Il Peso del Tempo

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    Vita da Kazekage


    -I-






    Dopo la riunione dei kage c’era un certo fermento nell’accademia, nonostante la conclusione fin troppo particolare erano state prese importanti decisioni e tra queste l’intensificazione dello spionaggio in zone considerate sensibili non era da meno.
    All’accademia era noto un luogo, oltre gli altri, di particolare interesse: la Roccia degli Spiriti, nelle sconfinate terre della nazione della Terra, ma quando si cercavano informazioni fermarsi ai punti più caldi forniva solamente un quadro parziale, senza contare che la roccia nascondeva ancora segreti quasi mitologici.
    Ed una spia per quanto buona, necessitava di tempo per potersi inserire all’interno della macchina senza dare nell’occhio, attualmente alla Roccia erano infatti ammesse esclusivamente due tipologie di persone: guardie ed archeologi.
    Tuttavia, nell’inizio della raccolta, mantenendosi ad una certa distanza e senza interagire con i più svegli qualcosa si poteva sempre raccogliere, soprattutto quando si aveva tempo a sufficienza da poter iniziare ad indagare dai punti più bassi della piramide sociale.
    Così si erano mosse le spie accademiche, riuscendo a mappare eventi, oltre che personalità, entro i confini della roccia, i rapporti come da accordi erano condivisi tra tutti i villaggi in modo da poter mettere più di una testa a lavoro su di uno stesso problema, ma la singola spia, come da invariabile protocollo per abitudini troppo radicate, riferiva al suo villaggio d’appartenenza.
    Quindi il villaggio si occupava di divulgarle od eventualmente tenere per se le informazioni, dopotutto politica e tattica di combattimento erano entità spesso dotate di svariate facce, per la stragrande maggioranza orride.



    [Suna, 8.30]

    Il kazekage più giovane della storia aveva appena messo piede in ufficio ed ebbe a malapena il tempo di accomodarsi che le prime scartoffie della giornata bussavano alla porta, contrariamente al lavoro da ufficio a cui ora si dedicava, quello dei raccoglitori di informazioni aveva orari leggermente sfasati che spesso facevano giungere i rapporti anche durante la notte.

    Nanadaime-sama.

    La segretaria salutò con un inchino e dopo essersi richiusa la porta alle spalle si avvicinò alla scrivania consegnando varie cartelle, dai rapporti più anonimi classificati da colori che ne definivano la scarsa priorità alle trascrizioni dei messaggi delle spie.
    Quando sfogliando giunse alla cartella di Iwa non potè che notarne la consistenza, cosa che probabilmente avrebbe suscitato in lui un certo interesse visti soprattutto gli eventi causati dalla perdita del suo orecchio.

    Rapporto N° XXX
    Giorno XX XX XXXX



    La situazione non è favorevole a frequenti comunicazioni, dopo permanenza di XX giorni nel villaggio più vicino all'avamposto noto come Roccia degli spiriti confermo le notizie che vedono la zona fortemente sorvegliata, infiltrazione diretta praticamente impossibile.
    Raccomandate missioni senza limiti stringenti, necessaria infiltrazione accurata e prudente, le uniche figure abbordabili per accedere alla Roccia degli Spiriti sono quelle degli archeologi.
    Necessità di conoscenze storico-ancestrali estese.





    Rapporto N° XXX
    Giorno XX XX XXXX



    Permanenza al villaggio proficua, voci di strada segnalano attività sospette in coordinate XXXXXXXXXXXXXXXXXX
    Fuga di informazioni causata da familiari archeologi.
    Tento contatto.




    Rapporto N° XXX
    Giorno XX XX XXXX



    Contatto proficuo.
    Informazioni generali suggeriscono connessione con il clan Koro.
    Tento Esplorazione.



    Quello però era l’ultimo rapporto della spia, un lavoro che aveva richiesto mesi di prudenti e piccoli passi per lavorare in una zona infiammata dagli interventi accademici di cui era la nemesi.
    Il Kazekage avrebbe sicuramente ricordato infatti che Iwa insieme a Kumo era la nazione su cui si stendeva l’ombra dei cremisi.
    Come comportarsi davanti alla possibilità di scoprire qualcosa di più su quel legame?
     
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    Il Peso del Tempo


    I


    Hohenheim ci aveva messo diverse settimane a capire cosa gli fosse successo. Le grotte del silenzio, i Nobili Chirotteri, la perdita del suo orecchio. Che queste cose fossero o meno legate al risvegliarsi di quello strano potere, era ancora incerto. Quello che era certo, era la nuova forza che gli albergava nel petto. Una potere strano e difficile da comprendere, anche possedendolo, per una persona che, come lui, non era stato iniziato ai suoi misteri, ma che lo viveva sul suo corpo come una benedizione. O una maledizione?

    Da quando aveva perso l'orecchio, non solo lui era cambiato, ma anche il mondo era cambiato per lui. Era come se i segreti di ciò che lo circondava gli si schiduessero davanti gli occhi. I segreti che solo il tempo poteva nascondere. Poteva capitare senza alcun preavviso ed in qualsiasi momento della giornata. Camminando per le vie polverose di Suna, abitazioni che conosceva fin da quando era arrivato al Villaggio si scomponevano e ricomponevano davanti, mentre persone note ed ignote muovevano mattoni e spostavano argilla. Costruivano e smantellavano quelle case ancora ed ancora, in un ciclo di eventi passati e futuri senza sosta.

    Queste visioni, che pure lo tormentavano nei momenti più strani, che gli mostravano persone comparire dal nulla, rendendolo quasi paranoici, erano stati i primi indizi per capire la natura del suo potere. Quel giorno, nelle Grotte del Silenzio, Hohenheim non l'aveva ancora compreso. Quel potere si era attivato mentre subiva un attacco, permettendogli di schivare un'esplosione che, altrimenti, lo avrebbe certamente colpito. Ma cosa era accaduto esattamente? Si era mosso lui più rapidamente, l'esplosione aveva rallentato, o che altro?

    Hohenheim aveva capito solo molto tempo dopo e solo grazie ad ampie ricerche fatte negli archivi segreti del villaggio della Sabbia. Il tempo, questo era il segreto ed anche il migliore indizio con cui avanzare nelle ricerche. Dopo alcune notti insonni, aveva infatti trovato il rapporto di una missione, che parlava di ninja di Iwa in grado di manipolare lo scorrere del tempo in battaglia. I ninja del clan Koro. Cercando ulteriori dettagli, Hohenheim coprì che quel clan era tra i fondatori del villaggio della Roccia e, come tale, era legato alla costruzione delle armi di Iwa. Tutto ad Iwa era indirettamente o direttamente legato alle sue Armi, ma le abilità del clan Koro erano state usate proprio per realizzarle. Pensare di avere ora un potere simile, era sconcertante,

    Ma perchè si era risvegliato proprio in lui? Cosa avrebbe comportato questo per la sua mente ed il suo fisico? Servivano ulteriori informazioni.

    Fortunatamente, la recente riunione dei Kage aveva già evidenziato che le Armi erano un argomento ben noto alle alte sfere, e quindi c’erano buone probabilità che ninja come Raizen e Febh avessero già delle informazioni a riguardo. Avrebbe solo dovuto trovare un buon modo per chiederlo.

    [...]
    La mattina dopo aver deciso di chiedere aiuto ai suoi pari Kage, Hohenheim si ritrovò sulla scrivania il rapporto di un infiltrato ad Iwa. Diversi ninja erano stati infiltrati in territori sotto l’influenza dei Cremisi, con lo scopo di avere occhi ed orecchie dove servivano. Periodicamente riceveva quelle comunicazioni, ma questa aveva attirato l’attenzione più delle altre perchè, per coincidenza, citava proprio il clan Koro. Forse era il tempo di spendere più tempo su quella faccenda, e forse era il caso di coinvolgere qualcuno che avesse più dimestichezza con Iwa,

    Presa carta e penna, avrebbe composto un messaggio per l’Hokage

    CITAZIONE
    Raizen,
    Devo intraprendere una missione di investigazione ad Iwa e vorrei che tu mi accompagnassi. Credo che la missione potrebbe avere importanti risvolti per la nostra battagli ai Cremisi. Non ti nasconderò che parte delle motivazioni che mi spingono a partecipare sono personali. Se sei interessato, di questo e dei dettagli della missione potremmo parlare di persona. Incontriamoci al confine sud del Paese della Roccia a queste coordinate.
    Hohenheim

     
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    Viaggio verso la Roccia


    -II-






    Le mattine di Raizen raramente erano noiose, certo non si poteva dire che quando lavorasse non seguissero una routine fin troppo ripetitiva, ma nonostante potesse sembrare contraddittorio aveva fatto il callo alla noia che queste generavano e riusciva ad esorcizzarla senza difficoltà.
    Il primo luogo che visitava era la stanza delle mappe, praticamente un mondo in miniatura su carta in cui poteva facilmente fare un resoconto delle informazioni localizzandole senza problemi, era proprio li che aveva preso l’abitudine di consultare i rapporti, per quanto fosse diventato ferrato in geografia localizzare con certezza le posizioni e confrontarle con misure certo lo aiutava maggiormente.
    Anche se la cosa migliore era che, essendo un ufficio secondario, non era dotato di interfono, quindi generalmente le comunicazioni erano molto meno frequenti e non di rado poteva abbandonare un po' della compostezza che si era imposto di mantenere quando indossava il mantello.
    Quell’ambiente era quasi rassicurante, li dentro il mondo sembrava a portata di mano, poteva raggiungere qualsiasi cosa semplicemente allungando la mano, i punti più distanti del continente non erano che a pochi passi, in qualche modo lo aiutava ad essere positivo.
    Stava piazzando l’ennesimo segnalino col rapporto quando bussarono alla porta.
    Acconsentì all’ingresso ma non interruppe ciò che faceva, dedicando tutte le sue attenzioni alla segretaria solo quando finì.

    Dimmi.

    Disse senza troppe formalità alla collaboratrice che ormai lo aiutava da qualche anno.

    Raizen-sama, direttamente dal Kazekage.

    Gli porse la lettera con ambo le mani con un leggero inchino.

    Oh, grazie.

    Prese la lettera e con un piccolo sorriso Hitomi si voltò richiudendosi la porta alle spalle.
    A quanto pareva Hohe, quello che gli piaceva chiamare Kage bambino, si dava decisamente più da fare rispetto al favorito Hoshi.

    Pensare che se non fosse sparito dalla circolazione ora la lettera sarebbe sua e probabilmente ci sarebbe stato un peto dentro.

    Lesse le poche righe annuendo ed incoraggiato da quello spirito di collaborazione, ma restandone poco convinto.

    Devo andare sulla fiducia insomma.

    La lettera infatti riportava pochissimi dettagli se non il coinvolgimento personale, cosa che non reputava negativa. Sarebbe quindi partito con un leggero broncio bardato di tutto punto e pronto ad ogni evenienza.
    Non si diresse però al paese della roccia, che non esisteva, bensì a quello della terra, dato che le coordinate corrispondevano col suo confine.

    Ehhh la giovinezza!

    Il luogo si trovava equidistante dalle due nazioni e non piaceva minimamente a Raizen, non tanto perché inospitale o particolarmente sorvegliato, ma perché reputava, senza neanche troppe prove, che potesse essere sorvegliato.
    Non sapendo con precisione dove aspettare avrebbe perlustrato leggermente la zona prima di attendere in un punto che gli permetteva di tenere sotto controllo la zona, in modo da non doversi perdere l’arrivo del sabbioso.
    Sempre che questo non fosse arrivato prima di lui.

    Kazekage.
    Avaro di informazioni vedo.


    Fece un leggero inchino ed abbozzò un sorriso.

    Immagino dovremmo introdurci nei confini della Terra.
    L’ultima volta che sono entrato in un confine dei cremisi l’area era fin troppo sorvegliata.
    Non vorrei ripetere l’esperienza, potrebbero anche non percepirci, ma vorrei accedere da un punto meno sospetto per gli accademici, pensavo al paese della Montagna.
    Ci costerà qualche giorno, lo so, ma non voglio rischiare, è probabile che oltre le guardie chi sta vicino ai confini sia già sospettoso verso i nuovi arrivi.


    Avrebbe quindi composto i sigilli per evocare uno dei suoi draghi, Kaze, più mimetico grazie al suo colore bianco rispetto agli altri draghi. La leggera brezza si fece via via più intensa concentrandosi in un turbinio ed infine in una corrente a spirale da cui emerse il drago, cingendo i due col proprio corpo mentre calava di quota.
    Dopo un amichevole saluto gli avrebbe indicato la direzione verso la quale volare anche se il drago non pareva particolarmente contento, si guardò infatti attorno, sospettoso o forse intimorito.

    Non staremo andando al faro meridionale, vero Raizen?

    Aveva capito che erano ai confini col paese della Terra.

    No Kaze, no.
    Non ancora.
    Dovremmo però entrare nella terre che hanno dato i natali a quel bastardo dai capelli verdi ma non andremmo al faro.
    E dovremmo fare anche il giro lungo, ci farai compagnia per un po'.


    Lo guardò con un mezzo sorriso.

    Non ti metterò nuovamente in pericolo come quella volta.

    Gli sfregò la mano lungo il corpo squamoso mentre si avvicinava alla testa, era consapevole che evocare il i draghi per una simile questione non era certamente il massimo.
    Avrebbe parlato col Kazekage lungo il viaggio e dopo essere stato aggiornato sui rapporti disse la sua, seppur pensieroso.

    Beh, come vi avevo promesso ho condiviso con voi i rapporti di tutte le missioni , posso aggiungerti che so a grandi linee cosa facciano questi Koro, ho provato il loro chakra sulla mia stessa pelle, anche se indirettamente.
    L’arma che avevo distrutto, di fatto sovraccaricandola, aveva un residuo proprio del loro chakra ed è stato amplificandolo fino all’estremo che sono riuscito a fare qualcosa di… impossibile.
    Non c’è altro termine per definirlo, il funzionamento principale dell’arma era amplificare qualsiasi tipo di tecnica si utilizzasse ed io ho amplificato il riavvolgimento del tempo.


    Era ancora totalmente rapito da quell’esperienza.

    Davanti ai miei occhi un intera vallata, TUTTA un intera vallata è tornata indietro di migliaia di anni.
    Qualcosa di epocale, di irripetibile, o almeno spero.
    Soltanto dopo scoprii che mio padre l’aveva portata via saltando nel tempo proprio grazie al potere di quel clan… ma non so di preciso cosa sia successo.
    Lo incontrai però qualche anno dopo, la sua maledizione ci concesse ci conoscerci, forse per un ora… qualcosa che penso non succederà mai più.


    Lo disse con una malinconia che non volle nascondere.

    Parli di Tian?

    Si Kaze...
    Mi raccontò di come l’arma principale fosse in grado di recuperare i danni inferti e di come questa causasse disagio anche tra gli alleati, non saprei spiegare precisamente come, neanche lui ci riusciva, ma forse quel potere è semplicemente troppo per degli esseri umani.


    Dovettero fare una pausa al calare della notte, per cacciare qualcosa e rifocillarsi, sarebbe forse sembrato sorprendente vedere Raizen tirare fuori dalle tasche un po' di sale da un sacchetto, ma lo fece con una naturalezza che aveva dello sconcertante.

    Tu non immagini il fastidio che mi da il cibo insipido.

    E di mangiare della selvaggina con la faccia di chi non la gradiva proprio non gli andava.
    Il mattino successivo Kaze sarebbe tornato abbastanza presto, dopo aver passato la notte a rifocillarsi a sua volta.

    Non ho voluto allontanarmi troppo, siamo fin troppo vicini secondo me, non ho voglia di stuzzicare il destino.

    Beh, meglio da un certo punto di vista.

    Montarono nuovamente in groppa terminando il loro viaggio in una vecchia foresta nel punto più basso di una ripida vallata animato da un allegro e limpido ruscelletto.

    Penso sia il punto migliore.
    Dove sta questo posto?


    Da li però non avrebbero più avuto il supporto del drago, dovendo muoversi nella maniera più insospettabile possibile una simile creatura avrebbe sicuramente attirato l’attenzione.

    Vorrei muovermi nascondendo il chakra, alla riunione mi sembrò di capire che avevi conoscenze da sensitivo, dovresti poterlo fare anche tu, no?

    Avrebbe atteso risposte prima di incamminarsi.


    Cliccami sono la mappa
     
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    Il Peso del Tempo


    II



    Sapeva di poter contare su Raizen. Lo sapeva prima ancora di vedere la sua sagoma stagliarsi sull’orizzonte, mentre approcciava le coordinate che gli aveva dato. Si trovavano al confine del paese della Terra, ed il Kage bambino sentiva nell’aria il sapore di una nuova avventura che stava per iniziare.

    Raizen, grazie per essere venuto con un così breve preavviso. Ti spiegherò tutto adesso che ci avvicineremo al luogo indicato dai rapporti. Il jonin fece quindi un cenno alla proposta dell’Hokage di entrare nel paese attraverso il confine della Montagna, un paese che si era rivelato essere amico dell’Avvademia durante la grande riunione dei Paesi del continente che si era tenuta a Kusa. Un consiglio accorto. Va bene, perdere due giorni non farà la differenza, visto che abbiamo perso le tracce della nostria spia già un po’ di tempo fa. Come preferisci muoverti? Di tutta risposta, Raizen evocò un grosso drago di nome Kaze. Hohenheim aveva visto quelle creature solo in poche altre occasioni, come quando il Mizukage era arrivato a Suna, e doveva ammettere che quelle bestie leggendarie facevano una certa impressione tutte le volte. E’ un piacere fare la tua conoscenza, Kaze e grazie per il passaggio Il Kazekage ovviamente avrebbe potuto usare la sua argilla per creare un artefatto non meno spettacolare, ma decise di unirsi all’Hokage per il viaggio, così da poter scambiare informazioni.

