All'avventura

La giornata era fantastica, con il sole che, per la prima volta in settimane, riscaldava le schiene dei due giovani e del simpatico leopardo. Il percoso fino alle mura nordiche di Kiri non sarebbe stato difficile, ma il trio ci mise comunque un'ora per arrivare. Durante il percorso, Pankeki iniziò a parlare di come fosse venire evocati, ma soprattutto di come fosse estremamente affamato, non avendo mangiato tanto a colazione. A sentire quelle parole, gli occhi di Akuraguri si illuminarono ed in un secondo tirò fuori dalla sua borsa tre panini, passandone uno a Kyuke, uno al leopardo ed lasciando uno per se stesso.risali

Ecco qua! Ce ne sono anche altri, quindi fatevi onore!

Disse, con un sorriso. Le domande del leopardo non si sarebbero però fermate ed in un tentativo di fare amicizia e conversazione con i due genin, egli sparò una serie di quesiti, ai quali il kiriano rispose con piacere:

Io sono di qua, di Kiri e no, da noi non ci sono leopardi, solo quelli evocati da Ryuu.

Poi iniziò a ridere, divertito, e dunque ci mise qualche secondo a rispondere alle ultime due domande:

No no, sono ancora troppo giovane per avere cuccioli e purtroppo non ho ancora trovato una donna che mi piaccia.

Ascoltando poi le risposte dell'otese, Akuraguri si rese conto di non saper molto su di lui e dunque, approfittando del percorso, iniziò a porci rimedio:

Allora Kyuke, com'è la vita ad Oto? Hai fatto qualche missione importante? Ti stai allenando? Dimmi un po'!.

Finalmente i tre arrivarono al punto indicato da Ryuu e iniziando ad esplorare, trovarono il muro completamente rovinato, con ammaccature e crepe. Inoltre il kiriano riuscì a trovare delle tracce, molto visibili anche per occhi non allenati ed i tre iniziarono a seguirle all'interno della foresta, nella quale conducevano. Entrando all'interno ed in mezzo a quegli alberi, il sole che fino a quel momento aveva picchiato sulle teste dei tre, venne sostituito dall'ombra degli alberi e dalla nebbia.

Addentrandosi all'interno i tre passarono quasi mezz'ora a passeggiare in mezzo al sottobosco, seguendo le tracce, finchè arrivarono ad un bivio. Akuraguri si fermò, tirò fuori altri tre panini, li distribuì e disse:

Allora, direi che possiamo fare una pausa qui, riposarci e decidere cosa fare. Io direi che possiamo dividerci così. Tu, Kyuke, insieme a Pankeki, prendere la strada a nord, mentre io prenderò la strada che vero ovest, da solo. Se avete domande, dubbi o proposte migliori parlate ora o mai più.

Una volta deciso, Akuraguri si sarebbe avviato sul percorso scelto per lui, scalando la parete se fosse andato a nord e noutando attraverso il fiume se fosse andato ad ovest. Una volta compiuta la fatica, egli avrebbe cercato nuovamente per le tracce, che sembravano essere scomparse. Se le avesse trovate, le avrebbe seguite senza indugi. Non c'era tempo da perdere.