All'avventura

Era passata qualche settimana da quella situazione. Era passata qualche settimana da quando l'ultima lettera dell'Accedemia si era presentata alla porta della casa di Akuraguri. Ma quella calma era stata, finalmente, infranta. Un bussare intenso infatti aveva svegliato il giovane, ancora a letto nonostante il sole si fosse già alzato, il gallo avesse già cantato e sua madre avesse già urlato. Così scalzo e sbadigliando, egli si catapultò fuori dal letto ed andò ad aprire la porta, ritrovandosi davanti ad un uomo che consegnatoli la lettera, imprecò sotto i denti a questi giovani scansafatiche e se ne andò.

La lettera non conteneva tante indicazioni, ma fortunatamente Akuraguri non sarebbe dovuto andare troppo lontano. Si sarebbe dovuto infatti presentare al capo dei guardiani delle mura di Kiri. In due giorni. Giustamente sarebbe tornato a dormire, imprecando contro la maledetta velocità della posta ninja. Due giorni dopo egli si sarebbe presentato alle mura di Kiri e i guardiani gli avrebbe indicato come trovare il capo. Arrivato davanti all'ufficio, avrebbe bussato e, se gli fosse stato dato il permesso di entrare, avrebbe aperto la porta con impeto e sarebbe entrato.

Hey Ryuu! Come va? Spero bene. La prossima volta che ci passo vicino faccio un salto in pasticceria. Cosa ci fai qua? Convocato anche tu per una missione come me?

Disse il genin, entrando e vedendo il giovane proprietario della pasticceria parlare con una ragazza. Poi si girò verso la donna e, con un mezzo inchino disse, togliendosi un immaginario cappello:

Signorina, piacere di conoscerla, il mio nome è Akuraguri e sono un graaaaaaaande amico del qui presente Ryuu. Lei è?

E rialzatosi guardò negli occhi la ragazza, mentre si andava a posizionare accanto al Mizukiyo.