    Raizen gli parlò dell’Arma e dei poteri dei Koro. Di come era riuscito a riportare al tempo corrente una vallata che era esistita chissà quanto tempo prima. Un jutsu eccezionale, ed un potere terrificante, stando alle sue parole. Hohenheim ascoltava rapito. Quanto aveva in comune con quei poteri ancestrali? Difficile dirlo al momento. Poi l’Hokage portò il discorso sul padre e sulla sua maledizione. Hohenheim rimase di sasso.

    Raizen, non sapevo nulla di questa storia di tuo padre...quale tipo di maledizione, o jutsu, è così potente da poter spedire un uomo avanti nel tempo? Sembra...inverosimile. Hohenheim poggiò le mani sulle gambe, mantenute conserte sul dorso dell’enorme animale. Espirò un attimo prima di raccontare a Raizen il vero motivo per cui si trovavano in quella missione. Sono contento, ad ogni modo, di aver chiesto a te di accompagnarmi. Come ti ho scritto, ci sono motivi personali che mi hanno spinto ad intraprendere questo viaggio e...forse...questi motivi potrebbero essere legati ai Koro. Fece un’altra pausa, prima di iniziare a raccontargli degli eventi della grotta del Silenzio.La missione di per sè non è stata particolarmente difficile, ma da quando ho subito questa ferita all’orecchio, le cose per me sono cambiate. Ho iniziato ad avere delle visioni e posso fare delle cose...cose che si avvicinano molto a quelle che i Koro sembrano poter fare con la loro manipolazione del tempo. Per questo voglio saperne di più. Devo capire esattamente che cosa mi è successo.

    Stando alle informazioni a sua disposizione, L a manipolazione del tempo non sembrava essere un’abilità legata ai geni o alla propria famiglia. Non era una supposizione. Hohenheim si era fatto controllare dai medici sunese, i quali non avevano trovato geni mutati nella sua sequenza che potessero spiegare un’abilità come quella. Avevano trovato altre cose...cose che lo avevano lasciato a dir poco sbigottito, e che doveva ancora elaborare. Certamente quell’abilità non poteva essere considerata una hijutsu, visto che Hohenheim riusciva ad usare certe abilità senza aver avuto alcun addestramento formale. Rimaneva che fosse un’arte proibita, così come la manipolazione dell’argilla. Eppure questo non spiegava perchè proprio lui, dopo una ferita neppure così grave, avesse sviluppato quelle abilità come dal nulla. Avrebbe condiviso i suoi dubbi con l’Hokage, sentendo cosa aveva da dire a riguardo.

    [...]

    Si fermarono ad accamparsi e cenarono insieme. Hohenheim condivise quello che si era portato con se, degli onigiri ed un po’ di formaggio. Per ingannare il tempo, voleva scambiare ancora due chiacchiere: Da quello che ha detto Kaze questa mattina, sembra che siate già satati da queste parti? Se non sbaglio aveva citato un Faro...in che cosa vi siete imbattuti? E’ sempre legato all’Arma di Iwa che hai distrutto?

    [...]
    Completarono il viaggio il mattino successivo e lasciarono Kaze prima di entrare nel paese della Terra.Si le coordinate sono... Disse, rievocando mentalmente quello che aveva appreso dai verbali dell’informatore. Fai strada! Disse quindi semplicemente all’Hokage, mentre sopprimeva Il suo chakra per non essere rintracciabile dai sensitivi della Terra o, peggio ancora, dai Cremisi.



     
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    L'Aria di Iwa


    -III-






    Il drago fece un posato cenno con la testa quando il kazekage si presentò.

    Kaze-Kage.
    Pare che abbiamo almeno una cosa in comune.
    Non è esattamente un piacere, ma ogni tanto facciamo qualche cortesia a Raizen.


    Disse con tono amichevole prima di sgranare gli occhi.

    Oh!
    Non mi riferivo ovviamente al fare la sua conoscenza, quella mi fa più che piacere!


    Annuì nervosamente mentre si scusava e per la vergogna non si soffermò nemmeno a spiegare che era trasportarli a destra e a manca a non fargli troppo piacere, dopotutto erano animali a cui la gente si riferiva solo per mezzo di leggende!

    Ah, sappi che mi riferirò a te con Hohe, i tuoi ti hanno voluto decisamente male quando hanno scelto il nome, o all’anagrafe erano disponibili solo le H.

    Il suo tono era goliardico, ed immaginava che il Kazekage stesso non avrebbe faticato ad ammetterlo che pronunciare sempre il suo nome per intero gli avrebbe portato via del tempo prezioso.

    Comunque non lo so, non lo so proprio.
    Quando ho letto che era ad Iwa che volevi infiltrarti ho preso la palla al balzo proprio per questo.
    È qui che tutto ha avuto origine tutto, se voglio trovare una pista devo iniziare da qui.


    Ascoltò poi il resoconto della missione.

    Azumaido… vicino a Kiri, no?
    Strano che uno dei miei ninja fosse li e non mi sia stato fatto rapporto.
    Che diavolo ci cercava?


    Sarebbe poi tornato sul fulcro di quella missione.

    Ti sei ferito e Poi hai iniziato ad avere visioni e capacità singolari.
    Mh.
    Pare che le due cose siano connesse, a Konoha abbiamo una cosa che per concetto ci si avvicina, ma non è così definitiva diciamo.
    Qualcosa troveremo.
    Spero.


    Il suo volto rimase corrucciato per un pò di tempo, immerso in chissà quale pensiero

    […]

    Davanti al tranquillo fuocherello Hohe trovò qualche curiosità da togliersi a cui Raizen non tardò a rispondere.

    Oh no, non in questa zona, più a Sud, molto più a Sud.
    Le mie evocazioni sono un po' particolari, una storia molto travagliata li ha divisi in quattro clan principali.
    Uno per ogni punto cardinale.
    Tutti in guerra gli uni contro gli altri.
    Questa è la terra di colui che sospetto sia iniziato tutto per mano di un certo Tenso Korin.
    Un Hayate ed è da un po' che inizio a sospettare sia in realtà uno dei marionettisti di quella setta di svitati.


    Parlava guardando il fuoco, parzialmente distratto, parlare degli Hayate gli faceva sempre ribollire il sangue, ma parlarne era un utile sfogo e lo tranquillizzava.

    […]

    L’ingresso nelle terre di Iwa… non fu sorprendente.
    Avrebbero tentato di muoversi in linea d’aria verso le coordinate ma il paesaggio attorno a loro non era dei più favorevoli, pur con i loro indumenti mimetici, mantelli semplicissimi in tinta unita ma di una tonalità utile ad avere una maggior diluizione con i colori naturali delle terre di Iwa. Erano generalmente in campo aperto in vallate brulle e scoscese, ragione che li obbligava a tenere un passo moderato.
    Ci volle qualche ora per incontrare una strada che puntava più o meno nella loro stessa direzione, poco più che della terra battuta e sgombra dagli scomodi massi che la facevano da padrone in tutto il resto del territorio.

    Da qualche parte porterà di sicuro.
    Considerando il nostro punto di ingresso è probabile che sia una strada che usano per gli scambi col paese della montagna, decisamente meno inospitale e più adatto alla vita.


    Si guardò attorno.

    Se immagini i sassi molto più piccoli ti sentirai pure a casa.

    Arbusti indegni di nota ed alberi nodosi ed antichi dalle foglie aghiformi resistevano al clima sfavorevole, accompagnandoli lungo la via fino a che in lontananza non videro un carro di mercanti.

    Oh, bene.
    Abbiamo qualche conferma se non altro.
    Direi di avvicinarci e capire come son vestiti e cosa commerciano di solito.


    Se l’approccio fosse stato proficuo con le nuove informazioni avrebbero superato il gruppetto marciando più rapidamente e trovandosi nel primo pomeriggio, con solamente un avanzo della cena precedente sullo stomaco, ad un villaggio di frontiera dedito agli scambi, non era piccolissimo ed il mercato aveva una buona scelta di… un po' tutto quello che solitamente si trovava in quel genere di mercati: cibo, vestiti, animali da allevamento, il pesce invece era solamente essiccato.
    Erano al villaggio da qualche ora, usata per piccole esplorazioni e primi approcci, quando notarono che qualcosa non quadrava, ad un primo sguardo, superficiale che qualcosa non andava.
    La gente dopotutto circolava normalmente, pagava i servigi, interagiva anche senza particolari stranezze, eppure per le vie di quel paesino serpeggiava qualcosa di particolare, per quanto cercassero fonti di chakra o eventuali avversari non avrebbero trovato nulla, ciò che strisciava li dentro lo faceva da sempre.
    E mentre strisciava, invisibile e silenziosa, le persone si voltavano a guardarla, sospettose, a volte perdendo il sorriso e lasciandosi andare a qualche piccola imprecazione o a fioriti insulti.
    C’era una certa tensione ed i due ninja inizialmente non l’avrebbero minimamente percepita, solamente quando si ritrovarono a fare un resoconto mentale della giornata si resero conto che in effetti qualcosa non quadrava.

    Ma te stamattina l’hai notato come quella tizia si è portata dietro il bambino in mezzo alla strada?
    L’ha tirato via da quel vecchietto manco fosse un maniaco sessuale.
    E la tipa alla bancarella delle mele?
    Avrei giurato che volesse scuoiare la tipa che gli stava davanti.


    Esagerazioni proprie del modo d’essere di Raizen, ma sicuramente vere.
    Il paesino era comunque la tappa a metà strada, l’indomani sarebbero partiti di buon’ora per arrivare a destinazione, sempre che non volessero comprendere meglio che succedesse attorno a loro.


    CITAZIONE
    scegli tu, si va avanti o hai dei dubbi?
    se resti dimmi dove vai e cosa cerchi, o magari chiedi, sta tutto a te :guru:


    Edited by F e n i x - 25/3/2020, 12:37
     
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    III



    La battuta ed il comportamento alquanto goffo del drago strapparono un sorriso al Kazekage. Hohenheim, per via del suo stile di combattimento, aveva da lungo tempo deciso che non si sarebbe legato a degli animali da battaglia. Tuttavia, vedendo il legame tra l'Hokage e quelle bestie mitologiche, doveva ammettere che sicuramente quella era una connessione che poteva arricchire molto la vita di un ninja.

    Raizen, ormai ci conosciamo da un po', chiamami Hohe se ti fa piacere. Del resto non mi dispiace come abbreviazione.

    Dalle parole dell'Hokage, sembrava che anche lui fosse piuttosto interessato ai Koro: Bene, ad ogni modo son contento che ti sei unito a me in questa spedizione. Dopotutto, questo è comunque territorio nemico...o quasi. Quando poi lui fece riferimento ad un ninja di Konoha, il Kazekage disse: Immagino parli di Yato. Un ragazzo davvero in gamba, che mi ha stupito non poco. Nonostante sia un genin si è comportato egregiamente in una missione che chiaramente era di un livello superiore rispetto quello che un genin dovrebbe saper affrontare. Sembra proprio che il clan Senju continui a sfornare ragazzi promettenti. Cosa cercava? Se ricordo bene, qualcuno che gli insegnasse l'arte della spada. Come ti ho detto, il corrente Mizukage era presente, ed ho sentito che lui è uno spadaccino provetto, sebbene io abbia visto relativamente poco di quello che è in grado di fare. Si sarebbe trattenuto dal dire che, dal suo punto di vista, il Mizukage aveva un temperamento ed una visione troppo oscura da tramandare ad un genin. Per questo anche Hohenheim si era offerto come guida del ragazzo.

    [....]

    La storia dei draghi era quanto meno affascinante e sembrava rifarsi a qualche antico mito o leggenda, con quattro clan divisi, ognuno con le sue capacità. Del resto, si parlava di draghi. Era curioso notare che queste vicissitudine, che Hohenheim avrebbe attribuito normalmente solo alla sfera umana, si potevano ritrovare anche in quella animale.

    E come è intrecciata la storia dei draghi a quella di tuo padre?

    [...]

    Nel primo pomeriggio del giorno dopo, il duo avrebbe raggiunto un piccolo villaggio commerciale. Hohenheim aveva alterato il suo aspetto così da essere in linea allo stile del luogo, prima di sopprimere nuovamente il proprio chakra. La mattina dello stesso giorno, avevano incontrato una carovana di mercanti, da cui erano riusciti a estrarre informazioni circa appunto il modo di vestire e la tipologia di commerci in atto.

    Così erano riusciti ad entrare nel villaggio senza essere notati, ed a curiosare in giro. Normalmente, avrebbero usato il villaggio solo per rifocillarsi, senza dare ulteriore peso a quel centinaio di persone votate al commercio. Tuttavia, vagando per le strade della città, Hohenheim avrebbe avuto la sensazione che qualcosa non andasse, sebbene le sue capacità da sensitivo o premonitrici non avevano mostrato alcuna traccia. Persino le sue visioni, che normalmente lo perseguitavano, non si erano ancora manifestate.

    Quella sera, Raizen esternò le proprie perplessità. Sì, ho notato anche io che qualcosa era fuori posto...le persone si comportavano in maniera strana e c'era decisamente una presenza nascosta tra le strade...forse possiamo ritardare la nostra partenza di una mezza giornata e vediamo di venire a capo di questa faccenda? Se c'era infatti qualcosa che gli anni sul campo di battaglia gli avevano insegnato, era di non ignorare una sensazione.

    [...]

    La mattina seguente, Hohenheim e Raizen si sarebbero divisi per cercare di capire il segreto dietro l'essere o la cosa che strisciava tra le strade della città. Hohenheim aveva già sperimentato che cacciare quell'essere tramite l'individuazione del suo chakra non funzionava. Probabilmente, o l'essere aveva la capacità di occultare la sua energia, non diversamente da come lui stesso stava facendo, oppure non aveva energia spirituale...cioè era più come un oggetto o una macchina.

    Per trovarlo, Hohenheim si sarebbe concentrato sull'osservare le persone. L'essere sembrava portare una certa confusione o scompiglio, che il jonin poteva usare come traccia [Abilità]. Così facendo, Hohenheim cercato di seguire i movimenti della presenza e, quando lo avesse percepito vicino, il jonin si sarebbe limitato a lanciargli addosso una manciata di terriccio mista ad argilla per renderla appiccicosa. Se fosse stato un essere materiale, quel piccolo trucco lo avrebbe portato a rivelarsi, almeno parzialmente, il che avrebbe reso più facile percepirlo e, forse, capire cosa fosse.

    A quel punto, Hohenheim si sarebbe limitato a seguirlo. Non voleva catturarlo o fargli alcun male, a meno che non lo avesse identificato come una minaccia. Per quello che ne sapeva, poteva trattarsi tanto di una macchina quando di un animale troppo esotico. E, soprattutto in quell'ultimo caso, non avrebbe voluto agire in maniera avventata.

    [...]

    Come Hohenheim, anche Raizen sarebbe stato intento quella mattina a cercare la fonte di irrequietezza che avevano percepito il giorno precedente. Tuttavia, durante il suo giro esplorativo, il suo orecchio avrebbe sentito il tonfo sordo di un materiale particolarmente pesante che cadeva a terra, ed una voce inveire:
    Per Amaterasu, state attenti! Mi rovinerete il carico di Raibuuddo!
    Quest'ultima parola avrebbe colto in particolar modo l'attenzione dell'Hokage. Infatti, il Raibbuddo, o Legno Vivo, era uno dei principali legni utilizzati per la fabbricazione di armi ninja, visto che era un conduttore di chakra, tra le altre cose.

    Se si fosse avvicinato, Raizen avrebbe individuato un gruppo di 5 uomini vestiti in abiti comuni. Tutti erano intenti a sollevare quello che sembrava essere un enorme pietra che era caduta dal carro di coda, ed al cui interno si potevano vedere delle venature di metallo. Chiaramente il masso era troppo pesante, nonostante i 5 uomini stessero provando in ogni modo [Note].

    Se Razien avesse dato loro una mano, all'uomo a capo di quella carovana si sarebbe sciolta la lingua. Grazie straniero...questo ferro grezzo pesa una tonnellata! Hai una forza eccezionale! Sei una qualche sorta di mercenario o ronin? Disse non vedendo alcun coprifronte. Essendo un uomo che sapeva cogliere le occasioni al volo, avrebbe detto: Senti, la tua forza potrebbe essermi utile. Non solo per scaricare e caricare i carri, ma anche come difesa. Ho assoldato un pario di mercenari... disse facendo un gesto con la mano per ariama secondo me valgono ancora meno di quel poco che ho pagato.
    Se l'Hokage avesse investigato sulla spedizione, il mercante avrebbe detto:
    Stiamo portando materiale grezzo ad una grande fucina e fabbrica di armi più a sud. Disse, specificando il luogo che, per coincidenza, era nei pressi della loro destinazione originaria. Normalmente commercio solo ferro grezzo, ma ho messo le mani su una piccola partita di Raibbuddo e voglio vedere di vendergliela. Che dici?
    Se l'Hokage avrebbe detto di essere impegnato, l'uomo non si sarebbe fatto scoraggiare: Guarda lo capisco! A chi piacciono le armi! Comunque devo fare un altro viaggio domani e dopo domani. Pensaci oggi e, se cambi idea, domani mi trovi qui a caricare più o meno alla stessa ora, ok? Ricordati il mio nome, Daishin Kuzo.
    Così dicendo, avrebbe urlato qualche altra minaccia ai suoi uomini, incitandoli a caricare i carri più velocemente.



