Il Liceo di Genosha

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    Liceo di Genosha


    Il gran finale

    Scossi la testa manifestando il mio diniego nei confronti della ragazza. Aspettai che concludesse quelle prime poche parole per aggiungere Hotene-san, forse non hai compreso nuovamente cercai il suo sguardo Non si è trattato di un tributo, non vi era alcun debito o sacrificio da saldare. E' stata una prova e l'esito è stato la sua morte e la tua vita lasciai cadere nel silenzio le altre parole della giovane isolana di Azumaido. Non vedevo l'utilità di spiegarle che quelli erano condannati a morte, che quella era la loro unica possibilità di rimanere in vita e tornare in libertà. In vero gli avevamo concesso un'ultima speranza a cui aggrapparsi prima del patibolo, la cosa mi sembrava anche più umana che, semplicemente, condurli dal boia. Ma non stava a me spiegare, non trovavo nemmeno il motivo di dipanare i dubbi di quella ragazzina.

    Nel frattempo, ancora dentro l'arena di fuoco, il giovane Akuraguri combatteva la nukenin del Paese del Fuoco. L'esplosione coinvolse entrambi, se da una parte il ragazzo ebbe la prontezza di difendersi anche grazie l'uso del chakra, la giovane, che già di suo non era abituata a subire i colpi avversari, venne travolta dall'esplosione subendo gravi e profonde ustioni.
    Non ebbe la stessa reattività del ninja di kiri nel balzare nuovamente in piedi, in cuor suo si augurava, d'altronde, che quel attacco fosse bastato a porre la parola fine allo scontro. Per questo motivo non riuscì a difendersi né a schivare quei sei nuovi piranha che, individuate le ferite sanguinanti, vi si gettarono mordendo ed entrato sotto la pelle della ragazza divorandole il corpo. Dal canto suo, come detto, non poté fare nulla se non contorcersi dal dolore e urlare fino a quando morte non sopraggiunse.

    Nuovamente un sorriso percorse il mio volto mentre l'arena di fiamme si spegneva, sebbene distante qualche metro percepii non solo l'odore acre ma anche il respiro del genin di Kiri. Lentamente mi avvicinai a lui, forse nel mio sguardo sarebbe riuscito a leggere un moto d'orgoglio mentre gli allungavo un tonico nel palmo della mano, se avesse tentennato gli avrei detto con poche parole Rimarginerà le ferite, non c'è motivo di non fidarsi di me dopo di che avrei aggiunto Hai combattuto bene, Akuraguri-san. Ora seguimi [Rimargina le ferite subite, non recuperi vitalità. A te scegliere se vuoi tenerti le cicatrici e smettano di sanguinare o far sì che si rimarginino]

    Non sciolsi il velo di nebbia, il rito doveva ancora concludersi. Tornammo nel posto in cui tutto era iniziato, a qualche metro dalle arene e vicino al tavolo da cui avevano preso i loro equipaggiamenti. Con un cenno della mano gli avrei fatto segno di attendere, con voce calma dissi Non sta a me giudicare il vostro operato. Forse ci rivedremo, ninja di Kiri. Addio Quindi mi allontanai lentamente fino a che non fossero stati più in grado di riconoscere la mia figura.
    Dopo qualche attimo, nel silenzio totale della sala, avrebbero intravisto una nuova figura - molto più grande e massiccia del sottoscritto - farsi avanti verso di loro, tra le mani si accese una lama rossa che proiettò ombre scarlatte nell'ambiente oscuro. [Immagine di riferimento]



    Edited by Youshi2 - 25/5/2020, 12:04
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il Liceo di Genosha


