Il Ciliegio che sboccia nel Sangue.[剣術の見習い -Kenjutsu no Minarai]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Febh
        Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,700
    Reputation
    +1,592
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline

    Il Maestro di Spada


    Minarai
    3

    Mi resi conto di aver parlato troppo nella mia prolissa esposizione, tanto che il Maestro rimarcò la parola che più tra tutte speravo che ignorasse. Chi non ha uno o più obiettivi al mondo, Maestro? Replicai a una domanda con una domanda, forse evasivo, prima che lui approfondisse il discorso, consigliandomi di nutrirmi di quella vergogna e di quelle emozioni come fossero carburante per l'odio che mi avrebbe spinto. Era allettante cedere al potere a quel modo, ma nel profondo del mio io esisteva qualcosa che era stato impiantato saldamente fin dall'infanzia: disciplina e lealtà alla missione. Maestro...ma se cedessi appieno e mi lasciassi abbandonare alle emozioni, non correrei il rischio di perdere me stesso? Di perdere il motivo per cui le ho comprese sin dall'inizio? Sollevai una mano, come se della sabbia mi stesse scivolando tra le dita. Se perdessi la lucidità e commettessi delle incoscienze, non comprometterei forse il risultato che vado cercando? Lui proseguì, spiegandomi come focalizzarsi sul bersaglio e concentrando le emozioni su di lui e sul suo annientamento poteva essere la strada giusta. Esiste...esiste un modo per equilibrare le due cose? Odio feroce e chiara lucidità? Annuii alle sue esortazioni sulla sperimentazione, ma di fatto concordava con me che apprendere le basi venisse prima di ogni altra cosa.

    Dopo il complesso esercizio il Maestro mi diede del tempo per recuperare, camminando tra me e Kyofu mentre analizzava le proprietà della spada che mi era stata donata. Una Lama Assassina... Ripetei. Era assolutamente calzante con il mio ruolo, e in qualche modo mi ritrovavo anche nella filosofia cui accennava il Maestro. Una morte, nel giusto luogo, col giusto contesto, può essere fonte di vita per mille altri, e di migliore qualità. Solo potando il ciliegio lo si può guidare e far crescere nel modo per lui migliore, anche se magari può non comprendere le motivazioni del dolore che gli viene inflitto, alla fine il risultato è quello più vantaggioso. La mia Missione non ne era forse la prova? Mettere alla prova l'Hokage, ucciderlo se indegno e ricominciare col successivo, garantendo il cambiamento e con esso il miglioramento. Annuii. Posso comprendere il pensiero di chi ha brandito quell'arma in passato. Almeno credo. Non potevo essere certo che la sua filosofia fosse come la mia, quella che costituiva il nucleo del mio essere pensante, ma in qualche modo potevo avvicinarmi a esso.

    Presi la lama che mi veniva donata, solo per vedermi bloccato dalla superiore forza del Maestro, che mi ritrovai a fissare. Il Ki. Si, Maestro, cercherò di farlo. Recuperata la Katana e ceduto il bastone scoprii che, come appunto pensavo, il ramo grossolano usato fino a quel momento era effettivamente solo un pezzo di legno...ma se ero stato in grado di usare le basi della Mortificazione con quello, una lama avrebbe sicuramente reso la cosa più semplice. Ammetto che immedesimarmi con un'arma fatta di legno è semplice per uno col mio retaggio. Tuttavia vi sono grato per la lezione. Dichiarai con un inchino formale, mentre Kyofu si preparava alla fase successiva dell'addestramento, trasformando l'area di combattimento in una sorta di arena trasudante sangue. Non mi scomposi agli ammonimenti del Maestro, trovandomi invece a gonfiare il petto: mi avrebbe insegnato dei segreti del clan Kenkichi nonostante io fossi estraneo al clan...possibile che avesse realmente tanta stima di me? Ne sono onorato, Maestro. Non una parola lascerà le mie labbra nè un insegnamento il mio corpo, fino a quando avrà vita. Inoltre, se erano conoscenze segrete dei Kenkichi le possibilità che l'Hokage le conoscesse erano pressoché nulle. Un'arma formidabile. La Via del Diplomatico... Uno stile prettamente difensivo, nelle intenzioni originali, che tuttavia poteva essere usato per l'offesa se posto nelle giuste accezioni. E se era basato sul jutsu che mi era stato appena insegnato potevo iniziare a intravedere qualcosa, come le barriere di chakra avversarie che venivano demolite.