     
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    Visioni


    -IV-






    Fece un rapido sorriso alla concessione del Kazekage per poi commentare la sua esternazione riguardo la situazione di Iwa.

    Togli pure il quasi, se ci facciamo beccare qui dentro siamo sommersi nella cacca.
    Per usare una parola gentile.
    Fortunatamente è impossibile sorvegliare palmo per palmo un intera nazione e quantomeno fino ad una certa distanza potremmo muoverci liberamente, o quantomeno con un po' più di serenità.


    Ascoltò poi le risposte sul suo misterioso genin, ricordava il primo giorno in cui l’aveva visto, e non ci fu mai un singolo momento in cui smise di considerarlo strano.

    Ah, il Mizukage.
    Bene.


    Il sarcasmo poteva tagliarsi con un coltello.

    Non affiderei a quell’ammasso di ferraglia la vita di un bruco, figurarsi l’addestramento di uno dei miei genin.
    Mi torna ancora strano come Yato sia finito li però.
    Se cerchi il mizukage o un ninja di Kiri + li che vai non a… come hai detto?
    Azumaido?
    Mi manca il nesso, senza contare che non è arrivato alcun tipo di domanda di sensei particolari.
    Certo per quanto i Kiriani abbiano perso il tocco con le spade hanno comunque una tradizione decente, avrei addirittura potuto raccomandarlo a qualcuno di più assennato come Itai, visto che ancora non era sparito.


    Inspirò, dubbioso.
    Ore dopo, davanti al fuoco, i due ancora parlottavano.

    Mh!
    Non ti facevo così curioso.
    È parecchio lunga come storia, onestamente non la conosco nemmeno tutta, avere un padre maledetto come lo è il mio rende parecchio difficile ricostruire la sua vita… però lui era il precedente evocatore dei draghi ed anche l’ultimo guardiano dell’Equilibrio.
    Ai suoi tempi i quattro clan erano ancora uniti, poi dopo qualcosa è cambiato, maledizioni, discordia, rabbia, malvagità… tutto è andato i rovina, sto cercando di sistemare le cose, mi aiuta a conoscerlo attraverso i suoi gesti ed aggiustare qualcosa di rotto che non dovrebbe esserlo, ma non è facile.
    Ma stiamo parlando troppo di me, e visto che siamo pure in tema…


    Si indicò i palmi delle mani.

    Come le hai ottenute quelle?
    Sono più che certo che avere delle bocche li, funzionanti, non sia naturale.
    Dicono però vengano da Iwa, qui si rischia di trovare qualcuno in grado di neutralizzarle.
    Tra l’altro alla riunione ho visto dell’attrito più profondo con Diogene rispetto alla mera politica, ci sono dei trascorsi?


    Non aveva alcun problema a parlare del suo passato, era semplicemente curioso riguardo quello di Hohe, un personaggio che tutto sommato era fin troppo discreto nonostante la sua peculiarità fosse far saltare in aria le cose.



    [...]

    Dormire, per quanto le intenzioni dei due fossero buone ed i letti tutto sommato comodi, non sarebbe stato semplice, certo rigirarsi una volta avrebbe aiutato a riprendere sonno nonostante le interruzioni, tuttavia la notte sarebbe stata costellata da sogni irrequieti. I pochi e frammentari ricordi, come spesso accade per i sogni, erano più sensazioni verso quella o quell’altra persona che gli era giunta in sogno, come quello stralcio di quella segretaria che anziché porgergli i documenti li aveva quasi lanciati sulla scrivania ed alla sua impacciata reazione compassionevole non aveva nemmeno risposto.
    Non l’aveva nemmeno ripresa!
    O come quella volta che Daishin alla riunione dei kage era stato impalato come uno stoccafisso, facendo giusto un uscita quasi di cortesia per ricordargli che esisteva, non supportandolo una singola volta.
    Il Kazekage si sarebbe alzato con quelli ed altri frammenti per la testa che l’avrebbero fatto alzare decisamente col piede sbagliato, e considerando la fronte corrucciata di Raizen a lui non doveva andare meglio, durante la colazione che parve distendergli quantomeno i muscoli avrebbe persino borbottato qualcosa.

    Va bene allora.
    Facciamo questa cosa.


    Separatisi i due andarono per strade differenti, entrambi bardati come indigeni.
    Hohe, nuovamente non trovò nulla, quanto incredibile poteva essere che un sensitivo esperto, un jonin e kage non riuscisse a trovare uno straccio di presenza.

    Signore, lei è un mercante?

    Ad una risposta affermativa il bambino avrebbe mostrato un calcinaccio, non uno qualsiasi, l’unica superficie regolare, quella esposta quando ancora stava al suo posto, aveva un frammento di bassorilievo, per quanto poteva osservare non sembrava scolpito di recente.

    So che voi mercanti viaggiate un sacco e qualche giorno fa ho accompagnato il babbo a lavoro e ho voluto prendere una cosa per me.
    Sa cosa è?


    Prendere il calcinaccio sarebbe stato come una scossa, un fulmine gli avrebbe attraversato tutto il corpo, dall’inconscio al conscio e ritorno, e nel farlo avrebbe scaricato una serie di immagini sconnesse: il bambino che chiedeva ai mercanti opinioni sul suo prezioso calcinaccio, la giornata in casa a cercare di nascondere il suo reperto dal padre, gli strumenti di lavoro dello stesso, corde, luci, picconi e piedi di porco, il luogo di lavoro dove il bambino aveva preso il suo prezioso scimmiottando suo padre che depredava un tempio.
    Ed eccolo finalmente: il tempio.



    Quanto tempo indietro era tornato per poterlo vedere nella sua interezza?
    Non l’avrebbe mai saputo, le sue visioni non avrebbero detto di più, saperne la ragione impossibile.

    Signore?
    Si sente bene?
    Per un momento ho creduto che stesse per morire.


    Ed in effetti il Kazekage era steso a terra ed aveva pure un discreto mal di testa, ma nulla che non sarebbe sparito entro qualche minuto.
    Che sarebbe sparito se le visioni fossero finite li.
    Rialzandosi invece avrebbe avuto bisogno di una mano a causa di un capogiro, altrettanto innocuo, ma il contatto con il bambino avrebbe fatto partire un’altra visione, a considerare dal riflesso che esplorava nell’acqua sembrava più piccolo, ma attorno a lui le persone non erano poi troppo diverse da ora.

    Signore?
    Sta bene?


    Si era aggiunto un altro passante anche se aveva l’aria di chi in quel momento proprio non voleva essere capitato li, ed appena gli avesse poggiato una mano sopra un ennesima visione l’avrebbe scosso, mostrandogli al ritrovo delle liti in famiglia per le cose più insulse, un oggetto riposto in luogo differente dal solito, il cibo del loro animale domestico troppo grasso, ma andando a ritroso le cose si facevano sempre più leggere, come se quel morbo si fosse diffuso gradualmente.
    Nelle visioni dell’uomo, come quelle che avrebbero coinvolto altri passanti se toccati non c’era presenza del calcinaccio ne di oggetti provenienti dal tempio, si poteva però notare lo scorrere delle stagioni attraverso il meteo, ad occhio e croce sembrava che quella situazione andasse avanti da quasi un anno.
    Per organizzare i pensieri però sarebbe stato necessario riuscire a liberarsi da quel vicolo cieco di visioni che lo stava quasi assorbendo in un vortice di ricordi non suoi, non solo provenienti dalle persone ma anche dagli oggetti sfiorati!



    […]

    Intanto Raizen aveva cercato di creare una linea temporale degli eventi in quel luogo facendo qualche distratta domanda ai mercanti, impossibili da avvicinare per più di qualche interazione non legata alle loro merci, oppure dentro al bar tra avventori ed un barista meno leggermente più trattabile.
    Proprio mentre cercava di non infastidire l’uomo per ottenerne quante più informazioni possibili fuori dal locale si sentì un discreto fracasso, qualcosa aveva infatti rovinato pesantemente a terra, e quando uscì poteva vedere che era un carro pieno di merci pesanti, tra le quali un grosso masso che cinque zoticoni si barcamenavano a rimettere sopra il carro, bastò un occhiata al colosso per capire che semplicemente con la forza bruta avrebbe potuto fare la sua buona parte, ma decise di evitare di dare troppo nell’occhio con dimostrazioni tropo evidenti.
    Fece un lungo fischio al gruppetto, forse più infastidito dalla loro incapacità che altro.

    Sganciate il carro dal cavallo, due di voi alzano le stanghe e lo mettete in pendenza, gli altri tre con un paio di bastoni e una leva riusciranno a spingerlo sopra.

    Era sicuramente un modo per semplificare parecchio il lavoro, ma la forza sarebbe comunque servita, e facendo passare la sua idea per geniale avrebbe potuto diluirla nell’utilizzo della fisica elementare.
    Completato il compito avrebbe battuto le mani, scrollandosi la polvere di dosso.

    Si figuri, mi sembravate in difficoltà.
    Ma no, me la so semplicemente cavare, nonostante l’età ho avuto modo di viaggiare.
    Credo tra l’altro di essere nel suo stesso campo.


    Disse indicando il carro, con l’aspetto che aveva assunto mediante la Henge aveva mantenuto più o meno la stessa età ma con la pelle leggermente più bruciata dal sole e la barba incolta di chi è troppo preso dallo sbrigare i suoi affari per preoccuparsi di simili dettagli, il suo naturale portamento l’avrebbe definito come una di quelle persone alla mano e concrete abbastanza lontane dai concetti quali la bellezza esteriore.

    Quel legno infatti è particolarmente bello, chiedervi da dove viene immagino sia troppo, ma questo luogo mi sembra abbastanza sperduto, chi può avere risorse sufficienti per acquistarlo?
    Generalmente grosse fucine non si occupano di pezzi particolarmente raffinati, oppure con grossa intende che sono impegnati in vari ambiti?
    Vedo tra l’altro che le assi sono già sgrossate, servono per utilizzi particolari?


    Notò tra le altre cose che l’uomo non sembrava agitato quanto gli indigeni, che la sua scarsa permanenza nel villaggio lo aiutasse?

    Per la sua protezione posso darle una mano, ne ho passate di tutti i colori e se non altro posso aiutarla a non cadere in simili errori.

    E nuovamente avrebbe indicato il gruppetto di manovali che non riuscivano a mettere il carro in equilibrio per assicurarlo al cavallo.
    Gli fischiò nuovamente.

    Il masso in testa, lo bloccate con qualche asse in modo che tra due metri non dovete ripetere tutto e il carro si abbassa da solo!

    Il tono scandiva in maniera annoiata il consiglio, quasi come una cantilena.
     
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    Presagi striscianti


    IV



    Per essere un genin, Raizen sembrava particolarmente interessato a quello che Yato stava facendo alle Grotte del Silenzio. Hohenheim fu sorpreso dal constatare quanta attenzione l'Hokage dedicasse ai ranghi più bassi della gerarchia ninja. In effetti, una tale dedizione era invidiabile, e spinse lo stesso Hohenheim a domandarsi se anche lui non avrebbe dovuto spendere più tempo con i genin di Suna. Credo che lo abbia portato con sè il quarto membro della nostra spedizione, ovvero Feng Gu, il Mercenario. Anche lui sta facendo da sensei al ragazzo, da quanto ho inteso. Devo dire che Yato è decisamente un ninja fortunato: praticamente ha come suoi sensei i ninja più forti del continente eheh. Ma lo capisco, vedendolo impegnarsi nella missione, anche io mi son proposto di insegnargli due cose...un genin piuttosto in gamba.

    La conversazione ritornò al padre di Raizen e alla sua maledizione. Le parole dell'Hokage lo misero un po' in imbarazzo: Ah...mi spiace, non volevo essere invadente. Sono così concentrato a capire cosa mi stia succedendo...con questo nuovo potere intendo...che, essendo la maledizione di tuo padre legata al tempo, mi sono naturalmente interessato. Come se qualcosa di quella storia potesse aiutarmi a capire chi sto diventando. Mi spiace. I Koro esistevano in quel continente da un'eternità, ma Hohenheim sapeva pochissimo su di loro e qualsiasi elemento aggiuntivo sulla storia dei manipolatori del tempo o di poteri simili erano per lui come acqua per un assetato.

    Il jonin bambino dovette sembrare piuttosto giù di corda a quel punto, perchè Raizen cambiò discorso, iniziando a chiedergli delle bocche sui palmi delle sue mani. Sì è corretto, ma sono oltre quarant'anni che Suna ha imparato la tecnica della manipolazione dell'argilla e come tramandarla. Le bocche non sono naturali...chiaramente...nel senso che non sono nato così. In effetti, raccontare questi dettagli ad una persona come te che è al di fuori di questo mondo suona un po' strano...deve apparire come una pratica barbarica ai tuoi occhi...ma queste bocche permettono di incanalare chakra all'interno dell'argilla e di plasmarla sencondo i gusti dello shinobi. L'argilla però non è solo un'arma...diventare maestri in quest'arte significa apprezzarne i lati artistici ed estetici...e la maturazione artistica supporta ed amplifica le possibilità combattive...ma, scusami, ora sto divagando...se combatteremo insieme forse avrai modo di capire più approfonditamente cosa intendo.

    Parlare della sua arte aveva in qualche modo allontanato il malumore che si era annidato nel suo petto, almeno un poco. Sfrotunatamente, menzionare Diogenes distrusse quel moto di positività ed il volto del jonin della Sabbia tornò serio: Purtroppo son successe troppe cose per poterle raccontare questa sera. Forse è meglio cercare di riposare un po' prima di domani, che dici? Iniziare a parlare di Diogenes lo avrebbe portato in una spirale di stristezza e odio alla quale non voleva soccombere in quel momento. All'Hokage sarebbe toccato aspettare ed avere la fortuna di trovare il Kage bambino in un più felice stato d'animo se voleva sentire la storia per intero.
    ...
    [....]

    Hohenheim si aggirava per il bazar, fingendo di dare un’occhiata alle merci esposte a destra e a manca, così da non da passare inosservato nella confusione della compravendita. Faceva piuttosto caldo - non comunque in maniera comparabile al suo villaggio - ma comunque abbastanza da farlo sudare un po'. Era spiacevolmente sorpreso dal fatto che, fino a quel punto, la sua piccola indagine non stava portando frutti. Qualsiasi cosa serpeggiasse in quella città non reagiva al chakra, non interagiva con i corpi solidi -eppure non lo aveva percepito fisicamente? - ed era troppo sfuggente per i suoi sensi. Cosa avrebbe dovuto fare? Certo non era fondamentale trovare la fonte di quella irrequietezza che serpenteggiava tra gli abitanti, ma Hohenheim aveva il presentimento che sarebbe stato meglio se lo avesse fatto.

    Mentre stava ancora girando per il mercato, un ragazzino lo intercettò. Porgendogli un pezzo di muratura, gli chiese di analizzarlo, essendo un mercante. Hohenheim si sforzò di rimanere nella sua parte: Mmm vediamo cos‘hai lì...dove hai detto che lavora il tuo papà? E così facendo avrebbe toccato il mezzo di muratura, afferrandolo con disinvoltura con la mano sinistra. Non appena lo toccò, Hohenheim avvertì una poderosa scossa che lo attraverò, lasciandogli sfuggire un gemito. Una serie di immagini percorsero la sua mente, scorrendogli davanti agli occhi come un fiume in piena. In quel momento, Hohenheim perse il controllo e la percezione dell suo corpo. Le immagini assorbivano completamente la sua attenzione: era come guardare un film senza poter chiudere le palpebre! Vide a ritroso la storia di quel reperto, da quando il rgazzino lo aveva sottratto al padre, a quando quest'ultimo lo aveva estratto da un sito archelogico, fino ad arrivare a quando la struttura a cui apparteneva ancora esisteva: un maestoso tempio nel bel mezzo delle terre di Iwa.

    La visione si interruppe.

    Hohenheim si ritrovò a terra, accecato dal sole e stordito. Percepiva molte persone intorno a sè, incluso il ragazzino che gli parlava, ma lui non riusciva a capire cosa stesse dicendo. Forse farugliò qualcosa mentre cercò di rialzarsi, sentì il contatto con una mano piccola e sudata e, prima che i suoi sensi tornassero a funzionare pienamente, un nuovo flusso di immagini lo percorse. Percepìì il suo corpo irrigidirsi e bloccarsi, mentre vide il ragazzino, forse un po' più giovane di quanto non fosse in quel momento, si stava specchiando in un laghetto.

    Le immagini si interruppero e Hohenheim si ritrovò in piedi, ma ancora stordito. I suoi sensi stavano tornando, ma Aveva iniziato a sudare a freddo ed avere il fiatone, come se avesse corso una maratona. Era ancora piegato sulle gambe, quando un altro passante si avvicinò, poggiandogli una mano sulla spalla e costringendolo a subire una nuova scarica di immagini. Questa volta erano semplici scene di vita quotidiana: del passante che litigava con la moglie, e di un malcontento che si era insinuato nell'animo dell'uomo da poco.

    Non appena le immagini terminarono, Hohenheim riuscì a fare un passo, allontanandosi un po' da tutte quelle persone che gli stavano intorno:...Scusate...spazio...devo andare... Si fece largo tra la folla, la quale a sua volta si aprì per lasciarlo passare, vedendo che smaniava per un po‘ d‘aria. I vari contatti gli portarono altre visioni: immagini confuse e di persone diverse che si mischiavano tra di loro.Che diavolo mi succede! Il jonin riuscì a farsi strada fino ad arrivare ad un vicolo dove non c‘era alcuna persona. Riprese fiato, come si farebbe dopo essere stati per troppo tempo sott‘acqua. La testa gli girava ed il mondo intorno a lui tremava ed appariva sfocato. RIprenditi! Riprenditi! Si ripetè disperato, cercando di superare quella crisi di panico. Ed intanto, il mondo continuava girare.

