L'Opale sulla QuerciaChakra adesivo per 2

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  1. Pyotr
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    Allenamento



    Suna! Che figata! Non ho mai incontrato qualcuno di Suna! Com'è?

    Chiese il ragazzo, sinceramente curioso di sapere come fosse la vita o la città di Suna. Inoltre, stette ad ascoltare attentamente l'intelligente domanda della ragazza, che chiese che fine avessero fatto i ladri che in primo luogo si erano impossessati dell'oggetto. Le informazioni che gli vennero date erano poco precise ed in realtà, ad Akuraguri non importava molto. Sapere che ci sarebbero stati nemici era bastante.

    I tre poi partirono per il Paese del Fuoco, un viaggio non troppo lungo. Nonostante la voglia del kiriano di accelerare il passo, il gruppo procedette lentamente. Inoltre, la loro compagna passò loro un pezzo di carta sul quale, grazie ad una particolare arte, i due scorsero delle parole, che gli chiedevano se essi sapessero utilizzare il chakra adesivo. Non avendo idea di cosa fosse, il ragazzo scosse la testa.

    La conversazione continuò, con la ragazza che iniziò a discutere un piano di azione sempre attraverso la carta. Piano d'azione che prevedeva che i tre conoscessero il chakra adesivo, dato che avrebbero dovuto scalare l'albero sul quale si trovava l'opale o almeno avere la possibilità di scalarlo. Dunque si trattava di allenarsi. A camminare sugli alberi. Non che la possibilità non entusiasmasse Akuraguri, ma l'aver sentito la prima parte del piano, ovvero la possibilità di scontrarsi con qualche nemico, riempì di irrequietudine il ragazzo. Non aveva ancora avuto l'occasione di saggiare la sua lama in una missione ed era pronto ormai:

    Io lo imparo anche questo chakra adesivo, ma lasciate a me l'onore di non permettere a nessun altro di provare la scalata. Non vedo l'ora di far bagnare la mia lama col sangue di qualcuno.

    Arrivati ai confini della circonferenza che segnava l'inizio del bosco, la sunese si fermò davanti ad un albero, spiegando la natura del chakra adesivo ai due ninja e dopo una breve dimostrazione, invitò i due a provare. Akuraguri si avvicinò all'albero e, guardando in alto, si chiese se ciò fosse davvero possibile. Non aveva tanta esperienza nel manipolare il chakra in maniera precisa, dunque quella sarebbe stata una sfida nuova. Decise di affrontarla come tutte le sfide vanno affrontate.

    Prese un po' di distanza dall'albero e dunque si lanciò verso di esso, correndo come un indemoniato e concentrando un bel po' di chakra all'estremità dei suoi piedi. Come si può ben immaginare, Akuraguri fece un volo di qualche metro, prima di atterare di culo, per terra. Si rialzò e massaggiandosi il didietro, ci riprovò ancora ed ancora. Ci sarebbero voluti una cinquantina di tentativi prima ancora che riuscisse a non cadere immediatamente ed avanzare qualche metro. Ci sarebbe voluto molto di più prima che iniziasse a camminare sul legno.



     
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