Compleanno in Mezzo al MareChakra Repulsivo per Yato Senju

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    Fudohcracy


    Improbabili Alleati
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    Un'altra missione in mare. Avevo combattuto in mare diverse volte, accumulando certo esperienza, ma non pensavo mi sarebbe stata granchè utile contro il Bersaglio, dato che Konoha era ampiamente nell'entroterra. Nonostante tutto sembrava che le passate peripezie fossero utili per darmi un certo curriculum, e unito al mio status di ninja medico questo mi rendeva il candidato ideale, assieme a un certo Fudoh, per una "semplice" missione di scorta, in cui il briefing stesso cercava di essere incoraggiante. Occhio d'Argento...l'organizzazione che protegge e pattuglia i mari del sud, se non erro. Ero davanti al caseggiato indicato nel briefing, indossando la mia solita tuta e la sciarpa leggera intorno al collo, armato come mio solito. Non avevo portato con me la Katana ottenuta nelle Grotte del Silenzio: mi ero imposto di utilizzarla solo una volta ottenuto il permesso del Maestro.

    Yato, del clan Senju. Sono atteso. Una presentazione secca alla donna alla reception, che mi accompagnò in una scarna sala d'attesa dove un tizio che poteva avere più o meno la mia età aspettava già da qualche minuto. Capelli rossicci, strani abiti...un lievissimo odore acre. Doveva trattarsi di Fudoh. L'assenza di cognome e quell'aspetto inusuale, con l'aria un pò assente mi colpì immediatamente: era un individuo bizzarro, con una forte personalità, che esternava in ogni gesto. Un pò come il Sensei, come il Maestro, come il Bersaglio stesso. Era facente funzioni di Primario quindi verosimilmente più abile di me nelle arti mediche, e quella stranezza nel porsi me lo fece annoverare automaticamente tra i ninja di rilievo del continente, qualcuno che poteva fare la differenza. La sua bizzarria era probabilmente espressione delle sue capacità superiori, e dovevo osservarlo attentamente per apprendere quanto più possibile. Poteva essere una forza determinante per la Missione, e non potevo lasciarmela scappare.

    Fu il momento delle presentazioni. Esatto, sono Yato Senju, genin della foglia e ninja medico dell'Ospedale di Konoha. Poi venne il momento in cui fui messo seriamente alla prova. Fudoh iniziò a parlare a ruota libera di una serie di persone con epiteti tutt'altro che chiari, ma che sottindevano due cose: conosceva diverse persone e aveva avuto numerose missioni. Visto che certo era un ninja di alto grado ed esperienza, o non si spiegava il suo fare bizzarro, evidentemente stava parlando in codice, riferendosi a eventi e persone a quel modo per mettermi alla prova. Annuii come finì il suo discorso...dovevo dimostrarmi all'altezza e tradurre i suoi riferimenti. Salti e pugni potenti, circondato da donne...non poteva che trattarsi del Bersaglio stesso, l'Hokage. E Fudoh lo aveva conosciuto quando Raizen ancora era chunin...il kiriano che avevo davanti doveva essere uno di quei bambini prodigio diventati chunin prima ancora dei dieci anni! L'Abete era stata una faccenda importante e non lo aveva messo in codice, ma sottintese che aveva rapporti di amicizia con un Guardiano di Oto, mentre il Panzone d'inverno mi riportò alla mente uno dei rapporti più bizzarri che avessi letto negli ultimi mesi. Il Re dell'Inverno, sei stato coinvolto in quella faccenda? Si, quello di Fudoh era certamente un codice. Temo che il Taijutsu non sia la mia prerogativa, escludendo l'arte della spada...non ho la fisicità adatta per il corpo a corpo, se non strettamente necessario.

    Sono stato a Kiri una volta. Una breve permanenza perchè subito dopo dei pirati hanno attaccato e hanno rapito diversi abitanti...e anche me. Successivamente ho partecipato a una missione in supporto del precedente Mizukage e... Rimasi un secondo in silenzio, realizzando la stranezza della cosa. ...e sono stato rapito da dei pirati. Dopo qualche secondo mi voltai verso l'enigmatico Fudoh. Ho come la sensazione che incontreremo dei pirati anche questa volta. Conclusi infine, con una certa amarezza nel tono. In ogni caso conosco due sole persona a Kiri: pur nella mia incapacità, il Maestro Kensei Hito mi ha accolto quale apprendista nell'arte della spada. E' un grande onore. Oltre a un'importante mezzo per raggiungere il mio obiettivo. Inoltre ho conosciuto Youshi Tokugawa in una missione recente.

    [...]

    Dopo un'oretta di chiacchiere, con un pò di mal di testa nello sforzo di star dietro al codice di Fudoh, finalmente qualcuno venne a presentarsi. Non mostrai irritazione per l'attesa nè aspettative: mantenni un'aria calma, osservando chi entrava e badando attentamente alle loro parole. Il leader non parlò, salvo presentarsi, mentre il grosso del lavoro lo fece il comandante della nave su cui saremmo saliti, tra cui presentarci il padre del festeggiato. Il nostro era un ruolo di semplice supporto per ridurre gli incidenti o porvi rapidamente rimedio, ma avremmo comunque navigato in acque poco sicure, nonostante i recenti interventi di bonifica da parte dei ninja accademici alleati all'Occhio d'Argento. La caccia ai pesci poteva essere problematica...avevo sentito dell'esistenza dei mostri marini, ma ci avremmo pensato se fosse capitato. Tutto stava a capire che tipo fosse questo Ushitaro...dubitavo fosse un uomo di poche parole e di modi sgarbati come il padre, o non avrebbe scelto una crociera del genere, con tanto di postriboli, come festa di compleanno.

    Fudoh alzò la mano per porre una domanda tanto circonvoluta che nessuno volle rispondere. Ebbi un secondo di ammirazione: anche con i mandanti non rinunciava al suo codice, a trasmettere le informazioni secondo le sue regole, come solo un ninja di alto grado può fare. Se avessi avuto un briciolo di ciò che aveva Fudoh, forse avrei potuto compiere la Missione molto prima. Concordo, eventuali vizi o informazioni segrete sulla nave o sull'equipaggio sarebbe meglio conoscerli sul momento, così da prevenire eventuali danni. Che tipo è Ushitaro-sama? Sa della nostra presenza a bordo? Incrociai le braccia, dopo aver dato manforte a Fudoh-san. E soprattutto...chi ha autorità su di noi durante la traversata?



    Li scrutai attentamente con occhi accesi che, lo sapevo, a volte potevano sembrare disturbanti. Da quelle domande volevo anche capire quale fosse l'equilibrio di potere tra i tre uomini che avevo davanti: chi si sarebbe fatto avanti quando si parlava di autorità?


     
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