    [...]

    Al jonin servì una mezz‘ora per sentirsi nuovamente padrone del suo corpo. Non gli era mai successo che le visioni scatenate dal suo potere lo facessero stare così male. Poteva essere che i suoi poteri stessero evolvendo? Oppure era quel luogo che stava amplificando le sue percezioni? Un‘idea iniziò ad insinuarsi nella sua mente: aveva già constatato che l‘essere che strisciava tra quelle strade aveva uno strano effetto sulle persone: che forse stesse interagendo con il suo potere alla stessa maniera? Se così stavano le cose, forse poteva usare il minimo controllo che aveva sul tempo per afferrare l‘essenza che serpenteggiava in quel bazar.

    Facendosi forza, Hohenheim si decise a ritornare sulle strade popolate di gente. Aveva capito che toccare le persone non era una buona idea, quindi avrebbe usato la sua eccezionale agilità ed il suo fisico estremamente ben allenato per muoversi con leggerezza tra le persone, evitandole sempre di pochi millimetri. Nuovamente sarebbe andato alla ricerca delle tracce della presenza. Come aveva constatato, non poteva percepirla davvero con i sensi o tramite il chakra, però poteva sentirla se era particolarmente vicina, o se infastidiva le persone intorno a lui.

    Questa volta, se avesse percepito nuovamente quella presenza estranea e sfuggente, Hohenheim avrebbe incanalato il chakra nel suo Tentien, agganciandolo quindi alla vera esistenza del tessuto spazio-temporale del mondo. Creò un orizzonte degli eventi. [Attivazione Flusso della Storia] I suoi sensi divennero immediatamente più affilati, mentre direzionò il suo chakra per rallentare il tempo nel punto dove l‘essere si sarebbe dovuto trovare. Il suo controllo era molto elementare e non poteva che far perdere pochi battiti alle lancette del tempo. Eppure, forse ora sarebbe riuscito ad intravedere quella presenza effimera! E se così fosse stato, forse sarebbe anche riuscito a seguirla o, addirittura afferrarla! Pere far ciò avrebbe compresso il flusso del tempo intorno a sè: gli sarebbe bastato fare un passo a quel punto e sarebbe potuto scattare in tempo zero sull‘essere. Sarebbe bastato?

    [...]

    Bene! Bene! Son contento che ti unirai alla mia spedizione! Credo che 500 ryo possono bastare, che dici? Disse Daishin con un gran sorriso sulle labbra. Pose la mano a Razien, stringendogliela poi con vigore. In risposta alle domande dell‘Hokage, disse: Ehehe bravo, un buon mercante non rivela mai le sue fonti ahaha Comunque non ti preoccupare per i soldi, ne hanno a pacchi, come tutti nell‘industria delle armi, no? Non so esattamente che cosa ci facciano, ma immagino armi ninja!Tornando poi all‘incarico di RazienDimmi tu quando puoi iniziare, per me anche subito...ehi voi! Volse il suo sguardo ai suoi uomini che stavano fumando una sigaretta Non vi pago per fumare! Mettetevi a lavoro!...Per tutti i Kami..scusa, stavo dicendo, quando puoi iniziare? Venendo a sapere che Raizen era accompagnato da un‘altra persona avrebbe capito che, sicuramente, per quella giornata di lavoro non si sarebbe fatto nulla: Va bene dai, allora facciamo domani, e sii puntuale! Non mi da fastidio se il tuo amico si unisce...ma pago solo per te, intesi? Appena questi scansafatiche finiscono noi partiamo...rimanere troppo in questo posto mi fa venire il cattivo umore e preferirei andare all‘inferno piuttosto che passare una notte qui.

    [....]

    Quella sera, quando Hohenheim e Raizen si fossero nuovamente incontrati, l‘Hokage avrebbe visto che il jonin bambino era piuttosto provato. Raccontandogli le sue disavventure, Hohenheim si sarebbe soffermato a parlare della visione sul tempio: Che coincidenza eh? I nostri registri parlano di informazioni trapelate ad opera di alcuni archeologi e la mia visione è proprio su un tempio nelle vicinanze della nostra meta? Non penso sia un caso. Penso che questo potere sia in qualche modo guidato dal mio bisogno o dalla mia necessità, anche se non ne ho il controllo...ed oggi me la sono vista piuttosto brutta... Se Raizen gli avesse parlato del legno per le armi e della spedizione, Hohenheim sarebbe stato alquanto scettico: Mmm...ok questa miniera o fabbrica di armi o quello che sia non è troppo lontana dalla nostra meta, ma penso dovremmo concentrarci sul sito archeologico. E‘ curioso che del legno per armi ninja sia venga impegnato qui in mezzo al nulla, ma seguire questa mezza pista forse ci farebbe perdere giorni per nulla....Possiamo comunque unirci alla carovana del del signor Kuzo, almeno fino ad arrivare agli scavi, che dici? In effetti, se avessero viaggiato con i mercanti sarebbe stato più facile per loro mantenere al loro copertura mentre attraversavano il Paese della Roccia.

    [...]

    Quando la mattina successiva entrambi si fossero presentati dal mercante, Daishin sarebbe stato piuttosto sorpreso nel vedere che, nonostante la hange, l‘accompagnatore dell‘Hokage non era un energumeno al suo pari: Ah, e io che speravo di avere due guardie del corpo al prezzo di una! Se gli avessero detto che purtroppo non lo avrebbero accompagnato fino alla fine del viaggio, ma solo fino a 3/4, l‘uomo sarebbe stato piuttosto scocciato: Seriamente? guardate che vi posso pagare bene...vabè ho capito...del resto ero preparato a fare questo viaggi anche senza voi due. Chiaramente la paga sarà dimezzata e niente pagamentO anticipato! Forza, mettetevi dove trovate posto e fate il vostro lavoro...partiamo fra poco Disse guardando in cagnesco Raizen. Continuò quindi a borbottare: Agli scavi archeologici! Che diavolo ci andate a fare agli scavi archeologici? Mah...comunque vi dice bene...ho un paio di casse nel mio ordine che devo portare proprio lì...per i Kami!

    L‘uomo diede loro le spalle e si diresse in testa alla carovana. Forse le cose iniziavano a girare nel verso giusto!
     
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    Il Flusso


    -V-







    Alzò un sopracciglio mentre Hohe parlava di Yato.

    Hohe.
    Feng è un nukenin, è come la questione di Hayate, solo perché non ti uccidono qualcuno davanti non vuol dire che abbiano le mani linde e pinte.
    Mettiti tra lui e la sua vendetta, poi ne riparleremo.


    Ma non si pronunciò oltre, senza sbilanciarsi su eventuali antipatie.

    Comunque non preoccuparti, non mi da fastidio raccontarti ciò che mi stai chiedendo, se così fosse eviterei semplicemente di parlarne.
    Semplicemente a questo punto volevo togliermi anche io questa curiosità.


    Il glissare di Hohe su Diogene invece lo fece sorridere, quella vecchia capra di Ogen dopo una simile risposta l’avrebbe demolito.

    Dopo che mi hai fatto asciugare la bocca a chiacchere quando è il momento di prendere il microfono ti accorgi che necessiti di andare in branda Hohe?
    Non pensavo di essere così noioso.
    Ahahah!


    Commentò tra il sarcastico e il divertito, un aspetto di Raizen da cui un suo pari decisamente non poteva sottrarsi, ma non era minimamente disturbato dalla volontà del sunese di tenere per se i suoi segreti.
    Dopo esser rimasto qualche secondo in compagnia delle tenui fiamme del fuocherello si sarebbe addormentato a sua volta.



    […]

    Per il giovane ma esperto jonin divincolarsi dai cittadini non sarebbe stato difficile, e nessuno avrebbe sospettato poi troppo, dopotutto non era stato l’unica persona ad avere un attacco di panico, e per quanto gli altri gli parlottassero dietro l’evento non avrebbe di sicuro segnato la giornata dei presenti.
    Giunto nel suo piccolo angolo di tranquillità ed attivata quell’abilità quasi sconosciuta il rallentare del tempo riuscì a fargli trarre un sospiro di sollievo, un arma che qualsiasi animo irrequieto avrebbe voluto dalla sua.
    Cosa percepirono i suoi sensi così finemente acuiti però?
    Tutto, e niente.
    unknown
    Era certo che alla sua sinistra una sensazione gli stesse sussurrando qualcosa, ma appena si fosse concentrato su di essa sarebbe svanita, come quelle fastidiose frasi in grado di risolvere un intera diatriba che però sparivano dal pensiero nell’esatto momento in cui si voleva ricorrere a loro, svanendo un istante prima che potessero essere adoperate.
    Eppure era certo di aver visto un ombra che, non più rapida come prima, si era ritratta quando si era voltato verso di essa, tuttavia, sparendo era come svanita anche dalla sua memoria, e si sarebbe ricordato di lei solo dopo qualche secondo, una volta riapparsa ai margini del suo campo visivo.
    C’era però un fastidioso quanto complesso pattern da seguire in quelle apparizioni, o meglio, nelle sparizioni, queste avvenivano sempre verso un punto preciso, come se tornassero alla loro origine, costringendolo, se avesse voluto seguire quella sensazione, a ritornare sui suoi passi verso il villaggio.
    Solo con la sua abilità attiva poteva percepire quanto strane fossero le reazioni dei cittadini, era come se nel momento stesso in cui dovessero interagire ad uno stimolo esterno qualcosa accendesse una scintilla innescando una reazione sproporzionata per poi, allontanarsi come nel suo caso, e come nel suo caso tutti pareva corressero verso la stessa origine. Non sarebbe stato possibile però seguirne una come se fosse una pista, dopo poco infatti sarebbe semplicemente svanita dopo essersi fatta via via di minor intensità.
    Ma come usare gli abitati per comprendere al meglio la cosa?
    Quel costante sovraccarico gravava su di loro da chissà quanto tempo, rendendo impossibile capire quali fossero i suoi stadi, poteva però comprendere da se stesso e da Raizen e da eventuali mercanti che in quel luogo facevano solamente da spola?
    L’intero villaggio sembrava dominato da quelle ombre, come se la diffidenza regnasse sovrana.
    E per lui quanto era positivo continuare sfruttare la sua capacità in quelle condizioni?



    […]

    Raizen annuì con una leggera smorfia, seppur divertita più che infastidita.

    Cinquecento ryo?
    Lei è un po' taccagno, senza di me qui va avanti cento metri per volta.
    Facciamo mille e tutti affronteremo la mano con un sorriso.


    Era un mercante, non poteva non rilanciare, e facendolo porse la mano con sicurezza, accompagnandola con un sorriso.



    […]

    Ascoltò il piccolo resoconto di Hohe annuendo.

    Decisamente no… nessun elemento particolare o degno di nota nel tempio?

    Chiese senza sapere che le visioni di Hohe erano state abbastanza limitate e tutto sommato frenetiche.

    Peccato… però quelle cose… quelle ombre…
    Mi sembrano strane, sei certo di averle viste?
    Io qui attorno lo percepisco che l’aria non è delle migliori, te lo dissi anche ieri, però questa storia delle ombre… anche il passaggio che mi son procurato per tenere la copertura ha detto che questo posto lo inquieta.
    Ci fa a malapena tappa.
    E lui è stata una delle poche cose che ho notato, qualche domanda qua e la mi ha permesso di capire però che la situazione non è stata sempre così, nessuno riesce ad identificare un periodo preciso, ma si rendono conto che qualcosa non torna, un po' come indossi delle scarpe non tue.
    Ma il quando e il come… niente, immagino sia iniziato in maniera lieve e sia poi cresciuto, ma non ne so la ragione.


    Hohe fu felice del passaggio trovato, mostrandosi curioso riguardo la presenza di artigiani nella zona.

    Oh, non è affatto raro.
    È molto più comodo trasportare lavorati o semilavorati per lunghi tragitti anziché materiale grezzo, mera questione di energia: è meglio trasportare un materiale insieme al suo scarto, che a volte è la maggior parte, o il prodotto almeno sbozzato?
    Non mi ha detto di preciso cosa c’è, ma aveva dei materiali particolari con se e magari dare un occhiata potrebbe non rivelarsi inutile.
    Se è vero che stanno vicini alle zone di produzione potrebbe addirittura esserci un legame.
    Ricorda che la Roccia è vecchia, più della Sabbia e persino più della Foglia.


    La notte non fu piacevole, esattamente come la precedente era agitata da sogni molesti che avrebbero fatto alzare entrambi torvi e meno riposati di quanto non volessero.

    Buongiorno una sega.

    Avrebbe risposto in caso fosse stato salutato, non un tono particolarmente iracondo, ma quello sfiancato di chi avrebbe preferito dormire di più.
    Il mercante fu puntuale, e i due lo aspettavano da poco tempo quando il suo carro, carico e dondolante vece capolino tra le vie.

    Mi dispiace collega, ma ci paghi sicuramente il giusto, non raccontarmela quando dici che ci perdi.

    Strizzò vistosamente l’occhio.

    Poi avviamoci, ogni viaggio è una nuova avventura, dobbiamo andare da un’altra parte, ma mi occupo anche di prodotti finiti, magari questo laboratorio è davvero sorprendente!

    Con Raizen in testa alla carovana e Hohe in coda la piccola colonna prese a muoversi, aveva invece disposto le guardie di Daishin ai lati.

    Mi dica Daishin, cosa trasporta?
    L’altro giorno dal carro ho visto poco ed onestamente non ho badato all’intera colonna, anche perché pensavo che l’avrebbe scaricata al villaggio, quanta di questa roba è destinata al laboratorio e quanta alle rovine?
    Che poi, perché diavolo porta della roba alle rovine?
    Che se ne fanno di legno, metallo e sassi li?
    Senza contare che ieri l'ho aiutata, ma oggi le sto facendo da guardia, non vorrei trovarmi ad avere troppe sorprese.


    Un uomo genuinamente curioso che però non evitò di rispondere a sua volta.

    Noi stiamo andando li per alcune valutazioni, sembra siano state ritrovate delle armi rituali e tra le mie abilità con le materie prime e il vasto commercio dei prodotti finiti mi tengono in considerazione quando c’è da valutare le cose.

    In coda alla colonna Hohe avrebbe potuto sentire il suo cuore alleggerirsi un po' ad ogni singolo passo che li allontanava dal villaggio, eppure era un po' come seguire delle orme, si allontanava e stava meglio ma sentiva di passare sul solco di qualcuno, come se ciò che aveva scoperto nel villaggio non lo volesse abbandonare, o come se lui stesso lo stesse seguendo.
    Attivare nuovamente le sue abilità avrebbe amplificato le sensazioni, percependo il villaggio come un problema ormai lasciato alle spalle ma comunque ancora presente. Comprese anche che quelle ombre erano ben lontane dall’abbandonarlo anche se lontano dai cittadini parevano comportarsi in maniera diversa, oppure nella moltitudine si era concentrato solo sui residenti non notando i mercanti che comunque erano in minor numero e come aveva scoperto meno influenzati per via della scarsa permanenza?
    Le notò quando una delle guardie dovette recuperare un oggetto sfuggito a quella che lo precedeva nella carovana, lanciandoglielo dritto sulla faccia, e certo non era un oggetto pesante, come non era costato poi troppo recuperarlo, e i due sicuramente non erano la professionalità incarnata, ma se Raizen stesso non fosse intervenuto a separarli con un manrovescio sarebbero probabilmente ricorsi alle armi.
    Eppure quei lunghi filamenti su di loro erano passati quasi senza soffermarsi, contrariamente a ciò che aveva visto in precedenza, e forse non aveva nemmeno notato il repentino cambio d’umore.
    Era necessario comprendere cosa stesse vedendo, forse ancor prima di inseguirlo, un conto erano delle guardie scontrose, un conto era un jinchuriki del livello dell’Hokage!


    Edited by F e n i x - 27/4/2020, 15:42
     
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    Ombre e Rovine


    V



    Nukenin è una parola che non userei per descrivere il Mercenario. E’ un ronin, ed ha aiutato Suna numerose volte. Si merita ben più che il beneficio del dubbio. Gli Hayate son un altro conto, a mio parere. Sono criminali senza scrupoli e più volte si son opposti all’accademia. Non mi sembra si possa dire lo stesso di Feng Wu. Ad ogni modo, non è mia intenzione convincerti di nulla, semplicemente Suna deve molto al mercenario, ed è giusto che io almeno metta una buona parola per lui. La conversazione andò avanti per un altro po’, fin quando non venne toccato l’argomento Diogenes. L’Hokage si dovette accorgere di aver premuto un tasto dolente e per questo cercò di buttarla sul ridere. Hohenheim gli sorrise di rimando, non pensando ci fosse altro da aggiungere sull’argomento, ma apprezzò l’ accortezza di Raizen nel lasciar cadere quella faccenda.

    [...]

    La presa che aveva sul tempo lo aiutò, sebbene non molto. Sembrava che le ombre esistessero in uno spazio che si sovrapponeva alla loro realtà, ma che non era esattamente quella realtà. Hohenheim riusciva a percepirle sempre solo di sfuggita, e si accorse che era persino difficile ricordarsene! Chiaramente le ombre stavano influenzando la sua memoria tanto quanto le emozioni dei cittadini. Tuttavia, osservando le sparizioni, Hohenheim era riuscito a stabilire la direzione verso cui le ombra si ritraevano ogni volta che cercava di afferrarle con lo sguardo. Era una pista strana, ineffabile, e che diventava sempre più labile mano mano che il jonin si avvicinava alla sua origine. In breve, se questa origine esisteva, Hohenheim non era ancora riuscito a trovarne la posizione. La capacità di quelle ombre di nascondersi era oltre qualsiasi cosa Hohenheim avesse visto fino a quel momento.