    Capitolo Unico


    Atto Unico
    L'Ombra dell'Acqua †



    La Promessa brillava di luce propria nell'oscurità di quel luogo. Riflessi cremisi circondavano il mio cammino mentre, lentamente, il mio volto e la mia figura iniziavano a mostrarsi tra la fitta nebbia del jutsu del Tokugawa. I miei passi pesanti divennero in poco tempo udibili ed la mia ombra si rigettò immediatamente sulle due giovani leve kiriane. Ero stato nascosto fino a quel momento, nell'ombra, invisibile agli occhi ed ai sensi di quei giovani ninja grazie alle mie capacità di clan. Era però giunto il momento di intervenire. Non sembravi dello stesso avviso, Hotene, quando si è reso necessario salvaguardare il tuo villaggio ad Azumaido. Commentai, ormai pienamente visibile dai due. Nella mano sinistra tenevo qualcosa, ben salda, difficilmente visibile per loro ma che avrebbe potuto ricordargli una sorta di bandana o una fascia. Se sei a Kiri è perché ti è stata data la possibilità di diventare apprendere molte più cose e molti più segreti di quanto non fosse possibile nella tua terra natia. Dovresti esserci grata per questo. Mi avvicinai molto alla ragazza. La mia lama le stava di fianco ed il mio corpo si stagliava di molto sopra il suo. Stavo quasi replicando la situazione venutasi a creare al nostro primo incontro, quando lei si frappose tra me e Yusica. La loro vita sarebbe comunque terminata anzitempo. Coloro che commettono atroci crimini contro Kiri o contro chiunque viva una vita dignitosa devono subire una retta punizione. Non trovi? Guardai la ragazza negli occhi. Una eventuale risposta negativa o a tono avrebbe causato l'espandersi dei miei poteri più sopiti. Un gelido afflato avrebbe circondato completamente Hotene instillando in lei emozioni contrastanti e potentissime: paura, odio, terrore, rabbia, ira - tutte forse così accentuate e amplificate da congelare sul posto una ragazzina con le sue potenzialità. Mi chinai avvicinando il mio elmo al suo volto. Sono certo che la pensi come me. Ed ho un compito da assegnarti proprio per questo. Avrei laciato correre così quell'affermazione, senza voler approfondire nient'altro in quel momento. Ogni cosa a tempo debito.
    Placata l'anima ribelle della giovane indigena nell'unico modo possibile, mi sarei spostato verso Akuraguri, l'altro ninja presente. Hai fatto il tuo dovere e ciò che era necessario. Complimenti.
    Mi portai poi indietro, richiamando a me tutti i sentimenti nefasti che cingevano Hotene le loro gelido abbraccio. Per le azioni compiute quest'oggi vi siete meritati un premio. Aprii la mano sinistra, finalmente mostrando ciò che tenevo stretto; due coprifronte di Kiri con la placca che portava il simbolo del villaggio peculiare: non di semplice metallo ma di una particolare lega color cremisi. Questo coprifronte comunicherà a tutti che voi siete ninja formati al Liceo di Genosha. Siete i ninja della nuova generazione di Kiri. Siete le leve più promettenti e capaci, l'incubo di ogni nemico della Nebbia. Li porsi, attendendo che si avvicinassero e li prendessero. Ed ora andate. Avrei detto, semplicemente scomparendo nelle tenebre così come ero apparso mentre la mia arma si ritraeva, smettendo di illuminare la stanza di quel cremisi colore.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con handicap attivo.


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    Mother of dragons

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    Kamuy Nomi


    VI: Emushi



    Conosceva quella voce. Riconosceva quella spada. Eppure il rimbombo e i riflessi che esse provocarono le fecero comunque accapponare la pelle. Proprio lei, abituata ai grandi freddi di Azumaido, provava ora la spiacevole sensazione di brividi che le scossero la colonna vertebrale. Il rapitore di Kiri era scoparso in una nube, così come si era palesato qualche ora prima. Al suo posto, temibile quanto prevaricante, era comparsa la figura dello sisam incontrato qualche tempo prima proprio ad Azumaido. Kensei Hito e la sua spada dominavano ora la stanza.

    Mi conosci abbastanza bene da sapere che non ritratto le mie parole, Hito. Ma non abbastanza bene da sapere che noi di Azumaido non siamo i vostri cani da combattimento. Non riconosco Kiri e le sue leggi, non vedo perché dovrei giustiziare un altro uomo in suo nome.

