Il Ciliegio che sboccia nel Sangue.[剣術の見習い -Kenjutsu no Minarai]

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  1. Febh
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    Il Maestro di Spada


    Minarai
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    Mi irrigidii quando il Maestro riprese la mia mancanza di fiducia nelle mie capacità. Non solo ero debole, ma ero anche lagnoso. La vergogna era tale che nuovamente ringraziai la mia maschera. Io...comprendo, Maestro. Dissi tra le labbra secche. Ho grandi ambizioni, Maestro, e questo mi ha portato a misurarmi con individui che sono all'apice del potere, come voi, come il Sensei Feng Gu e...altri. Deglutii. Il confronto mi ha sempre lasciato spaesato e disorientato, costantemente schiacciato dalla consapevolezza dell mia debolezza e dalla distanza che esiste verso quel mio...Bersaglio. Dovevo apprendere l'arte della spada, ma la maschera mi dava un vago senso di sicurezza, come se mi proteggesse in parte dal mondo, facilitando le mie parole. Forse, a volto coperto, potevo aprirmi almeno un pò, quello che serviva, quello che bastava per poter prendere qualcosa di utile dal Mizukage. E questo mi causa come un fuoco interiore che mi divora, odio verso la mia stessa incapacità che come una catena mi trascina sul fondo di un abisso. Serrai le mani, distese lungo i fianchi, con forza. Detesto me stesso perché lascio che quella sensazione mi attraversi, e solo cercando di sminuirmi continuamente riesco a tenerla a bada, anche se questo aumenta il mio disprezzo per me stesso. Feci un lungo respiro: era la prima volta che esprimevo a quel modo il mio disagio.

    Passammo quindi a qualcosa di più pratico. Comprendo, Maestro. Per quanto riguarda lo iaijutsu conosco solo la tecnica disponibile a tutti i ninja accademici. E ho appreso come combinarla con le arti genetiche del mio clan. Dissi mentre testavo l'arma, saggiandola come mi era stato indicato. Non ho familiarità con il clan Kenkichi, Maestro, se non quanto ho visto fare da voi, e le vaghe nozioni accademiche sulla loro fama di spadaccini. Ammisi, guardando il manico e immaginandolo lievemente curvo, così da facilitare alcuni movimenti, al prezzo di richiedere maggiore maestria nell'utilizzo. Mi chiedo se non potrei usare piccole manipolazioni del Mokuton per variare la mia presa su...? Ma scossi il capo. Vi chiedo perdono. Sono un allievo, non un innovatore. Apprenderò da voi esattamente ciò che mi direte, e solo quando mi riterrete degno passerò a sperimentare.

    Venne il momento dell'offensiva, con la rapida sequenza di colpi discendenti che tuttavia parò senza fatica, insegnandomi al contempo. Si Maestro. Mai indietreggiare. Lui eseguì solo dei piccoli movimenti, di fatto ruotando appena il polso e spostando gli avambracci così da intercettare tutto senza mai nemmeno spostarsi. La mia forza non era particolarmente elevata ma sospettai che con il giusto equilibrio avrebbe potuto agilmente incassare anche gli attacchi di una Zanbato, come quella che usava l'Hokage. Dovevo assolutamente imparare da questa persona. Incassò senza alcun danno il mio immaturo Taglio dell'Aria mentre io mi fermavo, pronto allo scambio successivo. Rinfoderai la mia arma, componendo rapidamente una manciata di sigilli. Si, Maestro. Un bel respiro, quindi soffia un violento getto d'acqua dalla bocca, cercando di travolgerlo. [Tecnica]Mizurappa - Onda Acquatica Potenza 30, gittata 12 metri, larghezza 6 metri (per presenza di acqua nella zona) Un jutsu molto elementare ma che in presenza di acqua assumeva dimensioni considerevoli...e che comunque tagliò a mezz'aria con un solo fendente, lasciando che l'acqua cadesse, immota e priva di spinta, ai lati. Avevo iniziato da poco a studiare il materiale riservato per i Chunin, in attesa della promozione ufficiale, e ancora non mi ero imbattuto in niente del genere, anche perchè avevo preferito concentrarmi sui genjutsu. E' una tecnica...che può cambiare radicalmente le sorti di uno scontro. Dissi, ancora stupito mentre mi spiegava alcuni elementi della stessa e poi mi chiedeva la spada, che gli porsi senza alcuna esitazione. Se avesse voluto prenderla con la forza lo avrebbe semplicemente fatto.