    Tuttavia, era chiaro che ci fosse una stretta correlazione tra il comportamento delle persone e quelle ombre. In particolare modo, osservando il comportamento di coloro che lo circondavano, Hohenheim si era reso conto che ogni qualvolta una persona era sollecitata da uno stimolo esterno, le ombre intervenivano per alterarne la reazione, prima di sparire nuovamente. Poteva usare quella cosa a suo vantaggio? Forse. Certamente poteva usare gli abitanti per forzare le ombre a mostrarsi, ma cosa fare poi di quella informazione? Forse era meglio concentrarsi su un problema alla volta.

    Innescare una reazione nelle persone intorno a lui non era certo un problema. Le esperienze che aveva acquisito fino a quel momento erano tuttavia legate solo alle reazioni di singole persone. Sarebbe stato interessante vedere quindi come le ombre avrebbero reagito ad un unico input che avesse coinvolto più persone all’unisono. Forse, stimolando più persone allo stesso tempo, Hohenheim sarebbe riuscito ad intensificare anche la reazione delle ombre, costringendole a manifestarsi con forza sufficiente da poterle tracciare o capirne la natura più nel dettaglio.

    Quindi, nei pressi di dove la sua indagine lo aveva condotto fino a quel punto, Hohenheim lasciò cadere con discrezione una decina di minuscoli ragni di argilla che si sarebbero rapidamente sparpagliati per la folla. Gli esserini erano così piccoli che il loro raggio e la loro potenza di detonazione sarebbero stati praticamente irrisori, essendo le creazioni così distanziate. Tuttavia, avrebbero fatto abbastanza baccano da spaventare tutte le persone nel raggio di una ventina di metri. Se la sua intuizione era stata contenta, allora avrebbe potuto avere forse una visuale più accurata del problema. In realtà, non importava che Hohenheim fosse abbastanza rapido o lucido per afferrare quelle ombre. Gli bastava che una reazione, una qualsiasi reazione, si scatenasse. Perchè una volta che fosse accaduto, sarebbe stata per sempre scritta nel flusso del storia. Un flusso che lui poteva manipolare. Infatti, una volta trovata una posizione appartata ad una buona visuale, Hohenheim avrebbe richiamato l’evento che era appena accaduto e lo avrebbe analizzato come al microscopio. Le ombre non potevano sfuggire al tempo, come nessuno può. [Tecnica] Eco storico
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Toro, Gallo, Serpente, Drago, Drago (5)
    L'utilizzatore può richiamare l'eco di un evento del passato avvenuto nello stesso luogo in cui la tecnica viene utilizzata. L'eco si manifesta con immagini sbiadite e suoni all'interno dell'Orizzonte degli eventi. L'utilizzatore può richiamare l'eco di un evento accaduto fino a 20 anni nel passato per livello di TS. L'utilizzatore deve essere a conoscenza di quando l'evento è accaduto, oppure possedere un oggetto presente durante l'evento.Tipo: Ninjustu -
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: MedioAlto)
    [Richiede Flusso della Storia ]
    [Da chunin in su]


    [...]

    Dal resoconto di Raizen, sembrava che l’Hokage non avesse percepito alcuna ombra. Tuttavia, aveva riconosciuto un senso di malessere che poteva comunque essere ricondotto all’influenza delle ombre stesse. Dobbiamo essere attenti allora. L’unica cosa che non ci serve è essere in qualche modo influenzati da questa...cosa...nel bel mezzo della missione.... Ci pensò un attimo su e poi disse La Volpe non ti ha dato nessun indizio a riguardo? Se queste ombre fossero una qualche forma di manifestazione di chakra, forse la volpe potrebbe essere in grado di percepirle meglio di quanto io o tu possiamo fare... Un’idea buttata lì, alla quale probabilmente l’Hokage aveva già pensato. Ma se non fosse stato così, forse la saggezza di Kurama poteva velocizzare quella piccola investigazione.

    Purtroppo, la speranza di non essere influenzati da quelle ombre apparì essere vana quando, per la seconda sera di fila, entrambi jonin dormirono poco e male. Raizen si risvegliò particolarmente scontroso e Hohenheim non potè non pensare che forse qualcosa era all’opera anche su di loro. Forse avevano sbagliato a trattenersi così tanto in quel luogo. Forse era il caso di tagliare le tende il prima possibile.

    Fortunatamente, la loro carrozza - cioè la carovana- partiva quel giorno stesso.

    Incontrarono Daishin ed i suoi uomini qualche ora più tardi. Onestamente, ad Hohenheim non interessavano i soldi, nè tanto meno contrattare con il mercante, ma Raizen era entrato nella parte e non si sentì di dissuaderlo. Trovarono un accordo: Raizen sarebbe stato pagato 700 Ryo e nulla al “Bambino”. Per me va bene...mi posizione in fondo alla fila. Avrebbe detto se l’Hokage avesse avuto altre rimostranze.

    Una volta che Hohenheim li avesse lasciati, Daishin si sarebbe fatto una breve risata: Eheh il ragazzo non ci sa fare con gli affari eh? Vieni, andiamo in testa. Guadagnarono così il primo carro dopo essersi assicurati che tutto il materiale fosse stato caricato. Quindi partirono.

    Cosa portiamo? Bhè ho ferro, legno e carbone per la fucina.. Alcuni semilavorati, come hai visto... nulla di particolare. Son clienti da parecchio e abbiamo una consegna abbastanza standardizzata per loro. Il Raibbuddo è solo un extra in questa consegna...lo scavo archeologico è un cliente nuovo..se non sbaglio mi hanno chiesto delle assi di legno per recintare le nuove aree di scavo e sostenere delle porzioni di terra scavate...poi ho anche degli attrezzi di base, come delle piccozze e dei rastrelli. Non commercio molto di questi oggetti al dettaglio, ma non è stato difficile trovarli, quindi....vedo che sei interessato a questo business. Forse hai cambiato idea e ti interessa rimanere con noi un po’ più a lungo? Eheh....aaahh stavo scherzando, ho capito che avete già lavoro da sbrigare...anche se non mi è chiaro perchè ti porti dietro un ragazzino....ad ogni modo... Fu in quel momento che gli uomini di Daishin persero qualche oggetto per la strada Eh imbecilli, ma che diavolo combinate! Urlò il mercante, costringendo Raizen ad intervenire.

    [...]

    Allontanandosi dalla città, il cuore di Hohenheim si stava piano piano alleggerendo, anche se la sensazione di malessere ancora li accompagnava. Forse non aveva ancora compreso cosa si nascondesse in quell città, ma sicuramente non era nulla di buono. Quando le due guardie per un pelo non arrivarono alle mani, un campanello di allarme suonò nella testa del jonin. Attivò nuovamente il controllo del flusso dell Storia, per vedere se le ombre li avessero seguiti fin lì, oppure se quelli erano solo gli effetti del passaggio attraverso quella città maledetta.

    [...]

    Una breve scossa di terremoto li fece traballare un po’ nelle loro sedute. L’evento non causò danni alla merce o ai carri, ma si limitò a spaventare un po’ le persone e gli animali da traino. Ma che diavolo! Esclamò Daishin tra lo scocciato e lo stupito. E’ successo anche ieri la stessa cosa. Scosse di terremoto! In questa parte del paese poi! Chissà che diavolo sta succedendo alla terra! Tutto bene lì in coda? Chiese alzando la mano ai suoi subalterni. Bene, allora affrettiamoci a raggiungere il sito archeologico...non vedo l’ora di finire questa tratta. Sembra proprio che siamo sotto una cattiva stella. mormorò alla fine l’uomo, facendo scioccare le briglie.

    Qualche altra ora di marcia permise al gruppo di arrivare sano e salvo alle rovine. Eccoci! A parte il terremoto è stata un viaggio tranquillo. Praticamente ti ho pagato per nulla...ma va bene, quello che è pattuito è pattuito....a meno che tu non mi voglia fare uno sconto naturalmente! Eheh. Siete liberi di andare. Io devo solo trovare il mio contatto e scaricare la merce...ah eccolo che arriva. E’ stato bello conoscervi, e se ti serve un lavoro fammi sapere eh!

    Mentre Daishin si adoperava alle operazioni di scarico e consegna, certamene Raizen avrebbe potuto aiutare. Ad ogni modo, non appena avessero poggiato i piedi a terra, entrambi i jonin si sarebbero immediatamente accorti che la terra sotto i loro piedi stava leggermente vibrando. Daishin ed i suoi non sembravano essere e accorti, ma quel fenomeno non poteva sfuggire ai loro sensi allenati.

    Tuttavia, non avrebbero potuto fare molto altro con quell’informazione per il momento. Qual era il prossimo passo?

     
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    Il Peso dell' Ombra


    -VI-






    Raizen scosse leggermente la testa alle affermazioni fiduciose di Hohe.

    Sono cambiato molto in questi anni Hohe, ma non a sufficienza da perdere la prudenza.
    Posso dare fiducia a Feng, gliel’ho data, ma resta un nukenin, e non uno qualsiasi. È uno degli assi di Ame, e l’accademia ha un nome preciso per quelli come lui.
    E dio non voglia che qualche ragione ti porti dalla sponda opposta quando combatte per la sua vendetta, la tua fiducia credo ti farebbe passare dei bruttissimi cinque minuti.
    Certo, potrei apparirti come un infame, ma fino a che non saprò di lui qualcosa in più del suo cognome e qualche informazione sulle sue avventure continuerò a mantenermi prudente.


    Era proprio ricordando il passato che finalmente, dopo chissà quanti incontri, quel giorno gli tornò alla mente: lui aveva già incrociato le armi con Hohenheim, era appena giunto in accademia dopo il suo lungo viaggio da Kumo, e quel ricordo non potè che fargli aggrottare la fronte, lui aveva qualche anno in più sulle spalle rispetto al Kazekage, ma a vederli in quel momento erano fin troppo evidenti, e seppure lui aveva messo il turbo alla crescita già da un pezzo… che fine avevano fatto gli ormoni del sunese per mantenerlo praticamente identico a quel giorno?
    Una domanda decisamente troppo grande per trovare risposta mentre i suoi occhi iniziavano a chiedere insistentemente un po' di riposo.

    […]

    I ragnetti si diffusero tra la gente in poco tempo, minuti e di un colore mimetico grazie alla strada sterrata non ebbero problemi ad arrivare nei punti prestabiliti senza che nessuno li notasse, la loro esplosione però, pur arrivando a ferire seppur ]">leggermente qualche paesano non avrebbe causato le reazioni attese, rapidamente le persone spaventate si allontanarono dalla fonte delle esplosioni, qualcuno incespicando per il dolore, chi cadendo sotto gli spintoni. Ma quella reazione avrebbe causato gli effetti sperati?
    Purtroppo no, quella specie di miasma si mantenne lontano, il Kazekage potè però notare che le emozioni causate dalla sua esplosione non erano le stesse accentuate dalle strane ombre. Subito però gli venne data la possibilità di fare un paragone, qualcuno di sveglio infatti, accertatosi della tranquillità relativa della situazione, aveva sfruttato il marasma per afferrare una manciata di banconote da una cassa e fuggire col malloppo!

    Al ladro!
    Al ladro!


    Eccola ad insinuarsi nella mente del mercante!

    Mi ha distratto con quei maledetti petardi e se l’è data a gambe!

    E subito quel richiamo andò ad attrarre altre ombre su coloro che, più lontani dalle esplosioni ebbero modo di distrarsi.

    Dannato ladruncolo!
    Acciuffatelo e tagliategli le mani, sarà l’ultima volta che cadrà in fallo!


    Le ombre avevano quindi accentuato qualcosa… ma cosa?
    Cercare la risposta grazie al tempo non fù la risposta più giusta, il particolare ologramma, un termine sconosciuto a quei tempi, avrebbe infatti scatenato il panico generale tra i cittadini!
    Entro i sei metri in cui Hohe aveva il controllo del tempo si alzarono quelli che la gente percepì come veri e propri fantasmi, qualcuno credeva addirittura di vivere un esperienza extracorporea ed essere morto nell'esplosione!
    A quel punto la tranquillità che il Kage della Sabbia potè vedere con precisione e per quante voleva il momento dell’esplosione e degli istanti successivi, ma ben poco avrebbe tratto da essi se non la certezza che il timore dell’esplosione non aveva suscitato alcuna particolare risposta in quelle ombre, diversamente dal sospetto che il mercante aveva avuto nei confronti del ragazzo. Avrebbe avuto bisogno di rivedere quel momento almeno tre volte prima di accorgersi che quel miasma serpeggiava continuamente in quella zona, o per meglio dire in quasi tutto il villaggio, in misura minore nel mercato, che a quanto poteva vedere contava più stranieri che non autoctoni. Quando il mercante accusò il ladruncolo di aver fatto esplodere le bombe riuscì a vedere quel flusso per un istante così breve da farlo dubitare della sua esistenza, e da quel flusso se ne distaccò l’antipatica ombra, più stabile nelle sue azioni, che dopo aver corrotto la mente del poveruomo tornò al suo posto, invisibile.
    C’era ancora qualcosa da scoprire certo, ma i cittadini letteralmente terrorizzati che abbandonavano il luogo sicuri di aver perso una parte di loro in quell’esplosione gli avrebbero causato diversi problemi, seppure sufficientemente spaventati da non notare che l’epicentro di quell’area era proprio il sunese. Disattenzione che però non avrebbe potuto sfruttare in eterno, era solo questione di tempo prima che i più freddi si accorgessero del pattern dietro a quella visione e si facessero delle domande.
    Quelle cose erano dunque ovunque, ma in maggior misura nella città, come una tetra stretta che ne stritolava i poveri abitanti, eppure anche l’Hokage pareva influenzato da quei malumori, diversamente dal mercante con cui contrattava che seppur a disagio in quel posto a causa delle brutte facce dei presenti pareva non mostrare reazioni paranoiche come le loro. Ma sarebbe stata l’ultima risposta che il villaggio avrebbe potuto dare, il kazekage aveva già tirato la corda con il suo piccolo esperimento, se volevano tagliare entrambe le mani al ladruncolo era difficile immaginare cosa avrebbero combinato ad un terrorista che aveva seminato il panico a quel modo, probabilmente rubandogli un pezzo d’anima! [Nota]

    [...]

    Alla richiesta di informazioni da parte della Volpe scosse la testa.

    Hohe… sei un sensitivo.
    Non penso che qualcuno percepisca le cose meglio di te ahah.
    Comunque no, niente di niente, se sapesse qualcosa me la direbbe non si limiterebbe agli indizi.
    Ma ti ho detto, io non ho percepito niente, ho pure dei buoni sensi in realtà, ma davvero, nulla me li ha allertati.
    Qui tutto è strano, cioè, siamo in missione qui è vero, e dovrebbe fregarmene poco di ciò che succede ma… se vedi solo brutte facce attorno a te e la notte dormi pure male non è facile restare tranquilli, a me poi basta poco per farmi sbarellare.


    E con quell’ultima notizia chiuse il suo rapporto.

    Ed a prescindere non abbiamo più tempo, quella mossa al mercato rischia di farci scoprire.

    Si voltò senza troppi complimenti e cercò di dormire.

    [...]

    L’indomani dalla sua posizione nelle retrovie della carovana Hohe osservava la scena, ma sarebbe nuovamente ricaduto nell’errore?
    Raizen ormai sapeva cosa andava cercando con quelle pause e se l’avesse visto tentare l’attivazione gli avrebbe fatto cenno di interrompersi intanto che le due guerdie si accapigliavano.

    Non so se sei più scemo tu o quella ciarlatana che dice di avere ottant’anni per vendere le sue tisane miracolose quando è palese che ne abbia al massimo una quarantina.

    Se io sono il venditore di tisane te sei il barista che quando non sa più come controbattere inizia a dire che è abbastanza vecchio da aver girato ogni angolo del mondo quando avrà al massimo sessanta anni, e tu ti sei pure bevuto quella sua frottola sugli uomini scimmia!
    Ahahahah!
    Ahhhh!
    Che diavolo è quel fantasma che hai dietro!
    Hai comprato le tisane dalla sedicente vecchia citrulla?


    L’Hokage si voltò verso i due rizzando la schiena.

    Giuro che se vengo lì la prossima cosa che avrete da confrontare saranno i denti che vi restano in bocca, e vi farò fare ben poca fatica!

    Si ammutolirono, ma Raizen, forse ricordatosi dei pensieri di qualche notte prima avrebbe osservato nuovamente Hohe, pur senza proferir parola. Quando calò il silenzio, se lasciata la carovana a procedere in modo da non farsi notare quando attivava la tecnica, il Kazekage potè osservare cosa fosse successo poco prima: la stessa identica cosa vista tra i popolani, ma l’ombra questa volta aveva esitato su Raizen anziché sugli altri due che pareva non avessero avuto quelle reazioni perché toccati da quella cosa. Ma come mai allora il colosso si era limitato alle minacce e non li aveva storditi con un manrovescio?
    La risposta sarebbe giunta proprio dal Tempo, che avrebbe permesso al Kazekage di vedere come il viso di Raizen si fosse contratto per un momento per poi venir ammansito da una ferrea volontà che scaricò quel tuono di rabbia tra mascelle e collo, come se vi fosse avvezzo ed avesse imparato a controllare i suoi istinti più impetuosi. Era però evidente che quella rabbia non era proprio sparita ma piuttosto diluita… quanto avrebbe retto Raizen prima di sfocarsi?