    Alzò il viso, andando a puntare lo sguardo fiero sull'elmo dell'uomo. Poteva sentire la luce pulsare dalla lama posta appena accanto alla sua testa, quasi i riflessi rossi dell'arma le bruciassero la pelle e la carne viva sotto di essa. Avrebbe mantenuto il suo cipiglio fino a che Kensei Hito non fosse arretrato, questo ne era certo. Ma in un istante un nuovo sentimento - acuto, bipolare, feroce - si impadronì della giovane indigena di Azumaido. Un freddo odio l'accecò, scorrendo potente attraverso il suo corpo, penetrando muscoli, tendini, nervi, fino a consumarle le ossa. Avrebbe voluto urlare, gridare il proprio furore contro chiunque le si parasse davanti. Eppure rimase immobile, ammutolita. Congelata in quell'attimo di cieca follia.
    Poi abbassò il capo, incapace di sostenere lo sguardo dell'uomo.
    Un ringhio sommesso le sfuggì dai denti, mentre quello le regalava un ultimo avvertimento, e si dirigeva verso l'altro cane da macello della serata.

    Lo porterò con disonore.

    Sibilò, questa volta mantenendo tra sé e sé il proprio commento. Rigirò il corpifronte di Kiri tra le mani, osservandone le sfumature cremisi donategli da una qualche lega metallica particolare. Da lì in avanti, la strada era incerta. Il suo unico desiderio era quello di fuggire, abbandonare quel luogo di morte e scappare nei freddi boschi di Azumaido. Eppure sapeva di dover tornare al Villaggio, redarguendo Yusica riguardo gli avvenimenti di quella notte. Un nuovo capitolo dell'alleanza tra Kiri ed Azumaido si stava componendo di fronte ai suoi stessi occhi, e suo malgrado ne era oramai protagonista.
    A lei sola spettava ora tramutare la propria passiva sorte in fortuna.
     
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    La Nebbia di Sangue


    La Prima Volta


    Finalmente era finita. Quella dura e cruda battaglia, che nulla aveva di nobile e di onorevole, ma era semplicemente uno scontrarsi di carne, sangue e ferro, aveva raggiunto la sua tragica conclusione. I piranha festarono sulle bruciate carni della donna, assegnando la vittoria dello scontro al giovane genin. Vittoria di Pirro, dato che per il genin reggersi in piedi era già una sfida di per sè. L'adrenalina della battaglia e della vittoria stavano già lasciando il suo corpo, facendo spazio al dolore lancinante.

    Con uno sforzo, il ragazzo evitò di cadere per terra, reggendosi per un pelo e scorse nella nebbia una figura faimliare, per quanto familiare potesse essere la faccia di Youshi, conosciuto pochi minuti prima. Il Tokugawa allungò al giovane un paio di tonici, che egli ingurgitò in pochi secondi, senza preoccuparsi della poca fiducia che nutriva nei confronti dell'altro.

    Dopo aver ripreso il fiato, Akuraguri seguì il ragazzo attraverso la nebbia, constatando con felicità la sopravvivenza della ragazza sua compagna e facendole un segno di approvazione con il pollice in alto. Youshi li lasciò, mentre nella nebbia una figura si avvicinava.

    Il Kage emerse dalla nebbia, scuro come la notte, in contrasto netto alla spada al suo fianco, che luminosa, dava una leggera visibilità ad Akuraguri. Il ragazzo non comprese molto del discorso che stava avvenendo accanto a lui, catturato dalla figura maestosa di quell'uomo, che praticamente lo sovrastava.

    Infine, venne il suo turno e nonostante le poche parole spese sul suo combattimento lo punsero con un moto di stizza, il ragazzo rimase contento nel vedere i suoi sforzi apprezzati dall'uomo più importante di Kiri. Prese il coprifronte e con orgoglio lo mise alla fronte, dicendo:

    Grazie mille, lo onorerò fino alla morte.

    Forse quello non sarebbe stato l'incontro più difficile e sanguinario della sua vita, ma gli aveva mostrato come la sua spada, i suoi movimenti, il suo stile di combattimento, mancasse di un qualcosa, fosse poco efficace. Immerso in quei pensieri, il ragazzo non si era accorto di essere rimasto da solo, lasciato dal Kage e dalla sua compagna, che si erano affrettati ad uscire. Passando di nuovo davanti al corpo di colei che era stata la sua prima uccisione, egli decise di seguire il loro esempio.

    La Sanguinaria
    SPOILER (click to view)

    Legenda:
    Parlato/Pensato Akuraguri
    Parlato/Pensato Haremashita/Satsubatsu


     
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