    Serrai la presa sulla Katana, imitando la guardia del Maestro di poco prima, anche se certo imprecisa e meno elegante, quando Kyofu spalancò la bocca per soffiare un gorgo di sangue nella mia direzione, in qualche modo arricchito da quello che saliva quasi fosse pioggia inversa dal suolo. Ero pronto, la lama un tutt'uno con me, ma non ero certo di riuscire a combinare efficacemente le due tecniche che erano state citate del Sensei. Ero forse abbastanza veloce da reagire a quel getto e forse schivarlo, ma non era quello il punto! Cercando di richiamare la sensazione di poco prima affrontai il getto con un fendente, cercando contemporaneamente di fendere l'aria con quel gioco di polso che costituiva il trucco dietro il Taglio dell'Aria...come spesso accade a far due cose assieme ottenni solo di farle male entrambe. Una sghemba corrente d'aria intercettò il getto di sangue perdendosi tra i fluidi mentre la lama forse riusciva a tagliare appena un decimo del chakra che lo muoveva, senza riuscire di fatto a sfaldare la tecnica che mi prese in pieno, gettandomi indietro di un metro o due, zuppo. Faticai a rialzarmi, con la maschera ormai macchiata che puntava verso il pipistrello. Avanzai lentamente, prestando attenzione mentre ricomponevo la mia guardia, respirando profondamente: non ero adatto a incassare i colpi, la mia specialità era schivarli, ma non potevo fossilizzarmi sulle stesse dinamiche per sempre. Ancora! Dissi, trovandomi nuovamente contro quel vortice ematico. HAAA! Gridai, cercando di canalizzare il mio imbarazzo per la performance precedente e l'odio verso me stesso contro quel jutsu in arrivo, calando al contempo la lama in un tentativo di combinare i due jutsu: movimento di polso e filo di chakra che agiva però guidato dall'impasto nelle braccia stesse, come per un automatismo, come se lo scopo fosse solo tagliare. Colpito nuovamente, senza risultati, finii per perdere la spada e cadere a terra.

    Serrando un pugno e battendolo a terra mi rialzai, cercando di recuperare l'arma quando un nuovo attacco era già in arrivo. Anche se stordito stavo per schivarlo ma sapevo, dentro di me SAPEVO che era la scelta sbagliata. Tesi la mano e fu il legno ad afferrare il Lato Oscuro del Ciliegio e riportarla da me mentre, spinto dalla necessità, colpivo quel Chiiton all'ultimo, senza curarmi di usare il Taglio dell'Aria ma rifacendomi invece al più basico iaijutsu insegnato dall'accademia: l'Estrazione Mortale. Già in passato avevo usato del legno per recuperare armi distanti e colpire con quel jutsu, se non creando letteralmente l'arma dal mio corpo ed estraendola di scatto. Quando l'acciaio colpì il sangue ne tagliò la forma che era dentro la forma, il chakra stesso che lo teneva unito e che non potevo vedere ma che VOLEVO tagliare, che il mio fisico VOLEVA distruggere. E lo fece: più di metà di quel jutsu venne annientato dalla Mortificazione, accentuata dal un generoso impasto di chakra del taijutsu che avevo inconsciamente combinato. L'urto sulla pelle fu minimo, e con esso il danno risultante. Si potrebbe pensare che un simile risultato mi avrebbe gratificato ma mentre mi sollevavo da quella posizione inginocchiata con l'arma in mano ero furente e rosso in volto. NO! Non era questo che dovevo fare. Ancora, Kyofu-san! Respiravo pesantemente dietro la copertura che mi era stata fornita allargando le braccia e con la Katana in pugno. Dovevo dissolvere quel colpo PRIMA che arrivasse a me, trasmettendo all'aria quella sensazione di dover tagliare ciò che teneva unita l'arte magica. Senza pensarci troppo ero riuscito a combinare due jutsu, ma non era quello che mi era stato richiesto, quello che IO richiedevo a me stesso. Un colpo orizzontale contro il Jutsu e stavolta il taglio dell'aria raggiunse e recise il Ninjutsu, a era troppo superficiale e appena un quarto della potenza venne annientata, finendo per travolgermi ancora, e lo stesso fece nuovamente al tentativo successivo.