    Oh ora capisco le urla dei cittadini di ieri.

    Interloquì il colosso dopo che Hohe aveva terminato di scrutare il suo personalissimo video di sorveglianza, a differenza degli altri infatti aveva mantenuto un discreto occhi sul sunese quando questo si era attardato sulla via.

    Tra bombe e questo non si può certo dire che la discrezione sia il tuo forte, anzi!
    Ahahah!


    Ma presto la sua attenzione venne catalizzata dal terremoto.

    Anche ieri?
    Possibile che l’abbiamo percepita qui ma non al villaggio?
    Non siamo così distanti in termini di eventi naturali.


    Si sarebbe guardato attorno.

    Saprebbe dirmi qualcosa in più?
    Se ne capitano altre, se le ha sentite più forti in altri punti.


    Certo se non aveva percepito nulla fino a quel momento tendere le orecchie non sarebbe stato utile, ma si sarebbe comunque concentratoPercezione 12 + Olfatto Perfetto + Investigatore +Segugio + per comprendere se quella vibrazione nascondesse qualcosa che potesse suggerirne l’artificiosità, sapeva infatti che i terremoti naturali avevano le loro particolarità tra sussultori ed ondulatori e producevano anche in singolare rumore che in alcune zone avevano imparato a temere e che doveva ammettere non fosse affatto incoraggiante, non da ultimo l'odore particolare che i terremoti naturali rilasciavano. Intanto appena avuta la possibilità di incrociare il sigillo necessario, magari sotto alle pieghe dei suoi vestiti, od in mezzo ad un sacco, che avrebbe avuto la necessità di spostare, avrebbe creato quattro cloni, disponendoli a croce attorno a se ad una distanza elevata, in modo che potessero comprendere se le vibrazioni avessero una fonte che proveniva da una direzione piuttosto che da un’altra, non sarebbero ovviamente comparsi in bella vista, ma grazie alla moltitudine di ripari naturali quali cespugli, rocce ed arbusti, li avrebbero sfruttati per ripararsi dietro ad essi, comparendo qualche secondo dopo il passaggio della carovana [ST1]Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento duplicati; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore. La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]

    + Arte dei Cloni [1]
    Arte: L'utilizzatore può allontanare tutti i cloni corporei generati da una tecnica di moltiplicazione fino a 10km, senza che questi si distruggano.
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    +Arte dei Cloni: Distanza
    Talento: L'utilizzatore può far comparire i cloni entro 24 metri da sè. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da genin in su]
    (li posiziono intorno ai 24 metri, nascosti)

    +Arte dei Cloni: Timer
    Talento: L'utilizzatore può far comparire dei cloni in ritardo rispetto all'attivazione della tecnica, da un minimo di uno slot azione ad un massimo di 24 ore. Appariranno nel raggio d'azione della Kage Bunshin no Jutsu quando questa è stata attivata, anche se l'utilizzatore si è spostato nel mentre. Anche se ancora non sono apparsi, i cloni suddividono comunque la riserva di chakra al momento dell'attivazione della tecnica, saranno percepibili mediante conoscenze che rilevano il chakra anche prima della loro apparizione.
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    +Ninjutsu Perfette [0]
    in modo da non destare alcun sospetto sui membri della tessa. Che i suoi sensi avessero o meno captato qualcosa avrebbe soffocato il suo chakra in vista dell’appuntamento col contatto di Daishin, non voleva infatti rischiare di aver a che fare con un ninja e rivelare a chissà chi le sue capacità, non lo fece fare ai cloni invece che trovandosi abbastanza lontani difficilmente sarebbero rientrati nel raggio delle percezioni di qualcuno. [Nota][li ho immaginati sia lontani che coperti da ostacoli naturali, oltre quelli già citati magari qualche collinetta, curve della strada, cose così… saranno ad un 200 metri di distanza]

    Non si preoccupi Daishin, la vedo parecchio attento alla fine che fanno i suoi soldi, le darò una mano a scaricare, e poi chissà, magari le rubo il lavoro.

    All’arrivo del contatto gli avrebbe teso la mano.

    Moeru Yoonaka!

    Il suo aspetto abbastanza comune, che aveva assunto per tutta la permanenza in quel luogo grazie alla sua henge
    considera solo la faccia
    , gli avrebbe permesso di presentarsi senza destare particolari curiosità.

    Svolgo la stessa professione del signor Daishin!
    Ma ho viaggiato un po' di più nella mia vita.
    Mi dica, con chi ho il piacere di parlare?


    Ed il suo volto provato di sicuro non lo mascherava.

    Per questo oggi gli faccio da scorta, mi diceva però che avete qualcosa di complesso per le mani, potrei procurarvi dei materiali che il mio collega qui non riesce a reperire, o una voce esperta per quanto riguarda la manifattura.

    Un normale mercante che cercava di crearsi un nuovo aggancio, cosa c’era di più comune?
     
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    Quando si tira troppo la corda


    VI



    Le parole dell’Hokage circa il risorto lo lasciarono interdetto. Un leader di Ame? Hohenheim sapeva che era un ronin, ma addirittura un nukenin? Eppure doveva credere a quanto detto da Raizen.

    Mmm grazie per aver condiviso queste informazioni con me Raizen...ne terrò in debito conto.

    Hohenheim aveva sempre dato piena fiducia a Feng, ma che fosse mal riposta? Del resto, anche se aveva sempre agito per il bene di Suna, quanto era sicuro far entrare un Asso di Ame nel villaggio? Questo gli avrebbe dato elementi su cui riflettere.

    [...]

    Parlando quella sera con Raizen, il Kage bambino dovette riconoscere che la giornata era stata un fallimento. Aveva tentato in ogni modo di capire l’origine di quelle sensazioni e quelle ombre, ma gli indizi che aveva ottenuto aprivano più ad altre domande che a risposte. Il risultato era stato che aveva tirato troppo la corda per nulla. Non era più saggio attardarsi ulteriormente nella città; non se volevano mantenere la copertura che avevano scelto. Con anche Kurama che non aveva percepito nulla di strano, non rimaneva che dichiarare conclusa l’investigazione. Tuttavia, sembrava proprio che gli effetti di quelle ombre li avrebbero accompagnati ancora.

    Il presentimento si concretizzò il giorno dopo. Non solo le guardie, ma Raizen stesso sembravano particolarmente suscettibile. La differenza era che Raizen aveva molto più autocontrollo. Tuttavia, era alquanto preoccupante che, nonostante la loro breve permanenza, l’Hokage avesse subito una tale influenza negativa. La sua rabbia stava montando ad un velocità sostenuta. Hohenheim avrebbe dovuto fare qualcosa a riguardo.

    Alla prima pausa lontano da occhi indiscreti, Hohenheim avrebbe detto a Raizen: Abbiamo un problema... anche se ci siamo allontanati dalla città, sembra che quelle ombre ti hanno preso di mira..forse potrebbe essere legato alle tua abilità.. O forse Kurama? Ma non ne era davvero sicuro. Visto che le ombre avevano un effetto sulle emozioni, forse erano attratte da un particolare tipo di persona?

    Ad ogni modo, il viaggio continuò senza altri intoppi. Raizen fu pronto ad utilizzare i cloni per percepire la direzione da cui si propagava il terremoto, individuando la sua origine più o meno nella stessa direzione verso cui si stavano dirigendo. Il mercante non gli avrebbe saputo dare molte altre informazioni:

    Mah che ti devo dire! Ieri abbiamo fatto lo stesso percorso e ho sentito una scossa di terremoto. Ora non so, poteva essere a questa altezza, o 5 o 10 km più avanti... Fece spallucce, non interessandosi oltre alla questione.

    [....]

    Yamamoto Ushiki, piacere di fare la vostra conoscenza! L’uomo davanti a Raizen era alto ed emaciato. Portava degli occhiali tondi che gli stavano cadendo dal naso sudato. Aveva un volto accademico, con i capelli castani appicciaicati a ciocche sulla faccia. Indossa vestiti leggeri in lino, chiazzati per il caldo. Sono il responsabile degli scavi. Cosa posso fare per voi? L’uomo sembrava alquanto sorpreso. L’area archeologica era abbastanza distante dal centro abitato e le persone non venivano lì se non per un motivo specifico. Quando Raizen gli spiegò la situazione, l’uomo fece un gesto affermativo con la testa. Il suo tono era gentile ed un po’ incerto: Capisco...bhè sono abbastanza soddisfatto del mio fornitore attuale...ad ogni modo, se volete scus... Signor Yamamoto, volevamo anche dirle che troviamo il vostro lavoro davvero ammirevole. Il lavoro che sta facendo per portare alla luce questo tempo è colossale ed importante e chiaramente si vede l’impegno. Sono sicuro che, quando avrete finito con gli scavi, la comunità archeologica ed il grande pubblico rimarranno abbagliati dalla bellezza delle dei pavimenti in pietra levigati, dalle file di colonne cesellate e dalle venature del marmo bianco e marrone del tempio... Forse per la serie di dettagli che il giovane jonin si era volutamente lasciato scappare, l’uomo stupito: ..mah...voi come sapete tutti questi dettagli? Stiamo appena scavando delle sezioni che coincidono con queste descrizioni!Eheh, come le stava dicendo il mio collega siamo mercanti, ma abbiamo una passione per la manifattura antica...e sappiamo un paio di cose su questo tempio...Ma questo è incredibile! Sappiamo così poco su questa struttura ancora, ci sono molte parti che dobbiamo ancora scavare...vorreste fare un giro? Potrebbe essere interessante per voi e forse c’è qualcosa di quello che sapete che ci può tornare utile! A quel punto Hohenheim avrebbe sorriso: Pensavamo di non poterlo chiedere, grazie infinite! Disse con grazie Hohenheim, facendo un occhiolino a Raizen quando l’uomo fu distratto.

    Il tour durò più di quanto avevano preventivato. Parlando parlando, Yamamoto avrebbe fatto fare loro il giro di tutto l’accampamento e gli scavi. C’erano circa cinquanta persone che lavoravano a quel progetto. La maggior parte erano operai per gli scavi di profondità, e poi c’erano 15 archeologi che supervisionavano e che si occupavano del lavoro di fino sulle parti emerse della struttura e sulla classificazione di quello che trovavano. Una serie di tende disposte sul lato ovest dello scavo costituiva il nucleo abitativo dell’impianto e da magazzino. Lì erano dove erano arrivati con la carovana,

    Lo scavo di per sè copriva un’area emersa di oltre un km quadrato ed era divisa in circa tre aree. La prima interessava quello che doveva essere un parco antistante il tempio. Lo scavo aveva portato alla luce percorsi acciottolati ed ampi spazi vuoti, dove probabilmente cresceva un giardino artificiale. In quella regione, al giorno attuale, le piante non crescevano rigoglioso, quindi o il clima era molto diverso in passato oppure gli abitanti di quei luoghi avevano delle tecniche di irrigazione artificiale, che gli scavi ancora non avevano mostrato.

    La seconda area mostrava una serie di strutture sacre di minore importanza, o secondarie, che emergevano all’estremo est dell’area archeologica. Gli operatori avevano portato alla luce le fondamenta di tre edifici di modeste dimensioni, che potevano servire come abitazione degli officianti al tempio. Infatti, tra le strutture emerse comparivano un pozzo, ormai chiuso, e diverse aree per gestire dei fuochi per cucinare.

    La terza zona era il tempio vero e proprio. Originariamente, la struttura era stata ricavata scavando l’interno di una montagna. Con gli anni, delle frane ne avevano ostruito l’accesso, nascondendolo. Gli archeologi avevano erano riusciti a rimuovere una parte di questi detriti, mostrando le prime colonne che sostavano all’esterno dell’ingesso principale - che ancora non era raggiungibile. Le colonne erano esattamente come Hohenheim le aveva descritte.

    Intanto, Yamamoto si perdeva in lunghe descrizioni: su come stavano operando, su quello che si aspettavano di trovare, su quello che avevano scoperto. Era bastato poco per farlo partire in quarta, e pochi commenti di Hohenheim che evidenziavano aspetti emersi dalle sue visioni, erano più che sufficienti per farlo andare avanti. In breve, avrebbero potuto passare tutta la giornata interrogandolo su qualsiasi aspetto di quello scavo.

    Arrivata ormai sera, Yamamoto avrebbe detto: Wow, che ore sono!? Credo di essermi lasciato trasportare...come sempre. Scusatemi se vi ho trattenuto così a lungo. Perchè non rimanete questa sera? Potrete conoscere qualcuno del mio team e poi ripartire con calma domani...pensando a quello che mi stavi dicendo questa mattina Raizen...abbiamo sempre bisogno di materiale per gli scavi...possiamo vedere domani cosa potete fornirci...e se il prezzo conviene, sarei più che felice di diventare vostro cliente. Ora se volete scusarmi, è meglio che mi faccia vedere dai miei uomini eheh. Ci vediamo a cena, se volete!

    Lì avrebbe lasciati così finalmente da soli: Bene...questo è stato intenso...che facciamo, cerchiamo il nostro infiltrato?








     
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    L'Obelisco Nero


    VII







    Alla richiesta su quale motivo poteva attirare le ombre su di se Raizen si mostrò sorpreso.

    Onestamente non lo so, ma devo essere onesto, mi sento irrequieto, hai presente no, ti capiteranno le giornate storte, però… non so è questo posto, tutti guardano storto, tutti sbottano.
    Non sono di certo uno di quelli a cui piace porgere l’altra guancia.


    Certo potevano essere le parole di qualcuno che semplicemente non era in grado di decifrare a pieno ciò che gli succedeva attorno.

    E neanche il Demone sembra esserne in qualche modo colpito, è tranquillo, e lui si che sarebbe sensibile a questo genere di cose.
    L’unica stranezza che mi riguarda è quella di avere un padre che è quasi mio coetaneo nonostante abbia combattuto una battaglia avvenuta millenni fa.


    Guardò il Kazekage per dei lunghi secondi, come se cercasse qualcosa nel suo viso, nel suo comportamento.

    Ma tu sei sicuro di aver visto queste cose?
    Mi sembra di capire che nessuno qui al villaggio sa di questo fenomeno, non dico sia il luogo più centrale della nazione, ma qualche ninja nel tempo sarà passato, possibile nessuno l’abbia notato?


    Diede il tempo di una risposta prima di porre una domanda suscitata da un dettaglio che il cervello umano, così abituato e grato alle cose immutabili, fino a quel momento non aveva segnalato.

    Hohe, ma tu, quanti anni hai?

    Sembrava una domanda del tutto assurda, e per quanto Raizen stesso portasse bene i suoi anni tra l’attività fisica necessaria a svolgere la sua professione e quella mentale necessaria al ruolo che ricopriva nel villaggio, non poteva minimamente paragonarsi ad Hohe. La prima volta che l’aveva visto era già in una fase delicata della sua vita per quanto riguardava i cambiamenti, eppure al suo occhio erano minimi se non assenti: una pubertà decisamente curiosa!
    Lui che già era più vecchio ai tempi ora continuava a portarsi dietro i segni degli anni trascorsi, ma non il Kazekage, lui era ancora mingherlino.



    [...]

    Raizen sorrise alle parole di Hohe come se sapesse che le teneva in serbo, e solo quando Yamamoto espresse incredulità parlò a sua volta.

    Ci ha sottovalutato Yamamoto, gliel’ho detto che eravamo informati, un buon mercante non può limitarsi solamente a mettere un prezzo sulle cose, deve conoscere, deve sapere per poter valutare.

    Ma era evidente che sottolineare quell’aspetto non serviva più, Yamamoto era già caduto con tutte le scarpe in quel bluff e stava iniziando a scarrozzarli per tutti gli scavi, ed invero erano a dir poco entusiasmanti se non altro per le dimensioni che quella campagna archeologica stava assumendo.
    Passarono per diverse zone, seguendo un percorso ben preciso, poterono osservare oltre il vasto numero di persone a lavoro cosa gli scavi portavano alla luce. La prima era la zona antistante il tempio, un grande spazio vuoto che incorniciava la struttura con lussureggianti e ordinati giardini, curioso per una zona così arida, ma al contempo affascinante considerando l’impatto che la vegetazione poteva avere in un simile scenario.
    La seconda parte pareva fosse dedicata alla vita dei cultisti, come se in quel posto non fosse contemplata la vita cittadina, vista la zona era probabile che in quello scavo non sarebbe emersa una città, non era strano infatti che simili aree, sorte in luoghi particolari, avessero come unico scopo quello di essere dimora delle divinità a cui solo degli uomini scelti potevano accostarsi.
    Il tempio in sé invece non era ancora stato portato alla luce, liberare l’ingresso doveva essere complesso, ma se ne poteva apprezzare parte qualche colonna della facciata.
    Raizen intanto rubava con gli occhi quanto più poteva, ma era evidente che lì fuori per loro c’era poco, avrebbero potuto al massimo comprendere quale era la vita dei monaci e le interazioni che avevano con l’esterno.

    Mi dica Yamamoto, avete delle ipotesi su questo luogo?
    Se il tempio è caduto in disuso temo che le divinità che venivano adorate un tempo siano state dimenticate ma più generalmente qualche preciso evento ha allontanato i religiosi.
    Come ben saprà i luoghi sacri tendono a perdurare, ci sono una marea di esempi che confermano questa ciclicità, quando un luogo diventa sacro, lo resterà per sempre. Paradossalmente anche se cambiano le divinità da adorare, anche se come immaginerà mantengono la stessa tipologia.
    Se il precedente dio era legato alla purezza della carne lo sarà anche il secondo, idem se legato alla saggezza e via discorrendo.
    Il tutto parte però da un evento, un qualcosa di particolare che accade, sia per l’inizio che, nel nostro caso…


    Ed indicò tutto ciò che avevano attorno.

