Fukme era salva e ben presto Namae avrebbe dovuto affrontare un bel po' di gente.
Li sentiva salire e scendere tra i piani, chiedere al tipo strambo maggiori informazioni sul numero e la posizione degli intrusi in modo da poter eseguire una manovra d'attacco, ma Namae rimase calmo, con la mano destra sull'elsa della Doppia Lama e gli occhi fissi sull'apertura della scala a chiocciola, come un leone in attesa delle sue prede.
Il primo ad affacciarsi nella stanza fu un ragazzetto che a confronto del gigante sembrava un uomo in miniatura. Era alto poco più di un metro e mezzo e il suo corpo era circa un braccio di Namae. Rimase con la bocca spalancata, pietrificato al cospetto di colui che era riuscito a penetrare nel loro covo dall'area posteriore.
Dov'è... Non riuscì a terminare la domanda che il ragazzino scappò, entrando nel locale con la botola.
Merda. Avrebbe potuto inseguirlo, ma il suo udito captò altri uomini in avvicinamento. Questi stavano scendendo dai piani superiori.
Buonasera. Sul suo volto si disegnò un ghigno divertito quando davanti a sé apparse l'uomo che aveva sia minacciato Tomoe di bruciarlo insieme al suo locale sia infastidito Hounko, poi fermato da Fukme.

Vogliamo solo la borsa della ragazza. Dove sta? Strinse con forza l'elsa della sua arma, come monito. Sapeva che non sarebbe stato necessario ricorrere alla violenza perché i due erano così terrorizzati che non sarebbero riusciti nemmeno a partorire l'idea di attaccarlo.

Bravo bambino. Sorrise. È LI DENTRO! Urlò alla ragazza, prima di concentrarsi nuovamente sui due banditi.
Ne approfitto per mostrarvi il mio prodotto. Estrasse due spiedi dalla Sacca Porta Oggetti. Si tirò su una manica per mostrare ai due banditi la parte interna del suo avambraccio, deturpata da una lunga cicatrice. Infilzò i due spiedi sulle sue carni, premette con forza e li estrasse, senza emettere alcun grido di dolore. Questo non significava che il processo era stato privo di sofferenza. [Estrazione]Estrazione Dopamina 2 Dosi 1 Leggera di Danno 1/2 Basso
Assaggiate il mio sangue, ve ne prego. Solo una goccia, ditemi cosa ne pensate e qualora l'effetto drogante vi aggrada, sapete che l'Oleandro di Amegakure vi può vendere questa sostanza. Esclamò, in modo...piuttosto minaccioso. Dalla tasca lasciò cadere a terra un Oleandro bianco.
Sapere di trovarsi di fronte a un Fante dei Fiori li avrebbe tranquillizzati?

[...]

Trovare la borsa fu solo questione di tempo. Era stata "rapinata" da poco, perciò, in linea di logica, il suo amato accessorio doveva trovarsi vicino all'ingresso. Non sarebbe stato necessario spingersi verso gli oggetti più lontani, pieni di polvere e ragni.
Spostando e rubando, la giovane trovò la borsa a terra, ancora chiusa, pronta per essere aperta nel weekend, quando avveniva la spartizione dei beni più interessanti. Dentro non era stato prelevato nulla.

[...]

Quando Fukme uscì dalla stanza con la borsetta e mezza refurtiva nel seno e nelle tasche dei vestiti, Namae si preparò per allontanarsi.
Gli spiedi ve li regalo.
Uscirono dalla scala anti incendio, senza dimenticare di salutare il piccolo uomo e il tipo strambo, ancora nel pozzo.
Namae propose di fare il giro e proseguire attraverso la via che avevano scartato. Perché rischiare di affondare nel fiume?
Quei banditi non avrebbero osato toccarli dopo essere stati risparmiati dal Fante di Fiori, così misericordioso da aver dato loro anche un possibile inizio di carriera ad Ame...come tossici.
Davanti all'ingresso principale del covo non vi era più nessuno.

Avanzarono lungo la stradina che serpeggiava in mezzo a una lunga fila di baracche abbandonate. Erano soli, immersi nel silenzio di una zona sperduta della Pioggia.


Fu sul punto di rifiutare ogni ricompensa, infatti, quel giorno aveva sia imparato ad usare il chakra adesivo sia ricavato un po' di mercato. Non era fortunato in quelle faccende, ma sentiva di aver fatto centro e ben presto la sua dopamina, raffinata nei suoi laboratori, sarebbe stata venduta dappertutto. Senza divagare, lei aveva fatto intendere di voler trascorrere del tempo con lui. Da quanto tempo non aveva assaggiato il corpo caldo di una donna? Soli e a centinaia di metri da sua figlia che attendeva in sicurezza, fuori da ogni pericolo, Namae accettò.
Magari Hounko vorrà qualcosa di quei gioielli. Io no, grazie. Sorrise. Sì certo, ho qualche minuto. Fece un occhiolino, per poi lasciarsi portare in un luogo appropriato.
Quel giorno, attraverso una ferita auto-inflitta sul collo, anche Fukme avrebbe potuto subire gli effetti degli ormoni del Fiore, in un vortice di allegria, soddisfazione, euforia e rabbia prodotta dall'adrenalina. D'altro canto, Namae avrebbe riscoperto emozioni e sensazioni dimenticate.