    Ancora UNA volta! Mi sentivo uno straccio, stanco, contuso in più punti e zuppo di sangue che mi rallentava fino quasi a farmi mancare il respiro ma serrai le mani tremanti sull'impugnatura di quell'arma che mi stava accompagnando. Se il corpo era stremato la mente era come un fiume in piena di rancore e mortificazione per non aver raggiunto i risultati che mi stavo prefissando. Poche volte mi ero odiato come in quell'occasione, e non sembrava che accogliere quelle emozioni servisse a qualcosa, a differenza di ciò che diceva il Maestro...possibile che mi stesse imbrogliando? No, fino a quel momento era stato impeccabile anche se non riuscivo a leggere oltre la sua maschera...e un poco questo me lo fece odiare, per una frazione di secondo avrei quasi voluto tagliare le sue carni, per quanto questo fosse controproducente. E fu in quel momento che la spada parve reagire alla mia volontà...come se fosse diventata per una frazione di secondo più leggera. Io...cosa? Il colpo arrivava, non c'era tempo di pensare e non avrei retto ulteriori attacchi. Eppure lui mi aveva detto chiaramente come fare: mi ero concentrato troppo sul jutsu e sul volerlo distruggere, ma a cosa mi serviva abbatterlo? Assolutamente a niente, se volevo REALMENTE fermare gli attacchi era Kyofu quello da sconfiggere, il Chiiton era un mero ostacolo. Non era il Chirappa da odiare, era Kyofu: Kyofu doveva essere il mio Bersaglio, il gradino da superare per raggiungere il VERO Bersaglio. Lo vidi chiaramente nel tumulto emotivo, il pipistrello era come al centro di una fiamma troppo debole per danneggiarlo...e in quella fiamma riversai tutto: irritazione, dolore, vergogna, stanchezza, OGNI cosa che potesse alimentare il fuoco e bruciare vivo il mio NEMICO! La lama lentamente venne portata in basso e sulla destra, improvvisamente leggera mentre innumerevoli petali di ciliegio nero scorrevano nella mia mente riversandosi nel fuoco e facendolo ardere ancora più forte. Non gridai e non mi concentrai su altro: il corpo fece da sè: un colpo obliquo e una lama d'aria capace di fendere ogni arte magica tranciò il Chirappa lasciando che solo dell'innocuo sangue cadesse ai miei lati, prima ancora che l'acciaio potesse effettivamente toccarlo. [Tecnica 1 e 2] Mortifica a 4,5m con Potenza 20 e forza Blu+6 (+30)

    <sommario>Taglio dell'Aria
    4,5 metri
    Mortificazione delle Arti Magiche Potenza 20
    Volontà Assassina + Yozakura +3 For
    Impasto Mediobasso+1 Rif, +3 For


    Ma anche averlo spezzato non serviva a spegnere l'odio che era stato acceso e che ardeva senza controllo, senza che nemmeno me ne rendessi appieno conto: con le mie ultime forze avevo stabilito il mio bersaglio e riversato su di lui il mio odio proprio come aveva detto il Maestro. E come avevo preventivato ne avevo perso il controllo: ignorando la difficoltà che avevo nel muoversi accorciai brutalmente le distanze cercando con un solo colpo di decapitare il pipistrello, con tutte le energie residue! TU! AAAAAHHH!!!
    [Aziione 1 e 2] Carica e fendente con Potenza 40, Forza Blu +2 tacche, Velocità Blu +4 tacche

    <sommario>Azione Rapida

    Volontà Assassina +2 For
    Impasto Mediobasso+4 Vel
    Egli era il mio nemico e DOVEVA essere abbattuto. Il bersaglio doveva essere abbattuto a ogni costo!

    Anche se la strada indicata dal Maestro stava per farmi perdere me stesso.

     
    .
14 replies since 30/4/2020, 00:53   258 views
  Share  
.