    Per la fine.
    Capirà che se qui è morto un demone potrei rivendere ogni singolo sasso della zona a non so quanti ryo, a qualsiasi ninja con le tasche sufficientemente gonfie.


    Che Yamamoto rispondesse o meno, una volta che si lasciarono i due ebbero un momento per loro.

    Si, direi che è il momento, ma non abbiamo fretta, la cena ci riunirà tutti e avremmo modo di fare anche qualche altra domanda.

    Stava per fare un cenno al kage quando uno degli operai saltò fuori da uno degli scavi.

    Aspettate!
    Vi ho sentito parlare col signor Yamamoto poco fa, ma non vi ho mai visto prima d’ora negli scavi.


    Raizen alzò un sopracciglio poco convinto, ed Hohe avrebbe potuto fare lo stesso, il giovane uomo infatti li aveva seguiti durante tutti i loro spostamenti seppur con una maestria invidiabile, era infatti sempre impegnato e manteneva una certa distanza, ma considerata la divisione in zone degli scavi non sfuggiva l’individuo che ritrovavano sempre in tutti.

    Io sono stato assunto dopo aver completato un lungo ciclo di studi geologici come consulente agli scavi, ma immaginerete che ai novellini toccano anche mansioni più pesanti.
    Sono sempre stato affascinato dalle rocce, lei no?


    Chiese rivolgendosi ad Hohenheim.
    L’hokage stava già per tirarsi dietro il kazekage prendendolo per una spalla ma quello si sarebbe probabilmente fermato, l’ultima domanda infatti non gli sarebbe suonata affatto stramba, tutt’altro, era infatti una delle domande d’avvio per rintracciare gli infiltrati.
    Ma non sarebbe stata l’unica, altre due l’avrebbero seguita dopo la risposta, impossibile da sbagliare per il kazekage.

    Avevo intuito che lei era quel tipo di persona, ho un occhio lungo per queste cose.
    Ma immagino siate stanchi, io avrò anche un contratto particolare, ma ho abbastanza pause accumulate da potermi assentare in anticipo dal mio turno di lavoro, e inizio ad avere gli occhi abbastanza stanchi da sentirli bruciare, le è mai capitato di avere gli occhi aridi?


    Raizen intanto dava segni di impazienza, borbottando sull’idiozia di quel rito, ma era complesso che Hohe gli prestasse attenzione così l’individuo gli pose l’ultima domanda.

    Andiamo, allontaniamoci, lei di solito a che ora mangia?

    La sequenza di risposte non era facile, alcune dovevano essere corrette ed altre sbagliate, pur mantenendo intatto il realismo della cosa ma una volta data la giusta sequenza il giovane si guardò attorno e la sua espressione cambiò, un misto di riacquisita serenità e preoccupazione.

    Ufff, finalmente siete arrivati.
    Ho qualcosa da mostrarvi.


    Solamente a quel punto Raizen smise di borbottare.

    Oh bene, credevo che quel siparietto sarebbe stato eterno.
    Voi andate pure, io mi unisco per la cena, cercherò qualcosa lì, così guadagneremo tempo


    L’infiltrato si sarebbe presentato poco dopo come Hasuma, un esperto manipolatore della sabbia, un ruolo più che appropriato in quel contesto.

    Deve vedere cosa ho trovato, grazie alle mie capacità sono stato molto più rapido nel trovare come nel creare ostacoli, qui credono di aver un problema con chissà quale sedimento ma sono io che tolgo materiale e lo sostituisco con la mia sabbia decidendone la durezza.

    Si muovevano rapidi ma tutto sommato dopo la gita con Yamamoto non davano nell’occhio.

    Questo posto è antico, molto più di quanto non appaia, il tuo amico aveva ragione quando diceva che posti simili si evolvono, non è di certo il mio ambiente e non so a chi sia dedicato ora il tempio, ma potrei essermi avvicinato all’origine dell’evento che ha portato alla sua costruzione.

    Gli bastò imporre la mano che quello che appariva un blocco di solida pietra si sfaldò, rivelando una lunga scalinata che andava scavandosi mentre loro avanzavano, certo occorreva un buon atto di fiducia per addentrarsi lì sotto considerando che a Hasuma sarebbe bastato un gesto per seppellire Hohe li sotto, ma se avesse retto il Jonin gli avrebbe fornito qualche informazione in più e considerando la lunghezza della discesa avevano qualche minuto per dialogare.

    Volevo andare a fondo per cui non mi sono interessato delle ricostruzioni, ma nel tempo c’è stata almeno una prima ricostruzione dopo… questo.

    La sabbia andò sfaldandosi sempre più, allargando la stretta scalinata in un ampia sala sotterranea, probabilmente crollata fino a quando Hasuma non l’aveva ricostruita impiegando rinforzi in sabbia, svuotando uno spazio di un centinaio di metri quadri alto almeno sette che un tempo doveva avere delle pareti adornate da paraste che si innalzavano in volte, ora sostituite da strutture più organiche che oltre a sorreggere i vecchi blocchi riempivano gli spazzi vuoti.

    Qui non entravano in tanti, l’unico ingresso presente è abbastanza piccolo ma non era un mero deposito, qualcosa è stato portato via, e non era qualcosa di poco conto, questa sala aveva uno scopo.
    L’unica cosa che non è stata portata via, forse a causa delle dimensioni è quella.


    Indicò un grosso obelisco spostato verso il fondo della sala le cui crepe erano state riempite con la sabbia, forse perché come il resto dell’ambiente prima dell’intervento di Hasuma era rovinato a terra.

    Ci sono delle rappresentazioni, ma non ne sono arrivato a capo.

    Ogni lato dell’obelisco in ossidiana infatti aveva dei curatissimi bassorilievi che sembravano proprio raccontare una storia.



    Le dice niente?



    [...]

    Intanto Raizen stava muovendo qualche passo negli scavi alla ricerca di qualche individuo particolare, avevano davanti una scoperta di una discreta rilevanza ed era probabile che loro non fossero gli unici ficcanaso, e se c’era qualcuno da trovare sarebbe stato meglio che lo individuasse lui per primo anziché il contrario.
    Era Hokage ormai da anni ed aveva avuto la possibilità di assistere alle più disparate professioni oltre che essere egli stesso un ottimo artigiano, per questo mentre si muoveva tra gli operai osservava chi tra loro era meno adatto alla sua professione, lì dentro dovevano esserci solo operai altamente specializzati e cogliere in fallo eventuali intrusi dai piccoli movimenti errati dovuti all’assenza di esperienza non sarebbe stato complesso, soprattutto considerando che aveva dei paragoni a portata di mano.
    Seppur trovati però non avrebbe fatto niente di particolare, si sarebbe limitato a memorizzarne il volto per il momento mentre cercava di riunirsi a Yamamoto che pareva essere il capo li in mezzo. Lo salutò nuovamente approcciandosi cortesemente.

    Non volevo disturbarla ulteriormente ma mi sorgeva una curiosità.
    State andando avanti con lo scavo del tempio, ma non temete le scosse di terremoto?
    Privare il tempio di eventuali materiali che ne riempiono gli ambienti interni potrebbe causarne il crollo, da dove provengono le scosse?
    Mi sembrano parecchio vicine per agire senza preoccuparsene.


    Se l’avesse trovato solamente al tavolo della cena non avrebbe esitato sedendosi accanto a lui e riempiendosi il piatto, quando c’era da mangiare recitare non gli serviva mai, tranne che ad Oto, mangiare ad Oto richiedeva sempre un grande sforzo.


    Edited by F e n i x - 5/12/2020, 16:20
     
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    Benedetta dal Chakra


    VII



    Le parole di Raizen insinuarono il dubbio nella sua mente: aveva davvero visto quegli esseri d'ombra, oppure se lo era solo sognato? L'Hokage non era un ninja alle prime armi; se nè lui nè la Volpe avevano percepito qualcosa, poteva significare solo due cose: o che quelle ombre non erano mai esistite, o che, per qualche motivo, Raizen e la volpe non potevano percepirle. Per adesso, l'unica grande caratteristica che li divideva era l'affinità al controllo del tempo che il Kazekage aveva iniziato ad avere.

    Ho senza dubbio percepito qualcosa, Raizen...se questo poi è uno scherzo della mia mente, o deriva dalla mia incapacità di controllare questi nuovi poteri...davvero non saprei dirlo. Forse il tempo ci dirà dov'è la verità.

    Rimase quindi in silenzio, assorto tra i suoi pensieri. Quando poi Raizen gli chiese della sua età, lo lasciò spiazzato per il cambio di argomento. Un mezzo sorriso, un po' imbarazzato un po' preoccupato, gli si aprì sul volto.

    E' una risposta meno facile di quello che pensi. Anagraficamente...dovrei averne 21... Ben più quindi dei circa 15-17 anni che mostrava......ma come vedi ne dimostro molti di meno...in parte è perchè me li porto bene... Disse, tentando di ironizzare.....in parte, stando a quanto dicono i miei medici, perchè il mio corpo è come se si fosse cristallizzato da quando ho acquisito questi poteri...il mio invecchiamento cellulare si è bloccato...temo che avrò questa forma fin quando non morirò. E, nel dirlo, era estremamente serio.

    [...]

    E' assolutamente così! Disse Yamamoto, con l'entusiasmo da ragazzo che non era piùAnch'io sono convinto che il tempio sia nato sui resti di uno precedente. Nelle zone dove abbiamo potuto scavare abbiamo trovato tutti gli indizi che questo sia possibile. Ma fin quando non ci addentreremo nel tempio e potremo leggere i manufatti che esso contiene..è davvero difficile dirlo. Qui ad Iwa ci sono moltissime leggende ed antiche divinità...posso però dire che questo luogo doveva essere molto importante...abbiamo avuto degli esperti e ci hanno detto che il chakra naturale è molto forte in questa zona...non che io ne sappia niente, non sono un ninja, ma è comune che i tempi vengano eretti in posti simili. Ora che l'uomo lo menzionava, anche Kurama avrebbe confermato la cosa a Raizen. Ehhe non posso quindi confermare alcun coinvolgimento di Demoni Codati per ora...ma spero presto ahaha

    Il gruppo si iniziò ad incamminare per cena, quando vennero interrotti da un membro della squadra di scavo. Il tipo era simpatico e affabile, ed Hohenheim avrebbe intavolato una conversazione con lui anche se, ad un certo punto, non avesse riconosciuto uno schema nelle sue domande. Ci sono rocce e rocce... io preferisco quelle che si possono vendere a caro prezzo...Mi capita spesso, soprattutto nel deserto...mai prima delle 7, se non sono in compagnia... Quelle risposte sembrarono soddisfare l'uomo, il quale si rivelò essere l'infiltrato che stavano cercando. Raizen, perennemente insofferente da quando avevano messo piede a Iwa, non fu molto clemente con l'uomo e decise di non accompagnarli. Davvero non vuoi venire? L'infiltrato poteva avere molte delle risposte che stavano cercando, e Hohenheim si stupì che l'Hokage non li accompagnasse. Tuttavia non avrebbe insistito. Forse davvero era necessario mantenere la faccia con Yamamoto e gli altri e, forse, l'Hokage voleva seguire un'altra pista.

    L'uomo era un manipolatore della Sabbia, un'arte che stava usando per rallentare gli scavi nell'area del tempio mentre lui conduceva le investigazioni. Mentre il duo continuava la sua discesa sotto terra, Hohenheim avrebbe chiesto: Hai fatto un ottimo lavoro. Iniziò innanzitutto gratificando il suo sottoposto. Raccontami tutto dall'inizio. Come mai hai iniziato questa investigazione? Cosa stavi cercando? Cosa ti ha portato fino a questo scavo? E cosa c'entrano i Koro in tutto questo...le informazioni che ho ricevuto erano minime. Erano infatti partiti solo perchè nei documenti era comparso il nome dei manipolatori del tempo, ma sicuramente l'uomo stava seguendo un'altra pista.

    La discesa terminò in una sala piuttosto ampia che Hasuma aveva liberato personalmente. Secondo le sue ipotesi, si trattava di un luogo importante, per pochi eletti, e da cui era stato portato via qualcosa di molto importante. L'unico resto era un obelisco nero, sui cui lati era raffigurata una storia. Hasuma non aveva idea di cosa indicasse.

    Hohenheim guardò i quattro pannelli che lo componevano. In quello in alto a destra era rappresentato un paesaggio montanaro. Esseri dalle forme aliene portavano cibo, pietre preziose ed altri oggetti nelle profondità della terra. Qui c'erano due grosse figure in primo piano: una reggeva una fiaccola, l'altro uno scettro. Entrambe sembravano venerare o attivare il potere di quello che appariva essere un portale, da cui venivano emanati fasci di luce bianca. Dal portale veniva irradiato anche un fascio nero, verso la figura con lo scettro.
    Nel secondo pannello, la figura con lo scettro sembrava aver preso il potere. Era raffigurato più grande rispetto la figura con la fiaccola, chino o in esilio, e veniva venerato dai suoi sudditi. Il portale emanava solo fasci di luce nera che si espandevano su tutta la scena. In pannelli minori, la figura con lo scettro sembrava star usando tutte le risorse, in cibo, gemme preziose e utensili, per alimentare il portale? Hohenheim non ne era certo.
    Nuovo pannello, il terzo. La scena era cambiata. Un occhio era apparso nel portale che continuava ad irradiare fasci neri. Teschi comparivano disegnati nei corpo dei sudditi, come se i fasci li corrompessero o li uccidessero. Il portale sembrava fuori controllo: la figura con lo scettro era riversa a terra, incapace di controllare quello che succedeva. La figura con la fiaccola era tornata predominante. Una luce bianca veniva irradiata dalla torcia che aveva in mano, chiaramente in opposizione ai fasci oscuri ed in difesa dell'essere con lo scettro.
    Ultimo pannello. Il portale era stato distrutto e i fasci di luce nera erano diminuiti. La figura che prima aveva lo scettro era raffigurata al centro della tavola, con le mani sugli occhi (forse piangeva?) e circondato da una luce bianca. Sia lo scettro che la fiaccola giacevano a terra, come se non avessero più potere ed importanza. Della figura che originariamente aveva la torcia, non rimaneva che la testa. Probabilmente era morta per distruggere il portale.

    Hohenheim descrisse ad alta voce ad Hasuma quello che vedeva, per vedere se anche l’uomo intendeva i disegni allo stesso modo. Se da quella discussione non fosse nato nulla, il jonin avrebbe deciso di provare con i suoi particolare doni. Aveva già sperimentato che, toccare degli oggetti, a volte scatenava visioni molto forti e potenzialmente molto istruttive. Hohenheim non era particolarmente felice di usare quel potere...l’ultima volta aveva rischiato un attacco di panico. Tuttavia, era dell’avviso che non provare per paura di soffrire non era un buon motivo.

    Con mano tremante avrebbe quindi toccato il monolite.

    Se non fosse accaduto nulla, avrebbe usato il minimo controllo sul tempo che aveva per richiamare gli echi del passato. Il monolite avrebbe funto da guida circa quello che era successo, in particolare modo nello scoprire se qualcosa era stato rimosso. Purtroppo il jonin poteva spingersi massimo 20 anni nel passato: sarebbe bastato? [Abilità - Tecnica ]

    [...]

    Raizen avrebbe raggiunto il gruppo di archeologi ed operai quando le prime persone venivano servite. L’accampamento aveva una piccola cucina da campo, ed un paio di addetti distribuivano la cena. Era una zuppa molto semplice, tiepida, che emanava un profumo discreto e non era male nemmeno al palato. Yamamoto sedeva con altre tre persone, che si sarebbero presentate a Raizen brevemente per poi continuare la conversazione sugli avanzamenti degli scavi della mattina. Avete sentito anche voi le scosse sì? Sono il mio incubo. Andava tutto così bene, prima! Saranno iniziate da forse una decina di giorni? Ho chiamato subito un esperto, che ci ha consigliato di interrompere gli scavi sotto il tempio, visto il rischio crollo. Certo, stavamo già avendo dei problemi per via della strana durezza del terreno in alcuni punti in quella zona, ma questo definitivamente ci mette fuori gioco. Chiaramente non voglio rischiare la salute di nessuno...ci stiamo portando avanti sugli scavi negli altri due settori per adesso, essendo più superficiali...l'esperto sta conducendo altre analisi. Spero ci daranno il via libera presto...più di questo non so dire, davvero una sfortuna nera. ...se non le spiace, vado a prendere un altro mestolo di zuppa!

    Raizen fu momentaneamente lasciato in compagnia degli altri tre uomini. Se si fosse appassionato alla loro conversazione sulla classificazione dei reperti, sicuramente avrebbe trovato persone a cui avrebbe fatto piacere di discutere l'argomento!

    Più probabilmente, l'attenzione dell'Hokage sarebbe stata invece colta da un movimento furtivo al margine del suo campo visivo, deve i cerchi di luce dei fuochi cedevano il passo alle tenebre.[Note]Percezione 9 - Vedi l'ombra della persona.
    Udito perfetto - senti il rumore di pezzi di legno che vengono trasportati.
    Se l'Hokage si fosse mosso con discrezione, non avrebbe avuto particolari problemi a seguire la sagoma di un uomo non meglio identificato. Anche nell'oscurità, i suoi vestiti sembravano quelli di un lavoratore degli scavi e, chiaramente, stava portando tra le mani una cassa. L'uomo si sarebbe voltato solo una volta per vedere se qualcuno lo seguiva, ma per il resto avrebbe puntato con sicurezza verso il vicino pozzo, che era stato portato alla luce dagli scavi. Il posto, sebbene vicino all'area dove si mangiava e cucinava, era deserto ed il pozzo era chiuso da assi di legno, che impedivano una caduta accidentale. Non curante di ciò, l'uomo spostò con attenzione le assi e si calò all'interno del pozzo!

