Popolo del DesertoSuricati per Masayoshi

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    Nuova avventura tra i suricati!


    Chapter I - Deserto dell'Anarouch




    Quel giorno, a casa Masayoshi, sdraiati sul divano che il giovane sunese aveva raccattato per pochi spiccioli nella fiera domenicale di Suna, non vi era il solo pigro Ajeje, il suricato che si era accattato molti anni fa, ma un altro suricato!
    L'ospite si era intrufolato da una finestra aperta, approfittando dell'assenza del Jinchuuriki, fuori per alcune brevi commissioni. Al suo rientro, alla vista di quel suricato grande almeno il doppio di Ajeje, lo Shokuto sobbalzò per lo spavento, lanciando un urlo che rimbombò per tutto il piano.
    Per loro fortuna, l'intero palazzo era abitato da vecchi con gravi problemi d'udito. Si sarebbero potuti scannare senza disturbare nessuno. Ricordò all'istante dove aveva visto quella creatura dal manto castano.
    T-Tsuneyo? Chiese, appoggiandosi al tavolo.
    Avevi ragione. Questo suricato non è come noi. E da lì, partendo da ciò che era accaduto nella grotta, da cui era stato cacciato con un vasto jutsu che Tsuneyo confermò essere stato eseguito da Mushu in persona, nacque una splendida conversazione.
    Abbiamo bisogno di te. All'improvviso, quando il Genin meno lo attendeva, Tsuneyo pronunciò quelle parole. La sua voce si era fatta seria, dura come l'acciaio. Davanti a una tazza d'acqua fresca offerta dal ragazzo, egli ascoltò ciò che il suo amico ebbe da dire.
    Fuori da Suna, nella zona più profonda dell'Anarouch, forse a pochi passi dal confine controllato dai Kijin, vi era un popolo nomade che aveva un modo per aiutarli nel conflitto con i suricati neri.
    Sono ancora in lotta. Pensò, dispiaciuto. Siete in contatto con gli umani. Aggiunse, sorpreso. Sperò non fossero i Kijin, popolo nomade proveniente dai territori fuori dal Continente ninja, ma se i suricati avevano abitato per secoli nel deserto che era stata la sua casa, arrivando persino a stringere un legame con suo nonno, non credeva possibile un' alleanza con quei guerrafondai. Fu sorpreso nel sapere che un altro ninja di Suna era stato contattato dalla tribù.
    Non penso sia Daishin. Sapeva che era ancora fuori per una missione.
    Ci sarò. Sarebbero partiti il giorno dopo.

    [...]



    Con le possenti mura di Suna alle proprie spalle, Tsuneyo guidò il giovane Jinchuuriki nel luogo dell'incontro. Fu una marcia silenziosa, priva di conversazioni. Il livello di concentrazione era alto e questo dimostrava quanto violento fosse lo scontro tra le due tribù di suricati. Dietro il silenzio della creatura, si nascondeva paura per possibili attacchi o agguati. Il Genin non ebbe nulla da obiettare. Aveva avuto un assaggio delle doti combattive di quei animali dotati di fauci potenti e code capaci di spezzare ossa, per non parlare della loro abilità di manipolare la terra.

    [...]



    Nel luogo d'incontro, con Tsuneyo al suo fianco, il Genin poté incontrare la sua parigrado, in compagnia di un anonimo uomo di mezz'età. La vide avvicinarsi e porgergli una carta ninja. L' afferrò, inarcando un sopracciglio, ma quando ne lesse il lungo contenuto, egli capì quel comportamento strambo.
    Tutti quei complimenti lo fecero arrossire. Era solo un Genin come lei, con la sfortuna/fortuna di avere un demone dentro sé.
    Piacere mio Ryugi-san. Felice di conoscerti. Lui è Tsuneyo, un suricato che ho conosciuto un anno fa. Usò il suo amico per osservare la reazione della ragazza. Avrebbe cercato di superare la sua balbuzia o si sarebbe limitata ad annuire senza pronunciare il suo nome?
    e siamo parigrado, perciò puoi darmi del tu. S'intascò il biglietto, sperando che non ne avesse altri già pronti.

    E in quel momento, apparso da chissà dove, un ragazzino avanzò verso di loro. Sulla sua mano aveva un lungo bastone di legno, usurato dal tempo e dalla sabbia. Si presentò, ringraziandoli per essere lì in loro aiuto.
    Il suo aspetto e la sua voce calma trasmetteva pace e saggezza.
    Sono Masayoshi Shokuto. Abbassò il capo in segno di rispetto. Poco o nulla. Mio nonno era legato a loro e... sorvolò sulle modalità del loro ultimo contatto, ottenuto per mezzo di un rito proibito .. mi disse di cercare Mushu, nell'Anarouch. Un anno fa, vicino al confine con la Zanna, salvai la vita a Tsuneyo, prima che Mushu in persona non mi scaraventasse via dalla grotta come un foglio di carta. Lanciò un occhiata al suo amico. Senza ferirmi, lo ammetto. Riportò lo sguardo sul bambino. So che vi è una faida tra due tribù, ma ne ignoro le motivazione. Ora che ci pensava, Tsuneyo non ne aveva mai parlato.



     
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