    Ricevetti in cambio l'oggetto che estrasse da un rotolo finemente decorato, decisamente qualcosa che non mi aspettavo. Un...bastone? Sembrava oltremodo serio nelle sue intenzioni quindi non poteva trattarsi di un tiro mancino o uno scherzo come quelli che avrebbe potuto organizzare l'Hokage. Forse era un modo per mettere alla prova la mia fiducia in lui o forse realmente quel bastone sbilanciato era ciò che serviva ad apprendere la tecnica...altrimenti mi avrebbe dato un semplice Bokken, no? Stavo effettivamente per pensare di migliorarlo con la mia tecnica speciale quando mi ammonì di non azzardarmici nemmeno, ma per fortuna la maschera copriva ogni espressione di colpevolezza. Kyofu mi chiese se fossi pronto e annuii, impugnando alla meglio quel legno come fosse una Katana. Io fra tutti non ero persona che avrebbe mai sottovalutato il legno, ovviamente, ma realmente non percepivo alcuna particolarità da quello che tenevo in mano...pareva un bastone qualunque, raccolto in un bosco.

    Il Maestro non mi propose l'uso di posizioni magiche e di fatto quella era una lezione di Kenjutsu, quindi doveva trattarsi di un Taijutsu, anche se richiedeva non solo l'impasto di chakra nei muscoli ma anche una diffusione sull'arma in questione. Un pò come il Taglio dell'Aria, quindi, o almeno provai a quel modo, concentrandomi come suggerito per trattenere il chakra sulla "lama" invece che proiettarlo nell'attacco. Non era semplice, specie con una "spada" tanto atipica, e al momento del primo attacco faticai a star dietro alla velocità in arrivo anche con un impasto di chakra, perdendo la concentrazione e impattando il bastone sul sangue senza riuscire a fermarlo adeguatamente, tanto che ricavai una ferita sul braccio in un tentativo di schivata in extremis. Tks! Ancora! Meglio il secondo colpo di spada, ma di fatto il mio movimento, potenziato dal chakra per star dietro alla tecnica in arrivo, si ritrovò a trasporre una goffa e irregolare corrente d'aria che pur intercettando l'arma in arrivo la fece solo deviare un poco, senza realmente pararla. A labbra serrate cercai di capire dove stavo sbagliando, riascoltando le parole del Sensei: forse mi ero concentrato troppo sulla forma e sul Taglio dell'Aria. Lui era stato molto semplice: chakra esteso sull'arma, sul filo, pur inesistente, dell'arma, e poi combattere come se volessi parare una spada. Il Taglio dell'Aria era offensivo, a me serviva un atteggiamento difensivo. Feci un lungo respiro, cercando di svuotare la mente, affidandomi solo all'immaginazione. La lama di sangue stava arrivando, e la figurai come una spada in arrivo, come se impugnata da un nemico invisibile. Parai lasciando che il chakra scorresse libero, forse in eccesso, dalle mani fino al bastone, esattamente come se AVESSE un filo. Anzi, lasciai che il chakra FOSSE il filo. Con un movimento minimo, simile a quello del Maestro anche se meno raffinato per la carenza di pratica, finendo per intercettare il colpo correttamente, ma venendo ferito di rimando sulla spalla. Un danno molto meno intenso di quanto mi aspettassi...che fosse quella la strategia? Il chakra doveva essere la mia spada, il filo della lama che si opponeva al chakra nemico doveva essere il mio stesso chakra, e il corpo doveva agire di conseguenza, non così denso da creare un vero rivestimento nè così profondo da aumentare intrinsecamente le doti dell'arma: doveva essere un'arte marziale, con la mente focalizzata sulla spada e solo su di essa. Un movimento netto, e il quarto colpo venne parato mentre impastavo chakra per rafforzare tanto la mia rapidità difensiva quanto la mia forza, finendo per dissolvere più di metà della lama di sangue al solo contatto: il sangue residuo stracciò solo le mie vesti senza reclamare ferite.

    Era la strada giusta?

     
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