    Se Raizen lo avesse seguito, avrebbe scoperto che il pozzo era profondo 45 metri e senza nessun vero appiglio, se non qualche interstizio tra le pietre che erano state adoperate per la sua costruzione. In breve, si sarebbe reso conto che la discesa senza attrezzatura - per di più avendo una cassa in mano - sarebbe stata impossibile per una persona senza alcuna versatilità nel controllo del chakra.

    Sul fondo del pozzo lo avrebbe accolto solo l'oscurità. Il Kage avrebbe dovuto fare almeno trenta metri per iniziare a vedere i lontani bagliori di una torcia, e il percorso scavato sotto terra - tra l'altro piuttosto recente. Una serie di cunicoli si sarebbero aperti davanti ai suoi occhi e, seguendo i rimbombi confusi dei passi della persona che seguiva, sarebbe infine arrivato ad una ampia caverna naturale. Non appena fu entrato, un forte calore gli investì tutto il corpo, mentre si accorse che metà del pavimento della caverna - ampia 30 metri di diametro - era occupato da una pozza incandescente e borbottante di lava. Il magma tingeva tutta la zona di una tonalità di rosso ed arancio, con giochi di luce che si riflettevano sulla volta della caverna.

    Eppure non sarebbe stato quello ad attirare tutta l'attenzione dell'uomo. Sul bordo della pozza, immersa fino a metà busto, c'era una donna. La testa reclinata sul bordo della pozza mostrava un'espressione beata, come se, invece del magma, ci fosse l'acqua di una sorgente termale. Una leggera patina di chakra sfrigolava piano dove il liquido incandescente le toccava la pelle nuda, mostrando a tratti le sue grazie. Se Raizen avesse fatto apertamente due passi nella stanza, la donna lo avrebbe immediatamente percepito. Alzatasi si scatto dalla sua posizione, avrebbe posto entrambe le braccia a coprire gli abbondanti seni, mentre il magma le scivolava dai capelli e dalla pelle, lasciandola coperta dalla vita in giù. Raizen avrebbe visto che la donna, dai capelli castani, non era più giovanissima e leggermente in carne, ma era piacente con i suoi occhi azzurri. Sul volto aveva un'espressione scioccata ed imbarazzata. Per i Kami! Tu chi sei!?!?! Disse con voce che per poco non era un urlo!

    E la terra tremò un pochino.


     
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    Dietro il Portale


    VIII







    Raizen alzò un sopracciglio alla risposta di Hohe.

    Mmmh.
    Qualcosa non mi torna.
    Io non ti ho incontrato qualche mese o anno fa Hohe, questo problema lo hai da prima.
    Non ti è stato detto altro?


    Ricevuta la risposta, pensieroso, si sarebbe rigirato e avrebbe cercato di dormire, sperando che Hohe non fosse parte del garbuglio che stavano cercando di risolvere in quel luogo abbandonato dai Kami.



    […]

    Ascoltò con attenzione le parole dell’appassionato Yamamoto, ben più attento di quanto non potesse fingere di esserlo .

    Chakra naturale…

    Raizen Si accigliò sinceramente.

    Quindi questi esperti ve ne hanno notificato la presenza senza ulteriori indicazioni?
    Non gli avete lasciato il compito di dirigere i sopralluoghi prima dello scavo?
    Per come parla sembra non siano più presenti.


    Ottenute le risposte avrebbe lasciato cadere l’argomento per ora, con l’intenzione di riprenderlo durante la cena.
    Dopotutto le sue parole erano state confermate anche dalla Volpe, ma non con la stessa briosità del ricercatore, era come se qualcosa al demone non tornasse, poteva confermare che fosse chakra naturale, ma al contempo era certo che non fosse quello a cui attingeva per sostentarsi, solamente concentrandosi in realtà scoprì che c’era in conflitto in quel luogo, ma ciò che prevaleva era a loro quasi sconosciuto, e non era qualcosa che voleva sottovalutare.
    Durante la cena ebbe modo di comprendere che i ricercatori erano ben poco consapevoli di ciò che avrebbero potuto trovare lì sotto, ma la fame di Yamamoto non gli permise di insistere nel discorso, dandogli in compenso l’opportunità di notare un uomo che in un ora particolare come quella ancora si dava da fare ma in maniera fin troppo sospetta.
    Si sarebbe quindi accostato ai suoi commensali più vicini e con educazione avrebbe chiesto dove fosse il bagno.
    Certo avrebbe fatto un giro un po' lungo, quanto bastava per nascondersi e creare un clone che, comparso in ritardo, l’avrebbe sostituito mentre lui, muovendosi con cautela tra le ombre avrebbe seguito l’individuo che si era appena inoltrato nel cunicolo avendo cura di non incappare in qualche barriera di individuazione. [Tecniche]Kage bushin
    + Arte dei cloni
    + Arte dei Cloni: Timer
    Talento: L'utilizzatore può far comparire dei cloni in ritardo rispetto all'attivazione della tecnica, da un minimo di uno slot azione ad un massimo di 24 ore. Appariranno nel raggio d'azione della Kage Bunshin no Jutsu quando questa è stata attivata, anche se l'utilizzatore si è spostato nel mentre. Anche se ancora non sono apparsi, i cloni suddividono comunque la riserva di chakra al momento dell'attivazione della tecnica, saranno percepibili mediante conoscenze che rilevano il chakra anche prima della loro apparizione.
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Il suo clone intanto sarebbe tornato a sedersi cercando di coinvolgere nella conversazione anche gli individui che discutevano di reperti, comparendo soltanto quando l'originale fosse sparito alla vista in modo da non creare spiacevoli sviste in qualche eventuale osservatore.

    Yamamoto dimmi, sentivo i signori qui parlare di reperti, ne avete trovato qualcuno permeato di chakra?
    Avete fatto fare qualche analisi ai vostri esperti?
    Te lo chiedo perché mentre ero al bagno mi son trovato a riflettere sul fatto che questa zona fosse un origine di chakra naturale.
    Siete stati prudenti ad arrestarvi per via dei terremoti, ma non credete che la valutazione riguardante il chakra sia superficiale?
    C’è il rischio di correre rischi non calcolati.


    Avrebbe osservato i tre prima di continuare, certo che le sue parole avrebbero fatto presa, anche perché il margine tra menzogna e realtà era ben sottile.

    Mi spiego.
    Il chakra naturale in grandi quantità tende ad avere degli effetti sulle cose anche indipendentemente dal fatto che venga impiegato per averne, un po' come dell’acqua che viene assorbita dal legno.
    Provate a seguirmi, se questo fenomeno da origine ad un culto è probabile che il primo ad averlo notato non l’avesse compreso, quindi non era probabilmente in grado di percepirlo come chakra, se questo fosse vero vorrebbe dire che la sovrabbondanza di chakra potrebbe aver provocato effetti visibili su qualcosa di materiale, cosa che avviene esclusivamente quando la fonte è davvero incredibile, perché il chakra è qualcosa di… effimero si potrebbe dire.
    Solamente se controllato e concentrato da vita a qualcosa, ma in natura tende a scorrere.
    Almeno questo mi ha spiegato il simpatico bonzo a cui vendetti un particolare ventaglio.
    Questo porta a due domande: avete trovato qualche reperto singolare?
    E la seconda: avete valutato il problema?
    Una simile fonte non è neanche lontanamente paragonabile all’acqua, è qualcosa che se sfruttata porta l’acqua a te, qualcosa che prima viene sfruttato e poi protetto.


    E sulla questione della protezione guardò il gruppetto di archeologi.

    Ci sono sistemi di protezione basati sul chakra che sarebbero in grado di trasformare questi scavi in un cimitero.
    E può darsi che ciò che proteggono sia anche peggio.


    Tacque ancora per dare maggior peso a quell’affermazione.

    Il chakra inoltre, quello naturale è spesso sinonimo di vita, il chakra è qualcosa che scorre tra gli esseri, ma vedete bene che qui attorno la situazione è fin troppo placida.
    Per tutto questo chakra deve quindi esserci una fonte che non vediamo, che si è esaurita o che è stata nascosta.
    Avete trovato indizi in merito?


    Nuovamente un lungo sguardo verso il trio, serio ma non aggressivo o arrogante.
    Il Raizen originale intanto, opportunamente trasformato, continuava a seguire il suo obiettivo dopo una breve preparazione che gli avrebbe permesso di passare inosservato tanto dentro il pozzo quanto fuori, ma solo dentro agli stretti cunicoli avrebbe usato la tecnica della trasformazione, all'esterno sarebbero bastate le sue doti naturali considerando che già aveva assunto dimensioni meno appariscenti interpretando il suo ruolo. Dopo essersi calato nel pozzo infatti ebbe la certezza che non inseguiva una persona normale e avrebbe lasciato che questa guadagnasse qualche metro per poi sfruttare l’olfatto per accertarsi di non perderla e tenendo i sensi all'erta per essere certo di no incappare nella barriera di un sensitivo. [Tecniche]
    Percezione 12 + segugio e olfatto perfetto

    Essendo fuori dal combat uso qualche slot in più, se ti pare troppo considera solo il passo perfetto

    Furtività 9 +
    Movimenti Inodore, Invisibili e Silenziosi

    Tecnica della trasformazione per avere un apparenza similare ad una roccia, maggiormente spigolosa, tipo la Cosa (solamente dentro il pozzo)

    Passo Perfetto
    +Figlio delle Ombre
    Talento: L’utilizzatore è in grado di nascondersi con maggiore efficacia dai sensitivi, l’occultamento dato dal passo perfetto si concluderà uno slot azione dopo la sua disattivazione. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]

    +Sensi dell'Assassino
    Abile: L'utilizzatore può accorgersi di essere soggetto alle abilità da Sensitivo. Si accorgerà immediatamente delle percezioni di ninja parienergia o inferiori, e con un ritardo di 2 slot azione contro ninja di energia superiore. Nei confronti di parienergia o inferiori si accorgerà delle percezioni anche se in quel momento è attiva una tecnica che nasconda il suo chakra.
    [Da chunin in su]

    +Passo Etereo
    Arte: L’utilizzatore se supposta la presenza di una barriera di individuazione e attivo il Passo Perfetto potrà oltrepassare la barriera senza essere individuato, è necessario uno Slot Azione di concentrazione. La capacità sarà attiva per uno slot azione.
    (Consumo: Basso extra ogni passaggio)
    [Da jonin in su]

    se necessaria dopo per la tecnica dell'occultamento:
    +Veste dell'Assassino
    Abile: L’utilizzatore durante l'utilizzo del Passo Perfetto potrà attivare ulteriori tecniche che abbiano come finalità l'occultamento, mimetizzazione od una maggiore furtività
    [Da genin in su]


    Ci sarebbe voluto un po' ma dopo qualche minuto sarebbe riuscito a vedere una luce e fu consapevole di doversi muovere con ancor maggior cautela, non percepiva oltre la luce un qualche suono riconducibile alla persona che stava seguendo ed aveva il timore di esser stato percepito, ragione per la quale restò in attesa cercando di capire se l’uomo era lì o se qualcuno all’interno della stanza stesse parlando.
    Poteva notare però che la luce proveniente dall’interno sembrava essere prodotta da qualcosa di naturale considerando come ondeggiava, ma non era un fuoco visto il tremendo calore che percepiva, per produrlo ci sarebbe voluto un rogo mostruoso.
    Attese qualche minuto prima di prendere le misure del cono d’ombra e sporgersi leggermente per vedere chi ci fosse all’interno della stanza, per un breve, rapido istante tornò un quindicenne, preso del tutto alla sprovvista di ciò che si trovò davanti.

    Ehhh!
    Qualcuno ha messo carne al fuoco per tutta la compagnia!


    Ma presto i suoi occhi tornarono vigili e attenti e se non fosse stato ancora percepito mentre quella si alzava, mostrando quanto bastava per saziare persino lui, sarebbe tornato a nascondersi, tenendo le orecchie ben aperte per capire verso dove si stesse muovendo, con l’intenzione di pedinarla per capire chi diavolo fosse quella donna per usare una pozza di lava come fonte termale senza ridursi ad un grumo di sangue carbonizzato ed anche perché gli pareva abbastanza improbabile che l’individuo che aveva inseguito non fosse collegato a lei.
    Se gli spazzi per qualche ragione si fossero fatti troppo stretti non avrebbe esitato nell'utilizzare la tecnica dell'Occultamento per esser certo di passare inosservato rifugiandosi nella volta del cunicolo per esser certo di non toccare nessuno.




    [...]

    Hohenheim qualche centinaio di metri più in là intanto stava osservando l’obelisco, meraviglioso quanto misterioso, cercando di carpirne tutti i segreti e via via illustrandoli al suo infiltrato.

    Mhhhh.
    Potrebbe essere, però ci sono dettagli che mi sembrano importanti.
    Ho imparato dagli archeologi che il tempo è denaro da sempre, è raro che ci siano decorazioni davvero fini a se stesse.
    Inoltre all’esterno abbiamo trovato atri elementi simili.


    Avrebbe quindi portato la sua attenzione ad una particolare attenzione proprio sul paesaggio montanaro e su quello che stava sopra ad esso.

    Queste non mi sembrano solo decorazioni, qui, questo in alto è un luogo diverso, le montagne sono simili, ma c’è già una caverna, anzi, qualcosa di più ampio e gli alberi sono diversi e poi… questa chiocciolina… vede sembra che si muova.
    E gli alberi che appaiono qui sono qualcosa di familiare a noi, al contrario degli altri.
    Però… però…
    Vede, sembra che la superficie non faccia per loro, sono creature che non amano la luce, la prima montagna che si vede non è un caso, penso fosse la loro dimora, e quando sono atterrati la prima cosa che fanno è… scavare.
    Certo, per portare le risorse in profondità.


    La descrizione della figura centrale lo convinse, annuì pensieroso mentre il kazekage gliela illustrava.

    Il portale però… è strano.
    È la scena centrale, è qualcosa che li ha stupiti, il pannello è ricco di azioni secondarie per loro comuni, scavare, coltivare, ma il portale prende tutta la porzione e per arrivarci.


    Indicò le figure affiancate dai picconi sulla sinistra.

    Hanno scavato parecchio.
    Ma per cosa?
    Solo per espandersi?
    O sapevano?


    La parte sul fascio nero però lo lasciò dubbioso.

    Non è solo quello, c’è anche il bianco, ma il nero è… più controllato forse, il bianco fluisce, fa parte del portale, ma non viene… considerato?

    Sul secondo pannello c’erano invece meno dubbi.

    Non penso la disposizione fosse casuale nel primo pannello, tenga a mente che questa rappresentazione venne fatta col senno del poi.
    E questo ha permesso di mettere la figura con la fiaccola dalla parte del bianco, e forse permette di capire meglio la sua espressione: rammarico.
    Infatti nella sua fiaccola c’è del bianco ma anche del nero.
    Ma il nero era qualcosa di grande e potente, un conto è un fertilizzante, non divinizzi un po' di letame, ma un miracolo si.
    Questi non sono utensili, sono viti e ingranaggi, e dall’altra parte… dall’altra parte c’è qualcosa di tremendamente oscuro, guardi le posizioni, per i campi l’impegno non è tanto, ma per le viti e per quella creatura oscura lo scettro è sopra la testa, è qualcosa di impegnativo.
    Qualcosa che porta ad una divisione.


    E dicendolo indicò prima la tendina nera e poi la bianca.

    Questo mi intimidisce, devo essere onesto.
    È la prima ragione per cui ho iniziato ad ostacolare gli scavi.
    Questa è una storia e grazie a lei mi accorgo che è terribile, non avevo fino ad ora ricamato così tanto, forse mi arrovellavo sulle mie stesse idee.
    Quell’occhio…


    E nel dirlo la sua preoccupazione era palpabile.

    ...qualcosa non era felice, qualcosa che credevano di controllare li ha disarcionati.
    Ed ora in ginocchio è lo scettro, e nel suo sguardo non c’è rammarico, quella che subisce è una sconfitta.
    Corrompendo e uccidendo fino a che l’esiliata non ha ristabilito l’ordine, sacrificandosi per distruggere il portale.
    Eppure lo sconfitto ha ancora un ruolo nel quarto pannello, l’esiliata nella celebrazione della sua morte ha un buono spazio, eppure lo sconfitto è ancora qui, al centro, ad occupare tutta la scena, nonostante la sconfitta, nonostante la rovina.
    Ma questo pannello non racconta solo la morte e la disperazione o il sacrificio, il nero c’è ancora, e seppure quella presenza, l’occhio, sia stato allontanato il nero… non so cosa sia, ma sembra sia ancora sparso ovunque.
    Nel terzo pannello però è ordinato, potente, nel quarto no.
    Ma quale è qui il ruolo del disperato?


    Non era facile da interpretare, senza contare che ciò che leggevano era si una storia, ma poteva essere anche ricca di allegorie che necessitavano un’interpretazione più esatta.
    Hohe avrebbe risposto a quell’ultima domanda?
    La versione di Hasuma era corretta per lui?
    L’uomo dopotutto non era un archeologo, aveva imparato stando negli scavi a comprendere meglio quelle cose, ma il suo parere non era certo scevro da imperfezioni o errori.
    Cosa avrebbe fatto il Kazekage con quelle informazioni?
     
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38 replies since 6/3/2020, 21:27   1065 views
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